Altri “detti” di Gesù
NON è sorprendente sentir parlare di scoperte di antichi papiri contenenti detti di Gesù che non sono riferiti con gli stessi particolari nelle Scritture Greche canoniche. Verso il 98 d.C. Giovanni non scrisse forse: “Vi sono infatti molte altre cose che Gesù fece, che, se fossero scritte con tutti i particolari, non credo che il mondo stesso potrebbe contenere tutti i rotoli che se ne scriverebbero”? (Giov. 21:25) Luca fa la stessa ammissione nella sua introduzione scrivendo: “In quanto molti si sono accinti a comporre una dichiarazione dei fatti che ricevono piena conferma fra noi, . . . ho deciso anch’io, poiché ho tracciato tutte le cose dal principio con accuratezza, di scrivertele in ordine logico”. — Luca 1:1-3.
Nel 1897 i papirologi Grenfell e Hunt dissotterrarono da un cumulo di rifiuti ad Ossirinco, in Egitto, un unico foglio di papiro incompleto. Risultò che questo aveva fatto parte di un codice greco del terzo secolo contenente detti ritenuti di Gesù. Il frammento è generalmente detto “Papiro di Ossirinco”. La traduzione italiana dice:
“Gesù dice: ‘Se non rinunciate al mondo, non potrete trovare il regno di Dio; e se non fate del sabato un vero sabato, non vedrete il Padre’. Gesù dice: ‘Io fui in mezzo al mondo, e nella carne fui visto da loro, e trovai tutti gli uomini ubriachi, e fra loro non ne trovai uno assetato, e la mia anima si rattristò per i figli degli uomini, perché sono ciechi nel loro cuore, e non vedono’. Gesù dice: ‘Un profeta non è ben accolto nel suo stesso paese, né l’opera di un medico ha effetto su quelli che lo conoscono’. Gesù dice: ‘Una città costruita in cima ad un’alta collina e stabilita, non può cadere né esser nascosta’”.a
Notate che i primi due detti contengono informazioni extra-scritturali. Si pretende che siano alcune delle “molte altre cose” a cui si riferisce Giovanni e che non sono scritte nella Bibbia. La parte del terzo detto che dice: “Un profeta non è ben accolto nel suo stesso paese”, è simile a Matteo 13:57, ma il resto è “nuovo”. Il quarto detto è molto simile a Matteo 5:14.
Un’altra scoperta di “detti” fu messa in luce nel 1934 quando il Museo Britannico di Londra acquistò da un commerciante alcuni frammenti papiracei. Fra questi vi erano alcuni frammenti di una ‘vita sconosciuta di Gesù’, scritti in uno stile che non può essere posteriore alla metà del secondo secolo, cioè verso il 150 d.C. L’anno dopo Bell e Skeat, curatori di manoscritti del Museo Britannico, pubblicarono le riproduzioni fotografiche dei tre fogli trovati. Le pagine appartenevano ad un antico codice greco originario dall’Egitto. Queste pagine frammentarie vengono ora chiamate “2º Papiro di Egerton”. La riproduzione fotografica dei frammenti 1 e 3 è stampata insieme a quest’articolo.b
Da questo testo greco è evidente l’abitudine degli scribi dell’epoca di usare abbreviazioni per parole e nomi sacri (nomina sacra). Quest’uso segue la consuetudine ebraica di rappresentare il tetragramma o sacro nome יהוה in greco con le parole kyrios (“Signore”) senza l’articolo determinativo e theos (“Dio”) scrivendo solo la prima e l’ultima lettera con una linea sopra. Così il nome Geova poteva essere indicato in greco come Κς o Θς.c Gli scribi cristiani accrebbero l’elenco di abbreviazioni includendovi le seguenti: ΟΚς (ho kyrios, con l’articolo determinativo, che quindi si applica a Gesù e non a Geova), ΙΗ (Iesous, Gesù), ΠΡΑ (patera, padre) e Μω (Moÿses, Mosè).d Osservate “1 verso” e notate ΠΡΑ alla riga 12, Μω alla riga 13 e Θς alla riga 16. Osservate poi “1 recto” e notate ΟΚς alla riga 9 e ΙΗ alla riga 12. Kyrios senza articolo determinativo riferito a Geova non ricorre in questi frammenti.
Lo studioso Sir Frederic Kenyon dice di questi frammenti: “Essi contengono quattro episodi della vita di nostro Signore, narrati molto semplicemente, e quindi in modo molto diverso dall’esagerato e fantastico stile dei vangeli apocrifi posteriori, e nella lingua mostrano forti affinità, a volte con i Vangeli Sinottici (Matteo, Marco e Luca) e a volte col Quarto Vangelo (Giovanni). L’esatta composizione della frase è spesso dubbia a causa della mutilazione del papiro, ma il significato generale di tre episodi su quattro è chiaro”.e Kenyon ne dà quindi la seguente traduzione (che noi rendiamo in italiano scrivendo in corsivo le parti che si suppongono “nuove”. Le lettere in alto corrispondono alle nostre note in calce che si riferiscono a brani paralleli nei racconti biblici).
“. . . venendo a lui cominciarono a tentarlo con delle domande, dicendo: ‘Rabbi Gesù, noi sappiamo che sei venuto da Dio;f perché le cose che tu fai testimoniano più di tutti i profeti.g Dicci dunque: È legale dare ai re ciò che appartiene al loro governo? Dovremo darlo loro o no?’h Ma Gesù conoscendo i loro pensieri,i ne fu indignato e disse loro: ‘Perché mi chiamate Rabbi con la vostra bocca ma non ascoltate ciò che dico?l Ben profetò di voi il profeta Isaia, dicendo: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi adorano, [insegnando come dottrine] precetti [di uomini]”’.m
“E volgendosi ai capi del popolo, disse questa parola: ‘Voi esaminate le scritture, nelle quali pensate di avere vita; e sono queste che rendono testimonianza di me.n Non pensate ch’io sia venuto ad accusarvi dinanzi al Padre mio; vi è uno che vi accusa, Mosè, nel quale sperate’.o E quando essi dissero: ‘Sappiamo bene che Dio parlò a Mosè, ma di te non sappiamo di dove sei’,p Gesù rispose e disse loro: ‘Ora la vostra mancanza di fede vi condanna . . .’ [E i sacerdoti dissero] al popolo [che doveva prendere delle] pietre per lapidarlo.q E i capi gli misero le mani addosso per prenderlo e consegnarlo alla moltitudine; ma non poterono prenderlo, perché l’ora del suo tradimento non era ancora venuta.r Ma il Signore uscì di mezzo a loro e s’allontanò da loro”.s
In massima parte questi detti “aggiunti” hanno solo valore di curiosità. Poiché queste parti “nuove” non furono preservate per noi sotto ispirazione quando furono scritte le Scritture canoniche, non possono avere alcun valore per il ministero dei cristiani dedicati.
Tuttavia come manoscritti questi frammenti denunciano una volta ancora l’errore dei critici. Questi critici hanno risolutamente asserito che il Vangelo di Giovanni non fu scritto prima del 150 d.C., e quindi non dall’apostolo Giovanni. Poiché in questi frammenti si trovano tante espressioni parallele al racconto di Giovanni, questo indica chiaramente che lo scrittore si serviva come base dello scritto di Giovanni. Perciò il racconto di Giovanni dev’essere stato scritto molto prima del 150 d.C. per esser stato divulgato in Egitto dove questi frammenti furono scritti verso tale epoca. Quindi questi frammenti, con la conferma del frammento del Vangelo di Giovanni scoperto nel 1935 (Papiro Rylands Gk 457) che pure risale alla metà del secondo secolo e fu trovato in Egitto, confermano la data della stesura del racconto di Giovanni, cioè la data generalmente accettata del 98 d.C.
[Riferimenti bibliografici]
a Light from the Ancient Past, 1946, di J. Finegan, pagine 322, 323.
b Fragments of an Unknown Gospel, 1935, di H. I. Bell e T. C. Skeat, pagina 65, Tavola I.
c Nomina Sacra, di Traube, III, i, pag. 32.
d Fragments of an Unknown Gospel, di Bell e Skeat, pag. 2.
e The Bible and Archaeology, 1940, di Sir Frederic Kenyon, pagine 216, 217.
g Giov. 10:25.
h Matt. 22:17.
i Matt. 9:4.
l Luca 6:46.
m Matt. 15:7-9.
n Giov. 5:39.
o Giov. 5:45.
p Giov. 9:29.
q Giov. 8:59; 10:31.
r Giov. 7:30.
s Luca 4:30.