BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w57 1/7 pp. 392-399
  • Geova è un Dio produttivo

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Geova è un Dio produttivo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • LA TERRA
  • PREDETTA LA FINE DEL SABOTATORE
  • IL TESTIMONE PRODUTTIVO
  • FEDELE PRODUZIONE
  • Testimonianza produttiva
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
  • Un popolo con un proposito
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
  • Geova: Marito, Padre e Maestro
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
  • Come mantenere l’integrità
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1957
w57 1/7 pp. 392-399

Geova è un Dio produttivo

“Il Padre mio ha continuato a operare fino ad ora, e io continuo a operare”. — Giovanni 5:17, NM.

1. Da che cosa sappiamo che Geova è il supremo Produttore dell’universo?

GEOVA è il supremo Produttore dell’universo. “I cieli furon fatti dalla parola dell’Eterno, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca”. (Sal. 33:6) Possiamo dubitare? Come Abrahamo in antico, anche voi scrutate ora i cieli; contate le stelle se potete. Geova fece tutti i milioni di stelle. (Sal. 147:2-4) Sì, quando si considera lo splendore dei cieli è come se il Creatore avesse steso attraverso l’incalcolabile spazio una gigantesca cortina ornata di brillanti, lucenti gioielli. Non possiamo che essere impressionati della maestà, del genio creativo, della capacità produttiva di Colui che è il nostro Fattore. Anche il salmista ne fu impressionato, poiché scrisse: “O Eterno [Geova], mio Dio, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà. . . . [Egli] distende i cieli come un padiglione; . . . egli ha fondato la terra sulle sue basi; non sarà smossa mai in perpetuo”. — Sal. 104:1, 2, 5.

2, 3. (a) Quali fatti concernenti l’universo e la nostra grande galassia rendono più profondo il nostro apprezzamento della capacità creativa di Geova? (b) A chi possiamo assomigliare Geova?

2 Tanto vasta è la creazione di Geova che l’immaginazione stenta a comprenderla. Gli innumerevoli corpi celesti che di notte, a occhio nudo, sembrano gioielli sono stelle come il nostro sole, alcune maggiori, alcune minori. Ciascuno può essere il centro di un sistema planetario simile a quello di cui fa parte la nostra terra. Una volta si pensava che tutte le stelle fossero alla stessa distanza dalla terra, ma ora gli astronomi dimostrano che lo spazio si espande sempre di più; e con potenti telescopi si riesce a scorgere remote regioni dell’universo, intere schiere di stelle prima sconosciute. Quello che a occhio nudo può sembrare all’uomo una stella sola, attraverso un telescopio risulta essere un insieme di stelle, o galassia. Infatti l’universo è tanto vasto che gli astronomi si riferiscono a queste galassie come a “isole dell’universo”. Il più potente telescopio ha portato nel campo visivo dell’uomo letteralmente miliardi di galassie.

3 Alcuni fatti locali possono acuire ulteriormente il nostro apprezzamento. Noi viviamo in un’enorme “isola dell’universo” di miliardi di stelle. Non ne possiamo vedere gran parte a causa di grandi nuvole di pulviscolo nello spazio, ma ora si sa che è a forma di ruota, con raggi o spirali che ruotano intorno a un asse centrale. Tutto quel che si vede gli uomini lo chiamano Via Lattea, una delle spirali, composta di milioni di stelle e fra loro il nostro sole. Sebbene vi siano molte stelle, v’è spazio sufficiente; si dice infatti che la stella più vicina a noi disti quaranta trilioni di chilometri. Le distanze dello spazio sono così grandi che vengono misurate in anni luce. L’unità di misura è la distanza percorsa dalla luce in un anno (ossia 9 trilioni e mezzo di chilometri). Usando questa misura abbiamo un’idea della grandezza della nostra galassia, poiché la luce di una stella situata a un’estremità impiega centomila anni per raggiungere l’estremità opposta; certo, non è una distanza trascurabile. Eppure questa immensa opera creativa è rimpicciolita dal fatto che, ad altre galassie distanti miliardi di anni luce, sembrerebbe tutto come una sola stella. Non è meraviglia che Geova ispirasse il profeta Isaia a scrivere: “A chi dunque mi vorreste assomigliare perch’io gli sia pari? dice il Santo”. — Isa. 40:25.

