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Milioni di persone ora viventi continueranno a vivere sulla terra per sempreLa Torre di Guardia 1984 | 1° aprile
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Milioni di persone ora viventi continueranno a vivere sulla terra per sempre
“Io sono la risurrezione e la vita. Chi esercita fede in me, benché muoia, tornerà in vita; e chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”. — GIOVANNI 11:25, 26.
1. Cosa significherebbe non morire mai per chi ricevesse questo privilegio?
PER una persona cui fosse concesso questo privilegio, non morire mai significherebbe continuare a vivere come uomo o donna mortale qui sulla terra per sempre! Sarebbe ragionevole trarre questa conclusione, non è vero? Ed essa non è forse in armonia con le suddette parole che Gesù Cristo pronunciò più di diciannove secoli fa? Sì!
2, 3. (a) Che speranza offrono le Scritture Ebraiche? (b) Qual è in genere la prospettiva offerta dai sistemi religiosi della cristianità?
2 Le Sacre Scritture Ebraiche, da Genesi a Malachia, non offrono nessuna speranza celeste, per cui gli ebrei che si attenevano strettamente a queste Scritture non avevano alcuna speranza o desiderio di andare in cielo. Ma in effetti le Scritture Ebraiche offrono la speranza della vita eterna. (Salmo 37:29; Giobbe 14:13-15) Per un circonciso giudeo naturale era normale sperare e attendersi di ricevere la vita eterna sulla terra sotto il Regno del promesso Messia.
3 Generalmente, però, questa non è la prospettiva offerta dai sistemi religiosi della cristianità. Essi credono e insegnano che noi esseri umani abbiamo nel corpo mortale un’anima immortale, e che alla nostra inevitabile morte quest’anima venga liberata e trovi rifugio nel reame spirituale. Lì verrebbe giudicata e mandata da Dio o in un cielo di beatitudine o, se la persona non è stata un cristiano fedele, in un luogo di punizione dove subirà il tormento eterno. E nella cristianità è opinione generale che la terra, il sole, la luna e le stelle saranno bruciati, distrutti, in una conflagrazione universale.
4. Perché molti che hanno in mente le attuali condizioni della terra non sono entusiasti all’idea di non morire mai?
4 Secondo questa opinione religiosa, sarebbe impossibile che ‘milioni di persone ora viventi continuassero a vivere sulla terra per sempre’. E molti potrebbero chiedere: Chi vorrebbe vivere su un pianeta devastato, come lo è oggi, da carestie, pestilenze, terremoti, guerre, odi internazionali e razziali, per non parlare dell’accumulo di armi nucleari che minacciano l’esistenza dell’uomo sulla terra? Se queste cose orrende dovessero affliggere la terra per sempre, la maggioranza delle persone ragionevoli vorrebbe andarsene, sia pure morendo!
Il proposito originale per la terra
5. Quali erano le condizioni sulla terra quando Dio vi pose il genere umano, e cosa prova Dio per l’umanità?
5 Comunque, all’inizio dell’esistenza umana Dio diede agli uomini la terra come loro dimora eterna. Allora la terra era davvero ‘buona’. Dal racconto biblico della creazione apprendiamo che, dopo che il Creatore ebbe preparato sulla terra le condizioni adatte ad accogliere il primo uomo e la prima donna e ve li ebbe posti, “Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. (Genesi 1:31) Se non fosse apparsa molto buona al Creatore, questi non vi avrebbe mai messo i suoi figli umani. Lo stesso scrittore del racconto della creazione dice riguardo a Dio il Creatore: “La Roccia, la sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono dirittura. Un Dio di fedeltà, presso cui non è ingiustizia”. (Deuteronomio 32:4) Nessuna delle opere o attività dell’Iddio Onnipotente è tale che egli debba scusarsene con qualcuno. Da buon Padre, amò l’umanità fin dall’inizio e la ama tuttora. — Giovanni 3:16.
6, 7. Perché possiamo aver fiducia che la creazione della terra e dell’uomo da parte di Dio non si rivelerà un progetto vano?
6 Pertanto la creazione della terra e dell’uomo da parte di Dio non si rivelerà un’impresa vana. Ponendo dinanzi al primo uomo e alla prima donna una meta che Gli faceva onore, Dio autorizzò Adamo ed Eva a essere fecondi e ad empire la terra di figli perfetti. Diede loro anche istruzioni di soggiogare la terra facendone un paradiso mondiale e di esercitare il dominio su tutte le creature inferiori della terra. (Genesi 1:28) Purtroppo dopo più di seimila anni di esistenza e di esperienza umana, l’umanità non ha fatto ciò che era stata autorizzata a fare. Peggio ancora, ora gli uomini minacciano di sterminarsi con le loro odiose invenzioni. Ma il fatto che l’umanità, per la maggior parte, non abbia fatto il suo dovere, non significa che sia venuto meno Dio, il Creatore.
