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Vi sottomettete oggi all’autorità di Cristo?La Torre di Guardia 1973 | 1° maggio
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l’esempio di Cristo, come lo seguì l’apostolo Paolo. Quando Paolo disse: “Divenite miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”, aveva appena considerato soggetti di coscienza. In alcuni casi Paolo sapeva che altri avevano un’errata veduta a motivo di una coscienza debole, tuttavia egli non cercò di imporre loro la sua coscienza e consigliò ad altri di non farlo, dicendo che dovevano piuttosto portare “le debolezze di quelli che non sono forti”. — 1 Cor. 10:25-33; 11:1; Rom. 14:1-23; 15:1.
Abbiamo tutti bisogno di assicurarci non solo che la nostra veduta di una cosa sia giusta, ma anche di seguire la via giusta, imitando l’esempio di Cristo Gesù. Lo spirito con cui trattiamo gli uni con gli altri contribuisce moltissimo al conseguimento dell’amorevole armonia che reca crescita e aumento spirituale.
Ora Cristo Gesù conduce tutti i suoi discepoli in ogni parte della terra in un’estesa opera di predicare il Regno e fare discepoli. Non sono in gioco solo delle vite umane ma anche l’onore del nome di Dio e di quello di suo Figlio. Ora è più che mai il tempo di essere “dello stesso pensiero e [avere] lo stesso amore, essendo uniti insieme nell’anima, tenendo l’unico pensiero nella mente, non facendo nulla per contenzione o egoismo, ma con modestia di mente”. Mostriamo così di avere ‘l’attitudine mentale che fu in Cristo Gesù’ e di sottometterci oggi realmente alla sua autorità. — Filip. 2:1-8.
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‘Tu sei la mia speranza, o Geova, la mia fiducia, dalla mia giovinezza’La Torre di Guardia 1973 | 1° maggio
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‘Tu sei la mia speranza, o Geova, la mia fiducia dalla mia giovinezza’
Narrato da Herman Mikkelsen
NEL 1897, quando avevo dodici anni, abitavamo sull’isoletta danese di Bornholm. Un amico di famiglia che si chiamava Swen Swenson, avendo letto un libro pubblicato dalla Società Torre di Guardia e intitolato “L’aurora millenniale”, si precipitò a casa nostra. Con una mano ci mostrò il libro; con l’altra si batté sul ginocchio e con una voce piena di emozione gridò: “Ecco un libro che è sicuramente la verità e voglio dire a nonna Pedersen [la mamma della mamma] che il nonno non è in un inferno di fuoco come ha detto il predicatore al funerale”.
La nonna fu così felice che gridò: “Le mie preghiere sono state esaudite!”
Con ciò, cominciarono a casa nostra circa ventiquattro ore di ininterrotto studio biblico. Durante la notte, se gli occhi di mio padre si chiudevano, Swenson chiedeva: “Dormi? Hai sentito quello che ho detto?” E continuavano.
La mattina passò da noi il mio nonno paterno, che insegnava nella chiesa luterana. Vennero subito lette scritture
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