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  • Badate di non perdere il vostro posto!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
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  • MANTENETE IL VOSTRO POSTO PORTANDO FRUTTO
  • SALDI SUL POSTO MEDIANTE IL VINCOLO DELL’AMORE
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
w59 1/1 pp. 24-30

Badate di non perdere il vostro posto!

“Chi pensa di avere una salda posizione guardi di non cadere”. — 1 Cor. 10:12.

È UN FATTO trovare una perla di grandissimo valore. È un fatto completamente diverso guardarsi dal non perderla. Era un fatto che Adamo ed Eva si trovassero nell’edenico giardino di perfezione; era un altro fatto che essi si mostrassero meritevoli di rimanervi per sempre o no. Com’è messo in risalto nell’articolo precedente, è importante che le persone trovino e prendano il loro appropriato posto nella società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova senza indugio. Ma una volta che esse vi siano, diviene anche più urgente che mantengano quel prezioso posto fedelmente e lealmente. Detto in altre parole, non è tanto importante chi viene nella verità quanto chi rimane nella verità, perché non vale il detto “una volta salvati, salvati per sempre”. Il caso dell’apostolo Paolo è a proposito. È quasi impensabile che una persona come l’apostolo avrebbe mai perduto il suo posto, tuttavia egli vide il pericolo sempre presente di fare proprio questo. Per impedire che una cosa così calamitosa accadesse egli disse: “Percuoto il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato ad altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato”. Facciamo bene a dare ascolto al suo avvertimento. — 1 Cor. 9:27.

2 Certe precauzioni, se sono prese, serviranno come salvaguardia dal perdere il proprio posto privilegiato nella società del Nuovo Mondo. Una tale misura protettiva è per notare ed evitare gli errori e i tranelli in cui altri sono caduti. “Accorto è l’uomo che ha visto la calamità e procede a nascondersi, ma gli inesperti sono passati avanti e devono subire la pena”. (Prov. 22:3) Pertanto, per conservare fedelmente il vostro posto, non seguite l’empia condotta di Satana il Diavolo. Egli lasciò che l’iniquità, cioè, l’illegalità e la ribellione contro l’organizzazione di Geova, si radicassero nel suo cuore. Non sfidate apertamente o segretamente il canale di comunicazione di Geova, come fecero Kore, Dathan e Abiram, per tema che la terra vi inghiottisca e perdiate il vostro posto fra quelli che vivranno nel nuovo mondo. Non commettete segretamente il peccato di Acan tentando di ottenere bottino materiale contrariamente ai comandamenti di Geova. (1 Tim. 6:9) La confessione di Acan dopo che era stato preso con la roba venne troppo tardi per impedire che egli venisse disassociato dalla congregazione di Dio. Non mentite a Geova o ai suoi nominati servitori come fecero Anania e Saffira, per tema che scompariate dal vostro posto così rapidamente come loro che morirono sul posto. Non fate gli ipocriti e non tradite l’organizzazione di Dio agli atei comunisti o ad altri strumenti dell’organizzazione del Diavolo, come fece Giuda Iscariota. Anche questo è suicidio. Tutti questi stolti individui perdettero il loro posto nella teocratica organizzazione di Dio. (Ezech. 28:13-15; Isa. 14:12-14, VR; Num. 16:1-35; Gios. 7:1-26; Atti 5:1-11; Matt. 27:3-5) Non rallentate e non guardate nemmeno indietro. “Ricordatevi della moglie di Lot”, poiché anch’ella perdette sia il suo posto che la sua vita quando rallentò e guardò indietro. State in guardia perciò, e camminate con circospezione, affinché non inciampiate in ostacoli imprevisti, non perdiate la vostra posizione, e non cadiate nel disfavore di Dio. “Chi pensa di avere una salda posizione guardi di non cadere”. — Luca 17:32; 1 Cor. 10:12.