7 Il proposito originale di Dio per la terra sarà adempiuto. Ce lo assicura Dio stesso! (Isaia 55:11) In Ecclesiaste 1:4 la Bibbia dice: “Una generazione va, e una generazione viene; ma la terra sta fino a tempo indefinito”. E in Isaia 45:18 Dio il Creatore parla di sé come del “Formatore della terra e il suo Fattore”, e aggiunge: “Colui che la stabilì fermamente, che non la creò semplicemente per nulla, che la formò pure per essere abitata: ‘Io sono Geova, e non c’è nessun altro’”. E al tempo stabilito da Dio essa sarà “abitata” da una perfetta razza umana, cui sarà stato concesso il dono della vita eterna!
8, 9. (a) Perché il proposito di Dio di far abitare la terra non è contraddetto dal fatto che i cieli e la terra attuali devono scomparire? (b) Cosa sono i “nuovi cieli” e la “nuova terra”, e cosa promette la Bibbia riguardo ad essi?
8 La suddetta rassicurante dichiarazione del proposito di Dio non è contraddetta dall’apostolo Pietro quando ci avverte che i cieli e la terra che sono ora passeranno. Infatti, subito dopo averci rammentato questo evento futuro, ormai molto vicino, egli aggiunge: “Ma secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. (II Pietro 3:10-13) La promessa di Dio circa questo nuovo cielo e questa nuova terra è contenuta in Isaia 65:17. In quanto alla loro durata, in Isaia 66:22 è detto: “‘Poiché proprio come i nuovi cieli e la nuova terra che io sto per fare stanno dinanzi a me’, è l’espressione di Geova, ‘così continueranno a stare la vostra progenie e il vostro nome’”.
9 Sì, i nuovi cieli e la nuova terra continueranno a stare dinanzi a Geova; rimarranno saldi, dureranno, continueranno a esistere! La “nuova terra” è composta da una giusta razza umana che abiterà il purificato pianeta Terra, che il Creatore formò ‘perché fosse abitato’. (Isaia 45:18) I “nuovi cieli”, cioè nuove e giuste potenze celesti, eserciteranno l’autorità sulla terra purificata e sui suoi giusti abitanti. Geova Dio non avrà quindi creato questa meravigliosa terra “semplicemente per nulla”. Essa continuerà a rivendicarlo come suo Fattore!
Superstiti entrano nella “nuova terra”
10, 11. (a) Nelle loro previsioni, di cosa non tengono conto gli studiosi degli affari mondiali, e quindi a che cosa possiamo sopravvivere e per entrare dove? (b) Cosa possiamo imparare dal fatto che Noè e la sua famiglia sopravvissero al Diluvio?
10 Il quadro che gli studiosi degli affari mondiali generalmente dipingono non lascia sperare che sulla terra vi saranno superstiti umani che entreranno in un nuovo sistema di cose migliore. Siamo felici che i loro pensieri non siano quelli del Creatore della terra, né le loro vie le Sue vie. (Isaia 55:8-11) I loro pensieri non tengono conto di ciò che avvenne sulla terra molto tempo fa, ai giorni di Noè. Tutte le bombe nucleari e altri potenti esplosivi delle nazioni non possono uguagliare la potenza del Diluvio universale che allora si riversò dai cieli per porre fine a quell’antico mondo violento. Misericordiosamente Geova Dio, il Creatore, prese provvedimenti per far sopravvivere la famiglia umana alla disastrosa fine del mondo di quel tempo perché continuasse a vivere sulla terra.
11 Vi furono allora otto superstiti di quel mondo antico, cioè Noè, sua moglie, i loro tre figli e le rispettive mogli. Tramite quelle otto anime umane la nostra razza ricevette un nuovo inizio nella giustizia. (II Pietro 2:5; 3:6) Questo costituisce un modello per il prossimo futuro. (Genesi 9:1-7) Mostra che, come Noè e la sua famiglia sopravvissero alla fine del mondo ai loro giorni, noi possiamo sopravvivere alla fine di questo mondo ed entrare nel nuovo sistema di cose ormai vicinissimo!
12, 13. (a) Perché oggi milioni di persone non temono la fine di questo vecchio sistema di cose? (b) Di cosa ci rassicura circa la terra letterale la preghiera insegnataci dal Figlio dell’uomo?
