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  • ‘Lavorano notte e giorno’ per fare discepoli

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  • ‘Lavorano notte e giorno’ per fare discepoli
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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  • OCCUPATI “NOTTE E GIORNO”
  • ADEGUIAMOCI AI BISOGNI DEGLI INTERESSATI
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
w75 1/9 pp. 528-534

‘Lavorano notte e giorno’ per fare discepoli

“Avendo dunque per voi tenero affetto, provammo molto piacere d’impartirvi non solo la buona notizia di Dio, ma anche le nostre proprie anime, perché ci eravate divenuti diletti. . . . Lavorando notte e giorno . . . vi predicammo la buona notizia di Dio”. — 1 Tess. 2:8, 9.

1. (a) A qual fine opera l’organizzazione di Geova? (b) In che cosa dovrebbero ora impegnarsi i servitori di Dio?

L’ORGANIZZAZIONE di Geova opera con un senso di urgenza. C’è un lavoro da compiere. In armonia con la preghiera che sia santificato il nome di Geova, le devote creature celesti “non hanno riposo giorno e notte, mentre dicono: ‘Santo, santo, santo è Geova Dio, l’Onnipotente’”. (Riv. 4:8; Matt. 6:9) Similmente, in questo “tempo della fine”, i dedicati servitori di Dio in tutta la terra, pur avendo limitazioni umane, si impegnano in “santi atti di condotta e opere di santa devozione, aspettando e tenendo bene in mente la presenza del giorno di Geova, per cui i cieli essendo infuocati saranno dissolti e gli elementi essendo intensamente caldi si fonderanno!” Com’è meravigliosa la promessa divina di giusti “nuovi cieli e nuova terra” che seguiranno quel “giorno” infuocato! — 2 Piet. 3:11-13; Dan. 12:1-4.

2. Che cosa include il servizio di Dio?

2 Il servizio di Dio non è il quotidiano trantran di una comune occupazione secolare. Non si tratta solo di un turno di giorno o di notte. È un servizio compiuto per l’intenso desiderio di prodigarsi “notte e giorno” in ubbidienza al comando di Gesù di predicare e fare discepoli, per amore cristiano. (Matt. 24:14; 28:19; Giov. 13:34) Questo non vuol dire che si debba trascurare il bisogno di riposo e svago, poiché così facendo si esaurirebbero col tempo le energie e la salute. Ma si dovrebbe essere desiderosi e ansiosi di aiutare spiritualmente altri a ogni occasione, di “giorno” o di “notte”.

3. Come Paolo e i suoi compagni considerarono la congregazione di Tessalonica?

3 L’apostolo Paolo e i suoi compagni fecero proprio questo! Furono spinti dal “tenero affetto” per gli interessati. La nuova congregazione che avevano formata a Tessalonica subì subito prove e persecuzioni. Ma a motivo della loro integrità nella prova, questi nuovi cristiani “erano divenuti diletti” a quelli che avevano studiato con loro. Paolo e i suoi compagni nel servizio di Dio erano stati spinti a impartire ai Tessalonicesi non solo la “buona notizia”, ma anche le loro “proprie anime”. Mentre erano nella giovane congregazione, lavorarono strenuamente “notte e giorno” per aver cura dei propri bisogni e, oltre a questo, dedicarono molto tempo ad ammaestrare i nuovi discepoli. In questo modo, versarono davvero le loro anime nel servire Geova notte e giorno.

4. Quale realistico atteggiamento dobbiamo assumere oggi verso il servizio?

4 È altrettanto forte la considerazione che abbiamo per le persone “simili a pecore” della nostra zona? Sappiamo di dover compiere un’opera assegnataci divinamente. Ma la maggioranza di noi svolge un lavoro secolare per non essere di peso ad altri, o bada alla famiglia, o va a scuola. In altri momenti partecipiamo al servizio di campo. Ma quanta considerazione mostriamo agli interessati che troviamo nella predicazione? Abbiamo veramente “tenero affetto” per loro? Forse dedichiamo parecchie ore al servizio di campo e ci rallegriamo di lasciare libri o riviste a persone benevolmente disposte. Probabilmente facciamo alcune visite ulteriori. Ma talora passerà un mese o due prima che torniamo a vedere come stanno gli interessati. Pensiamo che si tratta realmente di vite? Affinché trovino la via della vita, proviamo “molto piacere [d’impartire] non solo la buona notizia di Dio, ma anche le nostre proprie anime”?

