Gerusalemme: “una pietra da carico per tutti i popoli”
“E dovrà accadere in quel giorno che farò di Gerusalemme una pietra da carico per tutti i popoli”. — Zacc. 12:3.
1. Perché l’antica Gerusalemme ha avuto recentemente importanza sulla scena internazionale?
OGGI risalta sulla scena internazionale l’antica città di Gerusalemme. Essa è di scottante interesse per tre delle maggiori organizzazioni religiose del mondo del genere umano, cioè per il maomettanesimo, per la cristianità e per i Giudei. Avvenimenti di importanza storica per tutte queste organizzazioni religiose si sono verificati in questa città. Molti luoghi nella città e vicino ad essa sono considerati sacri e sono contrassegnati da un edificio religioso o da qualche altra cosa. Per questo oggi la città è divisa, e la parte vecchia ma più piccola appartiene alla nazione musulmana della Giordania, mentre la parte nuova ma più grande appartiene alla Repubblica ebraica d’Israele.
2. In vista delle difficoltà relative alla città antica, quale domanda potrebbe fare qualcuno?
2 Dalla seconda guerra mondiale vi sono state molte pericolose difficoltà internazionali e interreligiose in merito a Gerusalemme. Tenendo presente tutto ciò, qualcuno chiederà: ‘È questo il moderno adempimento di ciò che scrisse il profeta israelita Zaccaria nel sesto secolo prima dell’Èra Volgare riguardo a questa città?’
3. Che cosa scrisse il profeta Zaccaria, che è menzionato da chi fa la suddetta domanda?
3 Ecco ciò che scrisse Zaccaria, figlio di Barachia, figlio di Iddo, in un tempo in cui la città santa era interamente una città ebraica: “‘Parola di Geova riguardo a Israele’, è l’espressione di Geova, Colui che distende i cieli e getta le fondamenta della terra e forma lo spirito dell’uomo dentro di lui. ‘Ecco, io faccio di Gerusalemme una coppa che fa scuotere tutti i popoli all’intorno; e anche contro Giuda egli sarà nell’assedio, perfino contro Gerusalemme. E dovrà accadere in quel giorno che farò di Gerusalemme una pietra da carico per tutti i popoli. Tutti quelli che l’alzeranno senza meno si scalfiranno seriamente; e contro di lei si raccoglieranno per certo tutte le nazioni della terra’”. — Zacc. 12:1-3.
4. Qual è la risposta corretta a questa domanda, e su che cosa si basa tale risposta?
4 La risposta alla domanda è No! La Gerusalemme terrena a cui si riferiva la profezia biblica smise di esistere nell’anno 70 dell’Èra Volgare. In quell’anno le legioni romane al comando del generale Tito distrussero la città dopo un orribile massacro degli Ebrei. Per sessant’anni la città rimase desolata. Dopo ciò, quando fu costruita una città in quel luogo un tempo santo, fu costruita, non da Ebrei o Israeliti, ma da pagani Romani. Nell’anno 130 l’imperatore romano Adriano visitò le rovine e ordinò che vi fosse costruita una città. Essa fu chiamata Aelia Capitolina, e nell’area dove prima sorgeva il tempio fu eretto un santuario al dio pagano Giove.
5. Quali cambiamenti d’aspetto e di proprietà subì Gerusalemme dai giorni dell’imperatore Costantino il Grande fino ad ora?
5 Nella prima parte del quarto secolo l’imperatore Costantino divenne apparentemente cristiano. Così Gerusalemme, allora sotto il dominio romano, ricevette la qualifica di cristiana. Ma nel 637 d.C. questa Gerusalemme cadde nelle mani dei musulmani. In seguito, nel 1099 d.C., i crociati della cristianità presero la città. In merito alle condizioni degli Ebrei durante questo periodo, The New Jewish Encyclopedia del 1962 (pagina 237) dice: “Dopo la conquista musulmana, fu permesso ai Giudei di stabilirsi a Gerusalemme, ma l’intera comunità ebraica fu spazzata via durante le spedizioni dei crociati”. Nell’anno 1187 Gerusalemme cadde di nuovo nelle mani dei musulmani, che tennero la città fin quando non fu presa dagli eserciti della Gran Bretagna nel 1917 durante la prima guerra mondiale. Nel 1948 tutti i Giudei furono mandati via dalla Città Vecchia di Gerusalemme, dopo che la guarnigione giudaica nella Città Vecchia si era arresa ai musulmani il 28 maggio.
6, 7. (a) Chi aveva dichiarato la profezia che si adempì con la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C., e perché Dio lasciò allora che fosse distrutta la Gerusalemme terrena? (b) Quale paragone fa l’apostolo Paolo tra le due Gerusalemme?
6 Ora, in quanto alla profezia di Zaccaria 12:1-3, non fu certamente adempiuta nell’anno 70, quando le legioni romane circondarono la ribelle città di Gerusalemme e la spazzarono via. La distruzione dell’antica Gerusalemme da parte degli eserciti romani era stata predetta da un altro profeta di Geova Dio, cioè Gesù Cristo. Secondo la stessa dichiarazione di Gesù Geova Dio aveva abbandonato la casa di adorazione di Gerusalemme, il suo tempio, e così nell’anno 70 Dio non difese l’anticristiana città. Lasciò che fosse rasa al suolo. A quel tempo dinanzi a Dio esisteva un’altra Gerusalemme, e nessun esercito romano poteva distruggerla. Il cristiano apostolo Paolo aveva richiamato l’attenzione su quest’altra Gerusalemme ancora prima che la Gerusalemme terrena fosse spazzata via. Scrivendo ai cristiani dell’Asia Minore, Paolo parlò di Sara, la vera moglie del patriarca Abraamo, e di Agar, la sua concubina egiziana, e fece questo paragone:
7 “Ora questa Agar significa il Sinai, un monte dell’Arabia [dove furono dati i Dieci Comandamenti], e corrisponde alla Gerusalemme d’oggi, poiché è in schiavitù con i suoi figli [i cittadini ebrei]. Ma la Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre. Per cui, fratelli, noi siamo figli non della servitrice, ma della donna libera”. — Gal. 4:25, 26, 31.
8. Com’è menzionata quest’altra Gerusalemme nella lettera scritta agli Ebrei divenuti cristiani?
8 Quest’altra Gerusalemme, questa “Gerusalemme di sopra”, fu menzionata in un’altra lettera scritta anni prima che i Romani distruggessero la Gerusalemme terrena nel 70 d.C. Questa lettera era indirizzata agli Ebrei che erano divenuti cristiani e diceva loro: “Voi non vi siete accostati [al monte Sinai] che può toccarsi e che è stato acceso con fuoco, né a un’oscura nube né a fitte tenebre né a tempesta [quando vi furono dati i Dieci Comandamenti], . . . Ma vi siete accostati al monte Sion e alla città dell’Iddio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, . . . e a Dio giudice di tutti, . . . e a Gesù mediatore di un nuovo patto”. — Ebr. 12:18-24.
9. Secondo la visione dell’apostolo Giovanni, su che cosa erano in piedi Gesù Cristo e i suoi seguaci, e che cosa continuò a esistere dopo il 70 d.C.?
9 In seguito, in una visione miracolosa, il cristiano apostolo Giovanni vide l’Agnello del sacrificio di Dio, Gesù Cristo, in piedi sul celeste monte Sion, e con lui erano i 144.000 fedeli seguaci che lo seguono anche fino alla morte. (Riv. 14:1-5; 7:4-8) Perciò, i cristiani si accostavano a qualcosa di celeste, a qualcosa che i Romani non avrebbero mai potuto distruggere. Di conseguenza, quando le legioni romane distrussero effettivamente la ribelle, anticristiana Gerusalemme sulla terra, la celeste Gerusalemme di Dio sul celeste monte Sion continuò ad esistere e a servire quale fedele organizzazione di Dio.