12 Oggi milioni di persone sulla terra si rendono conto che i “nuovi cieli” e la “nuova terra” sono proprio davanti a noi. Non temono la fine dell’attuale vecchio mondo, anche se deve avvenire come con un fuoco che abbraccerà sia il cielo che la terra. Dalla fidata Parola del Creatore di tutte le cose sanno che la terra letterale sopravvivrà così come sopravvisse alla fine del primo mondo ai giorni del nostro progenitore Noè. L’ispirato salmista disse quanto segue circa la nostra terra: “Riguardo ai cieli, i cieli appartengono a Geova, ma la terra l’ha data ai figli degli uomini”. — Salmo 115:16.
13 I “figli degli uomini” sono stati fatti non per il cielo, ma per la terra, dove il Creatore li ha autorizzati a dimorare. Fu qui sulla terra che il grande Insegnante, che si definì il “Figlio dell’uomo”, insegnò ai suoi discepoli a pregare il Creatore dicendo: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matteo 24:37; 6:9, 10) Perché questa preghiera possa essere esaudita dall’“Uditore di preghiera” mediante la venuta del suo celeste Regno, la nostra terra letterale deve sopravvivere all’imminente fine dell’attuale sistema di cose condannato. (Salmo 65:2) Su di essa l’umanità sopravvissuta farà la volontà del Padre celeste come la fanno i leali angeli del cielo.
14. Chi darà inizio alla “nuova terra”, e come questa sarà estesa?
14 Che meravigliosa prospettiva attende quindi nella terra purificata coloro che fanno la volontà di Dio! I superstiti umani del mondo attuale, che attendono di servire per sempre il Padre celeste su una terra paradisiaca, daranno inizio alla “nuova terra” sotto i messianici “nuovi cieli”. A suo tempo questa promessa “nuova terra” sarà estesa mediante la risurrezione dei riscattati morti del genere umano, ai quali verrà insegnata la giustizia e che saranno tenuti a fare ciò che è giusto. (Giovanni 5:28, 29) In vista di ciò, cosa dovremmo fare noi probabili superstiti della fine di questo mondo?
15, 16. (a) Cosa disse l’apostolo Pietro indicando la giusta condotta per coloro che sperano di sopravvivere alla fine di questo mondo? (b) Che sorta di persona fu Noè nei giorni che precedettero il Diluvio, e quale ricompensa ricevettero lui e la sua famiglia?
15 Questa è una domanda interessante. Più di 1.900 anni fa l’apostolo Pietro ne indicò la risposta scrivendo: “Giacché tutte queste cose devono quindi esser dissolte, quale sorta di persone dovete essere voi in santi atti di condotta e opere di santa devozione, aspettando e tenendo bene in mente la presenza del giorno di Geova, per cui i cieli essendo infuocati saranno dissolti e gli elementi essendo intensamente caldi si fonderanno!” (II Pietro 3:11, 12) Se fu appropriato che l’ispirato apostolo scrivesse queste parole 1.900 anni fa, all’apice della potenza dell’impero romano, quanto più appropriato è che queste parole esortative siano rivolte ai testimoni di Geova in questi ultimi giorni dell’attuale sistema di cose. Questa “presenza del giorno di Geova” culminerà nella dissoluzione, come per intenso calore, della simbolica “terra e [delle] opere che sono in essa”. — II Pietro 3:10.
16 Negli ultimi giorni che precedettero la fine del mondo antidiluviano, “Noè fu uomo giusto. Egli si mostrò senza difetto fra i suoi contemporanei. Noè camminò col vero Dio”. (Genesi 6:9) Il comportamento di Noè come capo della sua famigliola fece sì che fossero conservati in vita dall’Iddio col quale egli camminava. Dopo essere usciti vivi dall’arca della salvezza, Noè e la sua famiglia furono impiegati per dare un giusto inizio a un nuovo sistema di cose sotto la benedizione di Geova Dio. Quindi Dio stipulò con i superstiti del Diluvio un patto nel quale si impegnò a non portare mai più un diluvio mondiale sulla razza umana. — Genesi 9:8-17.
17. Fino a che punto Noè ricevette avvertimento, e quale analoga situazione si riscontra oggi?
17 A Noè fu dato ampio avvertimento di quel diluvio che avrebbe inondato l’intera terra. Altrettanto ampiamente sono stati avvertiti i testimoni di Geova del XX secolo per quanto riguarda la fine di questo mondo. Tale avvertimento si basa sull’ispirata Bibbia e sull’adempimento delle profezie, che fa capire chiaramente che ci avviciniamo alla fine di questo violento sistema di cose.
Riaccolti i risuscitati sulla terra
18. Quale descrizione che Rivelazione fa della risurrezione terrestre fa rallegrare milioni di Testimoni odierni?
18 Oggi milioni di testimoni di Geova che ‘camminano con Dio’ si rallegrano per ciò che fu predetto in Rivelazione 20:11-14, dove si legge: “E vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. Dalla sua presenza fuggirono la terra e il cielo, e non fu trovato luogo per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono, e dei rotoli furono aperti. Ma fu aperto un altro rotolo; è il rotolo della vita. E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere. E il mare diede i morti ch’erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti ch’erano in essi, e furon giudicati individualmente secondo le loro opere. E la morte e l’Ades furono scagliati nel lago di fuoco. Questo significa la seconda morte, il lago di fuoco”.
19. In quali condizioni si troverà la terra quando vi torneranno i morti umani risuscitati, e con quale accoglienza inizierà la loro nuova vita?
19 Quelli che secondo questa profezia biblica saranno risuscitati non torneranno su una terra spopolata. Milioni di dedicati e battezzati testimoni di Geova si aspettano di sopravvivere alla scomparsa dei simbolici vecchi cieli e vecchia terra per accogliere i morti risuscitati su una terra che sarà in fase di trasformazione per diventare un paradiso mondiale. (Luca 23:43) Il nuovo sistema di cose sarà allora a buon punto. Amorevolmente i superstiti della fine di questo vecchio mondo avranno fatto notevoli preparativi per il ritorno dei riscattati morti umani.
20. Quali istruzioni date da Gesù dopo aver risuscitato Lazzaro e la figlia di Iairo indicano ciò che i superstiti dovranno fare per i miliardi di risuscitati?
20 Quei milioni di superstiti ricorderanno che Gesù, subito dopo aver risuscitato il caro amico Lazzaro dalla tomba situata a Betania, vicino a Gerusalemme, comandò ai testimoni di quel miracolo di sciogliere Lazzaro dalle sue bende funebri. Similmente, quando Gesù risuscitò la figlia del governante ebreo Iairo, “ordinò che le si desse qualche cosa da mangiare”. (Luca 8:55; Giovanni 11:44) Senz’altro ai superstiti saranno date istruzioni dal cielo perché facciano i dovuti preparativi per il ritorno dei miliardi di morti umani.
21, 22. (a) Mediante quale programma i sopravvissuti aiuteranno i risuscitati a valersi pienamente dei benefìci della morte di Cristo? (b) Perché la “nuova terra” sarà giusta fin dall’inizio?
21 Ci sarà anche una grande opera educativa da compiere. Questo è in armonia col proposito divino secondo cui i morti umani torneranno per valersi pienamente del sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. Solo facendo la sua volontà saranno autorizzati a continuare a vivere su una terra edenica nella perfezione umana. Già i componenti della “grande folla” di probabili superstiti della “grande tribolazione” si preparano a partecipare a quello splendido programma di istruzione. Essi si sono personalmente valsi dei benefìci della morte sacrificale dell’“Agnello di Dio”, Gesù Cristo. (Giovanni 1:29) Questo è quanto viene indicato in Rivelazione 7:9-14, dove, fra l’altro, è detto di loro: “Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello”. Avendo ricevuto i benefìci del riscatto di Cristo, sono descritti come “vestiti di lunghe vesti bianche”.
22 Di questa “grande folla” è pure detto in senso figurato: “Rendono [a Dio] sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”. (Rivelazione 7:15) Durante l’imminente “grande tribolazione” le vesti bianche non saranno loro tolte, ma essi continueranno a rendere incrollabilmente sacro servizio a Geova Dio sotto la sua protezione. (Rivelazione 7:17) Vestiti delle loro simboliche “vesti bianche”, costituiranno la parte iniziale della “nuova terra”, così che, dal suo stesso inizio, ‘in essa dimorerà la giustizia’. — II Pietro 3:13.
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Milioni di persone si preparano per una vita senza fine sulla terraLa Torre di Guardia 1984 | 1° aprile
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Milioni di persone si preparano per una vita senza fine sulla terra
1. (a) Quali parole rivolte da Gesù a Marta di Betania milioni di persone fanno ora bene a ricordare? (b) Quale parte di quelle parole entusiasma ora milioni di persone, e perché?
PER milioni di persone ora viventi sarebbe senz’altro appropriato ricordare le parole che Gesù rivolse a Marta di Betania: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi esercita fede in me, benché muoia, tornerà in vita; e chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”. (Giovanni 11:25, 26) È davvero emozionante per quei milioni di persone che sperano di ricevere la vita senza fine in un mondo giusto comprendere che è al presente che si riferiscono le parole di Gesù: “E chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”.