5. Che cosa possiamo imparare dall’esempio di Paolo?

5 Paolo diede un magnifico esempio nel prodigarsi per i suoi nuovi fratelli e altri interessati. Quando si congedò l’ultima volta dagli anziani della congregazione di Efeso, disse: “Perciò siate svegli, e tenete presente che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lagrime. In ogni cosa vi ho mostrato che, faticando così, dovete assistere quelli che son deboli, e dovete tener presenti le parole del Signore Gesù, che egli stesso disse: ‘Vi è più felicità nel dare che nel ricevere’”. (Atti 20:31, 35) Se noi, come Paolo, abbiamo sincera considerazione per le “pecore”, ci sforzeremo con tutto il cuore e con tutta l’anima di aiutarle. Cercheremo di rivisitarle entro pochi giorni se possibile, o forse di telefonare loro per tener vivo l’interesse. Il Diavolo e i suoi rappresentanti cercheranno di soffocare quell’interesse, per cui dobbiamo essere desti e aiutare quelle “pecore”. — Luca 8:11, 12.

OCCUPATI “NOTTE E GIORNO”

6, 7. (a) Quale espansione ha luogo, e quale sfida ci pone? (b) Perché dobbiamo fare visite e visite ulteriori nel territorio?

6 Continuando a predicare la buona notizia si trovano nuovi interessati. Per cui il volume dell’opera aumenta sempre. Si formano nuove congregazioni e si distribuiscono più Bibbie e libri e riviste: un totale di 313.229.157 pubblicazioni nell’anno di servizio del 1974. Per di più, si ottennero 2.387.904 nuovi abbonamenti a La Torre di Guardia e a Svegliatevi! Vi è urgente bisogno di rivisitare quelli che accettano questa letteratura.

7 Forse alcuni non accettano neppure letteratura. Ma può darsi facciano commenti di apprezzamento sullo zelo manifestato dai testimoni di Geova con le frequenti visite alle loro case. La preoccupazione di tali persone per l’accresciuta corruzione e ingiustizia sulla terra prepara il terreno per prestare loro ulteriore aiuto. Le persone dalla giusta inclinazione si rendono conto sempre più che l’egoistica, spietata società del nostro giorno non offre assolutamente nessuna speranza per il futuro. (Sal. 92:7) Facendo loro ripetute visite, forse le convinceremo che vi è una speranza realistica. In considerazione di ciò, “fatichiamo e ci sforziamo, perché abbiamo riposto la nostra speranza nell’Iddio vivente, che è il Salvatore d’ogni sorta di uomini, specialmente dei fedeli”. — 1 Tim. 4:10.

8. Quale risultato si può avere seguendo il consiglio di Ecclesiaste 11:6?

8 Essendo impegnati “notte e giorno”, può darsi che abbiamo buoni risultati parlando a compagni di lavoro, vicini o compagni di scuola.

In una città dove c’è l’università una congregazione comunica che di recente sei studenti si sono regolarmente associati alle adunanze. Uno di essi fa ora il servizio di pioniere regolare frequentando contemporaneamente l’università. Un’altra studentessa a cui questo nuovo Testimone aveva fatto conoscere la verità è tornata alla sua città natale per intraprendere il servizio di pioniera, e un altro ancora da lei ammaestrato si è appena battezzato.

Ecclesiaste 11:6 contiene un eccellente consiglio: “La mattina semina il tuo seme e fino alla sera non far riposare la tua mano; poiché non sai dove questo avrà successo, o qui o là, o se tutt’e due saranno buoni”. Cogliendo dunque ogni occasione che si presenta, “notte e giorno”, per conversare con altri della splendida speranza contenuta in “questa buona notizia del regno”, troveremo qui o là, e spesso in luoghi impensati, cuori sensibili al messaggio del Regno.

9. Perché possiamo confidare nella benedizione di Geova?

9 Geova ‘conosce i cuori di tutti’. Se solo predicheremo e insegneremo con diligenza, il messaggio metterà radice nei cuori onesti, e Geova continuerà a ‘farlo crescere’. (Atti 1:24; 1 Cor. 3:6) Forse nel corso dell’opera avremo mortificazioni e delusioni ma possiamo fiduciosamente attendere l’adempimento delle parole di Salomone: “Manda il tuo pane sulla superficie delle acque, poiché nel corso di molti giorni lo ritroverai”. — Eccl. 11:1.

