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I ministri del Regno accettano la sfidaLa Torre di Guardia 1985 | 1° settembre
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stesso cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato, questi è verace, e in lui non vi è ingiustizia”. — Giovanni 7:14-18.
16. Perché i capi religiosi del giudaismo pensavano di avere delle ragioni per mettere in dubbio la capacità di Gesù quale insegnante?
16 I capi religiosi del giudaismo consideravano Gesù Cristo un semplice galileo. Naturalmente non pensavano che non sapesse leggere per non aver frequentato una scuola, in particolare qualcosa di simile a un seminario teologico. Dopo tutto Gesù aveva già dimostrato di saper leggere il testo delle Scritture Ebraiche. (Luca 4:16-21) La cosa inaccettabile per questi ebrei della Giudea e di Gerusalemme era il fatto che questo ex falegname non era un teologo e non poteva stare sullo stesso piano degli scribi, dei farisei e dei sadducei della loro nazione. Perché mai, allora, doveva presumere di conoscere il significato delle Scritture Ebraiche e il modo in cui si applicavano, parlando con tanta autorità? Ecco ciò che rese quegli ebrei tanto sordi in senso spirituale da non riconoscere il suono della verità divina. Erano troppo orgogliosi per accettare ciò che diceva un uomo che non aveva compiuto i suoi studi in una scuola teologica.
“Ammaestrati da Geova”
17. In relazione con Gesù Cristo, di quale Insegnante non tenevano conto i capi religiosi ebrei, e che genere di allievo era Gesù?
17 Quegli ebrei, saggi in senso mondano, non tenevano conto di Colui che in effetti aveva ammaestrato Gesù Cristo. Infatti le capacità che Gesù possedeva come insegnante le aveva attinte dal “maestro” più grande di tutti, Geova Dio! (Giobbe 36:22, Moraldi) Riferendosi a Dio in questa veste, Gesù disse: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, conoscerete che son io, e che non faccio nulla di mia propria iniziativa; ma che dico queste cose come il Padre mi ha ammaestrato”. (Giovanni 8:28) Quindi Gesù si dimostrò il miglior allievo della scuola universale del massimo Insegnante che esista. Questo faceva onore a Colui che lo aveva istruito. Non c’è da stupirsi che i nazareni si domandassero sul conto del loro ex concittadino: “Dove ha preso quest’uomo tale sapienza e tali opere potenti?” — Matteo 13:54.
18. (a) Che tipo di insegnante dovremmo voler avere? (b) Cosa disse Gesù di questo sommo Insegnante e di coloro che vengono ammaestrati da Lui?
18 Per comprendere la Bibbia vogliamo e ci occorre il miglior insegnante disponibile. E questo insegnante è Colui che ha ispirato quel Libro insuperabile. Gesù, riferendosi a coloro che facevano parte della visibile organizzazione terrena di questo Insegnante al tempo in cui lui era sulla terra, disse: “Nessun uomo può venire a me se il Padre, che mi ha mandato, non lo attira; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. È scritto nei Profeti: ‘Ed essi saranno tutti ammaestrati da Geova’. Chiunque ha udito gli insegnamenti del Padre e ha imparato viene a me”. (Giovanni 6:44, 45) Qui Gesù stava citando Isaia 54:13, dove si legge: “E tutti i tuoi figli saranno persone ammaestrate da Geova, e abbondante sarà la pace dei tuoi figli”.
19. I “figli” di chi dovevano essere ammaestrati da Geova?
19 Tuttavia ci chiediamo: I “figli” di chi dovevano essere “persone ammaestrate da Geova”? Questa promessa profetica fu rivolta a una “donna” simbolica, futura madre di certi “figli”. Questa è la “donna” alla quale ci si rivolge in Isaia 54:1, dove viene detto: “‘Grida gioiosamente, donna sterile che non partorivi! Prorompi in grida di gaudio e strilla, tu che non avevi dolori di parto, poiché i figli della desolata son più numerosi dei figli della donna con un proprietario maritale’, ha detto Geova”.
20. Tenuto conto di quanto dice II Corinti 13:5, cosa devono continuare a fare i cristiani dedicati, e che relazione ha questo con la loro qualifica di ministri del Regno?
20 Dato che Colui che si rivolge a questa “donna” e dei cui “figli” dev’essere l’Insegnante è Geova, dev’essere lui il suo Marito simbolico, ed essa dev’essere la sua organizzazione celeste simile a una donna. I “figli” della donna sono allievi del più grande “maestro” che esista. Naturalmente è indispensabile che quei “figli” — gli unti seguaci di Gesù — e i loro compagni, la “grande folla”, seguano di continuo la guida provveduta da Geova. (Rivelazione 7:9) Questo è sicuramente un modo in cui prestare ascolto all’esortazione di Paolo: “Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete”. (II Corinti 13:5) Continuando a far questo e a dimostrarsi diligenti allievi dell’Insegnante più grande di tutti, i cristiani dedicati e battezzati dovrebbero possedere la necessaria qualifica di ministri del Regno autorizzati da Geova. Nel prossimo articolo vedremo in che modo i ministri di Dio dimostrano di essere qualificati.
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I ministri di Dio si dimostrano qualificatiLa Torre di Guardia 1985 | 1° settembre
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I ministri di Dio si dimostrano qualificati
“E chi è adeguatamente qualificato?” — II CORINTI 2:16.
1. Nell’odierno mondo religiosamente diviso, quale domanda si può porre in tutta sincerità?
NELL’ODIERNO mondo religiosamente diviso in tutta sincerità si può porre questa domanda: Chi è effettivamente un autorizzato ministro di Dio? In modo simile, l’apostolo Paolo chiese: “Chi è adeguatamente qualificato per queste cose?” Paolo e i suoi collaboratori, allorché furono sfidati, poterono dire: “Noi lo siamo”! (II Corinti 2:16, 17) Ma, oggi, chi ha buoni motivi, il diritto e il coraggio di rispondere: “Noi lo siamo”?
2. Qual è la sostanza delle parole di Paolo riportate in II Corinti 2:14-17?
2 Prima di rispondere a questa domanda, prendiamo in esame queste parole che Paolo scrisse ai cristiani di Corinto: “Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo
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