2. (a) Quando era ancora sulla terra, per quali persone Gesù Cristo fu “la risurrezione”? (b) A quale tempo in particolare si riferiva Gesù con le parole che rivolse a Marta, e perché avrebbe dovuto essere “la vita” anche per milioni di persone che sarebbero state allora viventi?
2 Già quand’era sulla terra Gesù fu “la risurrezione” per Lazzaro e per altri che vennero da lui risuscitati. Ma queste sue parole, pronunciate prima che egli risuscitasse Lazzaro, si riferivano in particolare a quello che allora era un lontano futuro. Gesù si riferiva al tempo in cui sarebbe divenuto la risurrezione e la vita non solo per i suoi seguaci che dovevano divenire coeredi con lui del Regno celeste, ma anche per i morti umani che avrebbero ricevuto la vita eterna su questa terra sotto il suo Regno. Gesù avrebbe dovuto divenire “la vita” anche per coloro che sarebbero stati viventi sulla terra al tempo del suo Regno e che non avrebbero avuto bisogno di essere risuscitati da una tomba terrena. Perché? Perché essi sarebbero ugualmente stati sotto la condanna di morte a causa della peccaminosità ereditata dal disubbidiente Adamo, e quindi si sarebbero trovati ancora in uno stato mortifero. — Romani 5:12.
3. Che qualità devono esercitare le persone ora viventi affinché Gesù Cristo divenga per loro “la vita”, e cosa include oggi l’esercizio di tale qualità?
3 Il regnante Re Gesù Cristo diventa “la vita” per persone ora viventi sulla terra a motivo del fatto che esse esercitano fede in lui, una fede confermata dalle opere. Durante questo “termine del sistema di cose”, queste opere includono il prendere parte attiva all’adempimento della profezia di Gesù, riportata in Matteo 24:14, di predicare la buona notizia del Regno di Dio prima che venga la “fine” del sistema. (Matteo 24:3; Marco 13:3, 4) Coloro che esercitano fede e che sopravvivranno alla fine dell’attuale sistema di cose con la prospettiva di vivere nel Paradiso restaurato non dovranno mai morire. (I Giovanni 2:17) ‘Ritorneranno ai giorni della loro giovinezza’, sì, alla perfezione umana che il primo uomo, Adamo, possedeva. Abbiamo motivo di credere che oggi siano in vita milioni di questi candidati potenziali a un’ininterrotta vita senza fine sulla terra.
4. (a) In che modo la profezia di Gesù indicò la base per credere alla possibilità di ricevere un’ininterrotta vita senza fine sulla terra? (b) Quale “carne” sarà salvata ed entrerà nel nuovo sistema di cose?
4 Gesù provvide la base per tale speranza quando pronunciò la sua profezia sul tempo di difficoltà senza precedenti che avrebbe segnato la fine del “termine del sistema di cose”. Egli disse: “Poiché allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”. (Matteo 24:21, 22) Pertanto i giorni della “grande tribolazione” saranno abbreviati, e, di conseguenza, della “carne” umana sarà salvata e introdotta nel nuovo sistema di cose. Questa carne sarà in gran parte costituita da persone diverse dagli “eletti” che allora saranno ancora sulla terra in attesa di essere glorificati nel Regno celeste con Gesù Cristo. Sopravvissuta alla grande tribolazione, quella carne “salvata” entrerà nel nuovo sistema di cose sotto il Regno di colui che diverrà il loro Padre eterno. — Matteo 24:31; Marco 13:20, 22, 27; Rivelazione 17:14; Isaia 9:6, 7.
Pericolo costituito da una bestia selvaggia
5. Quali nomi non sono scritti nel “rotolo della vita”?
5 Quali nomi si troveranno scritti nel “rotolo della vita” menzionato in Rivelazione 17:8? Il tuo? Il mio? Dandoci un opportuno avvertimento, quel versetto dice: “La bestia selvaggia che [tu, Giovanni,] hai vista era, ma non è, e sta per ascendere dall’abisso, e se ne andrà nella distruzione. E vedendo come la bestia selvaggia era, ma non è, eppure sarà presente, quelli che dimorano sulla terra si meraviglieranno con ammirazione, ma i loro nomi non sono stati scritti nel rotolo della vita”.
6. (a) Quando discese nell’abisso la simbolica “bestia selvaggia”, e sotto che forma ne uscì? (b) Quale condotta pericolosa bisogna evitare?
