Continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi
1. Com’è stato chiamato il periodo di tempo dal 1914?
NELL’ANNO 1914 cominciò il più radicale cambiamento della storia umana. Anche considerata indipendentemente dalla profezia biblica, che la contrassegna come l’inizio della fine di questo presente sistema di cose, l’èra di avvenimenti cominciati quell’anno è senza precedenti. Giustamente è stata chiamata “l’èra della violenza”.
2. Che differenza si può vedere nelle generazioni che si sono susseguite dal 1914 in paragone coi tempi precedenti?
2 Nei tempi antichi, le usanze cambiavano poco di generazione in generazione, così che per centinaia, perfino migliaia d’anni, i figli vissero in modo molto simile a com’erano vissuti i padri. Ma a cominciare dal tempo della cosiddetta Riforma, ogni successiva generazione ha voluto costruire, andare oltre ciò che era già stato fatto, così che da quel tempo in poi fino al 1914 ne risultò vero progresso. Ma dal 1914 tutto cominciò ad andare alla rovescia, tanto che un editore di giornali fu costretto ad ammettere: “L’ultimo anno completamente ‘normale’ della storia fu il 1913, l’anno prima che cominciasse la prima guerra mondiale”. Non che non siano stati fatti grandi passi avanti scientificamente. Ma il progresso nello sviluppo delle relazioni sociali a livello individuale nonché a livello internazionale sfociò nel 1914 nella peggiore guerra che il mondo avesse conosciuta fino ad allora e da quel tempo è degenerato in ciò che al tempo attuale si considera comunemente quasi anarchia.
3. (a) Quali condizioni predisse Paolo per questo tempo presente, e quale ammonizione aggiunse? (b) Quali diverse reazioni suscitano queste condizioni?
3 Una rimarchevole profezia che prediceva quest’“èra di violenza” e il suo esteso declino morale si trova nella seconda lettera di Paolo a Timoteo: “Ma sappi questo, che negli ultimi giorni vi saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà, traditori, testardi, gonfi d’orgoglio, amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza”; e quindi Paolo aggiunge: “e da questi allontanati”. (2 Tim. 3:1-5) In quest’èra di violenza molti desiderano ‘allontanarsi’ da tali compagnie e trovare sicurezza e pace. Ma altri trovano difficile rendersi conto che le norme sono scese così in basso. Non avendo avuto nessun’altra associazione hanno accettato queste condizioni come ‘normali’, giuste, perché tutti vivono così. D’altra parte, alcuni sono disgustati per il completo effetto dell’incertezza e della futilità del moderno modo di vivere e cercano rifugio nei molti culti giovanili sorti in tutto il mondo, o cercano scampo in varie forme di droga e stimolanti. Anche gli adulti esprimono la loro insoddisfazione per le presenti condizioni mediante movimenti di “disubbidienza civile”, che spesso finiscono in tumulti, saccheggi e uccisioni di civili e tutori della legge da parte di franchi tiratori.
RICONOSCIAMO LA CAUSA
4. (a) Perché queste condizioni sono difficili? (b) Come si può essere sopraffatti seguendo usanze come il ballo moderno?
4 Paolo chiama “difficili” questi tempi. Ma perché dovrebbero presentare un simile problema per coloro che sanno di vivere negli “ultimi giorni”? Una ragione è che queste condizioni, sviluppatesi rapidamente, sono state subdolamente presentate dall’“iddio di questo sistema di cose” per farle apparire come naturale susseguirsi di avvenimenti che non hanno più significato in se stessi dei dolorosi tempi del passato. Come risultato, i cambiamenti radicali nelle usanze e nelle norme morali in disgregazione sono considerati dagli ignari come di nessun vero significato e come nulla contro cui stare in guardia. Per esempio, quando vengono alla ribalta balli come il “twist” con tutto quello che ne segue, i giovani li accettano ardentemente e senza fare domande, mentre i genitori aggrottano le sopracciglia o sorridono con indulgenza per un po’ e poi li accettano anch’essi con quasi uguale fervore, col pretesto di apparire giovani anch’essi. Non si rendono conto che tali balli hanno origine da pagane danze della fertilità eseguite nei tempi passati come parte di immorali riti religiosi. E come avevano lo scopo di stimolare le emozioni sessuali dei partecipanti alle orge religiose, così le loro moderne controparti contribuiscono ad eliminare le inibizioni morali. Coloro che approvano la moderna moralità che permette le relazioni sessuali preconiugali non hanno nulla contro di ciò. Ma che dire di quelli che non hanno tale fine in vista, che potrebbero abbandonarvisi semplicemente perché è l’usanza? Costoro non dovrebbero ingannarsi. Ne risentono ancora emotivamente nello stesso modo. Lo stimolo di questa sorta conduce inevitabilmente a indebite inclinazioni, e coloro che coltivano desideri errati possono essere completamente sopraffatti come i ventiquattromila che cedettero al Baal di Peor nei giorni d’Israele. — Num. 25:1-9.