10. Come possiamo operare con un proposito?

10 La sincera considerazione dovrebbe spingere tutti i testimoni di Geova a rivisitare gli interessati che trovano. Così facendo, non prendono soltanto nota del nome della persona, mettendo poi la registrazione nella borsa dei libri e dimenticandosene. Piuttosto, sono profondamente interessati a dare a questi nuovi l’aiuto necessario. Fanno dunque come comanda Proverbi 3:27: “Non trattenere il bene da quelli cui è dovuto, quando è in potere della tua mano farlo”. Sì, fatelo! Facendo di proposito la visita ulteriore, appena possibile, per continuare con l’interessato la conversazione basata sulla Bibbia, potete per così dire ‘battere il ferro mentre è caldo’, accrescendo quell’interesse prima che gli oppositori abbiano il tempo o l’opportunità di spegnerlo.

Un proclamatore del Regno fece una visita ulteriore a una persona interessata solo un’ora dopo la visita iniziale. In poco più di una settimana, furono fatte altre tre visite ulteriori per rispondere a domande bibliche, e poi si iniziò uno studio biblico a domicilio.

11. Di che cosa le persone hanno grande bisogno, e come può il cristiano aiutare a soddisfare tale bisogno?

11 Ogni anno, i testimoni di Geova lasciano molti milioni di pubblicazioni, in oltre centosessanta lingue, nelle case degli interessati in ogni parte del mondo. Ma per essere risparmiati durante la veniente “grande tribolazione” gli occorre più che la letteratura in casa propria. Hanno bisogno di aiuto per mettere le verità bibliche nella propria mente e nel proprio cuore. (Rom. 10:10-15; 12:1, 2) Devono ricevere sulla fronte il “segno” della vera personalità cristiana. (Ezec. 9:4; Efes. 4:24) Ci vuole tempo per imparare i principi biblici e rivestire questa “nuova personalità”. Il servitore cristiano di Dio deve continuare a dare amorevole, paziente, comprensivo aiuto, affinché i nuovi interessati imparino realmente che cosa si richiede per ottenere la vita eterna e rinnovino la propria mente per condurre una vita cristiana. Siete disposti a prestare loro tale aiuto? Tenendo sempre in mente l’urgenza dei tempi e che si tratta di vita e di morte, prodighiamoci devotamente per loro mentre ce n’è il tempo. — Giov. 9:4; Filip. 1:9-11.

12, 13. (a) Quali cambiamenti fecero gli apostoli e altri per partecipare all’opera di fare discepoli? (b) Come possiamo avere oggi simili benedizioni?

12 Qualcuno dirà: “Non sono capace di condurre uno studio biblico a domicilio”. Oppure: “Non ho tempo di condurre con qualcuno uno studio regolarmente tutte le settimane”. È vero che alcuni di noi sono nuovi o inesperti, o che non hanno ricevuto la migliore istruzione. Altri, dovendo faticare per guadagnarsi da vivere in questa società moderna hanno apparentemente un tempo limitato da dedicare ad altre cose. Tuttavia, non possiamo fare come fecero gli apostoli e altri primi discepoli? Alcuni di loro erano occupati nella pesca e in altre attività secolari. Ma modificarono il loro modo di vivere per seguire Gesù e imparare a predicare e insegnare. Ne trovarono il tempo. — Mar. 1:16-20.

13 Quegli apostoli non avevano una grande istruzione o conoscenza mondana. Ma avevano lo spirito di Dio e accettarono l’addestramento provveduto da Geova. In breve tempo, la loro zelante opera di predicazione e insegnamento produsse un rimarchevole aumento di “circa cinquemila” credenti nella città di Gerusalemme. I governanti ostili non poterono far nulla per fermarla. “Or vedendo essi la franchezza di Pietro e Giovanni, e avendo compreso che erano uomini illetterati e comuni, si meravigliavano. E riconoscevano a loro riguardo che erano stati con Gesù”. — Atti 4:4, 13; Giov. 7:46.

14. (a) Qual è oggi il nostro massimo interesse, e perché è urgente? (b) La fede nelle profezie che cosa dovrebbe spingerci a fare?

