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Risolviamo le difficoltà con amore cristianoLa Torre di Guardia 1965 | 1° dicembre
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fronte unito per andare incontro ai più difficili tempi che ci attendono. Siamo dunque profondamente grati a Geova di averci provveduto un rimedio per risolvere le divergenze personali e mantenere pura e in unità l’organizzazione di Geova. Queste divergenze sono poche; ma l’amore le diminuirà ancora. Ora ciascuno decida dunque di continuare a sopportarsi “gli uni gli altri nell’amore, cercando d’osservare premurosamente l’unità dello spirito nell’unificante vincolo della pace”. — Efes. 4:2, 3.
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L’amore non dà nessuna causa d’inciampoLa Torre di Guardia 1965 | 1° dicembre
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L’amore non dà nessuna causa d’inciampo
“In nessun modo noi diamo alcuna causa d’inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero; ma in ogni modo ci raccomandiamo quali ministri a Dio”. — 2 Cor. 6:3, 4.
1. (a) Com’è stato definito l’amore? (b) Perché vale la pena coltivarlo?
L’AMORE è stato definito un altruistico interesse negli altri basato sui princìpi. Nella nostra precedente considerazione abbiamo osservato come l’esercizio dell’amore cristiano ci aiuterà a risolvere i problemi personali che possono sorgere; tuttavia, l’amore può fare molto di più. Questo altruistico interesse per il benessere spirituale di altri può, in molti casi, impedire persino il sorgere di tali problemi. Il dovuto esercizio d’esso può similmente togliere pietre d’inciampo dai sentieri di altri anche prima che esse divengano per loro causa d’inciampo. Nello stesso tempo l’amore verso Dio e verso il prossimo ci permetterà di avere la giusta veduta di noi stessi e degli altri affinché riconosciamo che noi tutti siamo nati imperfetti, soggetti a debolezze, manchevolezze e limitazioni umane, e questo ci aiuterà ad evitar d’inciampare per quello che altri possono fare o dire. Certamente, dunque, l’amore come frutto dello spirito di Dio è una qualità che vale veramente la pena coltivare, non vi pare?
2. (a) Come si può dire che la condotta del cristiano è destinata ad influenzare altri? (b) Perché la questione del fare inciampare altri è così seria?
2 Più di tutti gli altri, i dedicati cristiani riconosceranno il bisogno di produrre nella loro vita quotidiana questo frutto dello spirito. Essi sono impegnati in un’opera di ministero mondiale che può influenzare la vita di molti, ed è loro desiderio che sia un’influenza per il bene e che rechi vivificanti benefici a quelli coi quali vengono a contatto. Vogliono che la loro condotta abbia un buon effetto sugli altri, non li faccia inciampare. L’apostolo Paolo, inoltre, comprese l’importanza di ciò e scrisse: “In nessun modo noi diamo alcuna causa d’inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero; ma in ogni modo ci raccomandiamo quali ministri a Dio”. (2 Cor. 6:3, 4) Che questo far inciampare altri non sia una cosa da prendere alla leggera fu appropriatamente indicato dalle parole di Gesù in Matteo 18, capitolo dedicato a considerare la relazione tra fratelli cristiani. Egli disse: “Ma se uno facesse inciampare uno di questi piccoli che ripongono fede in me, sarebbe più utile per lui che gli si appendesse al collo una macina da mulino come quella che viene fatta girare da un asino e che fosse affondato nell’ampio e aperto mare. Guai al mondo a causa delle pietre d’inciampo! Naturalmente, è necessario che vi siano pietre d’inciampo, ma guai all’uomo per cui vi è la pietra d’inciampo!” — Matt. 18:6, 7.
NON INCIAMPATE
3. (a) Quali due aspetti della questione dell’inciampare saranno considerati? (b) L’esercizio di quale qualità ci aiuterà ad evitare d’inciampare a causa d’altri?
3 Naturalmente, la questione dell’inciampare
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