6 Quella simbolica “bestia selvaggia” fu dapprima conosciuta come Lega o Società delle Nazioni. Discese nell’abisso nell’inattività durante la seconda guerra mondiale (1939-45) e ascese dall’abisso dopo quella guerra sotto forma di Nazioni Unite. Perciò dal 1945 esiste una pericolosa situazione che può influire negativamente su chi cerca di ottenere la vita eterna su una terra paradisiaca. La persona può essere ingannata e spinta a intraprendere una condotta che le impedirà di avere il suo nome scritto nel “rotolo della vita”. Dobbiamo quindi esercitare ora “l’intelligenza che ha sapienza” per quanto concerne il nostro atteggiamento nei riguardi della simbolica “bestia selvaggia”. — Rivelazione 17:9.
7. (a) Com’è chiamata in Rivelazione capitolo 13 la bestia selvaggia di colore scarlatto di Rivelazione capitolo 17? (b) In che senso l’“immagine della bestia selvaggia” è una copia dell’originale bestia selvaggia, e cosa rappresentano le sue sette teste?
7 Questa simbolica “bestia selvaggia” di Rivelazione capitolo 17, descritta come di colore scarlatto, è in effetti una copia dell’originale “bestia selvaggia” menzionata in Rivelazione capitolo 13. Questa bestia selvaggia di colore scarlatto risulta essere “l’immagine della bestia selvaggia”. (Rivelazione 17:3; 13:14-18) Come il suo modello, questa “immagine della bestia selvaggia” ha sette teste, che indicano “sette re”. I cinque simbolici “re” che erano caduti rappresentavano le potenze mondiali di Egitto, Assiria, Babilonia, Media-Persia e l’impero greco istituito da Alessandro Magno. Il sesto “re” era l’impero romano ai giorni dell’apostolo Giovanni. Il settimo “re” che doveva venire dopo il tempo di Giovanni è storicamente identificabile nella potenza mondiale anglo-americana. E un ottavo “re”, la bestia selvaggia di colore scarlatto, l’“immagine” della prima bestia selvaggia, ha fatto la sua comparsa inizialmente come Lega delle Nazioni. — Rivelazione 17:9-14.
8. (a) Cosa rappresentano le “dieci corna” della bestia? (b) Per quanto tempo le “dieci corna” regneranno insieme alla simbolica bestia selvaggia, e cosa accadrà a coloro che si meravigliano di questa bestia con grande ammirazione?
8 In quanto alle “dieci corna” che si trovano sulle sette teste della bestia selvaggia di colore scarlatto, vien detto che significano “dieci re”, cioè tutti i governi politici rappresentati in seno alle Nazioni Unite. Questi “re” godono di un’autorità o prestigio mondano solo per breve tempo: un’“ora”, per così dire. Questo fa capire che resta solo un breve tempo anche per la vita di tutti coloro che si meravigliano con ammirazione davanti alla risuscitata “immagine della bestia selvaggia” e la sostengono. I loro nomi non sono scritti nel “rotolo della vita”. Perciò quelli che vogliono continuare a vivere per sempre sulla terra non si uniranno loro nell’adorare l’“immagine della bestia selvaggia”.
9. Quali schieramenti di battaglia si vanno ora delineando, e quale sarà l’esito della battaglia?
9 Si vanno ora delineando schieramenti di battaglia. Le “dieci corna” sono schierate per l’attacco. Rivelazione 17:14 dice: “Questi combatteranno con l’Agnello, ma, siccome egli è Signore dei signori e Re dei re, l’Agnello li vincerà. E, quelli che son chiamati ed eletti e fedeli vinceranno con lui”. Ciò indica che il rimanente di questi chiamati, eletti e fedeli ancora in vita sulla terra subiranno l’attacco delle “dieci corna”. Ma queste “dieci corna” saranno sconfitte dall’Agnello, il che significa che l’“immagine della bestia selvaggia” andrà “nella distruzione”. (Rivelazione 17:8) Saranno distrutti anche i promotori, gli ammiratori e i sostenitori di questa bestia selvaggia. I loro nomi non sono scritti nel “rotolo della vita”.
10. Come devono ancora dimostrarsi i rimanenti di quelli chiamati ed eletti?
10 Sebbene ormai pochi di numero, i rimanenti di quelli che sono chiamati, eletti e fedeli non hanno timore. Anche questi pochi devono ancora dimostrarsi fedeli finché Cristo non avrà completato la sua vittoria sull’“immagine della bestia selvaggia”, sulla bestia selvaggia stessa e su tutti i suoi adoratori terreni. Quella sarà la fine di questo mondo! Ma anche se il mondo finirà, la famiglia umana continuerà a esistere!
Perché diciamo “Milioni di persone ora viventi”?
11. Su cosa non si basa l’affermazione che “Milioni di persone ora viventi continueranno a vivere sulla terra per sempre”, ma quali ragioni ci sono per crederci?
11 L’insolita dichiarazione “Milioni di persone ora viventi continueranno a vivere sulla terra per sempre” non si basa su un semplice calcolo matematico umano, ad esempio quello di un superstite ogni mille abitanti attuali della terra. Geova Dio non decide questioni così importanti con questi metodi! Non lo fece al tempo del Diluvio che pose fine al mondo dei giorni di Noè, e coerentemente non lo farà oggi! Ci sono validi motivi scritturali per aspettarsi che ‘milioni di persone ora viventi sopravvivano’.
12. Nel 1935, chi fu pronto a schierarsi con quelli chiamati ed eletti e fedeli, e come manifestarono tale loro posizione?
12 Quattro anni prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale e che l’“immagine della bestia selvaggia” sprofondasse nell’abisso di una condizione simile alla morte, l’Agnello di Dio aveva sulla terra altre persone ancora che erano pronte a schierarsi inequivocabilmente dalla sua parte insieme al rimanente di quelli chiamati ed eletti e fedeli. Nel 1935, al memorabile congresso tenuto dai testimoni di Geova a Washington (District of Columbia), queste persone mostrarono apertamente di essere dalla parte del Re dei re e contro l’“immagine della bestia selvaggia”. In che modo? Facendosi pubblicamente battezzare, in numero di 840, come simbolo della loro incondizionata dedicazione a Geova Dio. Lo fecero il giorno dopo che i congressisti avevano ascoltato il discorso “La grande moltitudine”, che spiegava Rivelazione 7:9-17. (Versione del Re Giacomo) Furono quindi pronti a cogliere la prima opportunità di entrare a far parte di quella “grande moltitudine” che lava le proprie lunghe vesti nel sangue dell’Agnello e che esce dalla “grande tribolazione” che Dio e Cristo recheranno sull’“immagine della bestia selvaggia” e su tutti quelli schierati con essa e con le sue “dieci corna”.
13. (a) Cosa significa per il rimanente degli eletti il fatto che i giorni della “grande tribolazione” saranno abbreviati? (b) Se quindi il rimanente degli eletti deve sopravvivere alla fine di questo mondo, cosa significa questo?
13 Quella “grande tribolazione” dovrà essere ‘abbreviata’ per amore degli eletti di Geova, i suoi chiamati. (Matteo 24:21, 22) Ciò significa che un rimanente d’essi sopravvivrà alla tribolazione e sarà testimone oculare della strana opera con cui Geova rivendicherà la sua sovranità sul cielo e sulla terra. (Isaia 28:21) Dato che a motivo loro i giorni della tribolazione saranno “abbreviati”, ne consegue che della “carne” sarà salvata attraverso la fine di questo vecchio mondo. Se il rimanente degli eletti avrà la protezione di Geova che ne garantirà la sopravvivenza, senz’altro sopravvivrà anche la “grande moltitudine” di persone dedicate, battezzate e fedeli, che godranno della protezione divina. Oggi la stragrande maggioranza dei testimoni di Geova appartiene a questa “grande moltitudine” che sopravvivrà alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nella situazione mondiale chiamata Har-Maghedon, o Armaghedon. — Rivelazione 16:14-16.
14. A quanto ammontano oggi i componenti della “grande moltitudine”, e qual è la proporzione fra loro e gli abitanti della terra?
14 Si calcola che attualmente la popolazione mondiale sia di 4 miliardi e 600 milioni di persone. Dal 1935 E.V. i componenti della “grande moltitudine” dovrebbero essere diventati milioni. È così? Ebbene, le poche migliaia di membri del rimanente degli eletti quasi non si vedono nemmeno in paragone con le molte centinaia di migliaia di testimoni di Geova battezzati che sono attivi nel ‘predicare questa buona notizia del regno’ in tutta la terra “in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matteo 24:14; Marco 13:10) In base all’accurato rapporto compilato annualmente dalla sede centrale della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati (Watch Tower Bible and Tract Society) e dalle sue 94 filiali, ci sono oltre 2 milioni e 600 mila proclamatori che compiono regolarmente l’opera prescritta da Geova per questo “termine del sistema di cose”. E il radunamento di tutti coloro che costituiranno il numero finale e completo della “grande moltitudine” non è ancora terminato. Dovrebbe aumentare! Attualmente, comunque, la proporzione è di un componente della “grande moltitudine” circa ogni 1.800 abitanti della terra.
15. (a) Perché è ragionevole credere che persone ora viventi sopravvivranno alla fine del mondo? (b) Perché il Re del nuovo sistema non diverrà loro Padre solo per breve tempo?
