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L’organizzazione teocratica fra democrazie e comunismoLa Torre di Guardia 1972 | 1° aprile
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per considerare la questione”. — Atti 15:2, 4, 6.
23. Chi favorì l’invio alle congregazioni del decreto di Gerusalemme, e chi firmò l’emanazione del decreto?
23 Dopo la decisione contro la circoncisione dei nuovi convertiti gentili, poi, come dice il racconto, “gli apostoli e gli anziani [presbiteri] insieme all’intera congregazione favorirono l’invio ad Antiochia con Paolo e Barnaba di uomini eletti fra loro, cioè Giuda che era chiamato Barsabba e Sila, uomini conduttori tra i fratelli; e per loro mano scrissero: ‘Gli apostoli e i fratelli anziani a quei fratelli di Antiochia e di Siria e di Cilicia che sono delle nazioni [Gentili]: Salute!’” — Atti 15:22, 23.
24. Chi furono alcuni di quegli “anziani”, e in quale qualità agirono gli apostoli e gli anziani, e chi fu il presidente nell’adunanza?
24 Risulta così che gli apostoli e quegli associati “anziani” (presbiteri) agirono da corpo direttivo per tutte le congregazioni cristiane in tutta la terra, ma ebbero l’appoggio della congregazione di Gerusalemme. Fra quegli “anziani” erano Giacomo fratellastro di Gesù Cristo, e Giuda (Barsabba) e Sila (Silvano). (2 Cor. 1:19; 1 Tess. 1:1; 2 Tess. 1:1; 1 Piet. 5:12) Di solito si comprende che in questa adunanza del corpo direttivo a Gerusalemme, questo anziano (presbitero) chiamato Giacomo figlio di Maria agì da presidente. Ma il fatto che egli propose il decreto e il suo contenuto riguardo ai necessari obblighi dei nuovi convertiti Gentili non rende certa, di per sé, tale presidenza. — Atti 15:13-21.
25. Nelle città visitate, Paolo e Sila consegnarono i decreti emanati da chi, e che cosa è indicato circa quelli associati agli apostoli per la decisione sul decreto?
25 Atti 16:4 riferisce sui movimenti dell’apostolo Paolo e del suo compagno Sila (membro del corpo direttivo), dicendo: “Or mentre viaggiavano per le città [dell’Asia Minore] trasmettevano a quelli che erano in esse, per osservarli, i decreti emessi dagli apostoli e dagli anziani in Gerusalemme”. Il fatto che questi “anziani” fossero associati con gli apostoli e fossero parte del corpo direttivo cristiano rende certo che essi erano ufficialmente “anziani”, presbiteri.
26. Nel suo ultimo viaggio a Gerusalemme, con chi Paolo tenne a Mileto un’adunanza di addio, e che cosa indica Atti 21:17, 18 in quanto a quelli che costituivano la congregazione di Gerusalemme?
26 Anni dopo l’apostolo Paolo faceva il suo ultimo viaggio a Gerusalemme. Egli si fermò al porto di Mileto e si mise in contatto con la vicina congregazione di Efeso, nell’Asia Minore. Mandò forse a chiamare l’intera congregazione di Efeso perché facesse loro una visita di addio? Ecco ciò che ci narra Atti 20:17: “Comunque, da Mileto mandò a Efeso a chiamare gli anziani [presbiteri] della congregazione”. La congregazione di Efeso ebbe dunque i suoi ufficiali “anziani”. Atti 21:17, 18 ci rammenta che la congregazione di Gerusalemme pure ebbe tali funzionari, poiché qui leggiamo la relazione del dott. Luca: “Essendo entrati a Gerusalemme, i fratelli ci ricevettero lietamente. Ma il giorno dopo Paolo entrò con noi da Giacomo; e tutti gli anziani erano presenti”. Giacomo il fratellastro di Gesù Cristo era pure uno di quegli “anziani”. In Galati 2:9 Paolo parla di Giacomo come di una colonna spirituale, dicendo: “Giacomo e Cefa [Pietro] e Giovanni, quelli che sembravano essere le colonne, diedero a me e a Barnaba la destra di comune partecipazione”.
27. Secondo I Timoteo 5:17, chi doveva essere riconosciuto degno di doppio onore, e perché, e le preghiere di chi erano specialmente benefiche?
27 Come rendendo testimonianza alla natura ufficiale dell’“anziano” (o presbitero) della congregazione, l’apostolo Paolo scrisse a Timoteo, verso gli anni dal 61 al 64 E.V., queste istruzioni: “Gli anziani che presiedono in modo eccellente siano ritenuti degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nel parlare e insegnare”. (1 Tim. 5:17) Così tali “anziani” presiedevano ufficialmente la congregazione e operavano parlando e insegnando la Bibbia. Secondo Giacomo 5:14 le preghiere di tali “anziani” erano specialmente benefiche.
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Funzionari nominati nell’organizzazione teocraticaLa Torre di Guardia 1972 | 1° aprile
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Funzionari nominati nell’organizzazione teocratica
1. Quali domande suscita I Pietro 5:1-3 sulla questione se tutti i membri della congregazione fossero “anziani”?
VERSO gli anni dal 62 al 64 E.V. l’apostolo Pietro, mentre era a Babilonia in Mesopotamia, ebbe da scrivere qualche cosa intorno agli “anziani”. Egli dice: “Perciò, agli anziani [presbiteri] fra voi do questa esortazione, poiché anch’io sono anziano come loro e testimone delle sofferenze del Cristo, e partecipe della gloria che si deve rivelare: Pascete il gregge di Dio affidato alla vostra cura, non per forza, ma volontariamente; né per amore di guadagno disonesto, ma premurosamente; né come signoreggiando su quelli che sono l’eredità di Dio, ma divenendo esempi del gregge”. (1 Piet. 5:1-3) Se, ora, tutto il “gregge di Dio” dovessero considerarsi come “anziani”, qual era il significato della dichiarazione di Pietro circa gli “anziani fra voi”? E poi, come poteva dirsi che quel gregge di Dio era “affidato alla vostra cura”, cioè affidato alla cura degli “anziani”? Come avrebbero potuto ‘pascere il gregge’ se tutto il gregge fossero stati “anziani” e quindi tutti pastori?
2. Perché quelli ai quali Pietro qui si rivolgeva erano pure ufficialmente “anziani”, e con quanti “anziani” la congregazione di Gerusalemme ebbe inizio alla Pentecoste del 33 E.V.?
2 L’apostolo Pietro si classifica come “anziano” con gli “anziani” ai quali si rivolge. Se Pietro fu dunque un “anziano” in senso ufficiale, quelli ai quali si rivolgeva erano pure ufficialmente “anziani”. Per certo un apostolo di Gesù Cristo doveva essere un “anziano”. Di conseguenza, quando la congregazione cristiana ebbe inizio il giorno di Pentecoste del 33 E.V., ebbe dodici “anziani” ufficiali, cioè i dodici apostoli di Gesù Cristo. (Atti 1:13 a 2:37) Quegli apostoli furono tutti come Pietro essendo ciascuno “testimone delle sofferenze del Cristo”, perché erano stati associati insieme dal tempo del battesimo di Gesù fino alla sua ascensione al cielo. (Atti 1:21, 22; 1 Piet. 5:1) Come ufficiali “anziani” quegli apostoli “faticarono nel parlare e insegnare”, dalla Pentecoste del 33 E.V. in poi. — 1 Tim. 5:17; Atti 2:37-42; 4:33; si paragonino II Giovanni 1 e III Giovanni 1.
COME FURONO RESI “ANZIANI”
3. (a) Come i dodici apostoli furono resi “anziani”? (b) Secondo Atti, capitolo 14, in relazione con che cosa apprendiamo che furono costituiti allora gli “anziani” in altre congregazioni?
3 Gli undici apostoli fedeli di Gesù Cristo erano stati suoi discepoli, alcuni per più di un anno prima che egli li nominasse apostoli. (Giov. 1:35 a 2:2; Matt. 4:12-22; 10:1-4; Luca 6:12-16)
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