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La 65a classe di Galaad incoraggiata a restare fedeleLa Torre di Guardia 1979 | 1° maggio
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Anche il programma presentato dagli studenti incoraggiava la fedeltà. Dopo aver illustrato lo sviluppo della musica alle adunanze dei testimoni di Geova, gli studenti rappresentarono due drammi biblici. Il primo dimostrava la necessità di badare alle tendenze che potrebbero far perdere di vista l’adempimento delle promesse di Dio. Avvenimenti del regno del re giudeo Giosafat erano rappresentati nel secondo dramma. Particolarmente la liberazione di Giuda dalle forze alleate di Moab, Ammon e Monte Seir al tempo di Giosafat rivelava che la fiducia dei fedeli in Dio è davvero benedetta.
Naturalmente non solo i diplomati della 65a classe di Galaad, ma tutti i discepoli di Gesù Cristo dovrebbero pensare seriamente a restare fedeli a Dio. Solo con la fedele perseveranza sino alla fine della propria vita di cristiano o sino all’esecuzione del giudizio divino si può essere fra coloro che godranno le benedizioni eterne essendo parte dei “nuovi cieli e nuova terra” creati da Dio. — 2 Piet. 3:13.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1979 | 1° maggio
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Domande dai lettori
● Geova Dio parlò ad Adamo direttamente o per mezzo di un angelo?
Probabilmente Dio parlò ad Adamo per mezzo di suo Figlio, che divenne poi Gesù.
La Bibbia rivela che spesso Dio parlava agli uomini mediante un angelo, di cui si poteva parlare come di Geova stesso. (Gen. 16:7-11; Giud. 2:1-4; 6:11-16; 13:15-22; paragona Esodo 3:2-4 con Atti 7:30, 35). Le Scritture dicono espressamente che Dio trasmise la Legge a Mosè per mezzo di angeli. — Gal. 3:19; Ebr. 2:2, 3.
Il principale portavoce di Dio fu il suo unigenito Figlio, chiamato “la Parola”. Dio spesso si servì di lui per comunicare con gli uomini. (Giov. 1:1) Per mezzo di lui Dio aveva creato tutte le altre cose. (Giov. 1:3; Col. 1:16) Alla Parola dunque Geova avrebbe detto: “Facciamo l’uomo a nostra immagine”. Il racconto della creazione aggiunge che Dio “disse [ad Adamo ed Eva]: ‘Siate fecondi e moltiplicatevi’”. Logicamente Dio disse queste e altre cose ad Adamo ed Eva per mezzo della “Parola” che s’interessava tanto degli esseri umani. — Gen. 1:26-28; 2:16; 3:8-13; Prov. 8:31.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1979 | 1° maggio
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Domande dai lettori
● In I Corinti 2:9, Paolo citava un libro apocrifo?
No, non c’è nessun motivo per pensarlo.
Il versetto dice: “Ma come è scritto: ‘Occhio non ha veduto e orecchio non ha udito, né sono state concepite nel cuore dell’uomo le cose che Dio ha preparate per quelli che l’amano’”.
Evidentemente Paolo citava Isaia 64:4. Ma le sue parole non corrispondono esattamente a quelle di Isaia 64:4 nel testo ebraico o nella traduzione greca dei Settanta. Pertanto alcuni commentatori hanno avanzato l’ipotesi che Paolo citasse i libri apocrifi (non canonici) intitolati “L’Apocalisse di Elia” e “L’ascensione e la visione di Isaia”, poiché contengono entrambi la stessa dichiarazione che ricorre in I Corinti 2:9. Tuttavia ci sono vari elementi contro questa idea.
Nessuno scrittore delle Scritture Greche Cristiane (Nuovo Testamento) citò mai tali opere dicendo: “È scritto . . .” Inoltre, non si può stabilire quando furono messi per iscritto questi due libri apocrifi. Anche se furono scritti molto presto, avrebbero potuto essere alterati in seguito per includervi le parole di Paolo, come avvenne per altre opere apocrife che furono in seguito rivedute e modificate.
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