15 Ormai non dovrebbe rimanere molto tempo prima della fine dell’“ora” durante la quale le simboliche “dieci corna” governano come re con la bestia di colore scarlatto, cioè l’“immagine della bestia selvaggia”, l’organizzazione delle Nazioni Unite. È quindi ragionevole aspettarsi che componenti della “grande moltitudine” sopravvivano all’imminente distruzione della simbolica “bestia selvaggia” e della sua “immagine”. Sotto la protezione di Geova sopravvivranno all’infuocata fine di questo malvagio sistema di cose ed entreranno nel giusto nuovo sistema di cose. (Rivelazione 7:16, 17) Lì non si dipartiranno dal modo di vivere indicato da Dio. Il Re Gesù Cristo diverrà quindi il loro Padre eterno. — Isaia 9:6, 7.
Preparazione per una vita senza fine
16. Cosa si può quindi affermare con fiducia, e quali parole di Gesù si possono qui opportunamente ricordare?
16 Si può quindi fare con fiducia e previdenza l’affermazione “Milioni di persone ora viventi continueranno a vivere sulla terra per sempre”. A questo proposito è opportuno ricordare di nuovo le sorprendenti parole di Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi esercita fede in me, benché muoia, tornerà in vita; e chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”. — Giovanni 11:25, 26.
17. In che modo i componenti della “grande moltitudine” hanno già riconosciuto di dovere la loro salvezza a Geova Dio e all’Agnello, e dove servono ora Dio in modo accettevole?
17 I membri viventi della “grande moltitudine” stanno già esercitando fede in Colui che è “la risurrezione e la vita”. Dedicandosi a Geova Dio e simboleggiando questa dedicazione col battesimo in acqua, riconoscono di dovere la loro salvezza esclusivamente a “Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. Essi si trovano nei cortili del tempio di Geova, in piedi davanti al Suo trono, e gli sono accettevoli solo perché hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello, Gesù Cristo. — Rivelazione 7:9, 10, 14.
18. Cosa può essere messo in conto alla “grande moltitudine”, e quale relazione si può dire che abbiano con Dio?
18 Essendo così attribuita giustizia ai componenti della “grande moltitudine”, può ora esser messa loro in conto anche la vita. (Romani 6:13) Come il patriarca precristiano Abraamo, al quale fu attribuita giustizia in virtù della sua fede attiva, questi possono ora essere considerati ‘amici di Dio’. (Romani 4:6-22; Giacomo 2:23; Salmo 32:2) Poiché mantengono la loro giusta posizione davanti a Geova Dio, egli li conserverà in vita sulla terra attraverso “la guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon che porrà fine a questo vecchio sistema di cose.
19. (a) Di cosa non avranno bisogno per ‘venire alla vita’? (b) Perché ‘non morranno mai’?
19 Perciò i superstiti di Har-Maghedon non avranno bisogno di nessuna risurrezione dai morti per ‘tornare in vita’ sulla terra. Nel loro caso le parole di Gesù si avvereranno in senso del tutto letterale: “Chiunque vive ed esercita fede in me non morrà mai”. (Giovanni 11:26) Mantenendo saldamente la loro dedicazione a Geova Dio e facendo la sua volontà come verrà loro rivelata tramite il Re Gesù Cristo, perverranno all’effettiva e perfetta giustizia al termine del Regno millenario di Cristo. Nella prova finale a cui sarà allora sottoposto tutto il ristabilito genere umano, dimostreranno la loro sincera integrità all’Iddio Altissimo e faranno sì che i loro nomi rimangano nel “libro della vita”. — Rivelazione 20:7-15.
20. Perché fra tutti quelli che dimoreranno sulla terra paradisiaca il loro privilegio e la loro esperienza saranno unici, e a chi spetta completamente il merito di ciò?
20 Che eccezionale privilegio è ora posto dinanzi alla “grande moltitudine” di “altre pecore” del Pastore eccellente! (Giovanni 10:16) La speranza posta loro dinanzi — quella di vivere perpetuamente felici in un giardino d’Eden ristabilito sulla terra ed esteso a tutto il mondo — è decisamente invitante. Avranno senz’altro qualcosa per cui valga la pena vivere. Fra tutta l’umanità che dimorerà sulla terra paradisiaca, avranno avuto un’esperienza assolutamente unica: quella di essere sopravvissuti alla fine di questo malvagio sistema di cose senza dover mai morire. Il merito di ciò spetta alla Fonte della vita perfetta, Geova Dio, tramite suo Figlio Gesù Cristo.
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