3 Invece di seguire la condotta di coloro che perdettero il loro posto nella disposizione delle cose di Geova, è molto meglio imitare i virtuosi esempi di quelli che rimasero irremovibili malgrado le difficili prove e le tentazioni seduttrici che li colpirono. Vi è un gran nuvolo di questi esempi ispiratori che ci circondano, e l’apostolo Paolo ne menziona un certo numero nell’undicesimo capitolo di Ebrei. Di questi fedeli testimoni il principale fu Cristo Gesù; e quale perfetto esempio è egli di uno che mantenne saldamente il suo posto! “Guardiamo attentamente il capo e perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli era posta davanti egli sopportò un palo di tortura, disprezzando il vituperio, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. Infatti, considerate bene colui che ha sopportato un tale parlar ostile dei peccatori contro i loro stessi interessi, perché non vi stanchiate e non veniate meno nei vostri animi”. — Ebr. 12:2, 3.

4 Riguardo al perfetto Gesù che conservò il suo posto è scritto: “Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”. Se fu necessario nell’onnisapiente disposizione delle cose di Geova provare se il suo perfetto ed unigenito Figlio avrebbe ubbidientemente mantenuto il suo posto in tempo d’afflizione, quanto più dovevamo essere provati noi che “fummo una volta insensati, disubbidienti, essendo traviati, essendo schiavi di varie passioni e voluttà”. (Ebr. 5:8; Tito 3:3) L’ubbidienza a Geova è un requisito principale di quelli che mantengono il loro posto, e il fedele Samuele mise questo in risalto quando il superbo re Saul in disubbidienza abbandonò il posto. “Ecco! ubbidire è meglio del sacrificio, e prestare attenzione del grasso dei montoni”. (1 Sam. 15:22) “Ascoltate la mia voce”, Geova stesso comanda, “e sarò il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie ch’io vi prescrivo affinché siate felici”. Questa è l’unica via per rimanere entro l’organizzazione il cui Dio è Geova; e questo spiega perché il disubbidiente Israele, come nazione, andò a tal punto fuori dai limiti da essere infine completamente distrutto. La triste narrazione storica spiega: “Ma essi [la nazione d’Israele] non ascoltarono, non prestarono orecchio, ma camminarono seguendo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e invece di andare avanti si sono volti indietro”. — Ger. 7:23, 24, VR.

5 Se l’Israele spirituale, rappresentato oggi dal rimanente, e i loro compagni di buona volontà devono evitare il disastro che sorprese l’antico Israele, devono allora essere ubbidienti alle “autorità superiori”, Geova Dio e Cristo Gesù. Devono anche mostrare il dovuto rispetto per il corpo governante centrale, per i rappresentanti viaggianti di quel corpo, e per i sorveglianti delle congregazioni locali. “Gli anziani che presiedono in modo giusto siano riconosciuti degni di doppio onore, specialmente quelli che lavorano molto nel parlare e nell’insegnare”. “Ricordatevi di quelli che vi governano, che vi hanno annunziato la parola di Dio, e contemplando come va a finire la loro condotta imitate la loro fede. Siate ubbidienti a coloro che vi governano [prendendo l’iniziativa fra di voi] e siate sottomessi, perché essi vegliano sulle vostre anime come chi ne renderà conto”. “In modo simile, voi giovani, siate sottomessi agli anziani”. — 1 Tim. 5:17; Ebr. 13:7, 17; 1 Piet. 5:5.

6 La buona volontà di essere sottomessi e ubbidire alle autorità dovutamente costituite non è cosa difficile da farsi per quelli che mantengono il loro posto appropriato nella società del Nuovo Mondo; ma a volte i testimoni di Geova sono involontariamente costretti ad essere sottomessi ad autorità irragionevoli e a quelle che sono “difficili ad accontentare”, come per esempio, nei campi di schiavitù comunista. Ma se, a motivo di una buona “coscienza verso Dio”, essi soffrono grandi afflizioni e sopportano crudeli persecuzioni, certamente continueranno a perseverare nel loro pregiato posto nella società del Nuovo Mondo malgrado il fatto che sono fisicamente isolati e senza comunicazione coi loro fratelli e con le loro sorelle delle altre parti del mondo. Effettivamente, nella loro sofferenza per ciò che è giusto e vero, essi non fanno che seguire strettamente le orme di Cristo Gesù loro perfetto Modello. — 1 Piet. 2:18-21.

