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Come i falsi dèi adescarono l’antico IsraeleLa Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
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facendo soffermare la mente sui desideri carnali. Così facendo, potete sfuggire ai fatali allettamenti di questo mondo. Come scrisse l’apostolo Giovanni: “Non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. Inoltre, il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — 1 Giov. 2:15-17.
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La misericordia divina indica la via del ritorno a quelli che hanno sbagliatoLa Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
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La misericordia divina indica la via del ritorno a quelli che hanno sbagliato
“Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore che si pente anziché per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi”. — Luca 15:7.
1, 2. Come sono armoniosamente equilibrate le qualità di Geova Dio, e come lo si vede nella disposizione della disassociazione?
GEOVA è un Dio di amore, un Dio misericordioso. Tutte le sue disposizioni e istruzioni sono per il bene di quelli che amano la giustizia; non hanno mai uno scopo egoistico o nocivo. (Eso. 34:6; 1 Giov. 4:8) Egli è anche un Dio di giustizia e rettitudine; non condona o non passa sopra alla trasgressione. (Sal. 33:4, 5; 50:16-21) Non c’è, comunque, nessun disaccordo fra queste qualità divine. Il vero amore, infatti, richiede che ci si attenga alla giustizia, sostenendola.
2 Pertanto, fra le disposizioni contenute nella Parola di Dio vi è quella della disassociazione, cioè di rimuovere o espellere dalla congregazione quelli che, pur dichiarandosi cristiani, commettono gravi trasgressioni e non mostrano un’attitudine di vero pentimento. Essi vengono espulsi per il bene della congregazione al fine di mantenerne la purezza e proteggerne i componenti, amati da Dio, così che non siano contaminati da tale influenza simile a “lievito” rappresentata dai trasgressori.
3, 4. Quali istruzioni dà l’apostolo Paolo in merito alla disassociazione, e a quali domande si deve rispondere?
3 Per tale ragione, l’ispirato apostolo Paolo comandò ai cristiani di Corinto di “cessar di [mischiarsi] in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. . . . ‘Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi’”. — 1 Cor. 5:6, 7, 11-13.
4 Comunque, esclude questo che da allora in poi si faccia qualsiasi passo positivo verso tali disassociati, passo che potrebbe aiutarli a pentirsi, a convertirsi, a tornare e ad essere ristabiliti come componenti approvati e puri della congregazione? Prima di fare qualsiasi passo positivo si deve forse attendere che l’individuo esprima formalmente il suo pentimento agli anziani della congregazione, facendo una diretta richiesta di riassociazione? Il dargli qualsiasi esortazione a ‘convertirsi’ e a cercare
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