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  • Parlate da un cuore buono
    La Torre di Guardia 1960 | 1° dicembre
    • Queste son le cose che contaminano l’uomo”. Quindi si tratta di ciò che la persona ha posto nel profondo del suo cuore. Essa parlerà regolarmente e con piacere di ciò che in realtà la interessa.

      19. (a) Secondo Galati 5:16-26 come dobbiamo considerare il modo di usare la facoltà di parlare? (b) Perché è importante avere il cuore pieno di cose buone e quindi di parlarne?

      19 Se vogliamo analizzare la situazione, il modo di usare la facoltà di parlare dipende dalle opere della carne o dai frutti dello spirito che la persona produce. I discorsi errati vengono dal cuore rivolto a fornicazione, impurità, odio, gelosia, ubriachezza, rivalità, egoismo, orgoglio e profitto personale. Quelli che non sanno niente della giusta legge di Dio e non cercano di seguirla usano un cattivo linguaggio e parlano di continuo di cose carnali; questa è la tendenza che vediamo oggi nel mondo. Ma se la mente e il cuore della persona hanno subìto l’influenza dello spirito di Dio e se l’individuo ha trasformato la sua mente, lo troviamo a parlare di cose spirituali. Egli ha acquistato padronanza di sé, che è un frutto dello spirito, e pensa prima di parlare. Non si lancia in una corsa, parlando senza pensare, ma è longanime e benigno e parla con mitezza. Questo non significa che non parli con vigore nel denunciare l’empietà, ma ne parla nella stessa dignitosa maniera in cui Gesù Cristo parlò contro l’empietà, le false tradizioni e l’ipocrisia. Il tenere a freno la lingua e il sottomettersi alla guida dello spirito e della Parola di Dio sono in stretta relazione fra loro. Geova giudica non secondo le apparenze esteriori ma secondo ciò che è nel cuore. Perciò il desiderio di ogni persona che teme Dio dovrebbe essere quello di riempire il proprio cuore di cose spirituali, per avere un buon cuore mediante cui ristorare altri e recar loro beneficio e per divenire come una fresca sorgente che emetta di continuo acqua dolce in una giornata estiva. Chi parla rettamente conduce alla salvezza. — 1 Sam. 16:7; Apoc. 2:23; Matt. 23:1-17; Gal. 5:16-26.

  • La lingua e la salvezza
    La Torre di Guardia 1960 | 1° dicembre
    • La lingua e la salvezza

      1. Quale vitale opportunità viene ora data agli uomini, come mostra Romani 10:8-10?

      TUTTI GLI uomini savi cercano di mantenersi in vita, perché Geova pose nell’uomo il desiderio di vivere. Mediante la sua Parola, Geova rivela ora al genere umano che tutti quelli che lo desiderano possono ottenere la vita eterna, secondo le condizioni che Dio stabilisce. All’uomo viene data l’opportunità d’imparare ciò che è nella Parola di Dio e riempirne la sua mente e il suo cuore, per parlarne poi per la salvezza sua e di altri. “La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore; cioè, la ‘parola’ della fede che noi predichiamo. Perché se pubblicamente dichiari quella ‘parola della tua bocca’, che Gesù è il Signore, ed eserciti fede nel tuo cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato. Perché col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza”. — Rom. 10:8-10.

      2. Quali progressivi passi devono fare quelli che perseguono la salvezza?

      2 Viene mostrata una stretta relazione fra l’ottenere la vita eterna e il modo d’usare la nostra facoltà di parlare. La creazione di Geova era per il suo diletto e alla lode del suo nome, ed egli fece le creature umane affinché lodassero Dio. Quando esse compiono quest’opera egli mostra loro il suo favore. Benché la maggioranza

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