BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Entrano tutti nel regno?
    La Torre di Guardia 1979 | 15 maggio
    • Tutti quelli che affermano d’avere l’approvazione di Gesù Cristo ma non compiono le opere del Regno e non rivestono una personalità veramente cristiana si troveranno male quando egli eseguirà la vendetta divina contro il presente sistema di cose. Allora Gesù ‘confesserà’ o renderà pubblicamente manifesto di non ‘avere mai conosciuto’ quelli il cui cristianesimo non andava oltre un servizio verbale e i cosiddetti doni “carismatici”. Le “molte opere potenti” di cui si vantano non hanno mai ingannato il Figlio di Dio. Anziché mostrarsi giusti, in effetti han rivelato d’essere “operatori d’illegalità”. Quindi, allorché Gesù agirà quale giustiziere di Dio nella futura “grande tribolazione”, dichiarerà loro: “Andatevene da me”. A quei finti cristiani saranno negate le benedizioni eterne del regno di Dio. — Confronta Matteo 24:21, 22; 25:41, 46.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1979 | 15 maggio
    • Domande dai lettori

      ● Primo Timoteo 6:15, 16 menziona “il solo che ha immortalità”. Perché si applica a Gesù anziché a Geova?

      I versetti dicono: “Questa manifestazione il felice e solo Potentato mostrerà nei propri tempi fissati, egli il Re di quelli che regnano da re e il Signore di quelli che governano da signori, il solo che ha immortalità, che dimora in una luce inaccessibile, che nessuno degli uomini ha visto né può vedere. A lui siano onore e potenza eterna. Amen”. — 1 Tim. 6:15, 16.

      Molti pensano che queste parole si riferiscano a Geova. È comprensibile, poiché la maggior parte di queste cose si potrebbero dire di Dio, che è il “Re d’eternità”, “incorruttibile”, “felice Iddio” e “Signore dei signori”. (1 Tim. 1:11, 17; Deut. 10:17) Inoltre nessun uomo lo ha mai visto né può vederlo. (Eso. 33:20) Tuttavia, quando scrisse I Timoteo 6:15, 16, Paolo non poteva dire che solo Geova possedesse l’immortalità, poiché Gesù aveva ricevuto l’immortalità alla risurrezione. — 1 Cor. 15:50-54; Ebr. 7:16; Rom. 6:9.

      La descrizione di I Timoteo 6:15, 16 corrisponde però a Gesù, che è “il riflesso della sua gloria [cioè di Geova] e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere”. (Ebr. 1:3; Col. 1:15) Dalla sua risurrezione e ascensione al cielo, Gesù “dimora in una luce inaccessibile”. Nessun uomo ha effettivamente visto il glorificato Gesù. Quando si rivelò al persecutore Saulo, la luce irresistibile accecò Saulo. (Atti 9:3-8; 22:6-11; Giov. 14:19) E come grande Potentato Gesù riceverà onore eterno, poiché il Padre suo lo ha coronato “di gloria e d’onore”. — Ebr. 2:9; Filip. 2:9-11.

      Ma in che senso Gesù è ‘il solo che ha immortalità’? Esaminiamo il contesto. Paolo non parlava del regno o dell’immortalità di Dio ma faceva un contrasto fra Gesù e certi uomini. Gesù è “Re di [quegli uomini] che regnano da re”. (Riv. 17:12, 14; 19:16) Cristo è preminente anche come Signore, essendo “Signore di [quegli uomini] che governano da signori”. (Confronta I Corinti 8:5, 6). Pertanto, scrivendo che Gesù è “il solo che ha immortalità”, Paolo voleva dire che di tutti i re o signori dell’umanità, solo il glorificato Cristo è immortale.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi