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  • “Non sono venuto a distruggere, ma ad adempiere”
    La Torre di Guardia 1978 | 15 settembre
    • che un individuo osservava un comandamento, guadagnava un “merito”. Ogni trasgressione, invece, comportava un “debito”. L’idea era che l’individuo era “giusto” se aveva un eccesso di meriti, e “malvagio” se aveva sovrabbondanza di debiti.

      Tale veduta legalistica, però, era di gran lunga inferiore alla norma divina di ciò che è giusto. (Rom. 10:2, 3) Davano poca importanza a coltivare qualità come amore, giustizia, mansuetudine, benignità e fedeltà. Tuttavia Dio considera queste qualità più importanti dell’osservanza letterale dei precetti legali. (Deut. 6:5; Lev. 19:18; Mic. 6:8) Con ragione Gesù esclamò: “Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché date la decima della menta e dell’aneto e del comino, ma avete trascurato le cose più importanti della Legge, cioè la giustizia e la misericordia e la fedeltà”. — Matt. 23:23; confronta Luca 11:42.

      La giustizia cristiana doveva abbondare “più di quella degli scribi e dei Farisei”. Secondo Gesù, tutti quelli che desiderano essere veri adoratori di Dio devono ‘adorare il Padre con spirito e verità’. (Giov. 4:23, 24) La loro adorazione deve consistere non di semplici atti esteriori di devozione conformi a un codice legale, ma dev’essere resa “con spirito”, scaturendo da un cuore colmo di fede e d’amore. — Matt. 22:37-40; Gal. 2:16.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1978 | 15 settembre
    • Domande dai lettori

      ● Comprendo che, dal punto di vista biblico, l’aborto è errato, poiché significa togliere deliberatamente la vita. Sapevo che Esodo 21:22, 23 sosteneva questo fatto. Ma di recente ho letto una versione della Bibbia che dà a questi versetti un significato diverso. Cosa dicono e cosa significano veramente questi versetti?

      La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture rende Esodo 21:22, 23 in questo modo: “E nel caso che degli uomini dovessero lottare l’uno con l’altro e realmente urtano una donna incinta e i figli di lei in effetti escono fuori ma non accade alcun incidente mortale, gli si devono imporre senza fallo i danni secondo ciò che gli possa imputare il proprietario della donna; ed egli li deve dare per mezzo dei giudici. Ma se dovesse accadere un incidente mortale, devi dare anima per anima”.

      Alcune altre traduzioni, però, rendono questo passo in modo tale che qualcuno potrebbe pensare che l’aborto non sia così grave. Per esempio, la versione della C.E.I. dice: “Quando alcuni uomini rissano e urtano una donna incinta, così da farla abortire, se non vi è altra disgrazia, si esigerà un’ammenda. . . . Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita”. Si potrebbe avere l’impressione che ci si preoccupi seriamente solo della donna, non del feto. Qualcuno potrebbe concludere da una simile traduzione che se l’urto causava un aborto senza recare alcun altro danno alla donna, il colpevole doveva essere semplicemente multato. Quindi l’aborto poteva non sembrare grave.

      Forse su tali versioni ha influito il modo in cui Giuseppe Flavio, storico giudeo del primo secolo, parafrasò questi versetti: “Chi prende a calci una donna incinta, così che la donna abortisce, paghi una multa in denaro, come stabiliranno i giudici, perché ha diminuito la moltitudine [della nazione] distruggendo ciò che era nel seno di lei; e chi l’ha presa a calci dia del denaro anche al marito della donna; ma se essa muore per il colpo, sia anch’egli messo a morte, in quanto il giudice reputerà giusto che sia data vita per vita”. Il prof. William Whiston, che ha tradotto gli scritti di Giuseppe Flavio, dice che questo intendimento di Esodo 21:22, 23 rifletteva “la spiegazione data dai Farisei ai giorni di Giuseppe Flavio”. — Antichità giudaiche, Libro IV, Capitolo viii, paragrafo 33, e nota in calce.

      D’altra parte, i traduttori della Settanta greca considerarono la cosa in modo diverso. Nella loro traduzione, Esodo 21:22, 23 dice che “se due uomini lottano e colpiscono una donna incinta, e il suo bambino nasce non perfettamente formato [o “espelle un embrione”], egli sarà costretto a pagare un’ammenda”. Quindi essi pensavano che se quanto veniva abortito era troppo piccolo per presentare caratteristiche

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