7 I sorveglianti e “coloro che vi governano”, a cui i membri delle congregazioni sono sottomessi, devono essi stessi mantenere il loro posto appropriato nell’organizzazione. Devono essere di mente e di attitudine umili, non autoritari o dittatoriali nel trattare gli altri, non presuntuosi davanti a Dio. Piuttosto, devono avere la stessa attitudine mentale che il Capo e Comandante del popolo di Dio ha sempre avuta, poiché l’apostolo dice: “Serbate in voi questa attitudine mentale che fu pure in Cristo Gesù, il quale, benché esistesse in forma di Dio, non considerò affatto la rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio. No, ma egli annichilì se stesso e prese la forma di uno schiavo divenendo simile agli uomini. Inoltre, quando si trovò nella forma di un uomo, [per di più] umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura”. — Filip. 2:5-8.

MANTENETE IL VOSTRO POSTO PORTANDO FRUTTO

8 Questo splendido esempio di fedele ubbidienza e sottomissione, Cristo Gesù, diede un’illustrazione molto adatta di come quelli che sono innestati in questa fruttuosa società dovrebbero mantenere i loro rispettivi posti. “Io sono la vera vite, e mio Padre è il coltivatore”, egli disse. Ora, “ogni tralcio che in me non porta frutto egli lo toglie, e ognuno che porta frutto lo purifica, perché porti più frutto”. Sottolineando ancora la necessità di perseverare nel proprio posto, Gesù continua: “Restate in unione con me, ed io in unione con voi. Come un tralcio non può da se stesso portar frutto ammenoché resti nella vite, nello stesso modo neppure voi potete, ammenoché restiate in unione con me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Chi resta in unione con me, e io in unione con lui, questo porta molto frutto, perché indipendentemente da me non potete fare proprio nulla”. Notate ora le terribili conseguenze che capitano a colui che fa le cose a modo suo e non è concorde con il Capo e con gli altri membri dell’organizzazione. “Se uno non rimane in unione con me, è gettato via come un tralcio ed è disseccato, e uomini raccolgono questi tralci e li gettano nel fuoco e vengono bruciati”. — Giov. 15:1-6.

9 Questa appropriata illustrazione mostra che se qualcuno nell’organizzazione diventa fiacco o negligente nel portare i frutti del Regno viene ‘purificato’ o ‘potato’ con la verità affinché possa divenire più produttivo. (Giov. 15:2, 3) Perciò quando si è corretti, invece di offendersi e opporsi all’organizzazione, è molto più saggio mantenersi al proprio posto e portare anche più frutto, poiché gli scontenti sono gettati fuori. Descrivendo l’ardente distruzione che aspetta coloro che abbandonano il loro posto nella sacra organizzazione di Geova simile ad una vite, è scritto: “Infatti è impossibile che quelli che sono stati una volta per sempre illuminati e hanno gustato il dono celeste e che son divenuti partecipi dello spirito santo e han gustato la giusta parola di Dio e le potenze del sistema di cose avvenire, ma che son caduti, siano di nuovo rinnovati a ravvedimento, perché essi mettono di nuovo al palo il Figlio di Dio e lo espongono a pubblica infamia. Per esempio, la terra che beve la pioggia che spesso viene su di essa e . . . [poi] produce spine e triboli, è rigettata e . . . finisce con l’essere bruciata”. — Ebr. 6:4-8.

10 Oltre a questi molti esempi e molte illustrazioni vi sono anche molti diretti consigli nelle Scritture che, se sono seguiti, aiuteranno ogni membro della società del Nuovo Mondo a conservare il suo posto. Essendo nati nel peccato e concepiti nell’illegalità, le nostre inclinazioni sono per natura piuttosto brutte. Dovremmo perciò coprire la nudità delle nostre imperfezioni, e le Scritture suggeriscono l’adeguata veste da adoperare. “Come eletti di Dio, santi ed amati, rivestitevi dei teneri affetti di compassione, gentilezza, modestia di mente, mitezza e longanimità. Continuate a sopportarvi l’un l’altro e perdonatevi liberamente l’un l’altro se qualcuno ha motivo di lagnarsi contro un altro. Come Geova vi ha liberamente perdonati, così perdonate anche voi”. La “modestia di mente” o umiltà è una grande virtù. Ci impedirà di divenire millantatori, superbi o di esaltare noi stessi a motivo di un’istruzione superiore o di una posizione economica o sociale migliore o a causa di un incarico nell’organizzazione presumibilmente più elevato. Dovremmo ricordare che “non furon chiamati molti saggi in senso carnale, non molti potenti, non molti nobili; ma Dio ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare i saggi, e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, le cose che non sono per ridurre al nulla le cose che sono”. Perché? Paolo ribadisce l’importanza dell’umiltà quando risponde: “Affinché nessuna carne si vanti dinanzi a Dio”. — Sal. 51:5; Col. 3:12, 13; 1 Cor. 1:26-29.

SALDI SUL POSTO MEDIANTE IL VINCOLO DELL’AMORE

11 Che magnifici abiti: teneri affetti, gentilezza, modestia di mente, mitezza e longanimità! Ma questi non sono sufficienti per coprire le nostre imperfezioni. L’apostolo aggiunge a quest’insieme ancora un’altra parte dell’abito che dev’essere indossato da tutti quelli che si identificano con la società che è nuova e del tutto diversa dal presente sistema di egoismo e avidità. “Ma, oltre a tutte queste cose, rivestitevi di amore, poiché esso è un perfetto vincolo d’unione”. Sì, veramente, l’amore prima per Geova e per Cristo Gesù, e l’amore anche per gli altri, è un vincolo o legame che ci identificherà e ci terrà saldamente nell’organizzazione di Dio. — Col. 3:14; Giov. 13:34, 35.

12 Se ognuno si adorna di queste qualità divine non vi sarà invidia degli uni verso gli altri o avidità del posto e dell’incarico che è stato assegnato ad un altro. Non v’è competizione fra i membri della società del Nuovo Mondo. La cooperazione, e non la competizione, è uno degli elevati princìpi dell’organizzazione di Dio. Fra i testimoni di Geova non v’è posto neanche per i boriosi e per le pratiche di esaltazione, poiché chiunque perseguisse una simile condotta non starebbe al passo, camminerebbe disordinatamente, e pertanto non in armonia con le istruzioni teocratiche. “Se viviamo mediante lo spirito, camminiamo pure ordinatamente mediante lo spirito. Non diventiamo vanagloriosi, suscitando competizione fra gli uni e gli altri, invidiandoci gli uni gli altri”. “Colmate la mia gioia avendo lo stesso sentimento e lo stesso amore, essendo uniti nell’animo, attenendovi ad un solo pensiero di mente, non facendo nulla per contenzione o per vanagloria, ma con modestia di mente considerando che gli altri siano superiori a voi, tenendo d’occhio con interesse personale non solo le cose vostre, ma anche quelle degli altri”. — Gal. 5:25, 26; Filip. 2:2-4.

13 Questa utile cooperazione raccomandata fra i membri della società del Nuovo Mondo non consiglia o non dà certamente il permesso alle persone di intromettersi negli affari di altre persone. Veramente, se qualcuno si ingerisse, si immischiasse e si interessasse antiscritturalmente delle faccende private degli altri, sarebbe fuori posto e camminerebbe del tutto disordinatamente. Lo stesso scrittore non richiama forse coloro che vanno “girando” come “pettegole e intromettenti negli affari altrui”? ‘Cercate di vivere tranquilli, e pensare ai fatti vostri . . . affinché camminiate con decoro’. “Poiché sentiamo che certuni agiscono fra voi disordinatamente, non lavorando affatto ma intromettendosi in ciò che non li riguarda”. (1 Tim. 5:13; 1 Tess. 4:11, 12; 2 Tess. 3:11) L’apostolo Pietro arriva al punto di classificare quelli che si intromettono negli affari di altre persone insieme con i ladri e gli omicidi, e le Scritture dicono che il posto degli omicidi e dei loro associati è completamente fuori del sistema di cose del Nuovo Mondo. — 1 Piet. 4:15; Apoc. 22:15.