5. Come cercano alcuni di giustificare un’errata condotta, ma in che modo la loro condotta è una beffa alla legge di Cristo? Quali innati pericoli sono presenti?
5 La sempre più estesa accettazione della norma che permette libere relazioni sessuali preconiugali e anche l’adulterio in certe circostanze, ha indebolito il senso morale di alcuni che pretendono di attenersi ai princìpi biblici. Costoro suppongono che finché si astengono dall’atto stesso della fornicazione, qualsiasi altra cosa sia permessa. In base a tale fallace ragionamento si abbandonano alle più estreme forme di carezze amorose. Questo è un farsi beffe della legge di Cristo che richiede purezza e santità da parte di chiunque si professa cristiano. Paolo disse: “Poiché abbiamo queste promesse, diletti, purifichiamoci dunque da ogni contaminazione di carne e di spirito, perfezionando la santità nel timore di Dio”. (2 Cor. 7:1) Coloro che si trastullano con tali desideri errati come possono mettere la loro condotta in armonia con le parole di Gesù nel suo Sermone del Monte: “Avete udito che fu detto: ‘Non devi commettere adulterio’. Ma io vi dico che chi continua a guardare una donna in modo da provar passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”? (Matt. 5:27, 28) Non solo questa specie di condotta viola i giusti princìpi ma spalanca la porta alla trasgressione che può condurre alla morte. Non solo è presente l’inclinazione a fare il male nel forte desiderio, ma è presente anche l’occasione. È un fatto provato: chi si mette in una posizione compromettente abbastanza spesso o abbastanza a lungo alla fine soccomberà. Il proverbio dice: “Può un uomo raccoglier fuoco nel suo seno eppure non bruciare le sue medesime vesti?” — Prov. 6:27.
6. L’adozione delle usanze e delle pratiche della società moderna può essere dannosa come quali altre forme di contaminazione? Perché?
6 Coloro “che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù” dovrebbero perciò esaminare le usanze e le pratiche della società moderna molto attentamente, valutandole non secondo il desiderio o la preferenza personale, ma alla luce della Parola di Dio rivelataci. (2 Tim. 3:12) Possono essere tanto dannose, tanto nocive allo sviluppo della “nuova personalità” quanto la più ovvia contaminazione con l’impero mondiale della falsa religione, Babilonia la Grande, da cui siamo stati ammoniti di fuggire. Ci è chiaramente mostrato che l’associazione con qualsiasi forma di falsa adorazione significa essere colpevoli degli stessi peccati che causeranno infine la caduta di questo grande impero. (Riv. 18:4) Ma potremmo non renderci conto del fatto che possiamo altrettanto fatalmente divenire parte di questo sistema di cose condannato adottandone le usanze e le pratiche e spostando i nostri pensieri e infine i nostri interessi nel suo modo di vivere. Le tradizioni religiose e anche le richieste di Cesare durano da secoli, ma il modo di vivere, le usanze, il modo di vestire, le maniere sono tutte cose che appartengono alla generazione. Nei tempi passati, si accentravano in grande misura nella vita religiosa del popolo, subendone l’influenza. Oggi, il mondo sta rapidamente trasformandosi in una civiltà atea, ma le sue usanze e il suo modo di vivere non sono meno influenzati dal suo pensiero. Adottare il modo di vivere di questo sistema, quindi, vuole dire adottare il suo pensiero. Condividerne i peccati significa condividerne la fine.