10. Perché, dunque, non possiamo considerare l’odierna Gerusalemme terrena come nostra capitale religiosa?
10 Ebbene, dunque, se l’apostolo Paolo e l’apostolo Giovanni non si interessarono di nessuna città terrena chiamata Gerusalemme e della sua politica, perché dovremmo interessarcene noi oggi se siamo veri cristiani? Perché dovremmo unirci all’imperatore Costantino il Grande nel considerare la città pagana costruita nel luogo della Gerusalemme distrutta come un luogo di sacra storia cristiana e come qualcosa da avere a cuore religiosamente? Perché dovremmo considerare la Chiesa del Santo Sepolcro, che Costantino eresse nella città, come un luogo santo o un santuario per i cristiani? Non dovremmo far questo. Come Paolo e Giovanni, noi teniamo presente la celeste Gerusalemme e la celeste Sion, a cui ci accostiamo. Quindi non possiamo considerare l’odierna Gerusalemme terrena come nostra capitale religiosa, né possiamo seguire la teoria religiosa secondo cui, dopo il 70 d.C., la capitale religiosa fu trasferita dalla Gerusalemme terrena a Roma, che aveva distrutto Gerusalemme.
LA GERUSALEMME DELL’ADEMPIMENTO
11. In quali modi l’odierna Gerusalemme terrena non adempirà la profezia di Zaccaria 12:2, 3, e sarà essa risparmiata dalla distruzione?
11 In armonia con quanto è stato detto, gli intelligenti cristiani d’oggi non possono considerare Gerusalemme nel Medio Oriente la città su cui deve adempiersi la profezia di Zaccaria 12:2, 3. Essa non è la città che Geova fa divenire come una coppa a cui tutti i popoli all’intorno vanno a bere e da cui sono scossi. Non è la Gerusalemme che Geova fa divenire “una pietra da carico per tutti i popoli”, così che, se cercano di toglierla di mezzo, sono scalfiti molto malamente. Oggi la Gerusalemme terrena non rappresenta nulla di divino, che meriti di essere risparmiato dalla distruzione. Dio non risparmiò dalla distruzione la Gerusalemme dei giorni di Gesù. Perché, dunque, l’odierna città di Gerusalemme circondata da mura e la Gerusalemme senza mura dovrebbero essere risparmiate dalla distruzione nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Armaghedon? (Riv. 16:14-16) Non sarà risparmiata. Non è la città che Geova Dio intende quando dice, in Zaccaria 12:8, che egli sarà “una difesa intorno agli abitanti di Gerusalemme”. Chi abita oggi la Gerusalemme terrena?
12, 13. (a) La profezia di Isaia 28:16 si adempì forse nella Gerusalemme terrena? (b) Come dà Paolo la risposta corretta in Romani 9:31-33?
12 Nella profezia di Isaia 28:16 (Ga) Geova Dio fece questa promessa: “Eccomi, pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, da fondamento; chi vi crede non vacillerà”. Fu la Gerusalemme terrena la città in cui Geova Dio adempì questa promessa? Niente affatto!
13 Questa profezia di Isaia 28:16 è citata dall’apostolo Paolo nella sua lettera ai cristiani di Roma, e nel suo argomento egli non l’applica alla condannata città terrena di Gerusalemme dei suoi giorni. Immediatamente prima di citare la profezia di Isaia Paolo dice: “Israele, benché perseguisse una legge di giustizia, non ha conseguito la legge. Per quale ragione? Perché la perseguì non mediante la fede, ma come mediante le opere. Essi inciamparono nella ‘pietra d’inciampo’”. Quindi Paolo cita Isaia, dicendo: “Come è scritto: ‘Ecco, io pongo in Sion una pietra d’inciampo e un masso di roccia d’offesa, ma chi ripone la sua fede in esso non proverà delusione’” — Rom. 9:31-33.
14, 15. (a) A chi applicava dunque l’apostolo Paolo Isaia 28:16, e perché? (b) Come vi pose Dio la simbolica, preziosa pietra angolare?
14 I Giudei d’Israele non esercitarono fede in Gesù Cristo quale Figlio di Dio e promesso Messia. Essi inciamparono in lui come in una pietra. Così lo consegnarono ai Romani perché fosse inchiodato a un palo. Rigettandolo, furono delusi in tutte le loro speranze. È dunque evidente che l’apostolo Paolo applicava la profezia d’Isaia 28:16 alla Gerusalemme celeste.
15 L’Onnipotente Geova Dio pose il suo martirizzato Figlio Gesù Cristo nella Sion o Gerusalemme celeste destandolo dai morti il terzo giorno ed esaltandolo al cielo perché fosse il principale membro dell’organizzazione celeste di Dio, cioè della Sion o Gerusalemme celeste. Ivi il risuscitato Gesù Cristo si sedette alla destra di Dio. — Sal. 110:1, 2; Atti 2:22-36; Ebr. 10:12, 13.
16. Secondo l’apostolo Pietro, che cosa accadde ai Giudei che rigettarono la Pietra, ma che cosa accadde a coloro che credettero nella Pietra?
16 A coloro che a quel tempo credettero in Gesù Cristo quale Pietra profetica di Isaia 28:16 l’apostolo Pietro scrisse: “Per voi, perciò, egli è prezioso, perché voi siete credenti; ma per quelli che non credono, ‘la stessa pietra che gli edificatori rigettarono è divenuta la testa dell’angolo’, e ‘pietra d’inciampo e masso di roccia d’offesa’. Questi inciampano perché sono disubbidienti alla parola. A questo fine furono pure costituiti. Ma voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Poiché voi una volta non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio”. (1 Piet. 2:7-10) Così i Giudei che non credettero furono rigettati, e coloro che credettero in tale Pietra divennero il popolo di Dio. Quindi Dio lasciò che la Gerusalemme terrena fosse distrutta nel 70 d.C. La Sion o Gerusalemme celeste in cui egli aveva posto la Pietra rimase.
17. (a) Fino a quando Gesù Cristo attese nella Gerusalemme celeste, e allora quale comando gli fu dato? (b) Di chi sono nemiche le nazioni terrene?
17 Il risuscitato Gesù Cristo era la Pietra regale che Geova Dio aveva posto nella città celeste come sicuro Fondamento, nel 33 d.C. Ivi, alla destra di Dio, Gesù Cristo doveva attendere finché, come aveva detto Geova Dio nel Salmo 110:1, 2 (Ga): “[Io] pongo i tuoi nemici sgabello ai tuoi piedi”. Il tempo dell’attesa sarebbe finito con la fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 d.C., tempo in cui Geova Dio avrebbe mandato dalla Sion o Gerusalemme celeste la verga della forza di Cristo, dicendo: “Domina in mezzo ai tuoi nemici”. Chi sarebbero stati questi nemici? Tutte le nazioni terrene che si oppongono al celeste regno di Dio retto mediante il suo intronizzato Figlio Gesù Cristo. Poiché sono nemiche della Pietra regale posta nella Sion o Gerusalemme celeste, sono anche nemiche di questa celeste città. La Pietra regale Gesù Cristo e la Gerusalemme celeste sono inseparabilmente legate l’una all’altra. A questo proposito il termine Gerusalemme si riferisce maggiormente alla parte capitale dell’organizzazione universale di Dio e quindi non include gli angeli.
18, 19. Quando Geova fa della Gerusalemme celeste una coppa che fa scuotere e una pietra da carico, e per chi?
18 Non tutte le nazioni della terra sono ostili alla Gerusalemme terrena, ma tutte sono ostili alla Gerusalemme celeste. In che modo, dunque, Dio fa dell’invisibile Gerusalemme celeste una coppa che fa scuotere e una pietra da carico che provoca ferite ai popoli di tutte queste nazioni terrene? Quando fa questo? E perché?
19 Lo avrebbe fatto dopo il 1914 dell’Èra Volgare, anno di importanza universale. In quell’anno finì il tempo in cui la regale Pietra Gesù Cristo doveva attendere alla destra di Dio. Perché? Perché nel settimo mese lunare ebraico di quell’anno, o verso il 1º ottobre 1914, finirono i “tempi dei Gentili”. — Luca 21:24, Na.
20. Fino all’anno 1914, in che modo Dio non ostacolò le nazioni, ma come cominciò a far questo nel 1914?
20 Molto tempo prima, nel 607 a.C., la potenza mondiale Gentile di Babilonia aveva rovesciato il regno di Dio nella Gerusalemme terrena, e una serie di potenze mondiali seguì Babilonia nell’esercitare il dominio politico su tutta la terra. Durante tutti quei 2.520 anni Geova Dio non ostacolò tali nazioni ristabilendo un regno retto da un discendente reale del re Davide. Ma nel 1914, alla fine dei Tempi dei Gentili, giunse il tempo in cui Dio doveva far questo, per il dominio di tutta la terra. Quindi mise al potere la Pietra regale che era stata posta nella Sion o Gerusalemme celeste nel 33 d.C., cioè Gesù Cristo, il Figlio di Davide.
21. In tal modo dove rinacque il regno di Dio, e qual era a quel tempo l’importante domanda?
21 In tal modo il regno di Dio nella linea reale di Davide rinacque, non nella Gerusalemme terrena, che era allora sotto il dominio turco, ma nella Gerusalemme celeste. A quel tempo l’importante domanda era: Erano le nazioni, nella cristianità e fuori di essa, disposte a sottomettersi al neonato regno di Dio in cui Gesù Cristo, il “Figlio di Davide”, governava dalla Sion o Gerusalemme celeste?
22. Come fu coinvolta la Gerusalemme terrena nella prima guerra mondiale, e chi possedette la Città Vecchia fino al 1948?
22 Nell’anno 1914 la Gerusalemme terrena nel Medio Oriente fu coinvolta in una guerra internazionale combattuta per il dominio mondiale, poiché allora Gerusalemme faceva parte dell’Impero Turco. Il 30 ottobre 1914, le nazioni alleate dichiararono guerra alla Turchia, poiché essa era allora schierata con l’Impero Germanico e l’Impero Austro-Ungarico. Il 5 novembre 1914, la Gran Bretagna dichiarò guerra alla Turchia. Avvenne così che il 9 dicembre 1917 gli eserciti inglesi comandati dal generale Allenby presero la Gerusalemme terrena, portando in tal modo questa città sotto il controllo della cristianità. In seguito gli Inglesi ricevettero dalla Lega delle Nazioni il mandato sulla Palestina, ed essi lo tennero fino a che non scadde alle 12,01 del 15 maggio 1948. Dopo di ciò Arabi ed Ebrei combatterono per il possesso della Città Vecchia. Gli Arabi vinsero e gli Ebrei furono espulsi. Durante tutto questo tempo nessuna di tali nazioni aveva in mente la Gerusalemme celeste e il suo Re.
23. In che modo le nazioni impegnate nella prima guerra mondiale dimostrarono d’essere effettivamente contro la Gerusalemme celeste?
23 Ebbene, dunque, erano le nazioni impegnate nella prima guerra mondiale effettivamente contro la Sion celeste e il regno del Figlio di Dio, Gesù Cristo, che ora regnava in essa? Sì! Esse combatterono per stabilire quale blocco politico di nazioni dovesse occupare la posizione più importante nel dominio Gentile su tutta la terra. Ignorarono e calpestarono il diritto del Re della Gerusalemme celeste di dominare su tutta la terra. La nostra predicazione di questo fatto fece adirare tali nazioni. (Riv. 11:15-18) In tal modo rivelarono la loro opposizione al regno di Dio e al suo Re Gesù Cristo. Manifestarono la loro ira adirandosi coi veri cristiani che avevano riconosciuto l’inizio del celeste regno di Gesù Cristo e si erano sottomessi al suo diritto di dominare su tutta la terra. Chi erano questi veri cristiani?
24. Chi erano i veri cristiani contro cui si adirarono le nazioni?
24 Erano gli ambasciatori terreni del regno celeste. Imitavano l’apostolo Paolo, che disse: “Dio riconciliava a sé il mondo mediante Cristo, non annoverando loro i loro falli e affidando a noi la parola della riconciliazione. Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo, come se Dio supplicasse per mezzo di noi. Quali sostituti di Cristo noi imploriamo: ‘Siate riconciliati con Dio’”. — 2 Cor. 5:19, 20.
25. Durante la prima guerra mondiale, che cosa proclamavano questi ambasciatori del Regno, e che cosa invitarono le persone a fare?
25 Gli ambasciatori del Regno proclamavano che nel 1914 erano finiti i Tempi dei Gentili e che lo scoppio della prima guerra mondiale con tutte le orribili cose che l’accompagnavano era la prova predetta che quei “fissati tempi delle nazioni” erano allora finiti. Proclamavano che le nazioni, le quali non si sottomettevano all’istituito regno di Dio, sarebbero state distrutte nell’imminente battaglia di Armaghedon. Invitarono le persone a volgersi pacificamente al regno di Dio retto da Cristo, poiché coloro che avessero fatto questo sarebbero sfuggiti alla distruzione per mano del Re di Dio ora intronizzato nella Gerusalemme celeste.
26. Chi si distinse allora principalmente tra questi ambasciatori cristiani, e perché essi divennero oggetto di odio in tutte le nazioni?
26 La storia scritta ci informa che tra i cristiani che agivano così da ambasciatori dell’istituito regno di Dio negli anni 1914-1916 si distinse principalmente un cristiano pienamente dedicato e battezzato, di nome Charles Taze Russell. Egli era allora presidente della Watch Tower Bible & Tract Society che aveva la sede centrale a Brooklyn, New York. I cristiani che si associavano a questo sig. Russell nel proclamare la fine dei Tempi dei Gentili e la piena istituzione del regno di Dio nei cieli erano riprovevolmente chiamati dai loro nemici “russelliani”. Continuarono ad essere chiamati così anche dopo che Russell era morto il 31 ottobre 1916, quando Joseph F. Rutherford divenne presidente della Watch Tower Bible & Tract Society e principale portavoce di questi studiosi biblici cristiani internazionali. A quell’epoca gli ecclesiastici religiosi della cristianità si unirono attivamente per sostenere ambo le parti nella prima guerra mondiale, nell’enorme spargimento di sangue. Tuttavia, gli ambasciatori del Regno rifiutarono coscienziosamente di combattere nella guerra internazionale per il dominio politico mondiale. Per questo divennero oggetto di odio in tutte le nazioni, come aveva predetto Matteo 24:9.
27. Quale libro degno di nota fu pubblicato nel 1917, quale discorso degno di nota fu pronunciato per la prima volta nel 1918, e quali questioni legali sorsero nel 1918 circa otto esponenti della Società Biblica?
