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  • Predicano in tutta la terra abitata
    La Torre di Guardia 1963 | 15 agosto
    • In tutto il mondo il numero dei predicatori del Regno è molto superiore a 950.000. Ogni settimana vengono a contatto con decine di milioni di persone, e con molte di esse tengono conversazioni bibliche nelle loro case. Questa buona notizia del Regno è predicata “in tutta la terra abitata”, seguendo l’esempio di Cristo Gesù e adempiendo la sua profezia riguardo ai nostri giorni. Quest’opera non viene fatta in modo negligente, ma con la massima urgenza, poiché, come disse Gesù, la predicazione della buona notizia del Regno sarà seguìta dalla fine di questo malvagio sistema di cose nella guerra divina di Armaghedon. — Matt. 24:14; Apoc. 16:16.

      Centinaia di migliaia di uomini, donne e giovani dedicati, mossi dall’amore verso Dio e dall’amore verso il prossimo, partecipano con zelo a questa importante opera, indipendentemente dagli ostacoli che incontrano. Ogni anno si uniscono a loro nell’opera altre decine di migliaia di individui. Ora è il tempo in cui anche voi dovete valervi dell’opportunità di schierarvi dalla parte di Geova Dio e del suo regno ed essere in grado di ricevere le benedizioni eterne del suo giusto nuovo mondo!

  • Perché un “sì gran nuvolo di testimoni”?
    La Torre di Guardia 1963 | 15 agosto
    • Perché un “sì gran nuvolo di testimoni”?

      IN EBREI 12:1 (Na) leggiamo: “Anche noi dunque, circondati da sì gran nuvolo di testimoni sbarazziamoci da ogni fardello e dal peccato, che c’impaccia, e corriamo senza posa nella gara che ci è aperta dinanzi”.

      Alcuni hanno chiesto: Perché lo scrittore di Ebrei dice un “sì gran nuvolo di testimoni” anziché una sì gran folla di testimoni?

      Dicendo: “Anche noi dunque”, lo scrittore di Ebrei si ricollega al capitolo precedente Ebrei 11 dove, dopo aver dato in principio la definizione della fede, elenca gli uomini di fede, da Abele fino ai patriarchi, Mosè, i giudici e i profeti, che ci portano al tempo di Cristo, poiché Giovanni Battista fu l’ultimo degli antichi profeti ebrei. Lo scrittore avrebbe potuto riferirsi ad essi con la comune parola greca okhlos, che significa “folla”, ma poiché voleva rendere il più vigoroso possibile il suo argomento usò una metafora, e disse che erano un “nuvolo”. Nell’italiano moderno un grande sciame di locuste che oscura il cielo è chiamato un nuvolo di locuste.

      Il suo obiettivo è evidente in particolar modo dal fatto che in questo caso non usò nemmeno la comune parola greca corrispondente a nube, nephele, da cui deriva la parola italiana nebula, che si riferisce alla nube. La parola nephele ricorre oltre venticinque volte nelle Scritture Greche Cristiane, sia al singolare che al plurale. Per esempio: “Vedranno allora il Figlio dell’uomo venire in una nube”. (Luca 21:27, Na) “Una nube lo tolse ai loro sguardi”. (Atti 1:9, Na) “Vedranno il Figlio dell’uomo venire nelle nubi del cielo”. (Matt. 24:30, Na) “Ecco che Egli viene fra le nubi!” — Apoc. 1:7, Na.

      Anziché usare questa parola, lo scrittore di Ebrei usò néphos, e questa è l’unica volta che essa ricorre nelle Scritture Greche Cristiane. Questa parola è usata di sovente in senso metaforico da scrittori greci e latini, in espressioni come “una densa nube di scudi”, “un nuvolo di lancieri”. Riguardo all’uso di néphos, il professor Wuest dice in Hebrews in the Greek New Testament:

      “La parola ‘nuvolo’ in questo caso non è nephele, che è una nube isolata e nettamente delineata, ma néphos, una grande nube che copre tutta la parte visibile dei cieli, quindi senza forma definita, una sola grande massa nella quale non sono messi in risalto o non si distinguono i contorni. L’uso del termine ‘nuvolo’ per una massa di esseri viventi è noto in poesia. Omero parla di un ‘nuvolo di fanti, un nuvolo di Troiani’. Temistocle, parlando agli Ateniesi, dice delle schiere di Serse: ‘Abbiamo avuto la fortuna di salvare noi e la Grecia respingendo un sì gran nuvolo di uomini’”.

      La distinzione tra néphos, “una massa di nubi”, e nephele, “una nube”, è simile alla distinzione tra petra, un masso di roccia, e Petros, che si riferisce a una sola roccia, ed è usato come nome proprio.

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