Felici quelli che rifiutano di far compromessi
1. Se Gesù non fosse stato governato da princìpi quale condotta avrebbe intrapresa, ma quale condotta intraprese invece?
INTRAPRENDENDO una condotta contraria ai princìpi di Geova Gesù avrebbe potuto guadagnare il favore degli uomini ed evitare in parte i rimproveri e le sofferenze che subì, ma egli non era tipo da sottomettersi a qualsiasi cosa fosse momentaneamente opportuna. Gesù volse la sua mente all’esclusiva devozione di Geova, resistendo alle cose materiali e agli allettamenti di questo mondo, e ricevette l’eterna benedizione di Geova. Il nostro grande Esempio era governato dai princìpi non dalle passioni, e la legge di Dio era nel suo cuore. Egli non faceva compromessi. — Sal. 40:8; Ebr. 10:9.
2, 3. (a) Quali fedeli esempi di vivere secondo i princìpi cristiani abbiamo nella vita dei primi Cristiani? (b) Quale principio riferì Giacomo a coloro che sono pronti a cedere?
2 Gli apostoli videro il suo esempio e con l’aiuto dello spirito santo lo compresero pienamente. Anch’essi dedicarono la propria vita al servizio di Geova, furono battezzati e avanzarono verso la maturità spirituale. La documentazione delle loro azioni e parole mette in evidenza il modo in cui i veri Cristiani, guidati da giusti princìpi, si comportano per essere accettevoli a Geova. Dimostra anche che uomini imperfetti come noi possono vivere secondo i princìpi. Quando si trovarono di fronte alle persecuzioni furono altrettanto risoluti di Gesù, come quando Pietro e Giovanni dissero ai governatori che li avevano battuti per aver ubbidito ai giusti princìpi: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governatore piuttosto che agli uomini”. Essi avrebbero potuto evitare i rimproveri e le sofferenze fisiche per mano degli uomini, facendo compromessi in quanto ai princìpi cristiani, ma avrebbero sofferto terribili rimorsi di coscienza se avessero fatto compromessi. Erano Cristiani maturi che ponderavano bene le cose e vedevano che l’unica via era di dare una risposta franca. — Atti 5:29; 1 Piet. 3:16, 21.
3 I primi Cristiani non fecero un appello sdolcinato per ottenere l’approvazione del mondo compromettendo la loro posizione o il loro messaggio. Gesù li aveva avvertiti chiaramente che sarebbero stati odiati dal mondo e avrebbero subìto persecuzioni, perfino la morte, per essersi attenuti ai giusti princìpi. Sapevano che far compromessi avrebbe significato perdere la loro posizione presso Geova. Giacomo, esplicito, si rivolse quindi con vigore a quelli che erano pronti a cedere: “Adultere, non sapete che l’amicizia col mondo è inimicizia con Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. — Giac. 4:4.
4, 5. Dimostrate in che modo ragionare sui princìpi cristiani protegge i Cristiani dai cosiddetti movimenti per l’unione delle fedi.
4 In quei primi tempi sotto l’Impero Romano i capi mondiali praticavano una mescolanza di religioni, una specie di disposizione per l’unione delle fedi, in cui si considerava che tutte le religioni avessero qualche merito. Ma i veri Cristiani rimasero separati ed erano odiati per la loro attitudine intransigente. Come avrebbero potuto i Cristiani fare diversamente? Il principio secondo cui essi non facevano parte del mondo era stato stabilito da Cristo. Essi sapevano che l’adorazione di Geova e non quella degli idoli era giusta. (Notate come ragionò Paolo sui princìpi e sull’idolatria in 1 Corinzi 10:14-22). Ponderare i princìpi scritturali protegge i Cristiani dai cosiddetti movimenti per l’unione delle fedi. Gesù aveva avvertito in Matteo 16:6-12: “State all’erta e guardatevi dal lievito dei Farisei e dei Sadducei”, “Perciò essi cominciarono a ragionare fra loro, dicendo: ‘Non abbiamo preso pani con noi’. Sapendo questo, Gesù disse: ‘Perché state così ragionando fra voi, perché non avete pani, voi di poca fede? Non vedete ancora il punto, o non vi ricordate dei cinque pani per le cinquemila persone e quante ceste ne raccoglieste? O dei sette pani per le quattromila persone e quante ceste di viveri raccoglieste? Com’è che non discernete che non vi ho parlato di pani? Ma guardatevi dal lievito dei Farisei e dei Sadducei’. Allora afferrarono che egli diceva di guardarsi, non dal lievito dei pani, ma dall’insegnamento dei Farisei e dei Sadducei”. Era dunque necessario che avessero in mente i fatti quando ponderavano, e Gesù li aiutò ad imparare. Più tardi fu la volta di Paolo ed egli considerò apertamente il pressante problema dell’unione delle fedi ai suoi giorni e aiutò i conservi cristiani a ragionare bene, scrivendo in 2 Corinzi 6:14-17: “Non siate inegualmente aggiogati con gli infedeli. Poiché quale associazione ha la giustizia con l’illegalità? O quale comunione ha la luce con le tenebre? Inoltre, quale armonia vi è fra Cristo e Belial? O qual parte ha la persona fedele con l’incredulo? E quale accordo ha il tempio di Dio con gli idoli? Poiché noi siamo il tempio del Dio vivente; come Iddio disse: ‘Io risiederò fra loro e camminerò fra loro, e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo’. ‘Perciò uscite di mezzo a loro, e separatevene’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa immonda’”. La logica di Paolo è chiara. Vedendo i princìpi implicati, i Cristiani di Corinto poterono mantenersi puri.
