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  • Dove si può trovare la libertà?

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  • Dove si può trovare la libertà?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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  • LEGGI MORALI
  • I DIRITTI DI DIO
  • SCHIAVI DEL PECCATO E DELLA MORTE
  • PUÒ IL GOVERNO DI DIO RECARE LA LIBERTÀ?
  • ATTUALE LIBERTÀ CRISTIANA
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 1/10 pp. 579-581

Dove si può trovare la libertà?

GLI uomini hanno un naturale desiderio di libertà. Vogliono parlare liberamente di quello che credono senza essere imbavagliati o perseguitati, e adorare secondo i dettami della propria coscienza. Desiderano essere liberi di ricercare la felicità, e anche di guadagnarsi da vivere. Ma anche in tal caso sono infelici se fanno un lavoro in cui non provano piacere o in cui non possono usare le loro capacità.

Oggi sono pochi quelli che godono di tutte queste libertà. Alcuni si sono scoraggiati, perfino inaspriti, e si sono impegnati per ottenere l’autodeterminazione. Vogliono l’assoluta libertà di agire secondo i propri desideri. Vogliono fare cose nocive per se stessi, come usare droga, o comportarsi in modo da nuocere ad altri. Pensano di dover avere il diritto di fare tutto quello che vogliono. Alcuni vogliono anche la libertà di non far niente.

Ma la strada della libertà è proprio quella di sottrarsi al senso di oppressione che si prova sotto l’attuale ordine sociale per andare all’altro estremo, l’indipendenza assoluta? Il grado di libertà di cui ciascuno gode deve logicamente tener conto della libertà di cui godono gli altri. Se ognuno facesse tutto quello che gli suggeriscono i suoi egoistici desideri, non ci sarebbe libertà per nessuno. I diritti patrimoniali non sarebbero sicuri, la sicurezza personale non esisterebbe, poiché tutti sarebbero liberi di prendere qualsiasi cosa volessero, di fare qualsiasi cosa desiderassero. Sarebbe quasi impossibile ottenere beni e servizi. No, dev’esserci ordine e ognuno deve fare ragionevolmente la sua parte. E perché ci sia ordine, dev’esserci una legge. Leggi e norme adeguate contribuiscono alla felicità.

Per citare un esempio, considerate le leggi naturali. Noi operiamo nell’ambito di queste leggi e siamo felici che esistano. Se fosse tolta la legge di gravità, gli uomini non potrebbero stare sulla superficie terrestre. E nessuno può ignorare impunemente la legge di gravità.

LEGGI MORALI

Si può dire la stessa cosa delle leggi morali stabilite da Dio. La loro applicazione è così inevitabile come lo è quella delle leggi naturali, benché non siano sempre applicate altrettanto rapidamente. Prendiamo ad esempio un uomo sposato che commette adulterio. Forse pensa che le relazioni sessuali extraconiugali sono un modo “libero” di dare sfogo agli impulsi sessuali e un utile esperimento. Ma ha infranto una legge morale. Così facendo ha danneggiato se stesso e violato i diritti altrui. (1 Tess. 4:3-6) Rischia di contrarre una ripugnante malattia venerea. La relazione con sua moglie ne soffrirà senz’altro, non importa quanto egli la consideri “moderna”, e può darsi che si arrivi al divorzio. Se ha figli, anch’essi ne soffriranno per tutta la vita.

Alcuni diranno che questa sia una mentalità antiquata. Ma notate ciò che dice la rivista Time, nel suo numero del 25 novembre 1974, di quelli che si sposano con l’intesa di lasciare libero il proprio coniuge d’avere altre relazioni, il che in effetti è adulterio:

“Molti consulenti parlano di gravi e spesso imprevisti problemi di gelosia (‘qualcosa di cui avevamo tutti sottovalutato la forza’, dice il romanziere Robert Westbrook, il cui matrimonio contratto con tale intesa è fallito)”.

“ . . . Il dolore che si prova essendo a conoscenza delle relazioni del proprio coniuge sta facendo tornare di moda una strategia del ceto medio, l’ipocrisia, in cui la fedeltà ufficiale si unisce alla libertà non ufficiale”.

E che dire di quelli che assumono un atteggiamento “libero” verso il sesso, secondo cui tutto è lecito, anche fra i coniugi? Reader’s Digest del marzo 1975 cita il libro Divorced in America, del redattore e conferenziere Joseph Epstein, che parla della lotta “vinta” da alcuni uomini eminenti contro il precedente rigido codice di comportamento sessuale e dice: “Però il trionfo non ha prodotto maggiore libertà ma solo maggiore licenza, che non è affatto la stessa cosa”. Poi, parlando dell’enfasi data alla tecnica sessuale, il libro dice ancora: “Nell’atto, la sensualità viene spogliata della tenerezza, anziché manifestarsi insieme ad essa; le relazioni sessuali diventano fornicazione pura e semplice: e forse siamo resi schiavi più che mai del nostro corpo”.

Perciò, con la violazione di una legge morale l’uomo (o la donna) può rovinarsi la vita per sempre. Non solo mette in pericolo le proprie relazioni familiari, ma perde il rispetto degli altri. Forse pensa di comportarsi in modo “libero”, ma poi non può evitare la perdita del rispetto di sé e la condanna interiore che gli viene da una cattiva coscienza.

I DIRITTI DI DIO

Mentre è ovvio che bisogna riconoscere i diritti altrui, anzitutto dobbiamo riconoscere i diritti di Dio. Forse che Dio ci perde se calpestiamo i suoi diritti? No, solo che ‘si addolora nel suo cuore’ perché sa che seguiamo una condotta contraria ai nostri migliori interessi. (Gen. 6:6) Non possiamo dare né togliere nulla a Dio. La Bibbia dice: “Chi gli ha dato per primo, così che gli debba esser reso [al donatore]?” (Rom. 11:35) Ma possiamo ledere i suoi diritti, danneggiando noi stessi e altri.

Quali sono i diritti del Creatore? Egli ha il diritto di dirigere le cose che ha create per adempiere lo scopo per cui furono fatte. Ora tutti gli uomini sono imperfetti e hanno deviato dalla strada che dovevano seguire. Perciò, si deve prestare più che la solita attenzione a quello che Dio dice, affinché riacquistiamo la giusta reputazione dinanzi a lui.

SCHIAVI DEL PECCATO E DELLA MORTE

Nel corso dei secoli quasi tutti hanno discusso su come ottenere la libertà. Perché? Perché non l’hanno. Sono tutti schiavi, non necessariamente degli uomini, ma del peccato e della morte. Questo vuol dire che per essere veramente liberi, bisogna essere liberati dal peccato, il che significherebbe essere affrancati dall’infermità e dalla morte, conseguenze del peccato. (Rom. 6:23) Quando fu sulla terra Gesù Cristo disse ai Giudei: “Chiunque pratica il peccato è schiavo del peccato”. Egli spiegò loro come ottenere la libertà da questa piaga mortale, dicendo: “Se rimanete nella mia parola, siete realmente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi. . . . Se perciò il Figlio vi rende liberi, sarete effettivamente liberi”. — Giov. 8:31-36.

PUÒ IL GOVERNO DI DIO RECARE LA LIBERTÀ?

Si può vivere sotto le leggi di Dio eppure avere completa libertà? Consideriamo alcune delle leggi che furono in vigore quando Dio ebbe un governo rappresentativo sulla terra.

Quando Dio governava Israele, ciascun uomo aveva la sua eredità terriera. Egli e la sua famiglia potevano ricavare abbastanza per vivere. Ma ogni settimo anno era un anno sabatico, durante il quale i campi non dovevano essere né seminati né mietuti. (Levitico 25:1-7) In questo modo una famiglia aveva molto tempo da trascorrere insieme. Potevano parlare delle leggi e delle opere di Dio, imparando a conoscerlo meglio. Se qualcuno aveva certe doti, poteva svilupparle ed esercitarle. Molti si specializzarono in un’ampia varietà di arti e mestieri. Essi (comprese le donne) potevano così contribuire al benessere della comunità.

Ogni cinquant’anni poi c’era il “Giubileo”, un tempo di grande libertà. Se un uomo, a causa di rovesci finanziari, aveva ‘venduto’ la sua eredità o parte d’essa, questa doveva essergli restituita. Tutti i debiti erano annullati. Se l’uomo o qualche suo familiare eran divenuti schiavi per pagare qualche debito, essi erano liberi di tornare alla loro eredità. (La “schiavitù” non era com’è descritta di solito oggi. Sotto la legge d’Israele lo “schiavo” ebreo era trattato in effetti come un lavoratore salariato). Come poteva un popolo essere più libero? — Lev. 25:8-22, 39, 40.

Ebbene, quelli che presto vivranno sotto il messianico regno di Dio, che governerà dal cielo per mille anni, godranno sotto ogni aspetto di maggiore libertà. Il Re Gesù Cristo rappresenterà il potere sovrano di Dio. Sotto il Regno, ci sarà completa libertà dal peccato, che ha causato all’uomo la massima schiavitù, e dalla morte che risulta dal peccato. (1 Cor. 15:26; Riv. 21:3, 4) Per mezzo dell’amministrazione di Cristo nella funzione di Re e Sacerdote, gli uomini, inclusi molti risuscitati, saranno elevati all’assoluta perfezione di mente e di corpo. — Riv. 20:11-13; Ebr. 11:39, 40.

Allora, quando i mille anni saranno finiti, Cristo consegnerà a Geova Dio stesso l’umanità resa perfetta. (1 Cor. 15:24) Tutti quelli che allora ameranno la sovranità di Dio e non desidereranno seguire la rovinosa condotta dell’autodeterminazione saranno dichiarati ‘figli di Dio’. L’apostolo Paolo, riferendosi a questo proposito di Dio, dice: “La creazione stessa sarà pure resa libera dalla schiavitù alla corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio”. — Rom. 8:21.

Figli di Dio! Uomini e donne saranno figli e figlie di Dio, la sua stessa famiglia, puri, perfetti e santi, come lo è lui. Essendo amati da lui come Padre, che libertà avranno! Avranno salute perfetta e non ci sarà alcuna distruttiva calamità naturale. (Isa. 25:6-8) Non ci saranno governi umani, né dittatori, né padroni. (Luca 22:25, 26) La pratica di cose immorali non sarà considerata “libertà”. Ci saranno leggi perché tutto si svolga con ordine, ma non ci sarà bisogno di leggi contro immoralità, furto, assassinio e contro le azioni depravate che l’uomo ha ora la tendenza a commettere. A questo riguardo l’apostolo Paolo scrisse:

“Ora noi sappiamo che la Legge [mosaica] è eccellente purché sia usata lecitamente, sapendo questo fatto, che la legge è promulgata non per l’uomo giusto, ma per le persone illegali e insubordinate, per gli empi e i peccatori, per quelli senza amorevole benignità e per profani, assassini . . . fornicatori, . . . bugiardi”. — 1 Tim. 1:8-10.

Quando Gesù Cristo fu sulla terra come uomo perfetto di carne e sangue, non ebbe la tendenza a fare queste cose degradate. Gli era naturale osservare la Legge. Egli diede la prova che il peccato non è una cosa necessaria o intrinseca delle persone di carne e sangue, poiché l’apostolo Paolo spiega: “Dio, mandando il proprio Figlio nella somiglianza della carne peccaminosa e riguardo al peccato [perché venne a offrirsi come sacrificio espiatorio per eliminare il peccato], condannò il peccato nella carne”. — Rom. 8:3.

ATTUALE LIBERTÀ CRISTIANA

Anche ora quelli che acquistano conoscenza di Geova Dio e dei suoi propositi, pur non essendo ancora perfetti, possono ottenere l’approvazione di Dio e avere grande libertà, come dice ulteriormente l’apostolo: “affinché la giusta esigenza della Legge si adempisse in noi che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo spirito [di Dio]”. (Rom. 8:4) Essi seguono la “legge perfetta che appartiene alla libertà”. — Giac. 1:25.

Perciò i veri cristiani esercitano grande libertà di parola annunciando ad altri la libertà che gli uomini possono conseguire per mezzo della disposizione di Dio. (Filip. 1:18-20) Ma seguono i consigli dell’apostolo Pietro: “Siate come liberi, eppure mantenendo la vostra libertà non come un manto per malizia morale, ma come schiavi di Dio”. (1 Piet. 2:16) Essi hanno grande conforto, pace e sicurezza anche in questo mondo schiavo del peccato. Hanno personalmente riscontrato la veracità delle parole di Gesù: “Troverete ristoro”. — Matt. 11:29.

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