14 Pietro, Giovanni e gli altri discepoli si interessavano di salvare vite. Oggi questo è anche il nostro massimo interesse. Il mondo condannato è sull’orlo della “grande tribolazione”, “un tempo d’angustia tale come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo”. Ma i rimanenti dell’Israele spirituale si attendono di scampare, e vi sarà allegrezza anche quando “una grande folla . . . di ogni nazione e tribù e popolo e lingua . . . [verrà] dalla grande tribolazione”, per avere esercitato fede nel sangue sparso dell’Agnello, Cristo Gesù, e intrapreso l’adorazione di Geova “giorno e notte nel suo tempio”. (Dan. 12:1; Riv. 7:9-15) Ci credete? Allora perché non fate i cambiamenti necessari nella vostra vita per potervi impegnare pienamente nell’opera di visitare e rivisitare quelli di cuore onesto e studiare con loro finché si siano fermamente incamminati sulla via della salvezza? L’urgenza del tempo richiede questo sforzo! — Rom. 13:11, 12.

15. In quali modi si può progredire nell’opera di fare discepoli?

15 Dovremmo immancabilmente impegnarci ad aiutare quelli che si interessano sinceramente della Parola di Dio. Se per qualche ragione non possiamo fare subito una visita ulteriore, dovremmo chiedere aiuto a un altro proclamatore del Regno. Anche gli anziani e i servitori di ministero della congregazione faranno volentieri la loro parte nel disporre che tutti gli interessati ricevano la debita attenzione. Tutti quelli che partecipano all’opera del Regno, forse prendendo parte per la prima volta alla distribuzione di Notizie del Regno, sono invitati a progredire in altri aspetti del servizio di campo, facendo visite ulteriori e conducendo studi. Come il giovane sorvegliante Timoteo, anche voi potete fare progresso, in armonia con l’esortazione di Paolo: “Pondera queste cose; sii assorto in esse, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. . . . Attieniti a queste cose, poiché facendo questo salverai te stesso e quelli che ti ascoltano”. — 1 Tim. 4:15, 16.

ADEGUIAMOCI AI BISOGNI DEGLI INTERESSATI

16. Quale uso si può fare dei libri Verità e Pace e sicurezza?

16 Il servitore cristiano di Dio dev’essere flessibile e usare discernimento quando comincia e quando conduce studi sulla Bibbia. Chi sa qualcosa della Bibbia o ha avuto a che fare con le religioni della cristianità forse è contento di studiare la Bibbia con l’aiuto del libro La Verità che conduce alla Vita Eterna. Oppure, se qualcuno è profondamente preoccupato di trovare la soluzione dei problemi del mondo o è turbato dalla cattiva condotta delle persone, può essere appropriato studiare il libro Vera pace e sicurezza, da quale fonte? Prima d’essere battezzato come discepolo di Gesù Cristo, è utile che ogni nuovo legga entrambi i suddetti libri, consultando contemporaneamente i riferimenti biblici, per capire chiaramente non solo la dottrina ma anche i princìpi di vita cristiana. — Atti 17:11.

17. Come si può adeguare l’opera di insegnamento alle situazioni esistenti in tutta la terra?

17 In alcune parti della terra, le persone possono avere ricevuto poca istruzione, se pure ne hanno ricevuta. Alcuni non sanno neppure leggere e scrivere. Ma anche fra questi vi sono persone di cuore onesto che avranno il privilegio di sopravvivere alla “grande tribolazione”. In alcuni paesi dove non c’è lingua scritta, i servitori di Dio si sono serviti di ideogrammi per comunicare essenziali insegnamenti biblici. In molti paesi, i testimoni di Geova insegnano ai nuovi a leggere e a scrivere, affinché facciano progresso nello studio biblico. Sono provvedute pubblicazioni in Braille per uso dei ciechi. In Africa e in molti paesi della cristianità l’opuscolo “Questa buona notizia del regno”, scritto in modo elementare, ha toccato molti cuori con il suo semplice messaggio. In alcuni paesi asiatici, l’opuscolo “Ecco, faccio ogni cosa nuova” è stato molto efficace per istruire i nuovi che non sanno nulla della Bibbia e della sua storia. Per esempio:

Un signore asiatico che aveva un posto importante in banca comprò un vasto appezzamento di terra e fece progetti per costruirvi una bella casa. Ma a questo punto sua moglie cominciò lo studio con i testimoni di Geova. Dopo un po’ si persuase anch’egli a cominciare lo studio, nell’opuscolo “Ecco, faccio ogni cosa nuova”. Studiando il paragrafo 4, decise che il nuovo ordine di Geova era la cosa che gli interessava. Da quel momento si mise a studiare la Bibbia con molta diligenza. Non solo rinunciò ai progetti di farsi una casa nuova, ma abbandonò il posto in banca, per dedicarsi di più agli studi biblici. Dopo due mesi di studio, intraprese attivamente il servizio di campo. Egli e sua moglie si sono trasferiti in un appartamento più piccolo per non avere ostacoli quando fra breve saranno idonei per cominciare il servizio di pioniere. Il pioniere che studia con loro dichiara: “Che meraviglioso privilegio è quello di aiutare queste persone simili a pecore!”