4. In che modo la creazione inanimata riflette la gloria del suo Creatore?

4 Nei cieli vediamo un’opera perfetta per ordine e armonia. Riflettendo l’imponente maestà del loro Creatore, “i cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani”. (Sal. 19:1) Quivi gli uomini non vedono nessun conflitto, nessuna opera creativa fuori posto; tutto continua a muoversi secondo il corso stabilito da Geova. Gli scienziati pensano che l’universo si espanda. Le Scritture dicono che Dio continua a operare, a far cose buone. (Giov. 5:17, NM) Oseremo porre dei limiti al campo di attività di Geova, al suo potere, alla sua capacità produttiva? “Iddio è grande e noi non lo possiam conoscere; incalcolabile è il numero degli anni suoi”. (Giobbe 36:26) Se troviamo stupenda la sua creazione, tanto più deve esserlo Dio stesso, perché il Creatore è maggiore di qualsiasi creazione o di tutte le sue creazioni messe insieme. “Levate gli occhi in alto, e guardate: Chi ha create queste cose? Colui che fa uscir fuori, e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome; e per la grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non una manca”. (Isa. 40:26) Sì, la cosiddetta creazione inanimata è in moto, una sinfonia nei cieli, prodotta dal grande Geova.

5. (a) Quale fu la prima creazione di Geova? (b) In quale relazione con Geova si trovò questa d’allora in poi?

5 Se pure questa creazione avesse miliardi di anni, come alcuni sostengono, essa non precedette la creazione di persone intelligenti. Il capolavoro di Geova fu la sua prima creazione, una creatura spirituale come lui stesso, con i suoi attributi di giustizia, amore, potenza e sapienza. Di lui è scritto: “L’Eterno mi formò al principio de’ suoi atti, prima di fare alcuna delle opere sue, ab antico. . . . Prima che la terra fosse. . . . Quand’egli disponeva i cieli io ero là”. (Prov. 8:22-27) Geova fece di questo potente spirito il suo portavoce; egli divenne la Parola (Lògos) di Dio. (Giov. 1:1, 2) Inoltre, egli divenne il collaboratore di Geova nella produzione di tutta la susseguente opera creativa. “Per mezzo di lui furono create tutte le altre cose nei cieli e sopra la terra, le visibili e le invisibili”. (Col. 1:16, NM) Col tempo egli creò una schiera di creature spirituali, angeli; ed anche un immenso numero di stelle che adornano mirabilmente i cieli, tutte prodotte secondo il divino programma di produzione. Queste due persone, Geova e il suo Figlio, sono sempre stati e sono ora in armonia. La loro fu sempre ed è ora una relazione di gioia e produttività. “Io ero presso di lui come un artefice, ero del continuo esuberante di gioia, mi rallegravo in ogni tempo nel suo cospetto”. — Prov. 8:30.

6. Nella creazione di Geova, che cosa è ancora più importante della quantità?

6 Nel suo programma di produzione Geova non ha provveduto solo alla quantità; egli ha sempre ottenuto anche la qualità. Infatti, la perfezione distingue tutto quello che fa il nostro Creatore. Egli non ha mai bisogno di rifare una cosa. Non c’è “seconda qualità” o scarto. Quando egli crea, il risultato è un prodotto finito al quale non si possono apportare miglioramenti. “La via di Dio è perfetta”. (2 Sam. 22:31) Di Geova Mosè fu ispirato a scrivere: “La Roccia, la sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. Un Dio di fedeltà, presso il quale non è ingiustizia; egli è giusto e retto”. (Deut. 32:4, NM) Veramente, non c’è nessuno simile al nostro Dio, Geova.

LA TERRA

7. Qual è il proposito di Geova nel produrre la terra, e dove questo ci è rivelato in modo particolare?

7 Alcuni scienziati dicono che la nostra terra venne formata sei miliardi e mezzo di anni fa. Benché sia possibile, è però solo una loro supposizione; perché a questo riguardo le Scritture dichiarano semplicemente: “Nel principio Iddio creò i cieli e la terra”. (Gen. 1:1, NM) Per noi ora la data non è importante. Quello che oggi dovrebbe interessarci è la funzione della terra nel grande programma di produzione di Geova, poiché egli non sciupa mai energia né crea invano. Sia questo fatto che il suo proposito nel creare la nostra terra sono riassunti in Isaia 45:18: “Poiché così parla l’Eterno [Geova] che ha creato i cieli, l’Iddio che ha formato la terra, l’ha fatta, l’ha stabilita, non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata: Io sono l’Eterno [Geova] e non ve n’è alcun altro”. Quindi per essere abitata da creature materiali, viventi, la terra poteva essere usata per promuovere i suoi propositi produttivi. Il primo capitolo di Genesi ce lo rivela.

8. Quali creature produsse Dio sulla terra dal terzo al sesto giorno creativo, e quali capacità avevano esse in comune?

8 Qui Geova parla della preparazione della terra, processo che richiese migliaia di anni con il tempo diviso in ‘giorni’, periodi che la Bibbia indica essere di settemila anni ciascuno. I primi due di questi giorni servirono per permettere alla luce del sole di splendere sulla terra e ad un’atmosfera di formarsi sotto la sua volta acquea. L’acqua copriva la faccia della terra, ma nel terzo giorno l’acqua si divise così che ne emerse la terra. Inoltre, in questo terzo giorno accadde qualche cosa di nuovo: “E Dio disse: ‘Produca la terra erba, vegetazione che faccia seme, alberi fruttiferi che diano frutto secondo la loro specie ed abbiano in sé il proprio seme, sopra la terra’”. (Gen. 1:11, NM) Notate qui il potere di riproduzione, la prima prova conosciuta di questa produttività, salvo quella risultante da creazione diretta. Da se stessa la vegetazione cominciò a riprodurre le proprie specie e divenire abbondante. Nei successivi giorni altre creazioni apparvero, anime viventi: prima, quelle che sarebbero vissute nelle acque, poi creature volatili per l’aria, indi animali che avrebbero occupato le zone terrestri. Queste creature potevano respirare, vedere, udire, muoversi e, da se stesse, riprodurre la loro specie. Mentre il sesto giorno volgeva alla fine, circa quarantaduemila anni di lavoro creativo resero la terra rigogliosamente adorna di vegetazione, formicolante di vita animale. Geova si compiacque di tutto ciò. Egli disse che era “buono”.

9. (a) Perché gli angelici spettatori degli avvenimenti terrestri non furono delusi allorché Geova raggiunse il culmine della creazione terrestre? (b) Come furono dotate e quali grandi privilegi ebbero le due ultime creature?

9 Per quanto ciò potesse sembrare completo, Dio non aveva finito di produrre sulla terra. Finora le creature terrestri erano d’intelligenza inferiore. Geova aveva in serbo una vera sorpresa per le sue schiere angeliche nel cielo, che senza dubbio stavano osservando con interesse gli sviluppi sulla terra. Dio parlò alla sua Parola o portavoce, dicendo: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”. (Gen. 1:26, NM) Questo voleva dire produrre creature intelligenti, dotate degli attributi di Dio: pensare, ragionare, prendere decisioni ed esprimere amore per il Creatore servendolo, onorandolo e lodandolo. Create maschio e femmina, esse erano in grado di riprodurre la propria specie. Questa divenne la loro responsabilità mediante un mandato di procreazione: “Crescete e moltiplicatevi e riempite la terra e assoggettatevela, e tenete sottomessi i pesci del mare e le creature volatili dei cieli ed ogni creatura vivente che striscia sopra la terra”. (Gen. 1:28, NM) Notate che oltre che a moltiplicare la sua specie, fu comandato all’uomo di rendere bella la sua dimora terrestre e conservarla tale, ed egli doveva esercitare un giusto controllo su tutte le creature inferiori a lui, pesci, uccelli, animali. In tal modo l’uomo avrebbe avuto una triplice parte nel proposito di Dio per la terra.

10. A questo punto, come si sarebbe potuto conoscere quale fosse il proposito riguardo alla terra nel programma di produzione universale?

10 Si poteva ora vedere la funzione della terra nel programma di produzione di Geova. Col tempo essa doveva servire per una moltitudine di creature del mare, dell’aria e della terra ed essere popolata di uomini perfetti, che l’avrebbero conservata bella come un giardino. Il settimo giorno creativo Dio lo riservò perché questo venisse compiuto, mentre egli stesso riposava o desisteva dalla sua opera riguardo alla terra. Alla fine di quel giorno, settemila anni più tardi, la terra sarà terminata, un perfetto gioiello nei cieli, che rifletta il genio creativo di Geova.

