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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1974 | 1° agosto
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come l’apostolo Paolo disse: “Non voglio, fratelli, che ignoriate questo sacro segreto, onde non siate discreti ai vostri propri occhi: che un intorpidimento della sensibilità è avvenuto in parte a Israele [i Giudei letterali] finché non sia venuto il completo numero delle persone delle nazioni, e in questa maniera [“così”, Interlineare del Regno (inglese)] tutto Israele sarà salvato”. — Rom. 11:25, 26.
Se l’opportunità di far parte dell’Israele spirituale non fosse stata estesa all’umanità in genere, “tutto Israele” non si sarebbe potuto salvare. Perché no? Perché, a causa dell’insensibilità degli Israeliti naturali, il numero dei membri dell’Israele spirituale non si sarebbe completato entro il tempo fissato da Dio. Geova Dio fece in modo che questo accadesse e perciò si propose che la nazione dell’Israele spirituale fosse tratta di fra il genere umano, cioè di fra sia Giudei che non Giudei. Questo fu un “sacro segreto”. Come Efesini 3:5, 6 ci narra: “In altre generazioni questo segreto non fu fatto conoscere ai figli degli uomini come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti mediante lo spirito, cioè che persone delle nazioni sarebbero stati coeredi e membra dello stesso corpo e partecipi con noi [credenti Ebrei come l’apostolo Paolo] della promessa unitamente a Cristo Gesù per mezzo della buona notizia”.
Naturalmente, si dovrebbe tener presente che il rigetto dell’Israele naturale quale nazione eletta non impedì a individui di quella nazione di valersi dell’opportunità di riconciliarsi con lui. Insieme a tutti gli altri uomini, gli Israeliti naturali furono acquistati mediante il prezioso sangue di Gesù Cristo. (1 Tim. 2:5, 6; Ebr. 2:9) Quindi, questi Israeliti naturali o Ebrei possono riconciliarsi con Dio quali devoti discepoli del suo Figlio. Per questo l’apostolo Paolo poté dire: “Se il rigettarli significa per il mondo riconciliazione, che cosa significherà il riceverli [i singoli Ebrei o Giudei] se non la vita dai morti?” — Rom. 11:15.
È manifesto che non tutto il mondo gentile ha preferito riconciliarsi con Dio né lo farà mai. Altrimenti, non ci sarebbe nessuna ragione per cui il Signore Gesù Cristo e i suoi angeli agiranno contro gli empi. Ma tale azione sarà compiuta. Leggiamo: “Ciò comprende che è giusto da parte di Dio rendere tribolazione a quelli che vi fanno tribolare, ma, a voi che soffrite tribolazione, sollievo con noi alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, allorché recherà vendetta su quelli che non conoscono Dio e su quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù. Questi stessi subiranno la punizione giudiziaria della distruzione eterna dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua forza”. (2 Tess. 1:6-9) È degno di nota che i cristiani di Tessalonica subirono tribolazione per mano sia dei Giudei o Ebrei che dei non Ebrei. (Atti 17:5-9) Non c’è dunque nessuna base per asserire che tutti gli Ebrei si convertiranno e che pertanto solo i non Ebrei subiranno il giudizio avverso per mano di Gesù Cristo.
Finché quel giudizio divino non sia eseguito, sia Ebrei che non Ebrei hanno l’opportunità di riconciliarsi con Dio. I membri dell’Israele spirituale ancora sulla terra e una “grande folla” di altri devoti servitori di Geova Dio e del suo Figlio Gesù Cristo sopravvivranno all’esecuzione del giudizio. (Riv. 7:2, 3, 9-17) Così l’intera nazione dell’Israele spirituale sarà salvata; nulla impedirà che tale nazione abbia il completo numero dei suoi preordinati membri.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1974 | 1° agosto
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Domande dai lettori
● Non indica Giovanni 2:19 che Gesù si sarebbe risuscitato? — U.S.A.
Come si vede dal contesto, Giovanni 2:19 riguarda la morte e risurrezione del Signore Gesù Cristo. Leggiamo: “Gesù disse loro: ‘Abbattete questo tempio, e in tre giorni lo rialzerò’. Perciò i Giudei dissero: ‘Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni, e tu lo rialzerai in tre giorni?’ Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Ma quando fu destato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo; e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù”. — Giov. 2:19-22.
Si dovrebbe notare che, parlando dell’adempimento dell’affermazione di Gesù, la Bibbia non dice che ‘egli si destò dai morti’, ma che “fu destato dai morti”. Altre scritture mostrano chiaramente che fu Dio a risuscitare suo Figlio. L’apostolo Pietro disse a Cornelio e ai suoi parenti e intimi amici: “Questi Dio destò il terzo giorno”. (Atti 10:40) Ebrei 13:20 parla di Dio come di Colui che “col sangue di un patto eterno trasse dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù”. E, nella sua lettera ai Romani, l’apostolo Paolo scrisse: “Se, ora, lo spirito di colui che destò Gesù dai morti dimora in voi, colui che destò Cristo Gesù dai morti renderà viventi anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo spirito che risiede in voi”. (Rom. 8:11) Perciò, Gesù Cristo non poteva proprio voler dire che si sarebbe destato dai morti.
Gesù, comunque, sapeva in effetti di dover morire ed essere risuscitato. In un’altra occasione
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