18. Come possiamo essere flessibili nel cercar di raggiungere l’obiettivo di condurre uno studio?

18 Vi sono molte pubblicazioni bibliche fatte per tener vivo l’interesse e soddisfare i bisogni dei nuovi. Chi ha una certa conoscenza scientifica o istruzione può esitare a studiare la Bibbia, che è stata oggetto di tante critiche. Ma considerando con loro le informazioni contenute nei libri È la Bibbia realmente la Parola di Dio? e L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione? si può mostrare che la Bibbia fornisce la più elevata istruzione ed è tutt’altro che non scientifica. Con altri si può raggiungere l’obiettivo mostrando interesse per i loro figli e facendo vedere ai genitori come studiare con i piccoli il libro Ascoltate il grande Insegnante! Col tempo si potrà iniziare uno studio regolare con l’intera famiglia. Dobbiamo dunque essere flessibili nel cercare di raggiungere l’obiettivo di condurre uno studio, e anche nella scelta della pubblicazione di studio biblico che sarà più adatta.

19. Come possiamo adeguarci a situazioni difficili?

19 Bisogna essere adattabili nel predisporre quando e dove fare lo studio. Per esempio, un Testimone che studiò con un pescatore dovette disporre di tenere lo studio le sere che la barca tornava dalla pesca in mare, modificando di conseguenza l’ora dello studio che faceva con la propria famiglia. Alcuni han dovuto studiare nell’intervallo del pranzo al lavoro, forse facendo due brevi studi la settimana. Il luogo dello studio può essere una panchina in un giardino pubblico, un’auto parcheggiata o la casa del Testimone, se altrove lo studio è ostacolato.

QUALE SARÀ LA VOSTRA PARTE IN QUEST’OPERA DI FARE DISCEPOLI?

20. Che cosa è necessario per riuscire a fare discepoli? Illustrate.

20 La parte che ciascuno può avere dipenderà da varie circostanze, come responsabilità familiari, salute e altri fattori. Ma qual è il vostro desiderio? È quello di accrescere l’attività nel campo, per riuscire realmente a fare discepoli? Impegnatevi dunque, con piena fiducia in Geova. Ecco i risultati ottenuti da una che vi si impegnò:

Una giovane signora cresciuta nel cristianesimo nominale avvertiva la mancanza di qualcosa. Era sopraffatta da tutta la bellezza della creazione, ma non lodava il Creatore. Tuttavia per mezzo dei testimoni di Geova acquistò conoscenza della meravigliosa organizzazione universale di Dio e dei suoi propositi del Regno. Riuscì a stento ad attendere il tempo di battezzarsi e poi d’essere idonea per il servizio di pioniera regolare. Prima d’allora era vissuta per servire solo suo marito e i suoi figli. Con la loro cooperazione, poté quindi sistemare le sue cose non solo per continuare a servirli, ma anche per servire anzitutto e prima di tutto Geova. A uno a uno, risolse i suoi problemi confidando in Geova. Il marito acconsentì a farla smettere di lavorare con lui nel suo luogo d’affari, e lo stesso giorno ebbe una sorpresa in quanto il suo proprio guadagno fu inaspettatamente raddoppiato. Al termine di una lunga giornata di attività di campo era stanca, ma al marito mostrava solo la sua gioia. Poi, proprio quando ella ne aveva più bisogno, il marito le provvide un’utilitaria per il servizio. Ella non perde mai un’adunanza e legge ogni giorno la Bibbia, traendo grande incoraggiamento dai fedeli esempi dei servitori di Geova del passato. In un’occasione fece insieme ai figli un viaggio di oltre milleseicento chilometri, per andare a predicare nell’isola dov’era nata, e vi trovò tante persone interessate alla Bibbia che vi furono inviati pionieri speciali a coltivare l’interesse. Questa giovane casalinga vide realmente soddisfatto il suo più grande desiderio. — Sal. 145:16.