PREFERENZA PERSONALE CONTRO GIUDIZIO
7. (a) Quali libertà, eppure quali restrizioni, si dovrebbero riconoscere nella moda dell’abbigliamento? (b) Quale può essere il risultato non riconoscendo questo giusto equilibrio?
7 Oggi, la moda dell’abbigliamento è essenzialmente una questione di gusto personale, e i gusti e le usanze variano in tutto il mondo. Ma per i dedicati cristiani, la preferenza personale non dovrebbe essere il solo fattore determinante. Si deve anche considerare come tale scelta influirà sul proprio ministero, su altri nella congregazione e fuori di essa nonché sul proprio pensiero e sulle proprie vedute. La “minigonna” non è nulla di nuovo per l’uomo scozzese, tuttavia la sua popolarità fra le donne d’oggi causa molta preoccupazione e ora il fatto che viene portata in Inghilterra è fra i giovani uomini una novità, qualcosa da stare a guardare. Nei tempi medievali i ragazzi e anche gli uomini portavano i capelli lunghi fino alle spalle. Ma il giovane che oggi si presenta in pubblico coi capelli non tagliati è decisamente considerato diverso. Quelli che l’osservano non ritengono che sia solo una sua preferenza personale. Per loro egli è contrassegnato come un giovane che approva un certo punto di vista, una veduta in disaccordo col resto del mondo. Ora, al giovane cristiano possono piacere i ragazzi coi capelli lunghi, come a una giovane ragazza cristiana può sembrare attraente la minigonna. Ma se soddisfacessero i loro gusti personali senza considerare l’effetto sul loro ministero, perderebbero indubbiamente molti privilegi di servizio. Una congregazione dovette infine togliere un giovane ministro dall’elenco dei suoi oratori disponibili perché ogni volta che egli teneva un’adunanza pubblica in una vicina congregazione, c’era una lagnanza per i suoi capelli insolitamente lunghi. La ripetuta ammonizione non aveva corretto la veduta del giovane.
8. (a) Perché certe restrizioni riguardo al vestire non sono un’ingiustificata violazione della libertà personale? (b) Come Geova considera il vestire?
8 Alcuni, specialmente i ragazzi, possono pensare che questa sia un’ingiustificata violazione della loro libertà personale. Ma Paolo disse che anche “se il cibo fa inciampare il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non far inciampare il mio fratello”. (1 Cor. 8:13) Quale ragionamento l’aveva portato a questa conclusione? Egli disse: “Ma il cibo non ci raccomanderà a Dio; se non mangiamo, non veniamo meno, e, se mangiamo, non ne abbiamo nessun credito. Ma continuate a vigilare affinché questa vostra autorità non divenga in qualche modo una pietra d’inciampo per quelli che son deboli. Poiché se alcuno vede te, che hai conoscenza, a giacere a un pasto nel tempio d’un idolo, non sarà la coscienza di colui che è debole edificata fino al punto di mangiare cibi offerti agli idoli?” (Verss. 1 Cor. 8:8-10) Come avviene per il cibo, così avviene per la moda degli abiti. Capelli lunghi o corti, abiti lunghi o corti non sono certo di per se stessi di nessuna importanza presso Geova nella via della salvezza perché entrambi gli sono stati accettevoli in diversi periodi di tempo. Ma qualsiasi usanza o pratica che faccia inciampare qualcuno e lo faccia allontanare dalla via della vita gli interessa decisamente. Come disse Paolo: “Realmente, dalla tua conoscenza, viene rovinato l’uomo che è debole, il tuo fratello per amore del quale Cristo morì. Ma quando voi peccate così contro i vostri fratelli e ferite la loro coscienza che è debole, peccate contro Cristo”. (Verss. 1 Cor. 8:11, 12) Lascerà Geova che tale peccato passi inosservato e resti impunito?
9. (a) Perché qualcuno potrebbe inciampare a causa del modo di vestire di qualcuno che asserisce d’essere ministro? (b) Quando potrebbe essere meglio conformarsi alle opinioni altrui in fatto di modelli e di moda?
