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Creta, cretesiAusiliario per capire la Bibbia
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conquistò Creta che divenne provincia romana insieme a Cirene, città dell’Africa settentrionale.
ATTIVITÀ DI PAOLO
Ebrei o proseliti cretesi si trovavano a Gerusalemme per la Pentecoste del 33 E.V. (Atti 2:5, 11) Forse grazie a ciò il cristianesimo fu introdotto a Creta.
L’apostolo Paolo, diretto a Roma per essere processato, nell’autunno del 58 E.V. passò da Creta a bordo di una nave di Alessandria che trasportava grano. La nave, su cui viaggiavano 276 passe geri,‛navigò al riparo di Creta’, cioè sottovento lungo la costa meridionale dell’isola, protetta dai venti contrari nordoccidentali. Da Salmone, sulla costa E di Creta, la nave procedette lentamente verso O fino a raggiungere Bei Porti, piccola baia dove era possibile fare scalo, poco prima del punto in cui la costa piega verso N. Qui, contrariamente al consiglio di Paolo, fu deciso di cercare di raggiungere Fenice, un altro porto che si trovava circa 65 km più avanti lungo la costa. Doppiato il Capo Litino la nave navigava sotto costa quando fu investita all’improvviso da un tempestoso vento da E–NE proveniente dalle montagne, che la costrinse a virare e filare col vento in poppa. L’imbarcazione fu sospinta fin oltre l’isola di Cauda (Gozzo), distante oltre 56 km da Bei Porti. — Atti 27:6-16, 37, 38.
Dopo i due anni di prigionia a Roma, Paolo andò a Creta e vi svolse attività cristiana nell’ultimo periodo del suo ministero. Partendo, incaricò Tito di rimanere a Creta per correggere certe situazioni nelle congregazioni, facendo nomine di anziani “di città in città”. (Tito 1:5) In seguito, parlando dei problemi delle congregazioni nella lettera a Tito, Paolo citò le parole di un profeta cretese che aveva detto: “I Cretesi sono sempre bugiardi, dannose bestie selvagge, ghiottoni disoccupati”. (Tito 1:10-12) Pare che queste parole fossero di Epimenide, poeta cretese del VI secolo a.E.V. Tale giudizio sugli antichi cretesi era condiviso dai greci, per i quali cretese divenne sinonimo di bugiardo.
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CrisolitoAusiliario per capire la Bibbia
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Crisolito
(crisòlito).
Pietra semipreziosa verde o gialla, trasparente o traslucida, composta di silicati di magnesio e ferro. Si trova generalmente nella roccia vulcanica (anche nella dolomite e in alcuni tipi di calcare) in forma solida, cristallina o granulare. “Crisolito” deriva dal greco khrysòlithos, che significa “pietra d’oro”, e pare che alcuni nell’antichità ne applicassero il nome a varie pietre preziose di color giallo. In Egitto si trovano cristalli di crisolito di ottima qualità.
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CrisoprasoAusiliario per capire la Bibbia
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Crisopraso
(crisòpraso).
Pietra traslucida, semipreziosa, varietà verde chiaro di calcedonio. Il colore è dovuto a tracce di ossido di nichel nel minerale. Persone superstiziose credevano che la pietra avesse il potere di curare malattie degli occhi.
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CristalloAusiliario per capire la Bibbia
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Cristallo
Com’è usato nella Bibbia il termine cristallo indica un minerale limpido e trasparente, probabilmente la varietà di quarzo attualmente chiamata cristallo di rocca. Il cristallo di rocca è quarzo nella forma più pura, composto di silicio e ossigeno. Si trova nella caratteristica forma esagonale in quasi tutti i tipi di roccia ed è incolore, limpido e di aspetto simile al vetro. Il cristallo di rocca è molto più duro di altri minerali comuni, e a volte viene tagliato per farne gemme.
