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  • Manteniamo l’integrità nella brutale persecuzione
    La Torre di Guardia 1964 | 15 marzo
    • e fede in Dio, i cristiani supereranno questa brutale persecuzione e ne usciranno vittoriosi. Manterranno l’integrità, per l’onore e la gloria di Dio e la loro salvezza. “Spera in Jahve e custodisci la sua via e ti esalterà a ereditare la terra; quando vengano recisi gli empi, vedrai”. (Sal. 37:34, Ga) Che grande incoraggiamento è questo per coloro che mantengono l’integrità nella brutale persecuzione!

  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1964 | 15 marzo
    • Domande dai lettori

      ● Qual è il significato di Genesi 2:19? — W. B., Stati Uniti.

      In Genesi 2:19 (Ga) leggiamo: “Allora Jahve Dio plasmò ancora dal suolo tutte le bestie selvatiche e tutti i volatili del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avrebbe chiamato gli esseri viventi, quello doveva essere il loro nome”. Alcuni hanno interpretato questo versetto come se fosse un riassunto di ciò che è stato detto nel primo capitolo di Genesi. Tuttavia, pare che esso si riferisca a qualcosa che non è inclusa nel racconto, piuttosto che alla stessa cosa. Da questo versetto risulta che anche dopo aver creato Adamo, ma prima di creare Eva, Geova Dio continuò a creare gli animali inferiori e a condurli ad Adamo perché desse loro un nome. Non solo Adamo, ma anche Eva fu creata prima della fine del sesto giorno creativo; perciò anche questi animali furono creati prima che cominciasse il settimo giorno, riposo di Dio dalla creazione.

  • Scritture per aprile
    La Torre di Guardia 1964 | 15 marzo
    • Scritture per aprile

      16 Tutto il corpo, essendo armoniosamente unito insieme ed essendo fatto per cooperare mediante ogni giuntura che dà ciò che è necessario, . . . opera per la crescita del corpo alla propria edificazione nell’amore. — Efes. 4:16. TG 15/10/63 8a

      17 Ora che avete allontanato la falsità, dite la verità ciascuno al suo prossimo. — Efes. 4:25. TG 1/8/63 4, 5a

      18 Tutta la Scrittura è ispirata da Dio. — 2 Tim. 3:16. TG 1/10/63 21

      19 La memoria del giusto è in benedizione. — Prov. 10:7, VR. TG 15/5/63 37, 38a

      20 Mediterò su tutte le opere tue, e ripenserò alle tue gesta. — Sal. 77:12, VR. TG 1/3/64 4, 5

      21 È necessario che prestiamo più che la solita attenzione alle cose udite, affinché non siamo portati via. — Ebr. 2:1. TG 15/2/64 2, 3a

      22 La parola del Cristo risieda riccamente in voi in ogni sapienza. Continuate ad ammaestrarvi e ad ammonirvi gli uni gli altri. — Col. 3:16. TG 1/1/64 18a

      23 Il suo nome è La Parola di Dio. — Riv. 19:13. TG 15/3/63 79-81

      24 Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni. — Matt. 28:19. TG 15/10/63 12, 13

      25 Continuate a confortarvi gli uni gli altri e ad edificarvi gli uni gli altri, come infatti state facendo. — 1 Tess. 5:11. TG 1/12/63 20, 21a

      26 Io mi rallegro che in ogni modo posso avere coraggio a motivo di voi. — 2 Cor. 7:16. TG 1/4/62 20a

      27 Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. — Matt. 24:13. TG 1/5/63 31

      28 Astenetevi dal divenire cause d’inciampo ai Giudei e ai Greci e alla congregazione di Dio, come anch’io faccio piacere a tutti in ogni cosa, non cercando il mio proprio vantaggio ma quello di molti, onde siano salvati. — 1 Cor. 10:32, 33. TG 15/8/63 32, 33

      29 Non [disprezzate] la disciplina di Geova. — Ebr. 12:5. TG 1/11/63 1-3

      30 Consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti. — Ebr. 10:24. TG 15/10/63 15

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    La Torre di Guardia 1964 | 15 marzo
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      COMMEMORAZIONE

      “Continuate a far questo in ricordo di me”, disse Gesù quando istituì il pasto serale in commemorazione della sua morte. Quest’anno la data in cui osservare la Commemorazione è il sabato 28 marzo, dopo le 18, ora solare. Quella sera tutti i testimoni di Geova, sia quelli dell’unto rimanente che le “altre pecore”, si riuniranno nei loro luoghi di raduno per ascoltare uno stimolante discorso appropriato all’occasione, dopo di che gli emblemi, il pane e il vino, saranno passati separatamente dopo che sarà stata chiesta su ognuno la benedizione di Geova. Alla conclusione i presenti saranno incoraggiati a disporre le loro cose per partecipare all’opera di far conoscere ad altri la buona notizia del regno di Dio retto da Cristo. Tutte le persone di buona volontà sono invitate e incoraggiate ad assistere. Se non sapete dov’è situata la più vicina Sala del Regno, scrivete agli editori di questa rivista per avere informazioni.

      STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE

      del 5 aprile: “Eterna buona notizia” per il “tempo della fine”, §§ 1-28. Pagina 169.

      del 12 aprile: “Eterna buona notizia” per il “tempo della fine”, §§ 29-58. Pagina 175.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1964 | 15 marzo
    • Domande dai lettori

      ● Matteo 24:30 dice: “Tutte le tribù della terra si percuoteranno con lamenti, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria”. Perché si afferma che la parola greca horáo, qui tradotta “vedranno”, significa “discernere” quando praticamente tutte le scritture che usano la parola horáo comunicano l’idea di vedere letteralmente e non solo discernere una cosa o persona? — J. S., U.S.A.

      Il tentativo di usare per forza il significato letterale che ha spesso questo verbo greco, quello di vedere letteralmente a occhio nudo, in tutte le scritture che usano il termine quando parlano della seconda presenza di Cristo non solo è contrario al chiaro e fondamentale insegnamento delle Scritture che la seconda presenza di Gesù dev’essere invisibile, ma va contro il significato stesso del verbo greco horáo.

      Il verbo greco horáo è difettivo, il che significa che non esiste in tutti i tempi e che si devono usare verbi di altre radici per completare l’idea di vedere. Questo vale per il tempo futuro e anche per il tempo aoristo. L’uso di questi verbi ausiliari non può quindi essere il motivo per sostenere, come alcuni sostengono, che horáo abbia sempre significato letterale. Infatti A Greek-English Lexicon, di Liddell e Scott, mostra che horáo significa non solo vedere a occhio nudo ma anche percepire, osservare, e, “in senso metaforico, della vista mentale, discernere, percepire”. — Edizione del 1948, pagine 1244, 1245.

      Perciò dobbiamo considerare sia il contesto che la testimonianza del resto delle Scritture per stabilire se horáo si riferisce alla vista letterale, al vedere ad occhio nudo, o alla vista spirituale, al vedere con gli occhi dell’intendimento, all’avere discernimento. A motivo della testimonianza del resto delle Scritture sul ritorno di nostro Signore, il termine horáo, quando è usato a tale riguardo, deve riferirsi al discernimento e non alla vista fisica. Poiché egli è spirito, sarà impossibile all’occhio umano vederlo direttamente. Tuttavia, coi loro occhi umani gli uomini vedranno manifestazioni esteriori che presagiranno la sua invisibile presenza e il suo arrivo. Mediante queste manifestazioni esteriori, essi vedranno, parlando in senso metaforico, con la vista della mente che egli è arrivato per la battaglia del gran giorno di Dio l’Onnipotente. — Riv. 1:7.

      Il senso metaforico di horáo, cioè di discernimento, è chiaramente dimostrato da Romani 1:20, dove il greco horáo è usato insieme alla preposizione katá per formare il verbo greco kathoráo. La Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane traduce questo verbo kathoráo “si vedono chiaramente”, il che significa che si discernono chiaramente. È ovvio che le cose che si vedono chiaramente in questo caso sono cose che non si possono vedere a occhio nudo, ma si possono solo discernere, cioè le invisibili qualità di Dio: “Poiché le sue invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili”.

      In conclusione, notate un versetto indicante che il mondo deve discernere la presenza di Gesù solo con gli occhi dell’intendimento. Si trova in Giovanni 14:19, che nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane è reso così: “Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più, ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete”. I discepoli, con gli occhi letterali, videro Gesù sulla terra dopo la sua risurrezione, e quando furono anch’essi destati dai morti videro Gesù letteralmente come creature spirituali. In questo caso non si trattava solo di discernerlo. Perciò, se nel loro caso vedere Gesù significava vederlo con la vista letterale e fisica, quando Gesù, allo stesso riguardo, dice che il mondo non lo vedrà più, significa che il mondo non lo vedrà più con la vista fisica, che è tutto ciò che ha, quella della carne con il nudo occhio umano. Quindi possiamo capire che il verbo greco horáo non può essere usato come argomento per sostenere che alla sua seconda presenza tutti gli uomini lo vedranno con la vista materiale, fisica, con gli occhi naturali.

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