9 Ma perché la questione dei modelli degli abiti dovrebbe essere causa d’inciampo? E fino a che punto si deve essere influenzati dalle opinioni altrui nella scelta personale del modello e della moda? Ha Geova dato a noi come cristiani specifiche leggi a questo riguardo? Sì, ma poiché si discernono spiritualmente, non si identificano con tanta facilità. L’ammonizione di Paolo contro il far inciampare un fratello esprime un’esigenza cristiana, e siamo obbligati a osservarla non solo nel mangiare cibo, poiché Paolo tratta un principio, e la sua applicazione d’esso in questo caso specifico serve semplicemente a illustrare il nostro obbligo verso Geova in qualunque cosa sia causa d’inciampo. Questo includerebbe certamente alcuni odierni modelli e mode d’abiti a motivo della stretta associazione di queste mode con persone che approvano uno specifico modo di vivere, persone le cui opinioni non sono conformi ai princìpi biblici. Come disse una donna che scriveva sul soggetto delle moderne mode femminili a un’intervista alla radio: “Gli abiti dovrebbero rispecchiare il vostro modo di vivere”. E certo nei tempi moderni, nella maggioranza dei paesi, nessuno mette in relazione i capelli lunghi di un uomo o la minigonna di una donna col ministero cristiano. Infatti, questa stessa giovane scrittrice disse, in risposta a una domanda diretta: “Se la donna che porta tali abiti è avvicinata per strada, ha ogni ragione di aspettarselo”.a A una disegnatrice di moda soprannominata “madre della minigonna” furono attribuite le seguenti parole in Newsweek (13 novembre 1967): “Qualunque donna che rispetti la legge, si pensava, aspetta che sia buio” per avere relazione sessuale extraconiugale. Quindi aggiunge: “Ebbene, vi sono moltissime ragazze che non vogliono aspettare. I miniabiti le simboleggiano”.
10. (a) Chi deve decidere ciò ch’è giusto e appropriato nel vestire, e dove si può trovare una norma fidata? (b) Perché l’opinione dei disegnatori di moda non è necessariamente una guida sicura?
10 Naturalmente, ciò che una persona può chiamare estremo a un’altra può sembrare tradizionale. Questo è vero anche fra coloro che lanciano i modelli, differendo alcuni ampiamente dagli altri su ciò che è di buon gusto e ciò che è di cattivo gusto. Ma vi sono sempre stati alcuni inclini ad adottare ciò che fa colpo, e particolarmente in quest’èra di violenza sono spinti a lanciare modelli che rispecchino la degradante tendenza nel pensiero e nelle norme morali. Quale dovrebbe dunque essere la norma? Chi può decidere? Giacomo disse: “Ma la sapienza dall’alto è prima di tutto casta, quindi pacifica, ragionevole, pronta a ubbidire”. (Giac. 3:17) Geova ha stabilito la giusta norma per i cristiani nella sua Parola. Siamo disposti e pronti a seguirla? Nessuno può stabilire regole su ciò che è giusto e appropriato nel vestire, eccetto i genitori coi figli minorenni. Ma anche i figli possono fare con tutto il cuore la volontà di Geova e imparare a determinare ciò ch’è giusto nei casi in cui si è incerti. Se si è in dubbio, perché propendere nella direzione delle norme stabilite da questo sistema? Per esempio, voi che siete dedicate donne cristiane, se dovete scegliere fra qualche cosa che sapete essere accettevole dal punto di vista del vostro ministero e qualche cosa che le più recenti riviste di moda presentano come ultima parola in fatto di bellezza femminile, perché accettare l’opinione di coloro il cui solo scopo è di plasmare i punti di vista per renderli conformi al modo di vivere di questo morente sistema di cose? È pensiero preconcetto. Esso mira specificamente a esporre le menti suscettibili a una falsa norma, il prodotto di un tempo e di un popolo. Se siete nate nel tempo della fine di questo sistema, non dimenticate mai che la sola norma di questo mondo che avete vista è la norma di un popolo in degenerazione. Può essere bella per voi perché è l’unica che avete conosciuta. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, non è il quadro di salute e vita vigorosa descritto nel Libro della Vita che appartiene a Geova. Includete nella vostra istruzione per la vita un accurato quadro della bellezza che piace a Dio.