14 Perciò l’utile cooperazione che esiste fra i testimoni di Geova è una forza salutare, edificante e rafforzante che aiuta mutualmente sia i forti che i deboli. È assai simile all’assistenza e all’aiuto che le singole membra del corpo umano si provvedono a vicenda in modo che sono tutte in grado di serbare il loro posto organico nel corpo. “Cresciamo con amore in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, essendo armoniosamente collegato insieme ed essendo fatto per cooperare mediante ogni giuntura che dà ciò che occorre, conforme al funzionamento di ciascun rispettivo membro in dovuta misura, contribuisce alla crescita del corpo per la propria edificazione nell’amore”. — Efes. 4:15, 16.

15 Questa cooperazione da parte di ognuno in questa organizzazione simile ad un corpo non è semplicemente nei problemi materiali alle adunanze di congregazione o nell’aiutare un altro ad impegnarsi nella pubblica attività di predicazione. Comprende anche un armonioso accordo con il Capo dell’organizzazione nei problemi spirituali di dottrina e di insegnamento. “Vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo che parliate tutti concordemente, e che non ci siano fra voi divisioni, ma che siate perfettamente uniti in una stessa mente e in uno stesso pensiero”. Non vi possono essere divisioni in credenza e in insegnamento delle verità bibliche. Se, dunque, nell’organizzazione qualcuno volesse stabilirsi come presentatore di nuove e strane dottrine non basate sulle Scritture rivelate, e in opposizione a ciò che il Signore Dio ha portato alla luce mediante la sua organizzazione teocratica, allora egli sarebbe del tutto fuori posto, come lo fu la lebbrosa Maria quando fu posta in quarantena fuori del campo d’Israele perché aveva tentato di causare una divisione nella teocratica società di molto tempo fa. — 1 Cor. 1:10; Num. 12:1-16.

16 Un servizio subordinato alle “autorità superiori”, Geova Dio e Cristo suo Re, è pure richiesto da tutti quelli che mantengono il loro posto. “Siate schiavi di Geova”, dicono le Scritture. “Qualunque cosa facciate, dedicatevici con tutto l’animo come per Geova, e non per gli uomini, poiché sapete che è da Geova che riceverete la dovuta ricompensa dell’eredità”. Quelli che sono schiavi volenterosi di Geova sono pure spontanei “schiavi del Signore Cristo”. (Rom. 12:11; Col. 3:23, 24) A costoro l’amorevole Padrone estende l’invito: “Prendete su di voi il mio giogo e diventate miei discepoli, . . . Poiché il giogo è piacevole e il mio carico è leggero”. Ecco dunque, membri della società del Nuovo Mondo, dov’è il vostro adeguato posto: sotto l’agevole giogo del servizio di Cristo, procedendo con lui e con la sua organizzazione. In questa organizzazione teocratica non v’è posto per chiunque si tragga indietro e debba essere stimolato, o per quelli che di malavoglia e pigramente si trascinano indifferentemente, o per quelli che vanno oltre il sentiero tracciato e vogliono con ostinazione seguire la loro propria via. Gli spontanei schiavi di Geova sono e devono essere operai instancabili, operai volenterosi, operai diligenti, che collaborino di buona voglia e lietamente con Cristo Gesù e gli uni con gli altri e che applichino la loro mente, il loro corpo, tutte le loro capacità ed energie fisiche all’avanzamento degli interessi del Regno. Questo è ciò che Gesù fece, e i testimoni di Geova oggi hanno il privilegio di essere ‘sostituti di Cristo’. — Matt. 11:29, 30; 2 Cor. 5:20.