PREDETTA LA FINE DEL SABOTATORE

11. Che cosa ebbe luogo da principio, sabotando lo sforzo produttivo, e con quale risultato?

11 Ora, a circa seimila anni dalla creazione dell’uomo, il programma produttivo di Geova sarebbe stato quasi completato se non fossero sorte difficoltà all’inizio. Uno degli angeli di Geova, il primo ribelle, sabotò il lavoro, mise in atto un programma contraffatto e indusse la prima coppia umana, Adamo ed Eva, ad abbandonare Geova e seguire invece lui. La sua promessa era una maggiore ricompensa. (Gen. 3:1-7) Quella ricompensa in effetti fu meschina, non grande, e portò la morte ad Adamo ed Eva. Il risultato è stato la morte per tutti i loro discendenti fino ad oggi, ed ora molti uomini pensano ignorantemente che Dio abbia fallito. — Rom. 5:12.

12, 13. (a) Perché siamo certi che Geova non può venir meno? (b) A quel tempo, quali contromisure prese Geova?

12 Ma Geova non viene mai meno. Il disastro non è compatibile con lui. (Isa. 55:11) Per esempio, se sulla terra difficoltà interrompessero la linea di montaggio di una moderna fabbrica di automobili, ciò non significherebbe che la produzione sia indefinitamente diminuita e il nuovo modello non sia pronto in tempo. Le difficoltà vengono superate; la nuova automobile sarà presentata per la data prestabilita, anche se per il restante tempo è necessaria un’attività accelerata. In proporzioni molto maggiori accade lo stesso per Geova. Le difficoltà provocate dal più grande sabotatore angelico di tutti i tempi, Satana, hanno afflitto il genere umano per sei settimi del tempo fissato da Geova per l’adempimento del suo mandato di procreazione per mezzo di uomini e per la trasformazione dell’intera terra in un giardino per opera loro. Ma non siate tanto imprevidenti da pensare che tale interruzione continui all’infinito. I provvedimenti che Geova ha in serbo significheranno, per i restanti mille anni (che ci stanno ora dinanzi), un’accresciuta attività. Il suo proposito sarà adempiuto; niente può farlo fallire. Egli ha stabilito la data; la produzione sarà terminata in tempo. — Isa. 14:27; 60:22; Dan. 2:21.

13 La temporanea ribellione provocata da Satana quando indusse Adamo ed Eva ad abbandonare Dio ebbe per effetto il proposito e l’applicazione di contromisure da parte di Geova. Egli cominciò col pronunciare la profezia riportata in Genesi 3:15. Allora egli promise una “progenie” che avrebbe schiacciato a morte Satana. Per mezzo della donna di Dio o organizzazione coniugale (Isa. 54:5; Gal. 4:26-31; Apoc. 12:1, 2) sarebbe stata prodotta questa progenie, che avrebbe schiacciato a morte Satana, cancellando gli effetti della ribellione edenica, e attuando poi di nuovo, portandolo al completo successo, il programma produttivo di Geova. — Rom. 16:20.

14. Più tardi, per mezzo di un dramma profetico, come mostrò Geova che non aveva mutato il suo proposito originale?

14 In prefigurazione di ciò, Geova causò un dramma vivente con la partecipazione di Noè e della sua famiglia. Solo quelle otto anime sopravvissero al diluvio su tutta la terra quando la distruzione mediante l’acqua sopraggiunse su tutti gli empi. Scendendo dall’arca su una terra purificata, queste otto persone offrirono sacrifici di ringraziamento a Geova. A sua volta, egli disse che essi e gli animali sopravvissuti insieme a loro dovevano moltiplicarsi e riempire la terra. “E Dio benedisse Noè e i suoi figli, e disse loro: ‘Crescete e moltiplicatevi e riempite la terra’”. (Gen. 8:15; 9:1, NM) Dato che questo mandato di procreazione alla famiglia di Noè era prefigurativo, perché sia completo nella realtà l’uomo deve aspettare il regno millenario della “progenie” promessa. — Gal. 3:29; Apoc. 1:5, 6; 14:1-5.

15. (a) In che modo Abrahamo e la sua famiglia furono usati per raffigurare la produzione della “progenie”? (b) Che cos’è la “progenie”, e quale parte avrà nel programma di produzione di Geova?

15 Al fedele Abrahamo Geova fece promesse riguardanti questa “progenie”. Immaginate la gioia di Abrahamo quando udì Geova dire per mezzo del suo fedele angelo: “Io certo ti benedirò e certo moltiplicherò la tua progenie come le stelle dei cieli e come i granelli della sabbia che è sulla riva del mare, e la tua progenie prenderà possesso della porta dei suoi nemici. E per mezzo della tua progenie tutte le nazioni della terra si benediranno certamente poiché tu hai ascoltato la mia voce”. (Gen. 22:17, 18, NM) In questo dramma profetico Abrahamo rappresentava Geova, e sua moglie Sara raffigurava l’organizzazione di Geova, per mezzo della quale egli compie la produzione. Benché sterile, l’anziana Sara ricevette dall’angelo di Geova promessa che avrebbe avuto un figlio. Col tempo questo si avverò. Sara partorì Isacco, che rappresentava la “progenie” della promessa. L’organizzazione di Geova era stata sterile di figli terrestri dall’Eden fino al tempo di Abrahamo, sì, ed oltre, in tutto circa quattro millenni. Undici secoli dopo che Abrahamo ricevette la promessa di Geova Isaia scrisse profeticamente del tempo in cui questa condizione di sterilità sarebbe terminata in una grande produttività con gioia e rendimento di grazie. Più tardi, Paolo, l’apostolo di Cristo, identificò l’adempimento delle secolari promesse e profezie indicando che la “progenie” era Gesù, insieme ad altri scelti da Geova da tutte le nazioni della terra. (Isa. 54:1-13; Gal. 3:26-29; 4:1-31) Cristo Gesù nella sua stessa Rivelazione o Apocalisse indica quanti sarebbero stati associati con lui, cioè, 144.000. (Apoc. 7:4; 14:1) Questa scelta progenie nella quale i sopravvissuti di ‘tutte le nazioni si benediranno’ è il regno del nuovo mondo di Geova, perché è questa “progenie” del regno che dirigerà ogni sforzo produttivo nella nuova terra. Produrre questa progenie del regno è diventata la parte più gloriosa di tutta la produzione di Geova, una “nuova creazione”. — 2 Cor. 5:17, NM.

IL TESTIMONE PRODUTTIVO

16. (a) Confrontate la vita produttiva di Gesù prima e dopo la sua venuta sulla terra. (b) Come mostrò Gesù profondo apprezzamento per la qualità?

16 Non c’è mai stato sulla terra un uomo come Gesù, il principale membro della “progenie” promessa. Giovanni, un altro degli apostoli di Cristo, identifica Gesù come la Parola di Dio, la prima creazione di Geova, il suo unigenito Figlio. Su richiesta di Geova, Gesù aveva acconsentito a diventare un uomo sulla terra. “Così la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e noi abbiamo avuto una visione della sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre, ed egli era pieno d’immeritata benignità e di verità”. (Giov. 1:14, NM) Per età sconosciute la Parola (Logos) aveva operato in piena armonia con suo Padre, Geova; ed ora, dopo esser diventato l’uomo Gesù, continuò ad operare in tal modo. La sua era una vita produttiva, producente frutti del Regno, poiché il suo ministero terrestre fu interamente dedicato a testimoniare del Padre e del regno del Padre. (Giov. 17:4, 6-10; Luca 4:43) Era volontà di Dio che egli facesse questo, ed egli era felice di fare la volontà di Geova. (Sal. 40:8; Luca 22:42) Inoltre, Gesù aveva un buon intendimento della qualità. Quello che faceva lo faceva in modo perfetto, poiché era un uomo perfetto. Sulla terra il suo fu il più evidente esempio di amore, misericordia e pazienza. Allo stesso tempo egli fu un ardito, intrepido proclamatore della verità di Geova. Parlò con sincerità e convinzione come nessuno prima di lui. Di lui fu detto: “Nessun altro uomo ha mai parlato come questo” (Giov. 7:46; 10:31-39, NM) Egli capiva perfettamente le persone; poteva leggere il loro cuore e la loro mente. Quindi, quelli che egli scelse per essere suoi stretti compagni e collaboratori erano di cuore buono, uomini che poteva addestrare e infatti addestrò perché fossero testimoni produttivi come Gesù stesso. Per ragioni di qualità egli non ne scelse molti, ma solo i migliori. Gesù era umile. Egli diede sempre a Geova il merito di tutte le cose buone. (Marco 10:18) Riguardo ai buoni seguaci che aveva egli disse in preghiera al Padre: “Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo . . . e io li ho custoditi”. — Giov. 17:6-19, NM.

