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Lo spirito altero precede la cadutaLa Torre di Guardia 1965 | 15 marzo
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ciò l’intera nazione cominciò a declinare molto rapidamente e a cadere seriamente fino al punto di perdere la libertà e di divenire schiava di un re pagano, e la sua caduta e completa desolazione erano imminenti. Nei prossimi numeri di questa rivista sarà considerato come ciò avvenne.
23. In che modo il racconto, specialmente riguardo a Joiakim e al risultato dell’aver bruciato il libro, conforta oggi il popolo di Geova?
23 I governi che bruciano la Bibbia, e coloro che cercano di distruggere la Parola di Dio, la Bibbia, o che cercano di impedire al popolo d’averla, mettendola al bando e arrestando coloro che possiedono la Bibbia, e perseguitando coloro che credono al suo messaggio e lo proclamano, cadranno seriamente, e, a motivo della superbia e dell’alterigia verso Geova, saranno ben presto ridotti in una tale desolazione da cui non si potranno mai riprendere.
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Mancare il bersaglioLa Torre di Guardia 1965 | 15 marzo
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Mancare il bersaglio
NELLA società moderna molti considerano antiquato credere nel peccato e ritengono che faccia male alla salute mentale l’esserne consapevoli. Questa veduta tende ad eliminare il freno morale, col risultato che la pubblica moralità è in declino. Commentando il modo in cui la psicologia freudiana ha contribuito a questa veduta degradante, lo psicologo O. Hobart Mowrer, ex presidente dell’Associazione Americana di Psicologia, dichiarò:
“Per mezzo secolo noi psicologi abbiamo seguìto principalmente la dottrina freudiana che . . . il paziente è stato in effetti troppo buono; che egli ha in sé impulsi, specialmente quelli della concupiscenza e dell’ostilità, che ha inibito inutilmente. E la salute, noi gli diciamo, dipende dall’esprimere questi impulsi”. Cercando di distruggere la consapevolezza del peccato, gli psicologi, secondo il dott. Mowrer, hanno abolito anche il freno morale, col risultato che i disordini della personalità sono divenuti più estesi e imbarazzanti.
Malgrado i sapienti secondo il mondo lo neghino, il peccato è una realtà che non si può trascurare con leggerezza. Vi è implicato più che la violazione delle leggi morali. Esso danneggia la relazione della persona col suo Creatore, perché il peccato ha a che fare con la violazione delle leggi divine. La corrispondente parola greca è hamartía, che contiene l’idea di fallire, perdere la strada, mancare di fare qualcosa, fallire il colpo o sbagliare. La parola ebraica resa peccato esprime un simile pensiero. Geova Dio ha stabilito per le sue creature un modello di giustizia quale segno di perfezione. Mancare o fallire questo bersaglio si chiama peccato. Può essere di due specie: peccato ereditato e peccato che commettiamo personalmente.
Il peccato ereditato causa il modo imperfetto in cui funziona il nostro corpo e la morte che sopraggiunge automaticamente su chiunque. Parlando d’esso, la Parola di Dio dice: “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. (Rom. 5:12) Quel solo uomo, Adamo, fu il comune antenato di tutte le creature umane. Mancando volontariamente il bersaglio della perfetta ubbidienza a Dio egli peccò e si trovò in una condizione imperfetta. I suoi figli, essendo generati in quella condizione, ereditarono l’imperfezione derivante dal suo peccato. In tal modo nessuno dei suoi discendenti è nato senza gli effetti del suo peccato.
L’altra specie di peccato deriva dalle
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