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  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1953 | 15 novembre
    • criticasse Mosè, era ancora più presuntuoso per Maria di farlo, dato il posto di soggezione rispetto all’uomo che è assegnato alla donna nella congregazione di Dio. Perciò Iddio la punì con la lebbra, e così la umiliò davanti a tutti. Per sette giorni essa fu segregata, poi fu richiamata e restaurata nel suo grado. A suo tempo morì e fu sepolta con rinnovato rispetto in Israele e nel favore di Dio.

  • Domande dai lettori (4)
    La Torre di Guardia 1953 | 15 novembre
    • Domande dai lettori

      ◆ Dato che il concetto di schiavitù è così rivoltante oggi, perché diciamo che i Cristiani sono schiavi di Cristo? Egli disse che non ci chiamava più schiavi, ma amici. — M. S., Connecticut, Stati Uniti.

      È vero che Gesù disse in Giovanni 15:15, NW: “Io non vi chiamo più schiavi perché uno schiavo non sa quello che fa il suo padrone. Ma vi ho chiamati amici, perché tutte le cose che ho udite dal Padre mio ve le ho fatte conoscere”. Gesù aveva appena terminato di celebrare la Pasqua e d’istituire il Memoriale coi suoi apostoli, poco prima del suo arresto e della sua morte. In quel finale incoraggiamento e rinvigorimento dei suoi apostoli egli, fu intimissimo; nondimeno non negò ch’essi fossero ancora schiavi. Cinque versetti più avanti rammentò loro la relazione esistente tra schiavo e padrone: “Tenete a mente la parola che vi ho detta: Uno schiavo non è maggiore del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra”. Perciò egli non annullò il termine schiavo, ma dimostrò che i suoi seguaci, pur essendo schiavi, erano anche suoi amici. Non era la solita fredda e formale relazione tra padrone e schiavo; oltre a questa relazione legale essi erano anche intimi amici. Ma questa amicizia non cancellava il fatto che i Cristiani non appartengono a se stessi, ma furono comperati a prezzo, e sono schiavi di Cristo — 1 Cor. 6:19, 20; 7:23.

  • Domande dai lettori (3)
    La Torre di Guardia 1953 | 15 novembre
    • Domande dai lettori

      ◆ Mi è stato detto alla Scuola Watchtower di Galaad che era usanza dei Giudei uccidere i peccatori condannati prima di appenderli al palo. Qual è la prova al riguardo? — H. R., Perù.

      Questa istruzione è data in Deuteronomio 21:22, 23: “E quand’uno avrà commesso un delitto degno di morte, e tu l’avrai fatto morire e appiccato a un albero [palo, AT], il suo cadavere non dovrà rimanere tutta la notte sull’albero, ma lo seppellirai senza fallo lo stesso giorno; perché l’appiccato è maledetto da Dio, e tu non contaminerai la terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità”. Ciò indica che dopo esser stato messo a morte viene appeso al legno, e quindi si parla di un cadavere. Lasciar pendere il suo corpo da un palo accresceva la sua infamia e serviva anche d’esempio per gli altri affinché evitassero tale ignominiosa fine a causa della disubbidienza.

      Era quella pubblica esibizione per ammonimento di altri il probabile scopo per cui i caporioni del culto di Baal-Peor vennero uccisi e appiccati. “E l’Eterno disse a Mosè: ‘Prendi tutti i capi del popolo e falli appiccare davanti all’Eterno, in faccia al sole, affinché l’ardente ira dell’Eterno sia rimossa da Israele.’ E Mosè disse ai giudici d’Israele: ‘Ciascuno di voi uccida quelli de’ suoi uomini che si sono uniti a Baal-Peor.’” Inoltre, Geova apportò una piaga contro quelli che seguirono questi caporioni nel culto demonico; cosicché il totale degli uccisi fu di 24.000. Evidentemente circa un migliaio di quegli uccisi erano dei caporioni, e 23.000 erano dirette vittime della piaga mandata da Geova. (Num. 25:4, 5, 9; 1 Cor. 10:8) Ma il punto da notare qui è che questi capi della trasgressione vennero uccisi dai “giudici d’Israele”, e poi appesi al palo. Non furono uccisi mediante appiccagione.

      Era questa istruzione di Deuteronomio che fu tenuta presente quando Giosuè agì nei riguardi del re di Ai: “Quanto al re d’Ai, l’appiccò a un albero, e ve lo lasciò fino a sera; ma al tramonto del sole Giosuè ordinò che il cadavere fosse calato dall’albero”. (Gios. 8:29) Notate che tanto qui quanto in Deuteronomio fu il cadavere o il corpo che fu calato giù, non la persona viva. Se il criminale fosse stato appiccato al palo mentre era ancora vivo sarebbe generalmente vivo quando fosse giunto il momento della rimozione, come fu il caso dei ladroni messi al palo con Gesù. Il fatto che Gesù fosse morto in così breve tempo causò stupore, (Giov. 19:32, 33) Naturalmente, quell’appiccagione fu effettuata dai Romani, e secondo il loro costume le vittime erano messe al palo vive. La pratica giudaica di ucciderle prima di appiccarle è pure indicata in Giosuè 10:26: “Dopo ciò Giosuè li percosse e li fece morire, quindi li appiccò a cinque alberi; e quelli rimasero appiccati agli alberi fino a sera”. La rimozione del corpo al tramonto del sole impediva la tumefazione o il fetore della decomposizione oppure la deturpazione provocata dalle bestie selvagge durante la notte.

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