17. Quale altra condotta fu resa possibile per Gesù, da chi, e come si comportò egli?

17 Se Gesù avesse voluto quantità senza riguardo a qualità, sarebbe stato semplice raccogliere i suoi discepoli. Infatti, avrebbe potuto avere ai suoi piedi l’intera nazione giudaica; sì, ancora di più, il mondo intero, con popoli di tutte le nazioni che l’avrebbero riconosciuto come loro sovrano. L’unica cosa che doveva fare era sottomettersi a un altro direttore di produzione. Quell’altro direttore, Satana, cercò di persuadere Gesù a farlo, poco dopo che Gesù si era dedicato a fare la volontà del Padre suo, prima che cominciasse il suo ministero. Ecco il resoconto di ciò che ebbe luogo: “Ancora il Diavolo lo condusse su un monte insolitamente alto, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, e gli disse: ‘Tutte queste cose io te le darò, se tu ti prostri e mi fai un atto di adorazione’”. (Matt. 4:8, 9, NM) Questa non fu una tentazione per il Figlio di Dio. Non avevano, prima Eva e poi Adamo, ascoltato simili proposte da parte dello stesso invisibile furfante? Che cosa avevano ottenuto? Gesù lo sapeva fin troppo bene. No, la sua gioia era stata quella di operare col suo Creatore, ed ora la sua determinazione era di continuare a produrre in tal senso.

FEDELE PRODUZIONE

18. (a) Sotto quale aspetto la testimonianza di Gesù fu produttiva? (b) Che cosa portarono all’attenzione dei discepoli le sue ultime parole?

18 Il breve ministero di Gesù, solo tre anni e mezzo, fu sommamente produttivo. In primo luogo per importanza, egli mantenne la sua integrità, dimostrando così di essere degno di rivendicare il nome del Padre suo schiacciando Satana a morte. Quindi, diede la sua vita come prezzo d’acquisto per l’umanità ubbidiente. Notate: “Come il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. (Matt. 20:28, NM) In breve, egli fece tutto ciò che Geova aveva stabilito per lui. Nella sua preghiera al Padre egli incluse: “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai data da fare”. (Giov. 17:4, NM) Col suo ministero Gesù stabilì un buon esempio per i seguaci che aveva accuratamente scelti. Inoltre, egli dedicò molto tempo per ammaestrarli su Geova, ed anche su se stesso e sul Regno e sull’opera che essi avrebbero dovuto compiere dopo il suo ritorno al Padre. Essi pendevano dalle sue labbra, ma non riuscivano a comprendere chiaramente tutte le sue parole. Gesù previde questo. Perciò egli disse che dopo la sua morte il Padre avrebbe mandato loro un consolatore, lo spirito santo, per insegnar loro altre cose ed anche per far loro ricordare le cose che egli aveva dette. (Giov. 14:26) Infine prima di lasciarli, egli disse che il loro ministero doveva essere produttivo. “Andate dunque e fate discepoli le persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandate”. — Matt. 28:18-20, NM.

19. Come si rifletteva nell’attività dei suoi discepoli la produttività di Gesù?

19 Per renderci conto che la testimonianza di Gesù fu produttiva non dobbiamo far altro che guardare ciò che fecero i suoi seguaci al principio dell’èra cristiana. Essi avrebbero avuto bisogno dello spirito di Dio e, fedele alla sua parola, Gesù inviò loro lo spirito santo mentre erano radunati insieme dieci giorni dopo la sua ascensione al cielo. Appena lo spirito di Geova discese su loro essi cominciarono a glorificare e lodare Dio in molte lingue che lo spirito santo permise loro di parlare in quell’occasione. Si trovavano allora a Gerusalemme persone di molte nazionalità, ed esse sentirono glorificar Dio nella propria lingua nativa dai discepoli battezzati dallo spirito. Le folle di visitatori si meravigliarono enormemente. Allora Pietro, apostolo di Cristo, attestò con vigore, pubblicamente, che Gesù era il Messia, dopo di che molti credettero e furono battezzati. Il resoconto del tempo dice: “In quel giorno furono aggiunte [alla congregazione cristiana] circa tremila anime”. (Atti 2:41, NM) Questi cominciarono allora a studiare e addestrarsi con gli apostoli per un ministero produttivo, che la loro dedicazione richiedeva. “Ed essi continuavano a dedicarsi all’insegnamento degli apostoli e alla comune associazione, partecipando ai pasti e alle preghiere. . . . Nello stesso tempo Geova continuava ad aggiungere a loro giornalmente quelli che eran salvati”. (Atti 2:42-47, NM) Poco dopo cinquemila uomini partecipavano al ministero. Quale gruppo di ministri per cominciare a produrre solo nella terra di Palestina! — Atti 4:4.

20. Quale fu li duplice risultato della testimonianza degli apostoli e discepoli di Gesù in quei primi tempi?

20 Tale prosperità quale risultato di una testimonianza produttiva doveva presto attirare il fuoco di Satana, e così fu. La persecuzione ebbe inizio. Mira di Satana era la cessazione dell’opera. Minacce, imprigionamento, percosse, e quindi la drammatica morte di un fedele discepolo, Stefano, si susseguirono rapidamente. Tale persecuzione provocò la dispersione dei ministri cristiani ma non l’interruzione della loro predicazione. “Tuttavia, quelli che erano stati sparsi andarono per il paese dichiarando la buona notizia della parola”. (Atti 8:4, NM) Gli apostoli, battuti e imprigionati, si rallegravano “perché erano stati considerati degni d’esser disonorati a favore del suo nome. E ogni giorno nel tempio e di casa in casa continuavano senza sosta a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno a Cristo Gesù”. (Atti 5:17, 40-42, NM) L’accrescimento continuava nonostante la persecuzione. Dopo tre anni e mezzo di predicazione fra gli Ebrei della Palestina l’opportunità di diventare ministri cristiani e di prender parte alla testimonianza produttiva fu estesa da Geova a persone di tutte le altre nazioni. (Atti 10:44-48) Il nucleo che Gesù aveva formato con i dodici apostoli crebbe rapidamente nel primo secolo, diffondendosi fino agli estremi confini dell’Impero Romano e oltre. Gesù aveva dato un buon esempio di testimonianza produttiva. I suoi apostoli e discepoli seguirono quell’esempio per la gloria di Dio e la loro eterna salvezza. — 1 Tim. 4:11-16; 2 Tim. 4:1-5.

21. Secondo la profezia biblica, quando avrebbe raggiunto estensione mondiale la testimonianza produttiva, e con quale risultato?

21 Dopo la morte degli apostoli di Cristo quella testimonianza produttiva cessò quasi del tutto. (Atti 20:29-35; 2 Piet. 2:1-3) Ma voleva dir ciò la sua fine totale? No; le parole di Gesù, gli scritti dei suoi apostoli e discepoli, come pure le profezie date da Dio e scritte da uomini fedeli prima di loro, attestavano piuttosto di un periodo di testimonianza produttiva su scala mondiale, ancora futuro rispetto al loro tempo. (Apoc. 14:6, 7; Isa. 52:7, 8; Ezech. 9:3, 4, 11; Dan. 12:3) Gesù aveva detto che alla fine del sistema di cose governato da Satana la buona notizia dello stabilito regno di Geova doveva esser predicata in tutta la terra; e che a causa della contesa del Regno le persone di tutte le nazioni dovevano essere divise, separate in “pecore e capri”. (Matt. 24:14; 25:31-46; Mar. 13:9-13) Inoltre, queste “pecore”, raccolte da “tutte le nazioni e tribù e popoli e lingue”, dovevano diventare una “gran folla”, che nessun uomo può contare; sì, “il più piccolo diventerà un migliaio”, in mezzo ad illimitata prosperità spirituale. (Apoc. 7:9; Isa. 60:22; 66:14; Mich. 5:1-8) Quel tempo allora futuro è ora giunto, ai nostri giorni. Per noi ora queste ed altre cose accadono effettivamente. Noi abbiamo l’indescrivibile privilegio di prender parte alla testimonianza produttiva a lode del grande Dio Geova, il Produttore primo fra tutti. — Salmo 149; Isaia 12.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi