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  • La misericordia divina indica la via del ritorno a quelli che hanno sbagliato
    La Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
    • chi insegna ad altri in maniera contraria a ciò che dicono le Scritture circa l’identità di Dio, il provvedimento del riscatto, la risurrezione e via dicendo. (Si paragonino Tito 3:10, 11; 2 Timoteo 2:16-19)”. E colui che, dopo essere stato disassociato, tentasse di giustificare agli occhi di altri la sua immoralità e cercasse di indurre altri a seguire il suo pervertito pensiero, corrisponderebbe senz’altro alla descrizione fatta dall’apostolo Giovanni nella sua seconda lettera.

      24, 25. (a) Quale prova c’è che non tutti quelli che sono disassociati corrispondono alla descrizione fatta in II Giovanni 9-11? (b) Quale reazione dovrebbe questo produrre in noi, e quale importante domanda considereremo?

      24 Comunque, non tutti i disassociati seguono da allora in poi la condotta di tali ‘ingannatori e anticristi’. Non tutti si impegnano a promuovere attivamente la trasgressione, opponendosi alla verità e tentando con l’inganno di indurre altri a seguire l’errata condotta che portò alla loro disassociazione. Lo si vede dal numero di coloro che pentiti chiedono di essere riassociati e sono riassociati come componenti approvati della congregazione. Pertanto, negli Stati Uniti (dove c’è ora più di mezzo milione di cristiani testimoni di Geova), nel periodo di dieci anni dal 1963 al 1973, si dovettero disassociare 36.671 persone per vari tipi di grave trasgressione. Tuttavia, in quello stesso periodo 14.508 persone furono riassociate, riaccettate nelle congregazioni a motivo del loro sincero pentimento. Questo rappresenta quasi il 40 per cento del totale. Noi che siamo sulla terra dovremmo certo rallegrarci con Geova e con la sua famiglia celeste di questo fatto. — Luca 15:7.

      25 Che cosa si può fare, piuttosto, per aiutare altri ancora di quelli che sono stati disassociati — ma che non seguono la condotta degli ‘anticristi’ descritta da Giovanni — a ristabilirsi nella congregazione? Vediamo l’applicazione pratica dei princìpi scritturali considerati.

  • Manteniamo una veduta equilibrata verso i disassociati
    La Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
    • Manteniamo una veduta equilibrata verso i disassociati

      1, 2. (a) Perché la congregazione cristiana agisce giustamente verso quelli che esercitano su di essa un’influenza immorale, e chi ha a questo riguardo una speciale responsabilità? (b) Quali pericoli paralleli esistono nel risolvere tali problemi?

      UN PO’ di lievito può far fermentare l’intera massa. Così anche l’influenza immorale può infiltrarsi in una congregazione e corromperla tutta. Giustamente, qualsiasi congregazione dovrebbe volersi proteggere da tale influenza, e specialmente gli anziani della congregazione dovrebbero interessarsi di farlo. — 1 Cor. 5:6; Atti 20:28-30.

      2 C’è vero pericolo essendo negligenti a questo riguardo, come la congregazione di Corinto fu negligente verso un trasgressore che era in essa, non agendo per togliere di mezzo tale influenza simile a “lievito”. Ma c’è un pericolo parallelo. Quale? Quello di andare troppo oltre nell’altra direzione, passando dalla negligenza alla severità e all’asprezza.

      3, 4. Qual è il significato delle parole di Paolo in II Corinti 2:11?

      3 Possiamo notare l’avvertimento dato dall’apostolo Paolo nella sua seconda lettera ai Corinti, evidentemente (secondo il contesto) in relazione al peccatore descritto

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