27 Nell’anno della guerra mondiale del 1917 la Watch Tower Bible & Tract Society diretta dal presidente Rutherford pubblicò Il Mistero Compiuto (inglese), libro che spiegava le profezie bibliche di Ezechiele e Rivelazione. L’anno seguente, il 24 febbraio, a Los Angeles, in California, il presidente Rutherford pronunciò per la prima volta il suo famoso discorso sull’elettrizzante soggetto “Il mondo è finito — Milioni di persone ora viventi non morranno mai”. Non molti mesi dopo, il 21 giugno 1918, Rutherford e sette altri cristiani associati a lui nella Società Biblica furono condannati dalla Corte Federale, secondo la legge contro lo spionaggio e la sedizione, a vent’anni di prigione per ciascuno dei quattro capi d’accusa, e queste quattro condanne dovevano essere scontate simultaneamente. Il Giorno dell’Indipendenza, il 4 luglio 1918, gli otto rappresentanti condannati della Società Biblica furono trasferiti dalla prigione di Long Island City, a New York, al penitenziario federale di Atlanta, in Georgia.
28-30. (a) Contro chi era effettivamente un attacco questo trattamento riservato a uomini cristiani? (b) Secondo il libro “I predicatori presentano le armi”, chi aveva istigato l’attacco?
28 Questo fu un attacco a uomini cristiani. Ma fu più di questo. Fu un attacco al celeste regno di Dio di cui questi uomini erano ambasciatori. Chi aveva istigato l’attacco? I musulmani? O gli indù? O i buddisti? O i confucianisti? Per trovare la risposta consultiamo un libro, pubblicato nel 1933, di un dottore laureato in filosofiaa della Facoltà di Sociologia all’Università di Pennsylvania. Il libro s’intitola “I predicatori presentano le armi”. Nel decimo capitolo intitolato “I gruppi degli irreconciliabili” esso dice, alle pagine 183-185:
29 “Un’analisi dell’intero caso porta alla conclusione che le chiese e il clero istigarono in origine il movimento per sterminare i russelliani. In Canada, nel febbraio del 1918, i ministri cominciarono una sistematica campagna contro di loro e contro le loro pubblicazioni, particolarmente contro Il Mistero Compiuto. Secondo il Tribune di Winnipeg, l’attenzione del procuratore generale era stata richiamata sui russelliani, e si riteneva che la soppressione del loro libro fosse stata provocata direttamente dalle ‘rappresentanze del clero’.
30 “A Worcester, nel Massachusetts, B. F. Wayland invitò le autorità ad arrestare gli Studiosi Biblici Internazionali e a vietare che si radunassero nelle loro sale. Dopo questa e altre simili richieste fatte dalla gerarchia delle chiese ortodosse, i russelliani cominciarono ad essere arrestati in vari luoghi.
31. Come reagì il clero religioso alla condanna di questi cristiani alla prigione, e che cosa aveva evidentemente ottenuto il governo per il clero?
31 “Quando la notizia delle condanne di vent’anni giunse agli editori della stampa religiosa, praticamente ognuna di queste pubblicazioni, grande o piccola, si rallegrò per l’avvenimento. Non sono riuscito a scoprire nessuna parola di simpatia in nessun periodico religioso ortodosso. ‘Non può esservi dubbio’, concluse Upton Sinclair, che ‘la persecuzione . . . ebbe origine in parte dal fatto che essi si erano attirati l’odio dei gruppi religiosi “ortodossi”’. Ciò che gli sforzi combinati delle chiese non erano riusciti a ottenere parve ora che fosse ottenuto per esse dal governo: annientare per sempre questi ‘profeti di Baal’. . . .
32. Come reagì il clero alla successiva liberazione di questi cristiani?
32 “Un anno dopo, quando gli uomini condannati avevano trascorso dodici mesi nel penitenziario federale di Atlanta, la Corte d’Appello annullò la sentenza e gli uomini furono liberati. Questo verdetto fu accolto dal silenzio nelle chiese. . . .
33. Sotto la definizione di isterismo del tempo di guerra, quali cose ritennero bene considerare i tribunali?
33 “. . . Le liti e gli odi religiosi di lunga data, che non erano stati considerati dai tribunali in tempo di pace, si insinuarono ora nelle aule dei tribunali sotto la definizione di isterismo del tempo di guerra”.
UNA “COPPA CHE FA SCUOTERE”
34. Che cosa danneggiò tale culmine di persecuzione religiosa, e quale profezia di Rivelazione circa i testimoni di Dio si adempì in tal modo?
34 La persecuzione di questi dedicati cristiani durante la prima guerra mondiale raggiunse evidentemente il culmine con il suddetto imprigionamento dei principali rappresentanti degli ambasciatori del Regno. Questo danneggiò moltissimo la testimonianza resa all’istituito regno di Dio da questi studiosi biblici cristiani. Evidentemente si adempì in tal caso la profezia di Rivelazione 11:7-19, secondo cui i simbolici “due testimoni” furono uccisi dalla politica “bestia selvaggia” che era ascesa dall’abisso. Veramente alla morte dei “due testimoni” gli abitanti della terra si rallegrarono, festeggiarono e lasciarono ciò che rimaneva dei “due testimoni” esposto al pubblico biasimo.
35. Chi perseguitavano realmente gli uomini, perseguitando gli ambasciatori del Regno durante la prima guerra mondiale, e secondo quale regola esposta da Gesù Cristo?
35 Nella parabola profetica delle pecore e dei capri, Gesù Cristo come Re stabilisce la regola: “In quanto l’avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. (Matt. 25:40) Quando il Fariseo giudeo, Saulo di Tarso, perseguitava i cristiani giudei, il risuscitato Gesù Cristo gli apparve miracolosamente e applicò questa regola di giudizio, dicendo: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” (Atti 9:4; Filip. 3:4-6) Similmente, durante la prima guerra mondiale, quando alcuni uomini perseguitavano e si opponevano agli ambasciatori del regno di Dio, essi perseguitavano e si opponevano a Gesù Cristo, la Pietra regale che era stata posta nella Sion o Gerusalemme celeste. Questa violenta opposizione, tuttavia, non doveva rimanere senza conseguenze per i persecutori.
36. Contro quale condotta d’azione aveva Geova avvertito le nazioni in Zaccaria 12:2, 3?
36 Molto tempo fa, in Zaccaria 12:1-3, Geova Dio aveva avvertito i popoli delle nazioni di non intromettersi nelle cose della Gerusalemme celeste e del suo Re della casa reale di Davide e della tribù di Giuda. Se essi vi si fossero intromessi, non avrebbero fatto altro che danneggiare se stessi. Geova, il Creatore, disse: “Ecco, io faccio di Gerusalemme una coppa che fa scuotere tutti i popoli all’intorno; e anche contro Giuda egli sarà nell’assedio, perfino contro Gerusalemme. E dovrà accadere in quel giorno che farò di Gerusalemme una pietra da carico per tutti i popoli. Tutti quelli che l’alzeranno senza meno si scalfiranno seriamente; e contro di lei si raccoglieranno per certo tutte le nazioni della terra”.
37, 38. (a) Secondo la profezia di Zaccaria, a chi doveva essere posto l’assedio? (b) Chi sono nei nostri giorni i Giudei a cui si riferisce la profezia di Zaccaria?
