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  • Evitate le domande inutili

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  • Evitate le domande inutili
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
w63 15/1 pp. 60-63

Evitate le domande inutili

AVETE notato che l’apostolo Paolo avvertì spesso i cristiani di guardarsi dalla speculazione e dalle domande inutili? A Timoteo scrisse: “Verrà infatti un tempo in cui (gli uomini) non sopporteranno più la sana dottrina, ma, solleticati nell’ascoltare cose piacevoli, si circonderanno di una folla di dottori secondo i loro capricci e, distogliendo l’orecchio dalla verità, si volgeranno a favole”. (2 Tim. 4:3, 4, Na) Nella sua lettera a Tito, Paolo avvertì: “Le sciocche investigazioni, le genealogie, le questioni e le lotte intorno alla Legge, tutte cose che devi evitare: sono infatti inutili e vane”. (Tito 3:9, Na) In altre occasioni l’apostolo avverte i cristiani di evitare ‘ragionamenti filosofici e vane astuzie’, “vani discorsi”, “discorsi inutili”, la “scienza che è falsa”, le “favole”, e “dottrine diverse”. — Col. 2:8; 1 Tim. 1:6; 6:20; 2 Tim. 4:4; Ebr. 13:9, Na.

Tali ripetuti avvertimenti non erano a sproposito. Già ai giorni di Timoteo Imeneo e Fileto avevano allontanato alcuni dalla vera fede insegnando che la risurrezione aveva già avuto luogo. (2 Tim. 2:17, 18) Nel secondo e nel terzo secolo alcuni gnostici che professavano il cristianesimo si vantarono di essere i soli ad avere sondato le profondità della conoscenza. Affermarono di aver scoperto mediante un processo speculativo certe “cose profonde” sconosciute al comune cristiano. Non volendo attenersi alla verità rivelata divinamente e asserendo che fosse impossibile pervenire ai veri insegnamenti di Cristo, essi cominciarono a introdurre filosofie orientali e greche, presentandole come superiore conoscenza. Ne risultarono singolari e umane dottrine, e molti furono indotti a seguire delle favole. L’affermazione dell’apostolo Giovanni si dimostrò esatta: “Chiunque va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo non ha Dio”. — 2 Giov. 9, Na.

MOLTA CONOSCENZA

Oggi, nel paradiso spirituale in cui si trovano i testimoni di Geova, si è avverata la promessa divina: “Molti lo scorreranno e la conoscenza sarà accresciuta”. (Dan. 12:4, Na) La fonte di questa vera conoscenza è indicata dalla profezia di Isaia, che è pure in corso di adempimento ora: “E sarà alla fine dei giorni: sarà saldo il Monte della Casa del Signore sulla cima dei monti ed elevato più delle colline. Tutti i popoli affluiranno verso di esso, andranno popoli numerosi e diranno: ‘Andiamo, saliamo al Monte del Signore, verso la Casa del Dio di Giacobbe, e ci insegnerà le Sue vie e noi cammineremo sui Suoi sentieri, perché da Sion uscirà la Legge e la parola del Signore da Gerusalemme’”. — Isa. 2:2, 3, Na.

Sì, da Geova Dio, dalla sua Parola e dalla sua organizzazione proviene l’istruzione che permette ai cristiani di camminare nei Suoi sentieri, di adorare il Padre in spirito e verità. (Giov. 4:24) “La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero”, scrisse il salmista. (Sal. 119:105, VR) Illuminato dall’accresciuta conoscenza biblica, “il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto”. — Prov. 4:18, VR.

La grande quantità di vera conoscenza di Geova oggi disponibile non diminuisce tuttavia la necessità di dare ascolto al consiglio ispirato: “Ogni parola di Dio è affinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui. Non aggiunger nulla alle sue parole, ch’egli non t’abbia a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo”. (Prov. 30:5, 6, VR) La Parola di Dio non contiene i rifiuti della speculazione e della teoria, ma è tutto oro puro. “Ma”, avverte Paolo, “lo Spirito dice espressamente che in tempi ulteriori vi saranno di quelli che abbandoneranno la fede, per seguire spiriti seduttori e dottrine di demonii”. (1 Tim. 4:1, Na) Oggi, che siamo alle soglie del giusto nuovo mondo di Dio, è indispensabile ‘esaminare tutto e ritenere ciò ch’è buono’. (1 Tess. 5:21, Na) Ora, come ai giorni di Timoteo, ciascuno di noi deve maneggiare rettamente la parola della verità, fuggendo i discorsi vani. — 2 Tim. 2:15, 16.

INUTILE USO DI TEMPO

Per maneggiare rettamente la divina Parola di verità è necessario che sappiamo distinguere tra le domande utili e quelle inutili. È logico che ci facciamo delle domande in merito al passato, al presente e al futuro. Nella Bibbia Geova ha provveduto veraci risposte alle domande che ci riguardano giustamente in questo tempo. A volte la storia secolare può fornirci ulteriori particolari non dati dalla Bibbia. Ma vi sono altre domande a cui né la Bibbia né la storia profana risponde. Non è né saggio né sicuro per noi speculare su domande di tal genere.

Ad esempio, qualcuno potrebbe chiedere in buona fede: Che faceva Geova prima di creare Gesù, mediante il quale fece tutte le altre cose? Se Adamo ed Eva si fossero pentiti, Dio li avrebbe perdonati? Che ne fu dei corpi di quelli che perirono nel Diluvio? I preziosi doni portati al bambino Gesù resero forse Giuseppe e Maria ricchi per tutto il resto della loro vita? Che cosa fece Gesù dai dodici ai trent’anni di età, oltre che il falegname? Come avrebbe Geova redento l’umanità se Gesù non fosse stato fedele? Quanto tempo richiese esattamente il viaggio di Gesù al cielo? Si potrebbe impiegare molto tempo facendo congetture su argomenti simili.

È similmente possibile sciupare tempo prezioso speculando su questioni relative al futuro. Qualcuno potrebbe chiedere: In che anno comincerà Armaghedon? Gli angeli fedeli riceveranno infine l’immortalità? Vi saranno fabbriche e si useranno macchine dopo Armaghedon? Porteranno la barba lunga gli uomini? Quale sarà il mezzo di scambio nel nuovo mondo? Le donne che ora hanno superato l’età della fertilità parteciperanno al mandato di procreazione? Se genitori dedicati e i loro figli muoiono prima di Armaghedon, quale genitore alleverà i figli risuscitati, dato che i coniugi risuscitati non si risposeranno? (Luca 20:35) Queste sono domande tipiche a cui Geova non ha dato risposta nel nostro tempo. Pensate che sia saggio che i cristiani sottraggano il tempo a un più utile studio della Bibbia per impiegarlo nel cercare di trovare la risposta? Considerate i pericoli che si corrono.

PERICOLI

Evitare le domande inutili significa più che risparmiare semplicemente tempo. Potete risparmiarvi la vita. Ascoltando le speculazioni di Imeneo e Fileto circa la risurrezione, alcuni si allontanarono dalla fede. Ascoltando le teorie preferite di qualche individuo in merito a ciò che accadde nel passato o a ciò che accadrà nel futuro, potreste farvi un’opinione errata del proposito di Geova e concludere che non volete più avere una parte in tale proposito. Potreste trovarvi a seguire l’umana filosofia anziché Cristo. (Col. 2:8) E questi non sono gli unici pericoli derivanti dalle domande inutili.

Il cristiano che fa delle speculazioni mentre è sul podio o nello studio biblico in gruppo ha la tendenza ad attirare su di sé indebita attenzione. Le teorie personali possono causare divisioni di pensiero e perfino dispute per delle inezie. Alcuni che sono associati da poco ai testimoni di Geova potrebbero inciampare a causa di ciò che sembrerebbe mancanza di amore e unità. Presentando situazioni ipotetiche e speculando poi sulle risposte ai problemi che sorgono, non stiamo in realtà aggiungendo alle parole di Geova? Nelle questioni che riguardano la nostra vita eterna non è prudente giudicare o trarre conclusioni in base a insignificanti indicazioni o a semplici probabilità. Non possiamo adorare Geova in spirito e verità se la nostra adorazione è basata sulla speculazione mentale. Verità e teoria non sono sinonimi. Il saggio consiglio ispirato di Paolo è: “Se qualcuno insegna false dottrine e non si attiene alle salutari parole di nostro Signore Gesù Cristo e a quella dottrina che è secondo la pietà, è un orgoglioso, un ignorante, preso dal malanno delle questioni oziose e dei cavilli di parole, donde nascono invidie, contese, maldicenze, cattivi sospetti, controversie di uomini corrotti di mente e privi della verità”. — 1 Tim. 6:3-5, Na.

ACQUISTATE ACCURATA CONOSCENZA

Che cos’è esattamente la “dottrina che è secondo la pietà”? Paolo lo indica nelle parole di saluto che rivolge a Tito: “Paolo, schiavo di Dio, ma anche apostolo di Gesù Cristo, secondo la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è conforme alla pietà nella speranza della vita eterna, promessa fin dai tempi più remoti da Dio, che non può mentire”. (Tito 1:1, 2, Na) In effetti, acquistare conoscenza della Parola di verità di Geova e dispensarla ad altri dovrebbe essere la nostra preoccupazione in questi giorni che precedono Armaghedon, in armonia con la lettera di Paolo ai cristiani di Filippi, e ai loro sorveglianti e servitori di ministero: “Per questo prego che la vostra carità vada aumentando sempre più in conoscenza e piena percezione, affinché possiate discernere ciò che più giova, sì da essere puri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi dei frutti di giustizia, che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio”. — Filip. 1:9-11, Na.

L’accurata conoscenza e il pieno discernimento delle cose importanti e indispensabili per la vostra salvezza sono di continuo portate alla vostra attenzione da Geova, mediante il suo ‘schiavo fedele e discreto che il suo padrone ha nominato sopra i suoi domestici, per dar loro il loro cibo al tempo dovuto”. (Matt. 24:45) Ogni edizione della rivista La Torre di Guardia e di Svegliatevi! contiene cibo sostanzioso per edificarvi nella fede e nell’amore. Oltre a ciò, vi sono gli studi biblici in gruppo nel vostro vicinato indetti dalle locali congregazioni dei testimoni di Geova, dove si acquista intendimento del proposito di Dio mediante libri per lo studio biblico come “Sia fatta la tua volontà in terra”.

Un profittevole impiego del tempo è la quotidiana lettura della Bibbia, con la mira di leggerla infine da capo a fondo. Man mano che durante tale lettura o altro studio biblico sorgono delle domande, potete consultare l’“Indice dei soggetti” stampato ogni anno nell’edizione del 15 dicembre della rivista La Torre di Guardia e trovare così utili informazioni. Anche l’“Indice delle scritture” stampato nella stessa edizione potrà esservi d’aiuto.

Mentre continuate ad avanzare di pari passo con la crescente luce della verità biblica, ricordate che lo scopo per cui studiate è imparare come si applicano le Scritture a voi e alla vostra personale relazione con Geova Dio e il suo regno, retto da Cristo. Durante i periodi dedicati allo studio chiedetevi: “Ho capito tutto ciò che vuol dire questa scrittura o questo paragrafo? Come si può includere questo versetto o questo pensiero nel modello di sano insegnamento che ho già appreso? Comprendo i princìpi insegnati da questo versetto? Ne ho osservato il contenuto profetico? Quale dottrina cristiana insegna? Influisce questo insegnamento sui miei rapporti con gli altri? Come?” Prendete nota di qualsiasi interessante informazione di natura secondaria espressa. Concentrate la vostra attenzione per “digerire” la maggior quantità possibile di “cibo solido” necessario onde ottenere la maturità cristiana e la vittoria nella lotta per la fede. — Ebr. 5:14, Na.

Accertandovi delle cose importanti ed edificando la fede sull’accurata conoscenza della Parola di Dio sarete in grado di predicare e insegnare con autorità, come fece Gesù. (Matt. 7:28, 29) Le vostre parole avranno vigore e convinzione, e vi permetteranno di adempiere il vostro dovere di cristiani, edificando altri nella verità e nell’amore. (Efes. 4:15) Evitando speculazione e domande inutili dimostrerete che siete mansueti e disposti ad attendere il tempo fissato da Geova per provvedere ulteriori informazioni su qualunque argomento, se egli lo vorrà. Egli può facilmente far questo, accrescendo il nostro intendimento della Bibbia, facendo adempiere avvenimenti in essa predetti, o anche risuscitando i morti con la loro particolareggiata conoscenza degli avvenimenti del passato. Contando su di Lui e sulla sua organizzazione, tutti i servitori di Geova saranno d’accordo nel parlare, e “perfettamente uniti, d’uno stesso pensiero e del medesimo sentire”, alla sua lode e per il nostro eterno benessere. — 1 Cor. 1:10.

Usiamo il tempo nel modo più saggio, dunque, evitando le domande inutili e ricordando sempre il consiglio di Paolo: ‘Non andate al di là di ciò che è scritto’. — 1 Cor. 4:6, Na.

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