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  • Ciò che il vostro modo di vestire rivela di voi
    La Torre di Guardia 1973 | 15 luglio
    • più frequentemente. Anche gli animali fanno questo.

      Così, solo perché qualche cosa è possibile, non significa che sia naturale, secondo la definizione biblica. Che un uomo o un ragazzo porti i capelli in modo da sembrare una fanciulla è ancora “contro natura”. È tipico di un’epoca (e di paesi) dove l’omosessualità è in aumento. E la Bibbia mostra che l’omosessualità è anche “contro natura”, sia sconvenevole che detestabile alla vista di Dio. — Rom. 1:26, 27.

      Ci impone questo gravi limiti? No, poiché come per il vestire così per l’acconciatura dei capelli, c’è un’ampia varietà di modi in cui si possono portare che sono piacevoli e attraenti senza essere immodesti o innaturali. Ci può ancora essere una gradevole varietà senza andare oltre i limiti di ciò che è giusto agli occhi di Dio.

      CHE DIRE DEI COSMETICI?

      Sono pure i cosmetici proibiti come innaturali? La Bibbia non dice questo. Come si usano gli indumenti non solo per coprire il corpo ma anche per mostrare un aspetto attraente, e come gli antichi Ebrei spesso usavano profumi per rendere la presenza del loro corpo più piacevole, così certi cosmetici, in particolar modo unguenti, erano evidentemente usati dalle donne ebree per combattere l’aridità della pelle e per migliorarne l’aspetto.

      Quale dovrebbe essere dunque oggi la guida per le giovani che vogliono fare ciò che reca l’approvazione divina? Devono seguire il buon consiglio di fare ogni cosa con “modestia [o, sanità] di mente”, in modo che l’ornamento principale sia “la persona segreta del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e mite, che è di grande valore agli occhi di Dio”. — 1 Tim. 2:9, 10; 1 Piet. 3:3, 4.

      Per certo, è utile che le fanciulle comprendano come i cosmetici spesso possono fare più male che bene. Essi possono rovinare un buon colorito o peggiorarne uno scadente. Oltre a ciò, i cosmetici frequentemente mascherano la freschezza della gioventù che invero è una bellezza assai più grande dell’effetto artificiale creato dai cosmetici.

      L’eccessivo uso di cosmetici da parte delle fanciulle spesso richiama l’attenzione sui punti difettosi. Peggio ancora, può impedire che si mostri o si noti qualsiasi bellezza della personalità, che in effetti è più attraente del bell’aspetto e di assai più lunga durata. L’eccessivo uso dei cosmetici può pervertire agli occhi di altri la vostra personalità, e, con l’andar del tempo, può perfino tendere a modellare la vostra personalità nella più povera immagine che in tal modo presentate. — Si paragoni II Re 9:30.

      SEGUITE LE INDICAZIONI GIUSTE

      Nella Parola di Dio non ci sono specifiche regole su queste cose, ma, invece, son provvedute ottime indicazioni. I giovani dovrebbero cercar d’acquistare una veduta equilibrata e la Bibbia li aiuterà a far questo.

      I vostri genitori hanno il naturale diritto di stabilire indicazioni supplementari. Se la casa nella quale abitate fosse stata verniciata con un’accozzaglia di colori strambi o strani, la gente si chiederebbe se il capo di casa (o sua moglie) è sano di mente. O, se la casa fosse stata trascurata e avesse un aspetto mal ridotto, avrebbe poco rispetto per il padrone di casa. Voi rappresentate i vostri genitori anche più della casa. Portate il loro nome e, come ciò che fate e dite riflette l’educazione che vi hanno impartito e la specie di persona che siete, così lo riflette il vostro aspetto. Più importante è il fatto che, se asserite di essere servitore di Dio rappresentate anche lui. Si addice il vostro aspetto alla vostra pretesa?

      Pensate alle parole di Gesù: “Conoscendo queste cose, siete felici se le fate”. (Giov. 13:17) Potete discernere per vostro conto ciò che la Bibbia consiglia? O siete la specie di persona che sempre aspetta che qualcun altro le dica cosa dovrebbe fare? Potete mostrar d’avere vera perspicacia e forza di personalità mettendo in pratica il consiglio della Bibbia nella vostra vita. Quindi troverete la felicità di sapere che siete piacevoli alla vista di Dio, del suo Figlio e di tutti quelli che li amano e li servono.

  • Perché confidare in Dio?
    La Torre di Guardia 1973 | 15 luglio
    • Perché confidare in Dio?

      IL SUPREMO, il Sovrano dell’universo, Geova Dio, vuole come suoi servitori solo quelli che confidano pienamente in lui. Chi affermi d’essere suo popolo, ma dimostri con la propria attitudine, le parole e le azioni d’essere falso verso di lui, non può aspettarsi di ricevere la sua approvazione e benedizione. La Parola di Dio dice: “Maledetto è l’uomo robusto che confida nell’uomo terreno ed effettivamente fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si diparte da Geova stesso”. — Ger. 17:5.

      Certo non vogliamo essere fra i maledetti. Dato che Geova Dio non cambia, qualunque cosa facesse benedire o maledire le persone in passato porterà oggi le stesse conseguenze. (Mal. 3:6) Siamo perciò saggi se prendiamo a cuore le lezioni dell’antico passato che si trovano nella Bibbia.

      ANTICA ALLEGORIA

      Una di queste lezioni è presentata sotto forma di allegoria in Ezechiele capitolo 23. L’allegoria riguarda due sorelle che non confidarono in Dio e cercarono benedizione e protezione altrove. La sorella maggiore era Oola e la minore, Ooliba. Viene indicato che Oola rappresenta Samaria, l’ultima capitale del regno settentrionale o delle dieci tribù d’Israele, e Ooliba rappresenta Gerusalemme, capitale del regno meridionale di Giuda. Poiché le capitali rappresentano i regni, le sorelle raffigurano due regni. La loro “madre” è dunque l’unica organizzazione nazionale di Israele che ebbe per padri Abraamo, Isacco, Giacobbe e i dodici figli di Giacobbe. — Ezec. 23:2, 4.

      Sin dall’inizio la storia delle due sorelle non fu la migliore. “Esse si prostituivano in Egitto. Commisero prostituzione nella loro giovinezza”. (Ezec. 23:3) Come mai? I discendenti di Giacobbe, una volta in Egitto, non resistettero al laccio dell’idolatra adorazione praticata in quel paese. Evidentemente cominciarono a credere di poter guadagnare qualcosa venerando le divinità egiziane. Smisero di guardare Geova come Fonte di vera benedizione e protezione, rendendosi così colpevoli di commettere prostituzione spirituale.

      Naturalmente, al tempo che la sorella maggiore Oola e la sorella minore Ooliba si prostituivano in Egitto, il regno settentrionale d’Israele e il regno meridionale di Giuda non erano venuti all’esistenza. Ma le tribù che infine formarono quei regni esistevano. Le tribù che formarono il regno settentrionale, od Oola, includevano quelle discese dai due figli maggiori di Giacobbe, Ruben e Simeone, e anche dal figlio primogenito che Giacobbe ebbe da Rachele, cioè Giuseppe, i cui due figli Efraim e Manasse divennero due distinte tribù. Per cui Oola poté giustamente chiamarsi sorella “maggiore”.

      “Divennero mie”, disse Geova dopo

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