I giovani chiedono...
Come posso accrescere il rispetto di me stesso?
“SIAMO soddisfatti di noi stessi!” Così hanno dichiarato oltre i due terzi di un gruppo di giovani recentemente intervistati. Una risposta tipica è stata quella del sedicenne Edoardo che ha detto: “Sono sicuro di me stesso ed è una sensazione che mi piace”.
Ma che dire dell’altro terzo?
Lottano contro sentimenti di inferiorità. E forse anche tu ogni tanto sei insoddisfatto di te stesso. Come possono dunque i giovani accrescere il rispetto di se stessi?
È ora di fare un bilancio!
Anzitutto, forse è utile sapere quali sono i tuoi lati positivi e quelli negativi. Uno psicologo dà un utile suggerimento: Mettete per iscritto tutte le cose di voi stessi che vi piacciono e quelle che non vi piacciono.
Se sei uno di quelli che il più delle volte sono scontenti di se stessi, l’elenco dei tuoi difetti può essere lungo parecchie pagine. Forse trovi da ridire sul tuo aspetto, sulla tua intelligenza, sul tuo temperamento. Ma noterai pure che molti cosiddetti difetti sono piuttosto insignificanti o indipendenti da te: l’aspetto, per esempio. Perché rammaricarti per quello che non puoi cambiare? Il tuo bilancio, comunque, può rivelare serie pecche, come egoismo o un temperamento irascibile. Per queste cose puoi fare qualcosa! Sforzati coscienziosamente di superare tali problemi e accrescerai sicuramente il rispetto di te stesso.
Non essere cieco ai tuoi lati buoni. Forse non pensi che l’essere capace di cucinare o di riparare una gomma a terra sia tanto importante. Ma per chi ha fame o per l’automobilista che è stato costretto a fermarsi, tali capacità fanno di te un eroe! E che dire delle tue virtù? sei studioso? paziente? compassionevole? generoso? gentile? sei anche umile, modesto, mite e ammaestrabile? Queste buone qualità superano di gran lunga le carenze fisiche. E, ricorda, tutti noi abbiamo qualità che possono renderci preziosi!
Quali sono però alcuni modi specifici in cui possiamo accrescere il rispetto di noi stessi? Questo breve elenco ne indica solo alcuni:
PREFIGGITI METE REALISTICHE: Se miri sempre troppo in alto e fallisci il bersaglio, puoi rimanere amaramente deluso. Prefiggiti quindi mete raggiungibili.
Quali potrebbero essere alcune? Che ne dici di imparare per esempio a scrivere a macchina? Migliora o allarga le tue letture. Hai mai letto la Bibbia da cima a fondo? Hai verso te stesso il dovere di leggere il libro di sapienza di Dio. Il tempo che sei solito trascorrere a guardare la TV può facilmente essere dedicato a questa utile attività. Puoi anche mettere alla prova te stesso imparando a suonare uno strumento musicale o a parlare un’altra lingua. Il rispetto di sé spesso accompagna la soddisfazione che si prova riuscendo a fare qualcosa!
FA UN BUON LAVORO: Hai un lavoro a mezza giornata o fai lavori domestici? Se fai un lavoro scadente non ti sentirai soddisfatto di te stesso. Dio però si compiacque delle sue opere creative e al termine delle epoche creative disse che erano ‘buone’. (Genesi 1:3-31) Anche tu puoi provare piacere in tutto quello che fai se lo fai bene. — Vedi Proverbi 22:29.
DATTI DA FARE PER GLI ALTRI: Una persona non acquista rispetto di sé mettendosi a sedere e facendosi servire dalla testa ai piedi. Gesù disse invece che “chi vuol divenire grande . . . dev’essere [un] ministro”, o “schiavo”, degli altri. — Marco 10:43-45.
Far conoscere ad altri le verità bibliche è un modo particolarmente efficace per aiutarli, inoltre se ne trae grande soddisfazione personale. Per esempio, la diciassettenne Kim riservò 60 ore ogni mese durante le vacanze estive per impegnarsi nella predicazione. Essa dice: “Mi ha avvicinato maggiormente a Geova. Mi ha anche aiutata a coltivare vero amore per il prossimo”. È improbabile che questa ragazza felice non abbia rispetto di sé!
SCEGLI CON CURA GLI AMICI: “Sono molto scontenta di me stessa”, ha detto la diciassettenne Barbara. “Quando sono con persone che hanno fiducia in me, faccio un buon lavoro. Con chi mi tratta come un accessorio di una macchina, divento stupida”.
Le persone altezzose o insolenti possono davvero farti sentire insoddisfatto di te stesso. Quindi scegli amici che si interessino sinceramente del tuo benessere, amici che ti edifichino. (Proverbi 13:20) E non ti limitare a persone della tua età. Benché fra Davide e Gionatan ci fossero parecchi anni di differenza, la loro amicizia era molto incoraggiante. (Vedi I Samuele 18:1). È vero che può non esserti facile trovare degli amici. Ma la Bibbia mostra che se ti prodighi altruisticamente, attirerai gli amici. — Vedi Proverbi 11:25.
SIA DIO IL TUO PIÙ INTIMO AMICO: “Geova è la mia rupe e la mia fortezza”, dichiarò il salmista Davide. (Salmo 18:2) Egli non confidava solo nelle proprie capacità ma nell’intima amicizia di Geova. Perciò, quando in seguito ebbe momenti difficili poté sopportare le aspre critiche senza perdersi d’animo. — II Samuele 16:7, 10.
Anche tu puoi ‘appressarti a Dio’ e così ‘vantarti’ non di te stesso, ma di Geova! — Giacomo 4:8; I Corinti 1:31.
Un avvertimento
Versetti biblici come Matteo 19:19 ed Efesini 5:28, 29 sottintendono la necessità di avere un po’ di amor proprio, ma le Scritture avvertono molto più spesso di non avere un’opinione troppo alta di sé! Perché mai?
Evidentemente perché la maggioranza di noi, nel tentativo di acquistare sicurezza, esageriamo. Molti diventano egocentrici. Altri esagerano troppo le proprie capacità e doti o sono inclini a sminuire gli altri. Sono gli spacconi e i gradassi. Essi però si attribuiscono meriti che in realtà non hanno.
Anche i cristiani possono cadere in questa trappola. La congregazione di Roma del primo secolo era turbata da rivalità fra giudei e gentili (non giudei). L’apostolo Paolo diede pertanto schietti consigli. Rammentò ai gentili il loro vergognoso passato. Solo grazie alla “benignità” di Dio erano stati “innestati” in una posizione di favore presso Dio. (Romani 11:17-36; 1:26-32) Anche gli ipocriti giudei dovevano ammettere le loro imperfezioni. “Poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. — Romani 3:23.
Paolo comunque li spogliò della dignità, facendoli sentire piccoli piccoli? Tutt’altro. “Poiché per l’immeritata benignità datami”, continuò Paolo, “io dico a ognuno . . . di non pensare di sé più di quanto sia necessario pensare”. (Romani 12:3) Era “necessario” avere un certo rispetto di sé. Ma dovevano evitare di esagerare. — Vedi Romani 11:20.
Il cristiano evita perciò gli estremi. Il dottor Allan Fromme osserva: “Chi ha il giusto concetto di sé non è triste, ma non dev’essere fuori di sé per la gioia. . . . Non è pessimista, ma il suo ottimismo non è sfrenato. Non è né temerario né esente da determinati timori . . . Si rende conto di non avere straordinario successo tutte le volte e di non essere un perenne fallimento”.
Siate dunque modesti. “Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”. (Giacomo 4:6) Riconosci i tuoi pregi, ma non dimenticare i tuoi difetti. Sforzati invece di superarli.
Dubiterai ancora di te stesso ogni tanto. Ma non devi dubitare sempre del tuo valore personale o del fatto che Dio si interessi di te. Poiché “se alcuno ama Dio, egli è conosciuto da lui”. — I Corinti 8:3.
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Ti senti avvilito, inferiore? C’è un rimedio
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La “sicurezza” degli spacconi e dei gradassi va oltre i loro meriti reali