37 A chi, secondo questa profezia, sarebbe stato posto l’assedio? Non solo contro la capitale, Gerusalemme, ma anche contro Giuda. Ai giorni del profeta Zaccaria Giuda era il paese su cui governava la ricostruita Gerusalemme. Gli abitanti di Giuda erano sudditi di Gerusalemme e della casa reale della linea di discendenza di Davide.
38 Nei nostri giorni il paese di Giuda al quale è posto l’assedio predetto da Zaccaria 12:2 è occupato dai Giudei spirituali, gli ambasciatori spirituali della Gerusalemme celeste. Un rimanente di questi Giudei spirituali, alcune migliaia, sono ancora sulla terra. Ricordate che, in Romani 2:28, 29, l’apostolo Paolo dice che non è Giudeo colui che lo è esternamente nella carne circoncisa. Il vero Giudeo è colui che lo è interiormente, che ha il cuore circonciso. Ogni membro del rimanente è tale.
39. A chi si unirà infine questo rimanente, e perciò assediando loro chi viene assediato in effetti?
39 Come dice Ebrei 12:22, il rimanente si è accostato a un monte Sion più esaltato di quello terreno, sul quale è ‘la città dell’Iddio vivente, la Gerusalemme celeste’. Quando i membri di questo rimanente finiranno la loro carriera terrena di ambasciatori in sostituzione di Cristo, si uniranno all’Agnello di Dio, Gesù Cristo, che ora regna nella gloria celeste sul monte Sion. (Riv. 14:1-3) Quindi assediando questo rimanente, in effetti i popoli nemici assediano anche la celeste Gerusalemme o il monte Sion. Essi cercano di fermare il dominio di Cristo su tutta la terra e sui suoi abitanti.
40, 41. (a) In relazione a quale nascita e quale guerra viene descritta nel dodicesimo capitolo di Rivelazione questa diabolica attività contro gli ambasciatori del Regno? (b) Quale altra progenie ha la Gerusalemme celeste, e che cosa fa verso di essa l’espulso Satana il Diavolo?
40 Questa diabolica attività contro i pacifici ambasciatori del regno di Dio fu prefigurata nel quadro profetico del dodicesimo capitolo della Rivelazione 12 data all’apostolo Giovanni. Il dodicesimo capitolo descrive la Gerusalemme celeste, l’organizzazione di Dio, come una donna che risplende di luce celeste. Come donna o moglie di Dio, essa dà alla luce un figlio. Il figlio è sottratto alle mascelle dell’infuocato Dragone, Satana il Diavolo, ed è rapito presso il marito della donna, Dio, e fatto sedere sul trono di Dio. Ciò sventa il progetto del Dragone. Questa nascita è seguìta da una guerra in cielo e dall’istituzione del regno di Dio con Cristo nell’autorità regale. Il Dragone e i suoi angeli demonici sono espulsi e scacciati dal cielo giù sulla terra. Un grido di trionfo echeggia nel cielo, con queste parole: “Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio!” (Riv. 12:1-10) Così viene indicato che il figlio della Gerusalemme celeste è il regno di Dio con Gesù Cristo come reggente.
41 La Gerusalemme celeste ha altra progenie o seme. Questa è ancora sulla terra. Perciò che cosa fa il Dragone, Satana il Diavolo, ora che è stato gettato giù sulla terra? Nel cielo non poteva divorare il figlio della Gerusalemme celeste che era stato rapito presso il trono di Dio. Quindi sulla terra egli cerca di divorare il resto della sua progenie o seme. Perseguitandolo e combattendo contro la sua opera cristiana egli ne perseguita la madre, la donna di Dio, la Gerusalemme celeste. Rivelazione 12:17 lo descrive, dicendo: “Il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù”. Questi rimanenti della progenie della celeste Gerusalemme devono oggi rendere testimonianza che Gesù è il Re regnante intronizzato da Dio.
42. Con quali mezzi l’invisibile Dragone fa guerra a questi ambasciatori del Regno che sono sulla terra?
42 Come, dunque, l’invisibile Dragone spirituale, Satana il Diavolo, fa guerra a questi ambasciatori del Regno neonato? Servendosi dei terreni, visibili regni di questo mondo, di cui egli è l’iddio. (2 Cor. 4:4) Il Dragone può servirsi di questi regni mondani per far emanare leggi contro gli ambasciatori del Regno al fine di fermarli.
43, 44. (a) Che effetto ebbe la ricomparsa degli ambasciatori del Regno nel 1919 sui loro nemici? (b) Come fu descritto questo nella Rivelazione data a Giovanni?
43 Durante la prima guerra mondiale questi ambasciatori del Regno subirono un temporaneo arresto. Ma nella primavera del 1919 riapparvero sulla scena terrestre di attività, dopo che il presidente della Watch Tower Bible & Tract Society e i suoi sette compagni di prigionia furono liberati dal penitenziario federale di Atlanta, in Georgia, per non tornarvi mai più. Da allora il degradato Dragone ha fatto loro guerra. Egli è stato l’invisibile istigatore della persecuzione compiuta dalle nazioni del mondo. Questi testimoni del Regno dovevano ubbidire al comando di Cristo che si trova in Matteo 24:14 di predicare questa buona notizia del regno di Dio in tutta la terra abitata per una testimonianza a tutte le nazioni. Quando essi si destarono per compiere quest’opera, la loro ricomparsa frustrò il Dragone, sì, e tutte le nazioni mondane soggette al potere di questo malvagio. Era come se risuscitassero dai morti, come se sorgessero dal disfavore internazionale agli onori celesti. Questo fu descritto esattamente così nella Rivelazione data a Giovanni. Egli ci dice in merito ai “due testimoni”:
44 “E dopo i tre giorni e mezzo spirito di vita da Dio entrò in loro, ed essi si rizzarono in piedi, e grande timore cadde su quelli che li vedevano. Ed essi udirono un’alta voce dal cielo dir loro: ‘Salite quassù’. E salirono al cielo nella nube, e i loro nemici li videro”. — Riv. 11:11, 12. Confrontare questo con Rivelazione 9:1-6.
DANNEGGIANO SOLO SE STESSI
45. In quale condizione rispetto alla Gerusalemme celeste sono i Giudei spirituali descritti in Zaccaria 12:7?
45 Gli spirituali ambasciatori del Regno risuscitati sono in realtà Giudei spirituali, che non sono ancora entrati nel regno celeste, nella Gerusalemme celeste. Poiché sono ancora sulla terra, esposti ai combattimenti del Diavolo per mezzo dei suoi governi terreni, essi sono fuori della Gerusalemme celeste e quindi sono in tende nel campo fuori delle sue mura. Da questo punto di vista Zaccaria 12:7 dice profeticamente: “E per certo Geova salverà prima le tende di Giuda, acciocché la bellezza della casa di Davide e la bellezza degli abitanti di Gerusalemme non divengano troppo grandi su Giuda”. — Vedere 2 Samuele 11:11.
46. Perché le spirituali “tende di Giuda” sono salvate per prime, e questo che cosa fa comprendere al nemico?
46 Naturalmente, coloro che sono in tende all’aperto nei campi del territorio di Giuda sono i primi che il nemico può raggiungere. Quindi devono essere salvati prima. Si deve vedere la bellezza della salvezza di Geova anche su quelli che sono in tende, e questo prima. È coinvolta la nazione spirituale nel suo insieme, e non solo la capitale e la famiglia reale che è in essa. La salvezza di Geova compiuta per prima a favore delle tende dei Giudei spirituali fa capire al nemico che il rimanente giudeo degli ambasciatori del Regno ha valore presso Dio, più di quanto non pensasse lo sprezzante nemico. Perciò il nemico è costretto a riconoscere che il rimanente è prezioso per Geova Dio e meritevole di salvezza esattamente come gli altri membri dell’Israele spirituale già glorificati col regnante Re Gesù Cristo nel regno celeste.
