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  • Quando avreste voglia di gridare
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
w71 15/8 pp. 483-484

Quando avreste voglia di gridare

UN BAMBINO di quattro anni, entrato in cucina da sua madre, si lasciò sfuggire di mano un secchiello. La sabbia si sparse sul pavimento appena lavato. Adirata, la madre gridò e colpì suo figlio mandandolo a finire lungo e disteso per terra. Dopo aver gridato ulteriormente, la madre uscì infuriata dalla cucina, lasciando il bambino ancora per terra.

Avete mai visto accadere qualche cosa di simile? È accaduto in casa vostra?

Oggi nelle famiglie è frequente gridare. Non solo i genitori gridano contro i figli, ma spesso i coniugi lanciano insulti gli uni contro gli altri. Perché?

Alcuni penseranno che sia una cosa normale. I genitori gridavano l’uno contro l’altro. I loro conoscenti gridano. Inoltre, possono aver sentito dire che fa male reprimere i sentimenti. Si sentono dunque giustificati a gridare quando sono adirati.

Spesso le donne gridano quando si sentono sotto pressione. Forse i figli sono malati e irritabili. Forse la madre stessa non si sente bene. La preparazione della cena può essere stata interrotta. Pare proprio che tutto sia andato male, e non sa più che cosa fare. In tali circostanze, c’è poco da meravigliarsi che abbia voglia di gridare.

Anche gli uomini sono sempre più sotto pressione. Spesso ci sono preoccupazioni economiche. Un padre può rischiare di perdere il lavoro. Può avere i nervi a pezzi. Quindi anche la minima irritazione, come i bambini che fanno rumore, possono fargli venire la voglia di abbandonarsi alle escandescenze.

È utile tale esplosione verbale? Al contrario, può danneggiare se stessi in molti modi, come pure quelli contro i quali si grida. Considerate ciò che accade al fisico della persona quando comincia a gridare con ira.

La pressione del sangue aumenta. La circolazione ne risente in modo sfavorevole. La digestione è ostacolata. Il sistema difensivo del corpo è sottoposto a indebito sforzo. Pertanto, possono derivarne gravi disturbi come paralisi o attacchi cardiaci. Le adirate esplosioni verbali possono effettivamente accorciare la durata della vita!

E che dire dell’effetto che ha sugli altri, per esempio sul coniuge che ne è vittima? Vorrà egli stare col proprio compagno? Sarà ansioso di vederlo quella sera e di abbracciarlo?

Riguardo all’effetto che ha su un bambino sgridato di sovente, un medico di New York osserva: “Il bambino ne risente senz’altro emotivamente. Frequentemente si sente estraniato dai genitori. Spesso diventa introverso. E può abbandonarsi a un comportamento anormale, perfino colpevole”.

Vale la pena di gridare rischiando tali possibili effetti fisici ed emotivi? Si migliora la situazione esistente? Il bambino sgridato sarà più incline a considerarvi con rispetto e amore? O si sentirà a disagio in vostra presenza e vi eviterà?

Significa questo che non sia mai opportuno alzare la voce? Talvolta i genitori devono essere fermi con i figli, e la voce alquanto più grossa può far capire il punto. Ma questo non richiede un’incontrollata esplosione verbale o accesso d’ira.

La Parola di Dio la Bibbia considera le cose in modo pratico e dà questo eccellente incoraggiamento: “Ogni acrimoniosa amarezza e rancore e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia. Ma siate benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberamente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberamente perdonati mediante Cristo”. — Efes. 4:31, 32.

Converrete che questo è un eccellente consiglio. “Ma che cosa posso fare”, chiederete, “quando non so più che pesci pigliare e pare che parole offensive e ingiuriose mi sfuggano di bocca?”

Le ditte farmaceutiche dicono nella pubblicità che questo è il momento di prendere uno dei loro sedativi. Ma il ricorso alle medicine non costituisce un durevole rimedio. Piuttosto, può dar luogo a problemi anche maggiori.

Un altro comune consiglio, quando avete voglia di gridare, è quello di ‘contare fino a dieci’. L’idea è che così avrete il tempo di calmarvi e trattenere le parole adirate. Può essere utile.

Ma chi ama Dio può fare qualche cosa di molto più utile. Può fermarsi e, nel momento in cui avrebbe voglia di gridare, pregare Geova Dio. Additando quanto è efficace chiedere aiuto a Dio, un apostolo di Cristo disse che Dio può “fare più che sovrabbondantemente oltre tutte le cose che chiediamo o concepiamo”. — Efes. 3:20.

Certo, Colui che esortò a ‘togliere da voi clamore e parola ingiuriosa’ può aiutarvi a calmarvi quando avreste voglia di gridare. Ma dovete rivolgervi a lui in preghiera per chiedergli aiuto.

Altri sistemi pratici quando avreste voglia di gridare possono essere quelli di allontanarvi se possibile dal luogo della difficoltà o del problema. Andate a fare una passeggiata. Ascoltate un po’ di dolce musica. O appartatevi in un luogo in cui potete mettervi a sedere a leggere la Bibbia e meditare sul suo incoraggiamento da Dio. Per avere la continua approvazione di Dio dobbiamo mettere in pratica quello che egli dice, inclusa la sua ammonizione di por fine all’abitudine di gridare.

Ma non si è mai giustificati a gridare? Sì. Per esempio, quando la vostra vita è minacciata o quando cercate di respingere un aggressore. Secondo la legge che Dio aveva data all’antico Israele la vergine fidanzata minacciata di violenza carnale aveva l’obbligo di gridare. Ma queste sono circostanze eccezionali e non rappresentano la perdita della padronanza di sé. — Deut. 22:23-27.

In quanto alle altre circostanze, se avete voglia di gridare, soffermatevi e consideratene gli effetti. Volete farvi del male fisicamente, allontanare gli altri, e influire sfavorevolmente sulla vostra reputazione agli occhi di Dio? Se no, sforzatevi d’essere benigni, indulgenti e teneramente compassionevoli. Con l’aiuto di Dio, riuscirete a trattenervi dal gridare quando ne avreste voglia.

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