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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1959 | 1° agosto
    • Dio. Per questo, senza fare il nome di alcun uomo e senza specificare determinate persone, Gesù aggiunse alcune parole che ponevano una condizione: “Affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. Soltanto “chiunque esercita fede in lui” avrà la “vita eterna”. Chi non “esercita fede in lui” sarà “distrutto”. La maggioranza non esercita la fede necessaria; per questo il mondo di persone in generale, senza menzionare nomi, sarà distrutto.

      Quindi l’amore di Geova, invece che essere rivolto a questo mondo di persone in genere, viene particolarmente rivolto a coloro che esercitano fede nel suo Figlio, che amano suo Figlio e si uniscono a lui. Questi sono coloro che otterranno la “vita eterna” in quel giusto nuovo ordinamento del futuro che costituirà parte dei suoi nuovi cieli e nuova terra. Sono veramente persone del nuovo ordinamento, poiché unendosi e associandosi amorevolmente al Figlio che Dio ha dato cessano di fare parte di questo mondo di persone.

      Dio sapeva che in questo mondo di persone vi erano uomini amorevoli o uomini che avrebbero potuto divenire amorevoli. Grazie alla sua vista penetrante sapeva che alcuni, pur facendo parte di questo mondo di persone perché nati in esso, non erano realmente in armonia con il “peccato del mondo” e desideravano essere liberati dalla condanna dovuta al “peccato del mondo”. (Giov. 1:29) Quindi Dio non mandò suo Figlio in questo mondo di persone per pronunciare una condanna generale dell’intero mondo di persone, per condannare indistintamente ogni membro di questo mondo di persone senza prima offrire agli individui l’opportunità di dimostrare come avrebbero considerato la colpevolezza e il peccato riprovevole del mondo. Perciò Dio mandò suo Figlio nel mondo di persone “perché il mondo fosse salvato per mezzo di lui”.

      Questo non vuol dire che tutto il mondo di persone sarà salvato mediante Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Vuol dire che l’opportunità di essere salvati è data a tutti, senza mostrare parzialità verso nessuno. Tuttavia, il mondo di persone viene giudicato. Questo è il significato delle parole dette in seguito da Gesù ad una folla di Giudei: “Ora vi è il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il governatore di questo mondo. Eppure io, se sono innalzato dalla terra, trarrò a me uomini d’ogni specie. Io son venuto come una luce nel mondo, onde chiunque ripone fede in me non resti nelle tenebre. Ma se alcuno ode i miei detti e non li conserva, io non lo giudico, poiché io son venuto, non per giudicare il mondo, ma per salvare il mondo. Colui che disprezza me e non riceve i miei detti ha chi lo giudica. La parola che ho pronunciata è ciò che lo giudicherà nell’ultimo giorno”. — Giov. 12:31, 32, 46-48.

      Non tutte le persone di questo mondo si salveranno; non tutto questo mondo di persone sfuggirà al giudizio che avrà come risultato la condanna alla distruzione, anche se la prima volta Gesù non venne per giudicare e condannare l’intero mondo di persone. Quindi perché l’intero mondo di persone non si salverà e non sfuggirà alla distruzione? Perché, come aggiunse Gesù, “chi esercita fede in lui non sarà giudicato. Chi non esercita fede è già stato giudicato, perché non ha esercitato fede nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Ora questa è la base per il giudizio, che la luce è venuta nel mondo ma gli uomini [non gli angeli] hanno amato le tenebre piuttosto che la luce, perché le loro opere eran malvage”. (Giov. 3:18, 19) Di conseguenza, gli unici di questo mondo a non essere disapprovati e ad essere salvati saranno coloro che ripongono fede nel Figlio di Dio ed escono dalle tenebre del mondo per venire alla luce affinché le loro “opere siano rese manifeste poiché sono state compiute in armonia con Dio”. (Giov. 3:21) Eccetto questi, il mondo di persone in generale è giudicato immeritevole di salvezza.

      Concludendo ora la trattazione dell’argomento diciamo che il “mondo” che Dio amava tanto e per salvare il quale, non per giudicarlo, mandò Gesù, è il mondo di persone sulla terra rappresentato da quegli uomini che si separano dalle persone mondane e organizzate, che esercitano fede nel dono offerto da Dio del suo Figlio unigenito e quindi si uniscono o si associano a lui, dimostrandosi degni dell’amore di Dio mediante il suo Figlio unigenito. Tali credenti e seguaci fedeli sono destinati alla vita eterna nel promesso nuovo ordinamento di Dio di “nuovi cieli e nuova terra”. — 2 Piet. 3:13.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1959 | 1° agosto
    • Domande dai lettori

      ◆ La preghiera di Stefano a Gesù, che si trova in Atti 7:59, indica forse che egli pensava che Gesù fosse Geova? — W. R., U.S.A.

      La preghiera pronunciata da Stefano mentre subiva il martirio è riportata in Atti 7:59, 60, dove vien detto: “E continuarono a gettar pietre contro Stefano mentre egli invocava e diceva: ‘Signore Gesù, accogli il mio spirito’. Quindi, piegando le ginocchia, gridò con gran voce: ‘Geova, non attribuir loro questo peccato’. E dopo aver detto questo egli si addormentò nella morte”. Invece di indicare che Stefano confuse Gesù e Geova come se fossero la stessa persona, la sua preghiera indica che sapeva che non lo erano, poiché egli fa distinzione fra i due. La sua invocazione a Gesù non la rivolse semplicemente al Signore, ma al Signore Gesù, eliminando così ogni ambiguità. Inoltre, la dichiarazione che aveva fatta poco prima di questa, riportata al versetto 56, indica due persone: “Ed egli disse: ‘Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo ritto alla destra di Dio’”. Non disse che il Figlio dell’uomo, Cristo Gesù, fosse Geova Dio, ma che era ritto alla destra di Dio.