21. Chi può provare oggi vera gioia nel servizio di campo?

21 Come illustrano questa e molte altre esperienze di vita vissuta, l’essenziale opera di predicare il Regno e fare discepoli non si compie con le nostre proprie forze. Dobbiamo confidare in Geova e continuare a cercare la sua guida. Egli ci aiuterà a coltivare le nostre capacità. Ai cristiani del primo secolo Paolo scrisse: “Poiché voi vedete la vostra chiamata, fratelli, che non furono chiamati molti saggi secondo la carne”. No, “ma Dio scelse le cose stolte del mondo, per svergognare gli uomini saggi”. (1 Cor. 1:26, 27) Oggi avviene la stessa cosa. Non quelli che hanno un’istruzione teologica superiore, ma gli umili che amano Dio e il loro simile, e che lavorano notte e giorno per fare discepoli, questi hanno successo e gioia nel servizio. Il sincero interesse che hanno per gli altri è evidente e anche “la gloriosa conoscenza di Dio” che hanno nel cuore risplende, mediante la potenza di Dio, per raccomandare ad altri la Sua verità. — 2 Cor. 4:6, 7.

22. (a) Quale assicurazione dà I Corinti 15:58 a quelli che fanno lo sforzo? (b) Illustrate con esperienze locali e altre la gioia che si prova servendo notte e giorno.

22 Indipendentemente dai risultati, la nostra opera non è vana. (1 Cor. 15:58) Dall’opera di fare discepoli possono derivare alcune delle nostre più grandi gioie. Una casalinga, che era ostacolata dai parenti del marito, ma che smise coraggiosamente di lavorare nel loro ristorante per iniziare il servizio continuo di pioniera, scrive riguardo a questa gioia:

Benché i genitori fossero delusi, videro che la famiglia del figlio era diventata più unita e felice e che la nuora, lungi dall’essere pigra, lavorava strenuamente dalla mattina alla sera. E la mia attività divenne una benedizione per la nostra famiglia. Il primo anno, nostro figlio di sette anni divenne proclamatore e a nove anni fu battezzato. Egli compie con zelo e gioia il servizio. In meno di cinque anni da che cominciai a fare la pioniera, ho aiutato diciannove persone fino al punto del battesimo. Nei primi due mesi di questo anno di servizio del 1974, tre persone con le quali studio si sono battezzate e oggi tutt’e otto quelli coi quali studio frequentano le adunanze. Nel prossimo futuro altri tre di questi cominceranno a predicare. Quando trovo altri che sono contenti di studiare, sento che Geova conosce bene le sue pecore e vuole siano radunate, per cui sono veramente colma di gioia. A volte sono tanto occupata e talvolta sono stanca, ma poi leggo e rileggo Isaia 40:25-31. Sono grata del privilegio di fare discepoli e ho la soddisfazione di vivere una vita piena. Se dovessi rivivere, sceglierei la stessa opera e lo stesso modo di vivere.

23. (a) Quale incoraggiamento possono ricevere dall’esempio di Paolo e Sila quelli che svolgono un’occupazione secolare? (b) In che modo i nuovi discepoli possono divenire “la nostra gloria e gioia”?

23 Non tutti siamo in grado di accrescere nella stessa misura il nostro servizio. E in alcuni territori i risultati possono essere comparativamente limitati. Ma possiamo tutti mettere il cuore e l’anima nell’opera di predicazione e d’insegnamento, fiduciosi che Geova ci condurrà da quelli che gli appartengono. Molti di noi possono essere come Paolo e Sila, che ebbero il piacere di dedicarsi “notte e giorno” non solo all’occupazione secolare, ma anche a ‘impartire la buona notizia di Dio insieme alle loro proprie anime’ ai diletti nuovi discepoli. E di loro possiamo dire, come disse l’apostolo: “Poiché qual è la nostra speranza o gioia o corona di esultanza — sì, non siete infatti voi — dinanzi al nostro Signore Gesù alla sua presenza? Voi siete certamente la nostra gloria e gioia”. (1 Tess. 2:7-9, 19, 20) E tale gioia continuerà. Poiché passata la “grande tribolazione”, che gioia si proverà nel nuovo sistema avendo in eterno la piacevole compagnia di quelli che abbiamo aiutato a conoscere Geova!

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