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  • Perché gli uomini muoiono?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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  • DIVERSE OPINIONI
  • LA RISPOSTA DELLA BIBBIA
  • SPERANZA PER I MORTI INCONSAPEVOLI
  • Perché invecchiamo e moriamo
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
  • Cos’è la morte?
    Svegliatevi! 1980
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
w64 15/11 pp. 677-680

Perché gli uomini muoiono?

Gli uomini hanno varie opinioni. Ma quale risposta dà la Parola da Dio?

GLI uomini non vogliono morire. Desiderano vivere e godere la vita. Per questa ragione è fatto ogni sforzo per eliminare l’infermità e la malattia, e prolungare la vita. Eppure, malgrado tutti gli sforzi, si calcola che in tutto il mondo muoiono 142.000 persone ogni giorno, una media di circa due persone al secondo. Nel 1962 morirono di malattie di cuore un totale di 608.082 persone solo negli Stati Uniti, e altre 278.562 furono vittime del cancro. Ma il semplice fatto che la morte sia un’esperienza così comune è di poco conforto per colui che è afflitto per la perdita di una persona cara.

In tali occasioni la morte è più che una fredda statistica. È un crudele, spietato nemico, e come ci si sente del tutto impotenti di fronte ad essa! Quasi involontariamente vengono alle labbra le parole: PERCHÉ? Perché doveva accadere? Perché il mio caro doveva morire?

DIVERSE OPINIONI

Spesso, quando la morte colpisce, alcuni si chiedono se sia volontà di Dio che gli uomini muoiano. È abbastanza strano, ma gli insegnamenti diffusi dalla maggior parte delle organizzazioni religiose del mondo hanno indotto molti a credere che sia volontà di Dio. Per esempio, nel dicembre del 1962 il cardinale cattolico romano Richard Cushing parlò della ragione per cui era morta l’attraente giovanetta Margaret Cadigan per mano di suo fratello. “Penso che ella ricevesse la risposta, e la sola risposta che poteva ricevere dall’Onnipotente Dio”, disse Cushing. E qual era? “‘Perché ti amo e ti voglio a casa’”.

Ma è questa la ragione per cui Thomas Cadigan soffocò sua sorella? Mise Dio nel suo cuore di uccidere la sorella perché la voleva con Sé nel cielo? È veramente questa la ragione per cui Margaret Cadigan morì di morte violenta, e per cui migliaia di altri muoiono ogni anno di una morte simile? È anche questa la ragione per cui le persone invecchiano e muoiono? Le persone riflessive desiderano una risposta autorevole.

La scienza asserisce di avere tale risposta, almeno per quanto riguarda la morte dovuta alla vecchiaia. “Quando siamo giovani abbiamo molto più cellule di quelle che ci abbisognano in realtà”, spiegò il dott. Alastair Ward, corrispondente scientifico dell’Evening Citizen di Glasgow. “Ma quando invecchiamo e perdiamo costantemente sempre più cellule, giungiamo infine al punto in cui non vi sono più sufficienti cellule in un particolare organo o gruppo di organi”. Così, col tempo, egli disse: “Siamo rapidamente presi in un mutevole processo e la vasta, complessa struttura del corpo umano si dissolve nella morte”.

È interessante il fatto che gli scienziati non considerano la vecchiaia e la morte inevitabili, ma piuttosto come una malattia che sperano di guarire. “Non posso vedere nessuna ragione”, disse il biochimico William Beck, “per cui la morte, nella natura delle cose, debba essere inevitabile”. Il famoso scienziato medico Hans Selye spiegò che “la vecchiaia può essere considerata una malattia”, e che, “come qualsiasi altra malattia, si può probabilmente prevenire o guarire”. Secondo un vincitore del premio Nobel, il dott. Linus Pauling: “In teoria l’uomo è perfettamente immortale. I tessuti del suo corpo si sostituiscono. Egli è una macchina che si ripara da sé”. Eppure, malgrado abbiano in potenza la vita senza fine, gli uomini continuano a morire. Perché?

È forse perché la morte è un trampolino di lancio verso la vita celeste, ed è arrivato il tempo in cui Dio vuole quella persona in cielo? O è semplicemente perché, man mano che l’uomo invecchia, i veleni chimici del corpo uccidono più cellule di quelle sostituite? È questa la risposta, o v’è una ragione più fondamentale per cui gli uomini muoiono? Voler sapere ciò che dice al riguardo Colui che fece l’uomo è solo ragionevole.

LA RISPOSTA DELLA BIBBIA

Non vi può essere dubbio che l’organismo umano disegnato in modo meraviglioso sia il prodotto di un grande Creatore che si interessa del benessere e della felicità dell’uomo. Considerate le straordinarie funzioni del corpo, specialmente la sua abilità di moltiplicare una cellula infinitesimamente piccola, secondo un piano magistrale, finché essa non esce dal seno della madre sotto forma di neonato formato di molti miliardi di cellule. È assurdo credere che le funzioni organiche come questa della riproduzione siano il risultato di milioni di anni di sviluppo cieco, senza scopo ed evolutivo. L’uomo non è frutto del caso; è la creazione di un intelligente, magistrale Artefice.

In armonia con questa ragionevole conclusione sono gli insegnamenti del più antico libro della terra, quello che preserva l’autentica storia del primo uomo e della sua creazione da parte di Dio. Questo libro famoso, chiamato generalmente la Sacra Bibbia, o semplicemente le Scritture, attesta che Dio creò l’uomo perfetto, in grado di vivere per sempre. Nella prima parte, chiamata Genesi, esso spiega: “L’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente”. L’uomo fu quindi creato perfetto, perché la Bibbia dice della creazione di Dio: “L’opera sua è perfetta”. — Gen. 2:7; Deut. 32:4, VR.