17 “Nessun uomo che abbia messo mano all’aratro e guarda indietro è idoneo per il regno di Dio”. Gesù dichiarò perciò un importante principio, cioè, che la perseveranza vince. La perseveranza è richiesta da tutti quelli che conservano il loro posto nella società del Nuovo Mondo. “Chi avrà perseverato sino alla fine è quello che sarà salvato”. “Dimostrati fedele anche nel pericolo di morte, e io ti darò la corona della vita”. (Luca 9:62; Matt. 24:13; Apoc. 2:10) Una volta che abbiamo accettato le responsabilità derivanti dalla nomina teocratica, atteniamoci fedelmente a ciò che quell’assegnazione richiede. Non siate disertori, poiché i disertori sono disapprovati da Geova e rimossi dai loro posti di nomina. Dema fu uno di questi, uno che abbandonò i suoi privilegi teocratici, semplicemente perché “amava il presente sistema di cose”. Giuda Iscariota fu un altro disertore e perse tutte le speranze di un ritorno a un luogo di vita. Fu dopo che questo infedele era stato congedato dall’ultimo pasto pasquale che Gesù disse agli undici rimanenti fedeli: “Voi siete quelli che hanno persistito con me nelle mie prove; e io faccio un patto con voi, come il padre mio ha fatto un patto con me, per un regno”. Poiché i violatori dei patti e quelli “falsi nei patti”, quali disertori, “sono degni di morte”, diviene di massima importanza osservare i patti. — 2 Tim. 4:10; Luca 22:28, 29; Rom. 1:31, 32.

18 Perciò, voi membri della società del Nuovo Mondo, con perseveranza dimostratevi tutti fedeli ai vostri voti di dedicazione. Continuate ad ‘afferrare saldamente la parola della vita’. Non abbandonate mai la presa e non perderete mai il vostro posto. E conservando il vostro posto ora nella società del Nuovo Mondo, vi mostrerete meritevoli di vivere per sempre, associati con Cristo Gesù nei cieli, o qui sulla terra nelle edeniche condizioni di perfezione: tutto ciò a vostra eterna benedizione e prosperità e, soprattutto, all’onore, alla gloria e alla rivendicazione della più sacra Parola e del più sacro nome di Geova! — Filip. 2:16.

[Domande per lo studio]

1. È possibile che vi sia il pericolo di perdere il proprio posto nella società del Nuovo Mondo?

2. Additate alcuni dei tranelli che lo hanno fatto perdere ad alcuni.

3. Quali incoraggianti esempi abbiamo di coloro che mantennero saldamente il loro posto?

4. Quali scritture mostrano che Geova richiede ubbidienza da tutti noi?

5. Come possiamo evitare il disastro che sorprese l’antico Israele?

6. È possibile per quelli che sono nei paesi comunisti avere un posto nella società del Nuovo Mondo?

7. Quale qualità devono manifestare i sorveglianti e perché?

8. Quale rimarchevole illustrazione fece Gesù per mostrare la necessità di mantenere il proprio posto assegnato nell’organizzazione di Dio?

9. (a) Come ci si dovrebbe comportare quando si è corretti? (b) Quale giudizio divino aspetta coloro che producono soltanto spine e triboli invece di frutti del Regno?

10. (a) Come dovremmo rivestire la nudità delle nostre imperfezioni? (b) Perché la “modestia di mente” è una così grande virtù?

11. Quale speciale vincolo tiene insieme i veri Cristiani?

12. Camminando ordinatamente, quali pratiche devono evitare i membri della società del Nuovo Mondo?

13. C’è posto in questa organizzazione teocratica per i maldicenti e per gli intromettenti?

14. Quali salutari benefici derivano dalla reciproca cooperazione?

15. (a) In quale misura dev’esservi unità nei problemi di dottrina e di insegnamento? (b) Quale esempio ammonitore troviamo nel caso di Maria?

16. Per rimanere nel servizio come “schiavi” di Geova e di Cristo, che cosa dobbiamo fare?

17. Che cosa è richiesto da tutti quelli che mantengono il loro posto quando si tratta di perseverare e di osservare i patti?

18. Quali sono perciò i benefici risultati del mantenere il proprio adeguato posto nella società del Nuovo Mondo?

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