47. Che cos’è la “bellezza” che deve essere anche sul rimanente dei Giudei spirituali ancora sulla terra, e perché non si può fare a meno di tener conto di loro?
47 Il rimanente che è ancora sulla terra parteciperà alla bellezza della salvezza insieme alla Gerusalemme celeste e al suo Re della “casa di Davide” e a tutti i coeredi. Il Regno non mancherà di tener conto di questo fedele rimanente che è ancora sulla terra. Anch’essi devono divenire coeredi nel Regno affinché la famiglia reale del Regno sia completa secondo il proposito di Geova Dio. Così, benché Gesù Cristo sia il Capo della celeste famiglia reale nominato da Dio, egli divide coi coeredi la sua gloria celeste. (Giov. 17:22-24) La gloria finale dell’intera famiglia reale sarà giustamente equilibrata o regolata per tutti i suoi membri. In questo modo la bellezza della casa del più grande Davide e la bellezza degli abitanti della Gerusalemme celeste (i suoi coeredi) non saranno troppo grandi su quella del rimanente dei Giudei spirituali ancora assediati sulla terra.
48. Ponendo l’assedio agli interessi regali di Dio, in che modo i nemici danneggiano se stessi, e perché?
48 Le nazioni di questa terra assediano la Gerusalemme celeste e la sua reale “casa di Davide” in quanto assediano il rimanente degli ambasciatori del Regno. Facendo questo danneggiano solo se stesse. Hanno un’esperienza che le fa rimanere scosse. Sì, ne escono tutte profondamente ferite. Devono fare i conti con Dio ogni volta che, nella loro malvagità, toccano gli interessi del regno di Dio e gli interessi degli ambasciatori del regno di Dio. Anche ora prima che scoppi la battaglia di Armaghedon, ciò è reso loro noto in senso preliminare.
49. In che modo i nemici si radunano come intorno alla coppa per bere di una comunità, e che effetto ha su loro ciò che bevono?
49 Le nazioni provano molta gioia nel momento che perseguitano gli ambasciatori del Regno e li depredano. Ma questo non reca loro nessuna durevole soddisfazione e nessun finale trionfo. Nella Sion o Gerusalemme celeste la Pietra regale Gesù Cristo è stata posta fermamente, e perciò quando si radunano intorno agli ambasciatori del Regno come intorno alla coppa per bere di una comunità e si aspettano di bere il più squisito dei vini, bevono effettivamente qualcosa. Ma che bevanda! Non reca loro nessun durevole piacere e nessun senso di soddisfazione. Invece, sono scossi da una vertigine che li priva della consapevolezza di ciò che devono fare poi o di dove devono andare. Questa reazione rende certa la loro caduta.
50. Quale ammonitrice illustrazione si ebbe ai giorni del giudeo Mardocheo circa il modo in cui il danno si ripercosse su chi lo voleva fare?
50 Ecco alcune ammonitrici illustrazioni di casi presi dalla vita vissuta in cui il danno si è ripercosso su chi lo voleva fare. Il profeta Zaccaria completò il suo libro profetico nel 519 a.C. Circa quarantacinque anni dopo di ciò l’amalekita Aman era primo ministro dell’Impero Persiano. Egli fece emanare una legge immutabile contro il popolo di Geova in tutte le centoventisette province dell’impero, compresa la ricostruita Gerusalemme. Secondo questa legge tutto il popolo di Geova doveva essere massacrato il tredicesimo giorno del mese di adar del 474 a.C. Per un po’ di tempo Aman si gloriò della sua malvagia azione contro il popolo di Geova, ma poi le cose cominciarono a cambiare. Sua moglie lo preavvertì: “Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della stirpe de’ Giudei, tu non potrai nulla contro di lui e cadrai completamente davanti ad esso”. (Ester 6:13, VR) Aman si era gloriato del suo trionfo politico e legale sul popolo di Geova, compresa Gerusalemme. Improvvisamente la sua gioia si mutò in dolore quando egli stesso fu impiccato alla forca che aveva preparata per il giudeo Mardocheo. In seguito, il giorno fatale, il popolo di Geova si difese secondo l’autorità imperiale e uccise i suoi nemici che avevano osato osservare la legge di Aman. Come culmine i dieci figli di Aman furono impiccati sul patibolo che il loro padre aveva costruito per impiccare uno degli odiati servitori di Geova.
51. Quale ammonitrice illustrazione si ebbe al tempo in cui il re Nabucodonosor di Babilonia eresse la sua statua d’oro?
51 Anni dopo, alcuni soldati babilonesi gettarono i fedeli Sidrac, Misac e Abdenago nella fornace ardente perché si erano rifiutati di inchinarsi e adorare l’idolatra statua d’oro eretta dal re Nabucodonosor. Ma i soldati babilonesi furono essi stessi arsi dalle fiamme della fornace, mentre i tre fedeli adoratori di Geova Dio ne uscirono vivi. — Dan. 3:21-27.
52. Quale illustrazione si ebbe al tempo in cui il profeta Daniele rifiutò di smettere di pregare il suo Dio?
52 Anni dopo, il loro intimo amico, il profeta Daniele, fu gettato nella fossa dei leoni perché si era rifiutato di smettere di pregare ogni giorno Geova Dio. I congiurati politici avevano fatto emanare una legge perché Daniele, che continuava a rendere adorazione a Geova, fosse considerato un criminale. Il giorno dopo Daniele fu tratto fuori vivo, indenne, ma i congiurati stessi vennero gettati ai leoni e divorati. — Dan. 6:1-24.
53. Quale illustrazione si ebbe alla fine della prima presenza di Gesù sulla terra nel 33 d.C.?
53 Nell’anno 33 dell’Èra Volgare Gesù Cristo fu messo a morte dietro l’istigazione del capi religiosi di Gerusalemme, che gridarono: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”. Facendolo mettere a morte dai Romani, i nemici pensarono di aver messo a tacere per sempre l’opera di predicazione dei devoti seguaci di Gesù. Ma il terzo giorno dopo la morte di Gesù Dio lo destò dai morti. Quindi Gesù comandò ai suoi seguaci di intraprendere di nuovo la predicazione, non solo a Gerusalemme e nella Giudea, ma in tutta la terra abitata, facendo ovunque discepoli per Gesù delle persone di tutte le nazioni. — Matt. 28:19, 20; 24:14.
54. Quale illustrazione si ebbe ai giorni dei dodici apostoli fin quando Gerusalemme venne distrutta nel 70 d.C.?
54 Poiché gli apostoli del risuscitato Gesù gli ubbidirono e predicarono apertamente nel tempio, le autorità religiose di Gerusalemme obiettarono. Imprigionarono gli apostoli, ma di notte l’angelo di Dio li fece uscire e disse loro di tornare nel tempio e riprendere la predicazione. Arrestati e condotti davanti alla Suprema Corte religiosa, essi spiegarono perché non avevano smesso di predicare dicendo: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini. . . . E noi siamo testimoni di queste cose, e anche lo spirito santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono quale governante”. Indietreggiando dinanzi a questa insuperabile difesa, i giudici della corte si consultarono e quindi seguirono il consiglio di Gamaliele: “Non vi intromettete con questi uomini, ma lasciateli stare; (perché, se questo progetto o quest’opera è dagli uomini, sarà rovesciata; ma se è da Dio, non li potrete rovesciare); altrimenti, potete trovarvi a combattere effettivamente contro Dio”. (Atti 5:17-39) Malgrado la persecuzione, la congregazione cristiana continuò a esistere a Gerusalemme. Solo all’approssimarsi della distruzione di Gerusalemme ad opera dei Romani nell’anno 70 la congregazione cristiana fuggì in anticipo dalla città. Coloro che combattevano contro Dio perdettero nuovamente, rimanendo seriamente feriti!
55. Come i sistemi religiosi della cristianità chiamano i cristiani testimoni di Geova, e come Hitler perdette la lotta contro il loro Dio?
55 Tuttavia, veniamo ora ai nostri giorni. Il Dragone, Satana il Diavolo, ha incitato i popoli delle nazioni a far guerra agli unti ambasciatori dell’istituito regno di Dio. Nel 1931 questi ambasciatori del Regno cominciarono a farsi riconoscere col nome di “testimoni di Geova”. I sistemi religiosi della cristianità hanno disprezzato questo nome e continuano a chiamarci i “falsi testimoni di Geova”. Dopo la prima guerra mondiale Satana il Diavolo suscitò dittatori politici per sterminare i testimoni in varie nazioni. Nel 1934 fu fatta una protesta mondiale contro la diabolica persecuzione dei testimoni di Geova da parte di Hitler. A Berlino, in Germania, il dott. Wilhelm Frick, Ministro degli Interni, irritato per la protesta, disse al dittatore: “Se gli Studenti Biblici non si sottometteranno immediatamente agiremo contro di loro usando i mezzi più vigorosi”. Al che Hitler urlò: “Questa razza sarà sterminata in Germania”. Ma Hitler si procurava solo dei guai. Egli perdette la lotta contro Dio. Oggi i testimoni di Geova continuano a radunarsi e a predicare apertamente nella Germania Occidentale. Anche nella Germania Orientale comunista i testimoni di Geova continuano fedelmente, ma in modo clandestino.
56. Com’è stata avvertita la Russia comunista, e in che modo perde essa la lotta contro l’Iddio dei Testimoni?
56 Nella Russia comunista è salito al potere un dittatore dopo l’altro. I testimoni di Geova, essendo stati dichiarati fuorilegge in Russia e nei paesi satelliti comunisti, sono divenuti clandestini. Rischiando la vita e la libertà, essi scelgono di ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini. Nel 1956-1957, con Risoluzioni adottate in grandi assemblee di distretto tenute in paesi liberi del mondo, essi presentarono al primo ministro casi di persecuzione nella Russia comunista. Essi chiesero che la situazione dei testimoni di Geova fosse riconsiderata in base alla libertà di religione. Quale fu la risposta del dittatore Kruscev? Un aumento della persecuzione.b Eppure dalla Russia riescono a pervenirci rapporti indicanti che i testimoni di Geova sono molto attivi clandestinamente, con grande preoccupazione dei comunisti che combattono contro Dio. In questa lotta, costoro rimarranno feriti, non Dio né la Gerusalemme di sopra.
57, 58. (a) Come sono stati assediati i testimoni di Geova nei paesi che si dicono democratici? (b) Come indicò la Suprema Corte americana d’essere rimasta scalfita in merito alla sua decisione inerente ai figli dei testimoni di Geova che frequentavano le scuole?
57 Anche nei paesi detti democratici, governi e popoli hanno assediato i testimoni di Geova per infrangere la loro integrità cristiana. Le comunità hanno tramato macchinazioni legali contro di loro, facendoli portare davanti ai tribunali e imprigionare, con l’intento di fermare la nostra predicazione di casa in casa del regno di Dio.
58 Tali tentativi di errata applicazione della legge sono falliti. Poiché ci rifiutiamo di violare la nostra neutralità cristiana rispetto ai micidiali conflitti di questo mondo, i nostri luoghi di raduno e le pubbliche assemblee sono state invase dalle turbe. Nel 1940 la Corte Suprema degli Stati Uniti con 8 voti contro 1 decise che i figli dei testimoni di Geova che frequentavano le scuole pubbliche dovevano ubbidire alle ordinanze scolastiche di attribuire protezione e salvezza a un emblema nazionale e rendergli devozione religiosa. L’ondata di assalti delle turbe che seguì in tutto il paese divenne uno scandalo nazionale. La Corte Suprema si sentì seriamente scalfita o ferita. Il 14 giugno 1943, con 6 voti contro 3, la Corte Suprema annullò il suo precedente verdetto su questa stessa controversia e si dichiarò a favore della libertà di adorazione religiosa in armonia con la propria coscienza, emanando questa coraggiosa sentenza mentre infuriava ancora la seconda guerra mondiale.
59, 60. (a) In che modo i nemici hanno creato battaglie legali per se stessi, e con quali risultati? (b) Dalla seconda guerra mondiale quale spirito reca ai Testimoni ulteriori difficoltà?
59 Ripetute volte i testimoni di Geova hanno contrattaccato legalmente, come ai giorni della regina Ester, e hanno portato la lotta perfino dinanzi alla Suprema Corte americana. Essi hanno vinto 36 casi su 50 in questa Corte Suprema. In Canada sono state combattute simili battaglie legali dai testimoni di Geova che hanno ottenuto vittorie nei suoi tribunali.
60 Altri governi nazionali si sono intromessi nei diritti religiosi dei testimoni di Geova, ma con sgradevoli risultati per loro stessi. (Prov. 6:27, 28) Però lo spirito nazionalistico sta diventando più intenso in tutta la terra in questi anni dopo la seconda guerra mondiale, e questo crea ulteriori difficoltà ai testimoni di Geova.
61. Che effetto ha avuto su molti osservatori il combattimento del Dragone contro il rimanente, e che cosa hanno fatto essi?
61 Da quarantasette anni il degradato Dragone, Satana il Diavolo, ha guidato le nazioni della terra nella guerra contro i rimanenti della progenie della celeste Gerusalemme, gli unti ambasciatori del celeste regno di Dio della “casa di Davide”. Qual è stato, tuttavia, l’effetto di questo combattimento? Centinaia di migliaia di osservatori hanno riconosciuto che i sistemi religiosi e politici di questo mondo combattono effettivamente contro Dio, combattendo contro la Gerusalemme celeste e l’intronizzata famiglia reale della “casa di Davide”. Questi osservatori hanno accettato con gratitudine la testimonianza data dagli ambasciatori del Regno e si sono schierati dalla parte degli ambasciatori del Regno, dalla parte della celeste Gerusalemme e del suo regno della “casa di Davide” nato di recente. Hanno abbandonato le file di coloro che assediano la Gerusalemme celeste e il suo regno davidico. Si uniscono agli unti ambasciatori del Regno nel predicare il messaggio del Regno in tutto il globo. Danno il loro pieno, devoto appoggio alle “tende di Giuda” nel campo di azione, tende che Geova ha promesso di salvare per prime.
ANNIENTAMENTO PER GLI ASSEDIANTI
62. Di quale finale adempimento della profezia di Zaccaria sulla pietra da carico sono una misura preliminare le esperienze vissute dalle nazioni per essersi immischiate nelle cose dei rappresentanti del Regno?
62 Fino ad ora i popoli e le nazioni sono stati scossi e hanno ricevuto serie ferite per essersi immischiati nelle cose dei visibili rappresentanti terreni della celeste Gerusalemme e del suo Re della casa di Davide. Ma questa è solo la misura preliminare del grande adempimento finale della profezia di Zaccaria. Le nazioni non hanno ancora imparato abbastanza che devono smettere di immischiarsi, che devono togliere l’assedio. Sotto l’invisibile influenza demonica sono radunate per una situazione che richiede una finale, decisiva guerra con l’Iddio Onnipotente, una battaglia di Armaghedon. (Riv. 16:14-16) Nel loro ultimo tentativo di togliere di mezzo il regno di Dio della Gerusalemme celeste che è come una grande pietra d’ostacolo, cercando di togliere di mezzo noi, predicatori del Regno, saranno fatti a pezzi. La Pietra regale posta in Sion (o Gerusalemme) li frantumerà, come la pietra che frantumò l’immagine metallica vista nel sogno del re di Babilonia. Gesù Cristo, la Pietra regale, disse ai suoi oppositori: “Chi cadrà su questa pietra sarà frantumato. In quanto a chiunque sul quale essa cadrà, lo polverizzerà”. — Matt. 21:44; Dan. 2:34, 36, 44, 45.
63. Mentre i nemici stringono l’assedio, perché non dobbiamo farci prendere dal panico?
63 Di conseguenza, mentre i nemici terreni rinforzano e allargano l’assedio contro di noi, predicatori e sostenitori del regno di Dio quale solo e legittimo governo di tutta la terra, non dobbiamo farci prendere dal panico. L’Onnipotente Dio ci darà il coraggio di andare incontro alla situazione finale. “‘In quel giorno’, è l’espressione di Geova, ‘colpirò ogni cavallo di smarrimento e il suo cavaliere di pazzia; e sulla casa di Giuda aprirò i miei occhi, e colpirò ogni cavallo del popolo di perdita della vista. E gli sceicchi di Giuda dovranno dire in cuor loro: “Gli abitanti di Gerusalemme sono per me una forza mediante Geova degli eserciti loro Dio”. In quel giorno farò degli sceicchi di Giuda come un braciere di fuoco fra gli alberi e come una torcia infuocata in una fila di grano appena tagliato, e dovranno divorare a destra e a sinistra tutti i popoli all’intorno; e Gerusalemme dovrà ancora essere abitata nel luogo della sua città, in Gerusalemme’”. (Zacc. 12:4-6) Perciò possiamo essere coraggiosi.
64. Che cosa farà Geova alla macchina bellica del nemico, e che cosa dovranno ammettere gli spirituali “sceicchi di Giuda”?
64 Il nostro Dio Geova ci promette di occuparsi di ogni cavallo e del suo cavaliere, la visibile macchina bellica di Satana il Diavolo. Geova lo accecherà e lo getterà nello smarrimento, ma terrà gli occhi aperti sui suoi Giudei spirituali sulla terra e sui loro leali compagni, per preservarli e vigilare sul loro benessere come Suo popolo. Gli sceicchi spirituali della tribù reale di Giuda dovranno ammettere che la forza per continuare a sostenere la Gerusalemme celeste e la sua casa reale non è la loro propria forza. Essa deriva piuttosto dall’invisibile appoggio che ricevono dagli abitanti regali della Gerusalemme celeste, principalmente da Gesù Cristo.
65. Come combattono il nemico questi “sceicchi” e quelli che servono sotto di loro, e a che cosa è paragonato l’effetto di ciò?
65 Gli sceicchi spirituali di Giuda e, naturalmente, quelli che servono sotto di loro non combatteranno l’avversario con micidiali guerre carnali. Le nostre sole armi sono spirituali, la scritta Parola di Dio e i suoi messaggi. Annunciando la Parola di Dio per far sentire agli assedianti e agli attaccanti il consumante calore dell’indignazione di Geova gli sceicchi spirituali di Giuda causeranno, figurativamente, una conflagrazione. Anche ora, sotto la guida angelica, essi sono usati per versare le ‘sette piaghe dell’ira di Dio’ su tutti i popoli alienati da Lui. (Riv. 15:1 fino a 16:21) Come affligge questo gli assedianti!
66, 67. (a) In quanto alle nazioni nemiche, che cosa cercherà allora Geova? (b) In quanto ai Giudei spirituali e ai loro leali aiutanti, che cosa troverà Geova?
66 Al tempo della “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” egli non dovrà cercare molto per trovare una giusta causa per annientare quelli che assalgono i Giudei spirituali e i loro dedicati compagni. Ma egli troverà molto per cui proteggere gli ambasciatori del Regno e i loro leali aiutanti. Quindi dice mediante il suo profeta:
67 “E per certo Geova salverà prima le tende di Giuda, acciocché la bellezza della casa di Davide e la bellezza degli abitanti di Gerusalemme non divengano troppo grandi su Giuda. In quel giorno Geova sarà una difesa intorno agli abitanti di Gerusalemme; e chi cadrà fra loro dovrà divenire in quel giorno come Davide, e la casa di Davide come Dio, come l’angelo di Geova dinanzi a loro. E dovrà accadere quel giorno che io cercherò di annientare tutte le nazioni che verranno contro Gerusalemme”. — Zacc. 12:7-9.
68. “In quel giorno”, che effetto avrà sugli assedianti il modo in cui si comportano?
68 “In quel giorno” la celeste Gerusalemme diverrà nel modo più completo una coppa per bere che farà scuotere e una pietra da carico che procurerà serie scalfitture a quelli che pensano di essere abbastanza forti da togliere di mezzo il regno di Dio. Il loro immischiarsi malvagiamente con gli interessi del Regno della celeste Gerusalemme si ritorcerà su coloro che si comportano in tal modo e recherà loro danno. Il modo in cui si comportano opera per il loro annientamento per mano di Geova Dio, che può distruggere il corpo e l’anima nella Geenna della distruzione eterna. (Matt. 10:28) Stiano attenti!
69. Quale obbligo abbiamo verso l’angelo di Dio che va davanti a noi, e che cosa è riservato a quelli che lo adempiono?
69 In quanto a noi, allorché consideriamo i nemici da affrontare sulla terra, possiamo sentirci deboli, come persone che inciampano, che non sono in grado di camminare erette. Ma il regno celeste è forte, abbastanza potente da frantumare tutti i nemici e privarli dell’esistenza. Il suo Re regnante, Gesù Cristo della “casa di Davide”, sarà all’altezza del nome datogli da Dio, “Dio potente”. Sarà l’angelo di Geova che andrà davanti a noi. Dobbiamo continuare a seguire lui, il più grande Davide. Quindi vi è ogni ragione per confidare in Geova Dio e acquistare forza per perseverare fino al completo annientamento dei nemici assedianti. Per le spirituali “tende di Giuda” e per la “folla immensa” dei loro leali compagni sulla terra vi sarà la finale salvezza da Geova nostro Dio per mezzo del suo invincibile Re dei re, Gesù Cristo. — Isa. 9:6; Riv. 7:9-17, Ti.
[Note in calce]
a Ray H. Abrams, che lo fece pubblicare dalla Round Table Press, Inc., di New York, U. S. A.
b A pagina 52 del Sunday News del 2 febbraio 1964, v’era un articolo intitolato “Sembra prossima nell’Unione Sovietica una campagna antireligiosa”, in data “Mosca, 1º febb. (AP)”. Nell’ottavo paragrafo, sotto il sottotitolo “Presi di mira i piccoli gruppi” questo articolo diceva:
“In questi ultimi anni, molta propaganda antireligiosa è stata diretta specialmente ai piccoli gruppi, come quello dei Testimoni di Geova, che promuovono attivamente la non ubbidienza allo Stato”.