METTETE L’ASPETTO NELLA GIUSTA PROSPETTIVA
11. Quale ritratto della donna cristiana fece Pietro, e come può servire di modello?
11 L’apostolo Pietro fece un ritratto particolarmente piacevole della donna cristiana, moglie di un marito incredulo. Nello stesso tempo descrisse la qualità della bellezza che la distingue, per cui non ha bisogno di competere con le donne di questo sistema per avere l’attenzione di suo marito, la qualità che glielo può fare ‘guadagnare senza parola’. Egli scrisse: “E il vostro ornamento non sia quello dell’esteriore intrecciatura dei capelli e del coprirsi di oggetti d’oro o dell’indossar mantelli, ma sia la persona segreta del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e mite, che è di grande valore agli occhi di Dio”. (1 Piet. 3:1-4) Le usanze sono completamente mutate da che Pietro scrisse queste parole, ma i princìpi su cui si basa la sua descrizione sono senza tempo. Se mai siete in dubbio sulla moda da seguire nell’abbigliamento, date un altro sguardo alla descrizione fatta da Pietro della donna cristiana e chiedetevi: Che cosa sopravvivrà ad Armaghedon, un tipo di intrecciatura dei capelli o lo spirito quieto e mite?
12. Quali motivi dovrebbero considerarsi nella scelta del modello, e come possiamo ingannarci?
12 Le parole di Pietro danno anche importanza al motivo per cui si è troppo interessati nell’aspetto personale. Coloro che sono inclini a volersi vestire all’ultima moda, a voler essere moderni, siano essi maschi o femmine, giovani o vecchi, dovrebbero esaminare molto attentamente i loro motivi. Vogliono essere accettati per il loro aspetto personale? Vogliono essere notati, avere una reputazione perché badano particolarmente alla moda? Il loro modo di vestire li fa facilmente classificare con un tipo? È questo che vogliono? Quelli che ci osservano come reagiranno a ciò che vedono? Se i nostri abiti e il nostro aspetto rispecchiano il nostro modo di vivere, che cosa si aspetteranno da noi? Diamo agli altri l’impressione che vogliamo realmente dare? Una giovane donna cristiana molto sincera che pensava che gli abiti alla moda fossero l’immagine ideale della giovane donna, e che tuttavia voleva realmente compiere il ministero, fu avvicinata da un uomo che voleva farla posare per delle fotografie pornografiche. Che colpo fu quello! Ma le si sarebbe avvicinato se ella avesse rispecchiato l’immagine di una giovane donna ministro? Anche con un’esperienza come questa, dovette fare una vera lotta ed esaminarsi profondamente per cambiare il suo pensiero e la sua veduta, ma ora questa giovane cristiana serve fedelmente come missionaria in un’assegnazione all’estero e coltiva felicemente lo “spirito quieto e mite, che è di grande valore agli occhi di Dio”. Perché dovremmo ingannarci? Coloro che ci osservano ci considereranno secondo ciò che il nostro aspetto e la nostra linea di condotta rispecchiano veramente. Dovremmo sempre tenere in mente le parole di Paolo: “Tutte le cose son lecite; ma non tutte le cose sono vantaggiose. Tutte le cose sono lecite; ma non tutte le cose edificano. Ciascuno continui a cercare non il proprio vantaggio, ma quello altrui”. — 1 Cor. 10:23, 24.
13. La persona che si associa da poco come dovrebbe considerare la questione del vestire?
13 Non ci interessiamo, comunque, solo degli altri e del loro punto di vista. Dovremmo interessarci maggiormente del nostro proprio pensiero e di ciò che lo causa. Forse vi associate da poco coi testimoni di Geova. Se è così, e se siete abituati a conformarvi alle attuali tendenze nel modo di vestire, forse fino all’esagerazione, non dovete sentirvi sgraditi nella Sala del Regno. Chi è realmente sincero non sarà distolto dal suo sforzo di servire Dio. Ma mentre crescete nella conoscenza di Dio e del suo proposito, riconoscerete un cambiamento nel vostro pensiero. Comincerete a rendervi conto che non possiamo continuare a imitare le usanze e le maniere di questo sistema senza rimanerne parte in una certa misura.
14. Perché la veduta personale a questo riguardo dovrebbe interessarci?
14 D’altra parte, se vi associate da qualche tempo e siete ancora fortemente attratti dall’immagine edificata da questo sistema, considerate seriamente le vere ragioni. Che cosa causa il vostro desiderio di copiare questa immagine? Perché il vostro pensiero è rivolto in quel senso? Siete pienamente consapevoli dei pericoli d’essere infettati dal pensiero di questo sistema, o di quelli che vorreste imitare, se vi vestite e vi comportate come loro, somigliandogli nell’aspetto? Ricordate i consigli di Giacomo. (Giac. 1:14, 15) Coltivare insistentemente un desiderio errato è uno dei modi più sicuri per cadere in trasgressione.
15. Qual è la veduta sensata e ragionevole da assumere in quanto all’aspetto personale?
15 Giacché ci è lasciata una così ampia libertà di scelta, dovremmo forse seguire le nostre proprie forti inclinazioni, anche se ci separano in larga misura dal modello della società del Nuovo Mondo? Giacché può non esserci richiesto strettamente di conformarci a certe norme, dovremmo sentirci liberi di ignorare la coscienza scritturalmente addestrata di coloro che sono maturi nel servizio di Geova? Se siete inclini a zoppicare perché avete ancora un piede in questo sistema di cose, considerate dunque seriamente l’ammonizione di Paolo di continuare “a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato”. (Ebr. 12:13) Come sappiamo a quali estremi andranno le usanze e le mode di questo sistema di cose prima della fine? Fino a che punto possiamo seguirle senza compromettere i princìpi di decenza cristiana e buon gusto? Dobbiamo cominciare a correggere il modello del nostro pensiero per non andare oltre le norme stabilite nelle Scritture. È come l’uomo a un’asta. Se non stabilisce un limite per la sua offerta, farà fallimento. Dobbiamo cominciare a stabilire un limite sulla nostra veduta delle usanze e delle pratiche di questo sistema di cose. Senza la debita vigilanza, il fallimento spirituale è quasi certo. Se il vostro modo di vestire è così diverso da quello di coloro che sono maturi nella società del Nuovo Mondo da suscitare commenti di continuo, pensate seriamente a ciò che fa al vostro ministero e a quelli fuori dell’organizzazione i quali vi osservano. Perché insistere a distinguervi? Ciò che pensate di ottenere è realmente meritevole?
16. Perché non dobbiamo divenire soddisfatti di noi stessi, e perché i genitori dovrebbero essere particolarmente risoluti nel fare sentieri diritti per i loro piedi?
16 Chi è incline a pensare come questo mondo può continuare a ripetersi: “Non mi accadrà nulla”. Ma non possiamo permetterci di divenire soddisfatti di noi stessi. Non dobbiamo pensare d’essere immuni. È accaduto tante volte che sarebbe un’eccezione se tale persona non s’immischiasse in qualche modo. Voi che siete genitori, guardate voi stessi e guardate i vostri figli. Date il giusto esempio nel vestire e nella condotta? In tal caso, insistete che questi ragazzi che sono sotto la vostra responsabilità lo seguano? Gesù non pregò Geova di toglierci da questo mondo. Pregò che non divenissimo parte del mondo. Acquistate un chiaro intendimento dei princìpi biblici e della loro applicazione. Insegnateli ai vostri figli. Insistete che facciano sentieri diritti per i loro piedi finché sono affidati a voi. Geova stesso ci diede il giusto esempio quando disse per mezzo del suo profeta Ezechiele: “‘Tornate, sì, fate una conversione da tutte le vostre trasgressioni, e nulla sia per voi pietra d’inciampo che causi errore. Gettate via da voi tutte le vostre trasgressioni nelle quali avete trasgredito e fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo, poiché per quale ragione dovreste morire, o casa d’Israele? Poiché io non provo alcun diletto nella morte di qualcuno che muore’, è l’espressione del Signore Geova. ‘Fate dunque una conversione e continuate a vivere’” — Ezec. 18:30-32; Amos 5:14.
[Nota in calce]
a Radiostazione WNEW nella città di New York, 8 giugno 1967, “Jim Lowe’s New York”.
[Immagine a pagina 470]
A un’asta si deve stabilire un limite all’offerta altrimenti si farà fallimento; similmente, dobbiamo stabilire un limite alla nostra veduta delle pratiche di questo mondo o faremo fallimento spirituale