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  • Ciò che rende testimonianza dentro di noi
    La Torre di Guardia 1973 | 1° marzo
    • ‘Chi è fra voi l’uomo che avendo una pecora, se gli cadesse in un pozzo di sabato, non la tirerebbe fuori? Realmente, quanto più vale un uomo d’una pecora! È lecito fare un’opera buona, un’opera eccellente, di sabato?’ Ma essi si rifiutarono di esercitare la loro coscienza; tacquero. Gesù allora si indignò, “essendo molto addolorato per l’insensibilità dei loro cuori”, e sanava l’uomo. — Matt. 12:9-13; Mar. 3:1-5.

      27. (a) Perché è un errore volere che qualcun altro prenda per noi le nostre decisioni personali nelle cose morali? (b) Quali domande ora sorgono, che saranno considerate nell’articolo che segue?

      27 Il desiderio che qualcuno, un anziano o il corpo degli anziani in una congregazione, o il corpo direttivo della congregazione cristiana stabilisca un codice di leggi oltre ciò che la Bibbia contiene tradisce perciò un’attitudine errata. Nelle cose dove la Parola di Dio richiede che esercitiamo la facoltà della coscienza — di giudizio, perspicacia, discernimento e saggezza — non dovremmo cercar di porre la responsabilità su qualcun altro facendogli emanare una ‘regola’. Possiamo con saggezza cercare consiglio e guida, tuttavia ciò che si dice non può andare oltre questo né noi dovremmo desiderarlo. Ma come possiamo avere l’assicurazione che ciò che “rende testimonianza” dentro di noi dia la testimonianza giusta? Come possiamo mantenerne la voce forte e chiara? Leggete l’articolo seguente per avere le risposte a queste domande.

  • “Raccomandandoci ad ogni coscienza umana dinanzi a Dio”
    La Torre di Guardia 1973 | 1° marzo
    • “Raccomandandoci ad ogni coscienza umana dinanzi a Dio”

      1. Perché la facoltà della coscienza non è da sola una guida sicura?

      NON basta avere la facoltà della coscienza. Da sola non è una guida sicura nella vita. Questo avviene perché fa parte di noi, essendo strettamente legata al nostro cuore, e perché subisce l’influenza dell’azione combinata del cuore e della mente. Quindi secondo ciò che noi stessi siamo, secondo ciò che abbiamo nel cuore e nella mente, la voce che in noi “rende testimonianza” sarà soffocata o chiara, il suo attestato risuonerà fidato e verace o sarà difettoso, ingannevole, perfino del tutto falso.

      2. Quali esempi illustrano come la coscienza può rendere una testimonianza errata?

      2 Cristo Gesù, per esempio, avvertì i suoi discepoli che “viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà immaginerà d’aver reso sacro servizio a Dio”. (Giov. 16:2) Saulo di Tarso fu uno di questi. Nel suo zelo per ciò che in coscienza credeva fosse giusto, Saulo ‘commise molti atti di opposizione contro il nome di Gesù’, perseguitando i discepoli, e ‘quando dovevano essere giustiziati, dava il suo voto contro di loro’. (Atti 26:9, 10; si paragoni Galati 1:13, 14). Tuttavia in seguito, quando subiva persecuzione egli stesso come cristiano apostolo Paolo, poté dire in corte: “Fino a questo giorno mi sono comportato dinanzi a Dio con perfetta buona coscienza”. (Atti 23:1) Benché la sua coscienza fosse stata “buona” al tempo in cui combatteva contro il

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