Il valore che il cristallo di rocca aveva ai giorni di Giobbe è evidente dal fatto che egli lo paragonava a corallo e perle, pur considerandoli tutti meno preziosi della sapienza. (Giob. 28:18) In Rivelazione il cristallo limpido, brillante e puro descrive “un mare di vetro simile a cristallo”, lo splendore della città santa, la Nuova Gerusalemme, quale pietra di diaspro splendente come cristallo e “un fiume d’acqua di vita, chiaro come cristallo”. — Riv. 4:6; 21:11; 22:1.
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CristianoAusiliario per capire la Bibbia
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Cristiano
Il termine khristianòs, che ricorre solo tre volte nelle Scritture Greche Cristiane, si applica ai seguaci di Cristo, gli esponenti del cristianesimo. — Atti 11:26; 26:28; I Piet. 4:16.
“Fu in Antiochia [Siria] che la prima volta i discepoli furono per divina provvidenza chiamati cristiani”. (Atti 11:26) È dunque possibile che tale nome fosse usato già nel 44 E.V. quando ebbero luogo gli avvenimenti di cui si parla nel contesto, anche se la costruzione grammaticale della frase non lo indica in modo tassativo; secondo alcuni cominciò a essere usato qualche tempo dopo. Ad ogni modo nel 58 E.V., a Cesarea, quasi 500 km a S di Antiochia, il termine era ben noto e usato anche da pubblici ufficiali, infatti, fu allora che il re Agrippa II disse a Paolo: “In breve tempo mi persuaderesti a divenir cristiano”. — Atti 26:28.
E assai improbabile che gli ebrei siano stati i primi a chiamare “cristiani” o “messianisti” i seguaci di Gesù, perché non avrebbero rifiutato di accettare Gesù come Messia o Cristo, per poi riconoscerlo tacitamente come l’Unto o il Cristo dando ai suoi se aci il nome di “cristiani”. Alcuni pensano che la popolazione pagana abbia dato loro il nome di cristiani per scherzo o disprezzo, ma la Bibbia spiega che venne dato loro da Dio: “furono per divina provvidenza chiamati cristiani”. — Atti 11:26.
La voce del verbo greco khrematìzo che ricorre in questo versetto viene in genere tradotta semplicemente “furono chiamati”. Confrontando una cinquantina di traduzioni in diverse lingue moderne si scopre che solo la Traduzione del Nuovo Mondo e quella inglese di Robert Young indicano che Dio ebbe a che fare con la scelta del nome “cristiano”; Young dice: “I discepoli inoltre furono divinamente chiamati cristiani la prima volta in Antiochia”.
Questo è un esempio di attento studio filologico, poiché il verbo khrematìzo è sempre usato nelle Scritture Greche Cristiane in relazione a qualcosa di soprannaturale, oracolistico o divino. Il Vocabolario greco–italiano di L. Rocci contiene la definizione “do responso; . . . di Dio, dico; parlo; rivelo”. Il Dizionario illustrato greco–italiano di H. G. Liddell e R. Scott lo definisce: “di un oracolo, dare un responso . . . di divinità, dare ascolto . . . – Pass. ricevere un avvertimento”. Nelle sue note su questo versetto Thomas Scott dice: “Il termine [khrematìsai] indica che ciò avvenne per rivelazione divina: infatti nel Nuovo Testamento in genere ha questo significato ed è reso ‛avvertito da Dio’ o ‛avvertimento di Dio’ anche se in greco il termine Dio non compare”. E nel suo commentario anche Clarke dice: “Il termine del nostro testo comune, che traduciamo furono chiamati, nel Nuovo Testamento significa: nominare, avvertire o designare, per comando divino. In questo senso, il termine è usato, Matt. ii. 12. . . . Se dunque il nome fu dato per nomina divina, è molto probabile che Saulo e Barnaba abbiano avuto ordine di darlo; e che, perciò, il nome cristiano venga da Dio”. — Vedi Matteo 2:12, 22; Luca 2:26; Atti 10:22; Ebrei 8:5; 11:7; 12:25, dove ricorre questo verbo greco.
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