      Non solo la richiesta di Stefano, “Signore Gesù, accogli il mio spirito”, non è una prova della trinità, ma la simile fervente preghiera di Gesù, “Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito”, indica in modo definito che Gesù non è il Padre Geova. — Luca 23:46.

      Nel formulare la sua preghiera Stefano dimostrò di riconoscere la differenza fra Geova e il Signore Gesù, indicata nel Salmo 110:1 e applicata da Gesù in Matteo 22:42-46. Egli non era perplesso per l’interpretazione che ne aveva fatta Gesù, come furono i Farisei ai quali si era rivolto Gesù e che si zittirono alla sua risposta.

      Gesù aveva insegnato ai suoi seguaci che il Padre l’aveva autorizzato a risuscitare altri alla vita. (Giov. 5:26; 6:40; 11:25, 26) Perciò era appropriato che Stefano invocasse Gesù al riguardo, e la sua preghiera denota giusto intendimento da parte sua; non sostiene la trinità.

  • Scritture per settembre
    La Torre di Guardia 1959 | 1° agosto
    • Scritture per settembre

      Siano le nostre opere in armonia con le nostre vesti di ministri. — Filip. 1:27.

      1 Non togliere la mia anima insieme ai peccatori, né la mia vita insieme agli uomini colpevoli di sangue . . . Quanto a me, camminerò nella mia integrità. Liberami e mostrami favore. — Sal. 26:9-11. TG 1/3/58 23

      2 La messe è grande ma gli operai sono pochi. — Matt. 9:37. TG 1/1/59 19

      3 Felici quegli schiavi che il padrone arrivando troverà vigilanti! — Luca 12:37. TG 1/4/59 23, 24a

      4 Umiliatevi nel cospetto di Geova, ed egli vi innalzerà. — Giac. 4:10. TG 15/5/59 21, 22a

      5 Il profeta e il sacerdote sono immondi, e nella mia stessa casa ho trovato il loro male — dice il Signore [Geova]. — Ger. 23:11, Ti. TG 1/3/59 12, 13

      6 Percuoto il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato ad altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato. — 1 Cor. 9:27. TG 15/7/58 31, 33

      7 Come figli ubbidienti, cessate di conformarvi ai desideri che aveste in passato nella vostra ignoranza, ma, secondo il santo che vi ha chiamati, diventate anche voi santi in tutta la vostra condotta. — 1 Piet. 1:14, 15. TG 15/8/58 16, 17a

      8 Il modo in cui corro non è incerto; il modo in cui vibro i miei colpi è tale che non colpisco l’aria. — 1 Cor. 9:26. TG 1/12/58 31-33

      9 Per amor di Davide, Geova suo Dio gli diede una lampada in Gerusalemme suscitandogli un figlio dopo di lui e lasciando sussistere Gerusalemme. — 1 Re 15:4. TG 1/7/59 19, 20

      10 È il tempo fissato perché il giudizio cominci dalla casa di Dio. . . . “E se il giusto è salvato con difficoltà, dove compariranno l’empio e il peccatore?” — 1 Piet. 4:17, 18. TG 1/4/59 26a

      11 Ora quando videro la franchezza di Pietro e Giovanni, . . . cominciarono a riconoscere che erano stati con Gesù. — Atti 4:13. TG 15/3/59 9, 10a

      12 Quelli che hanno determinato di arricchirsi cadono in tentazione e in un laccio e in molti insensati e dannosi desideri che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina. — 1 Tim. 6:9. TG 1/6/59 15, 16a

      13 Io ti consiglio di comprare da me dell’oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta . . . e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga. — Apoc. 3:18, VR. TG 1/8/58 35a

      14 Ricordatevi di quelli che vi governano, che vi hanno annunciato la parola di Dio, e contemplando come va a finire la loro condotta imitate la loro fede. — Ebr. 13:7. TG 1/10/58 18a

      15 Se alcuni dei rami furono troncati ma tu, sebbene fossi un ulivo selvatico, fosti innestato fra di essi . . . non ti gloriare contro i rami. . . . Per la loro mancanza di fede furono troncati, ma tu sussisti per fede. — Rom. 11:17, 18, 20. TG 15/9/58 17, 18a

      (Indicazione dei luoghi di ulteriori commenti su queste scritture: I numeri dopo la data de “La Torre di Guardia” si riferiscono ai paragrafi nel primo articolo di studio. Quando il numero del paragrafo è seguito da “a”, il commento è nel secondo articolo di studio; quando vi è “b”, si riferisce al terzo articolo di studio.)

  • Studi “Torre di Guardia” per le settimane
    La Torre di Guardia 1959 | 1° agosto
    • Studi “Torre di Guardia” per le settimane

      del 30 agosto: Paradiso, §§ 1-22. Pagina 453.

      del 6 settembre: Paradiso, §§ 23-30, e Preserviamo il nostro paradiso spirituale, §§ 1-15. Pagina 458.

      del 13 settembre: Preserviamo il nostro paradiso spirituale, §§ 16-39. Pagina 464.

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