Questo significava che dinanzi all’uomo perfetto e a sua moglie v’era l’opportunità della vita senza fine in un paradiso terrestre. Finché essi fossero stati ubbidienti al Padre celeste, Egli avrebbe fatto in modo che il loro corpo funzionasse dovutamente, secondo lo scopo stabilito. Sarebbe stato mantenuto un perfetto equilibrio, così che le cellule del corpo venissero sostituite di continuo e i veleni fossero espulsi. Questo avrebbe significato per loro una salute vigorosa e vitalità, e nessun giorno sarebbe mai stato guastato dalla malattia. Ma ovviamente accadde qualcosa per cambiare tutto ciò. Che cosa accadde per cui gli uomini cominciarono ad ammalarsi e a morire?

Non si può trovare la risposta mediante gli scienziati in camice bianco che fanno ricerche con le loro provette di laboratorio. Né si trova la verità negli insegnamenti filosofici di eminenti capi religiosi, i quali cercano di solleticare gli orecchi di quelli che fanno cordoglio con piacevoli discorsi non scritturali. No, ma la Bibbia, la Parola di Dio, ci dà informazioni veraci sulla questione. Ci informa che la vita continuata dell’uomo come parte della grande famiglia di Dio, che comprendeva già innumerevoli milioni di creature spirituali, dipendeva dall’ubbidienza a Lui come capofamiglia. La disubbidienza volontaria sarebbe stata punita con la morte.

Geova Dio istruì la prima coppia umana in merito a questo subito dopo la loro creazione. Fra l’altro, egli disse all’uomo: “Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”. Questo è un linguaggio chiaro, comprensibile. Se l’uomo avesse disubbidito, sarebbe morto. — Gen. 2:16, 17, VR.

L’uomo fu creato da Dio in modo che aveva bisogno non solo di aria per respirare, di acqua per bere e di cibo per mangiare, ma anche di mantenere giuste relazioni col suo Creatore. Mancare di far questo avrebbe avuto gli stessi effetti dannosi che il mancare di soddisfare la necessità del corpo di mangiare e bere. Avrebbe infine condotto alla morte. Ed avvenne proprio così. Quando la prima coppia umana, Adamo ed Eva, disubbidì volontariamente e mangiò del cibo proibito, Dio la scacciò dal giardino paradisiaco, condannandola a un’esistenza moritura nella terra di fuori.

Ma la morte non venne immediatamente. Poiché Dio li aveva creati perfetti, il loro corpo aveva ancora straordinaria vitalità. Ora, comunque, erano imperfetti. Dio aveva ritirato la sua benedizione, e, col tempo, l’imperfezione si manifestò quando invecchiarono e si ammalarono. Come uno strumento di precisione rivelerà difetti e si guasterà se non sarà fatto funzionare secondo le specifiche istruzioni del fabbricante, così, avendo infranto le leggi del suo Fattore, la prima coppia umana divenne imperfetta, sviluppò nel proprio organismo dei difetti e cominciò a deteriorarsi. Sopravvennero l’infermità e la malattia e infine ne seguì la morte. Dopo aver consumato la straordinaria vitalità del suo corpo un tempo perfetto, Adamo morì all’età di 930 anni, entro il limite del giorno di mille anni stabilito da Dio.

La malattia e la morte sono perciò il risultato della disubbidienza dei nostri progenitori e della loro espulsione dalla famiglia di Dio. Proprio come non si può ottenere uno strumento perfetto con uno stampo imperfetto, così Adamo ed Eva nella loro imperfezione non potevano generare figli perfetti esenti dalla tendenza al peccato. Perciò, tutti i loro discendenti furono contaminati dalla loro tendenza alla malattia e alla morte. — Giob. 14:4.

Sì, questa inclinazione al peccato è responsabile della violenza che esiste, come nel caso del giovane che uccise sua sorella. Ad essa è anche dovuta la degenerazione dell’organismo umano, che conduce infine alla morte a causa della vecchiaia e della malattia. È proprio come spiegò l’apostolo cristiano Paolo: “Ecco perché, come per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. Questa è l’autorevole risposta della Bibbia al perché oggi gli uomini invecchiano e muoiono. — Rom. 5:12.

SPERANZA PER I MORTI INCONSAPEVOLI

Così, invece che essere Dio responsabile della violenza che separa le persone care dalle loro famiglie, come asseriscono molti ecclesiastici, la colpa è dell’uomo stesso. Dio dispose che l’uomo vivesse e godesse della vita, ma la prima coppia umana si ribellò e attirò su di sé e su tutti i suoi discendenti la condanna della morte. Questo non significò per loro un biglietto di andata nel cielo, ma, secondo la Bibbia, alla morte l’attiva forza vitale dell’uomo se ne va, “egli torna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi disegni”. — Sal. 146:4, VR.

È perciò un inganno e una menzogna da parte degli ecclesiastici dire che la morte è semplicemente un passaggio, una liberazione dell’anima perché goda la vita in qualche altro stato di esistenza. L’uomo è un’anima; egli “divenne un’anima vivente”. (Gen. 2:7, VR; 1 Cor. 15:45) E ripetutamente la Bibbia dice che l’anima è soggetta alla morte. Per esempio, in Ezechiele 18:4 (VR), dov’è detto: “L’anima che pecca sarà quella che morrà”.

Benché sia vero che quando gli uomini muoiono sono inconsapevoli e non possono provare nessuna sensazione, le Scritture offrono la meravigliosa speranza di una risurrezione dai morti. “Non vi meravigliate di questo”, disse Gesù Cristo, “perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori”. Benché la morte sia un terribile nemico, com’è confortante conoscere la meravigliosa promessa di Dio di una risurrezione alla vita! — Giov. 5:28, 29.

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