5 Perciò oggi, benché nella Bibbia non si parli di unione delle fedi, i veri Cristiani seguono i princìpi cristiani e non s’immischiano in movimenti per l’unione delle fedi, alleanze religiose o mutevoli concili ecclesiastici. Noi non vogliamo avere alcuna parte nella mescolanza delle false religioni divise, ora così popolari in questo mondo. Perché no? Perché ponderiamo i princìpi biblici e comprendiamo la posizione di un Cristiano in questo mondo. Come Cristiani dobbiamo mantenerci puri e non transigere mai sui giusti princìpi di Dio per esser considerati con favore da questo mondo.
6. Come devono ragionare i Cristiani sui princìpi e sulle leggi di Dio riguardo alla trasfusione di sangue?
6 Un altro esempio a proposito di parole che non sono specificamente menzionate nella Bibbia sulle quali si deve ragionare secondo i princìpi e le leggi di Dio è quello della trasfusione di sangue. Con che facilità le persone che ignorano i princìpi di Dio sono trascinate da passione o emozione! La trasfusione di sangue ha avuto sviluppo in anni recenti e perciò non ebbe mai luogo ai tempi biblici. Tuttavia le leggi e i princìpi di Dio sono chiari: La vita della carne è nel sangue. Non si può mangiare il sangue. Il sangue deve essere scolato, non conservato. La trasfusione di sangue è un nutrimento provveduto al corpo mediante iniezione endovenosa; equivale a nutrirsi di sangue. Quindi si deve dedurre che è una pratica antiscritturale. Il principio trionfa sull’emozione. I veri Cristiani non faranno compromessi, permettendo che alcuna forma di sangue sia trasfusa e così incorrere nel disfavore di Geova. Sarebbe comunque irragionevole perdere la vita eterna nel nuovo mondo solo per voler vivere ora alcune settimane o anni di più.
7. Quale pressione potrebbe essere esercitata su un Cristiano in quanto alla trasfusione di sangue?
7 Ma chi negherà che quando si è personalmente implicati nella lotta fra le violente emozioni del mondo e i giusti princìpi di verità non si sostenga una prova? La trasfusione di sangue non sembra apprezzabile a prima vista? Non si potrebbe sostenere che così una persona resterebbe in vita per essere più in grado di servire Dio? Non serve entrare in discussioni. Potrebbe essere vero che i sostituti del sangue non abbiano lo stesso effetto del sangue stesso. Ma i princìpi di Dio sono stabiliti e i Cristiani si attengono alle sue leggi in contrasto con le teorie mediche. Quindi la vita esercita costantemente una pressione sui dedicati servitori di Geova e soltanto pensando con calma, determinazione e chiarezza alle cose, indagando con cura e con preghiera la volontà di Geova, i Cristiani evitano i compromessi.
IL PERICOLO DEI COMPROMESSI
8. Perché evitare anche un solo compromesso?
8 Far compromessi è pericoloso. Un solo compromesso indebolisce la coscienza e altri compromessi potrebbero facilmente seguirlo. Può esser paragonato ad un uomo che ha detto una bugia, aggiungendone molte altre per nascondere la prima.
9. Che cosa significa per i Cristiani la neutralità verso il mondo?
9 La coscienza guidata dalla Parola di Geova si atterrà ai giusti princìpi ed aiuterà la persona a mantenere la dovuta neutralità verso il mondo. Un dedicato servitore di Geova è in una posizione ben differente da quella di un uomo del mondo. Egli si è impegnato a dichiararsi chiaramente per Geova, sia con le parole che con le opere, e non può sottrarsi a tale impegno. (Eccl. 5:4, 5) Alcuni potrebbero pensare che la neutralità dei Cristiani verso il mondo indichi solo che essi non prendono parte ad alcune cose che violano la coscienza e i princìpi cristiani. Non è quello che non siete che conta, ma quello che siete! La neutralità verso il mondo non elimina di dover agire negli interessi del Nuovo Mondo. Significa attivo ministero cristiano: attivo appoggio al nuovo mondo. Senza quest’attività la nostra fede è morta. L’attività richiesta ora si basa sul principio dichiarato da Gesù: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”. È necessario un lavoro coscienzioso per partecipare all’adempimento di questo proposito di Geova. — Giac. 2:26; Matt. 24:14.
10. A che cosa deve pensare un Cristiano quando viene fatto qualche tentativo per allontanarlo dal ministero, e che cosa farà?
10 Se uno ha intrapreso questo ministero, come può permettere in coscienza e volontariamente che qualsiasi cosa lo allontani dal servizio? Ci sono occasioni in cui il mondo richiede da un individuo un servizio speciale di qualche genere contrario ai princìpi biblici secondo i quali la sua coscienza è stata addestrata o che lo impegnerebbe in un’ulteriore attività lucrativa al punto di non essere più in grado di prestare la dovuta attenzione al ministero. Qui egli deve ponderare i princìpi della Parola di Dio. Si lascerà allontanare dal ministero per servire esclusivamente il vecchio mondo? Dovrebbe temere ciò che potrebbe accadergli se rifiuta? Perderà i suoi attuali mezzi di sussistenza? Soffrirà la perdita di cose materiali o della reputazione se rimane fedele al suo ministero? Sarà perseguitato? È una lotta del principio contro la passione. Basandosi sul principio cristiano riguardante il nostro rapporto col mondo, Paolo scrisse, in 2 Timoteo 2:3, 4: “Come giusto soldato di Cristo Gesù prendi la tua parte nel soffrire il male. Nessuno che serve come soldato s’immischia negli affari commerciali della vita, affinché riceva l’approvazione di colui che lo ha arruolato come soldato”. Noi siamo soldati cristiani. Siamo ambasciatori in sostituzione di Cristo. La nostra opera ci è stata divinamente assegnata. Con questi princìpi saldi nella mente, ogni Cristiano segue singolarmente la propria coscienza, anche se la sua famiglia e gli amici mondani non comprendono ciò che intese Gesù quando disse: “Continuate quindi a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. — 2 Cor. 5:20; Matt. 6:33.
11. Come gli ecclesiastici hanno fatto compromessi sui princìpi della Parola di Dio, e quale sarà il risultato per loro e per la Cristianità?
11 Noi siamo grandemente debitori verso Geova per aver rivelato dinanzi ai nostri occhi il suo proposito riguardante questo presente sistema di cose sotto Satana. Com’è diversa la nostra posizione da quella del clero e degli uomini di questo mondo! Gli ecclesiastici si preoccupano vedendo ateismo, comunismo e filosofie pagane che dilagano come un’inondazione alle porte della Cristianità e s’infiltrano nelle loro organizzazioni. Ma noi non siamo sorpresi, perché Gesù lo predisse nella sua profezia in Luca 21:20-22. I capi della Cristianità cercano freneticamente di mantenere il loro dominio sui popoli, che un tempo era così forte. Ma non danno al popolo una solida base per la fede insegnando i puri princìpi di Dio, e il popolo va alla deriva. Gli ecclesiastici più volte hanno fatto compromessi riguardo ai basilari princìpi della Parola di Dio, torcendo le scritture per cercare di giustificare i compromessi. Hanno introdotto giochi d’azzardo, spettacoli e trattenimenti nelle chiese per cercare di tenere unito il gregge. Si sono alleati ai politicanti, e hanno dimostrato di far parte di questo mondo. Il Concilio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti dà prova di ciò annunciando, com’è riferito dal Times di New York del 10 settembre 1956, che “i ministri hanno il dovere di pesare bene la situazione e assumere una posizione nella politica”. Cristo Gesù e i suoi apostoli non avrebbero mai fatto questo. Gli ecclesiastici hanno benedetto e partecipato a guerre sanguinose. Ma neanche con i loro compromessi né sostenendo i capi politici, sono riusciti ad evitare il fallimento spirituale della Cristianità e conservare il controllo sul popolo. Sono divisi, disuniti e spiritualmente deboli.
12. (a) Dove i compromessi hanno condotto la Cristianità? (b) In contrasto, qual è la posizione dei testimoni di Geova?
12 I testimoni di Geova si aspettavano questa condizione nella Cristianità piena di compromessi, e la Parola di Dio indica che peggiorerà sempre finché la Cristianità priva di princìpi andrà finalmente in rovina peggio dell’infedele Gerusalemme nel 607 a.C., la cui caduta fu profetica dell’avvenimento futuro. E i testimoni di Geova non vogliono avere niente a che fare con l’infedele clero che scende a compromessi e col suo modo d’agire. La Cristianità è condannata dal giudizio di Dio. Una grande voragine si è aperta fra i servitori di Geova che si attengono ai suoi princìpi e i falsi adoratori privi di princìpi. Mentre la fine si avvicina, l’organizzazione di Geova rimane pura. I suoi veri testimoni si attengono saldamente ai princìpi di Dio e rimangono puri. Non siamo qui sulla terra per essere amati dal vecchio mondo; siamo qui per sostenere la pura adorazione.
PERSEVERIAMO SEPARATI DA QUESTO MONDO
13. Quale atteggiamento paziente e intransigente hanno dimostrato i servitori di Geova riguardo all’opera in Italia e con quali risultati?
13 Per sostenere la pura adorazione ci vuole pazienza e perseveranza nell’osservanza dei princìpi cristiani. In molte parti del mondo i nostri fratelli hanno dovuto mostrar coraggio nell’applicazione dei princìpi di Geova di fronte alle più grandi prove. Geova ha dato loro la forza. Considerate i nostri fratelli nei paesi totalitari. Hanno forse abbandonato i princìpi per l’opportunismo dominato dalla passione? Guardate all’esempio dell’Italia. Per anni le Camice Nere di Mussolini impedirono la predicazione della buona notizia da parte dei testimoni di Geova. Il Vaticano ebbe relazioni di concordato e amicizia col mondo, ma i testimoni di Geova in Italia, pochi di numero, furono duramente perseguitati. I testimoni di Geova in Italia e all’estero si chiedevano come sarebbe stato possibile predicare ai milioni di Italiani. Gli anni allora sembravano lunghi, ma i testimoni di Geova furono pazienti. Non persero la fede. Predicavano dove potevano. Giunse il tempo di far conoscere i princìpi di Geova in Italia e la ‘spada della Chiesa Cattolica Romana’ fu tolta di mezzo. Quando una porta si aprì l’opera fu subito intrapresa in tutto il paese ed ora una parte della società del nuovo mondo in rapida espansione fiorisce nella dolce Italia.
14. Come i testimoni di Geova hanno perseverato separati dal mondo in altri paesi totalitari e hanno ottenuto la benedizione di Geova?
14 I nostri fratelli nella Germania nazista perseverarono, alcuni fino alla morte. I nostri fratelli nella Repubblica Dominicana e in Argentina perseverarono. I Cristiani si aspettano di dover perseverare mentre rimangono separati da questo mondo, ma mentre aspettano di esser liberati da Geova essi continuano a predicare la buona notizia. Geova li ha riccamente benedetti nella loro fede, come nel Quebec, dove i nostri fratelli hanno combattuto una dura lotta e non hanno voluto cedere in ciò che era giusto. Geova ha dato le vittorie, e oggi la buona notizia è predicata apertamente in questi paesi, alla lode di Geova. I servitori di Geova si sono retti fermamente sui saldi princìpi di Geova anche quando la situazione sembrava molto oscura. Profondamente convinti della giustezza della loro condotta essi hanno combattuto valorosamente e infine, con l’aiuto di Geova, sono riusciti a convincere molti governanti e giudici dei diritti legali di coloro che si attengono ai princìpi di Geova. Ed oggi in questi paesi la buona notizia è predicata apertamente, alla lode di Geova e con gran dispiacere del clero avverso.
15. Com’è stato possibile per i testimoni di Geova sopportare la feroce persecuzione comunista, e che cosa fanno mentre perseverano?
15 Da anni i fratelli hanno dovuto subire crudele persecuzione nei paesi comunisti. Sono stati fatti tentativi estremamente astuti e persistenti per indurli al compromesso. La fedeltà ai princìpi cristiani da parte dei fedeli testimoni di Geova è stata una grande testimonianza per governanti e sudditi. Non sappiamo per quanto tempo ancora i fratelli dovranno sopportare queste condizioni. Essi hanno in mente il principio dichiarato da Gesù: “Chi avrà perseverato fino alla fine è quello che sarà salvato”. (Matt. 24:13) E le parole di Paolo danno intendimento: “Tu hai fedelmente seguito il mio insegnamento, . . . la mia fede, . . . la mia perseveranza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze, . . . le stesse persecuzioni che io ho sopportato; eppure da tutte il Signore mi ha liberato. Infatti, tutti quelli che desiderano vivere in devota dedizione insieme a Cristo Gesù saranno pure perseguitati”. (2 Tim. 3:10-12) Quindi mentre perseverano essi predicano, e per mezzo loro Geova raccoglie altre pecore. La documentazione della perseveranza dei servitori di Geova in questi ultimi giorni è stata resa possibile solo dall’aiuto di Geova, e a lui rendiamo ogni grazia e lode. Come sono felici quelli che sono guidati dai princìpi e che resistono nella gloriosa lotta! — Giac. 5:11.
16. (a) Perché è importante ora saper ragionare sui princìpi della Parola di Dio? (b) Come possiamo evitare di essere intrappolati da ragionamenti umani?
16 Con la violenta persecuzione Satana non ha avuto successo nel vincere quelli che vivono secondo i veri princìpi cristiani. Ma egli è un astuto avversario che non si arrende nel conflitto. Non mise forse alla prova Gesù suggerendogli ciò che avrebbe potuto sembrare buono a prima vista ma che l’avrebbe allontanato da Geova? (Matt. 4:1-11) Gesù sapeva come ragionare sui princìpi biblici e rimase saldo. Satana sa che ora il suo tempo è breve e sta cercando di divorare tutti, compresi i servitori di Geova. Con astuti inganni egli vorrebbe far compromettere i servitori di Geova, farli cadere e conquistarsi la loro adorazione. Stiamo per entrare nel tempo della più grande prova che i Cristiani abbiano mai conosciuto. Stiamo dunque attenti a come pensiamo e ragioniamo. Atteniamoci ai giusti princìpi e leggi di Dio. Anche quelli che ci sono vicini o sono associati con noi potrebbero darci cattivi consigli seguendo ragionamenti umani invece di seguire i princìpi di Dio. A Giobbe, duramente provato, la moglie rivolse sgradevoli parole. (Giob. 2:9, 10) Anche Cristo Gesù dovette guardarsi da parole insidiose quando Pietro, suo intimo associato, si oppose energicamente alla necessità che Gesù soffrisse e fosse ucciso. “Egli disse a Pietro: ‘Va via da me, Satana! Tu mi sei una pietra d’inciampo, perché pensi, non i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini”’. E quindi per aiutare Pietro a pensare giustamente Gesù stabilì un principio che riguarda tutti i Cristiani: “Poiché chi vuole salvare l’anima sua la perderà; ma chi perde l’anima sua per amor mio la troverà”. (Matt. 16:22-25) Perciò affidiamoci ai precisi consigli della Parola e dell’organizzazione di Geova. Geova ci ha dato i suoi giusti princìpi su cui meditare, e finché continueremo risoluti a conformarci a questi princìpi non cederemo a Satana.
17. Perché dobbiamo stare ora in guardia contro i compromessi, e quale sarà il risultato per coloro che non faranno mai compromessi sui princìpi cristiani?
17 Come servitori di Geova impegnati in una guerra spirituale è ora tempo di pensare seriamente a quel che stiamo facendo. Abbiamo in Satana un astuto avversario e molte insidie sono tese per prenderci in trappola, cullarci in un sonno spirituale o attirarci nel mondo e lontano da quello che ha il primo posto nella nostra vita, il regno di Dio. Quando sopraggiunge ciascuna prova della nostra devozione, dobbiamo controllare i nostri sentimenti. Dobbiamo ponderare le cose con pazienza e considerare accuratamente i consigli della Parola e dell’organizzazione di Dio prima di fare un passo che potrebbe mettere in pericolo il nostro servizio. Dobbiamo diventare Cristiani spiritualmente adulti in grado di prendere decisioni giuste. Sempre più il mondo segue l’opportunismo o la passione e ignora il principio; ma sempre più i servitori di Geova aderiscono ai princìpi cristiani e superano le passioni della carne. Siamo Cristiani. Abbiamo fatto la nostra dedicazione. Siamo disposti a soffrire per amore della giustizia. Non facciamo parte di questo mondo, né desideriamo farne parte. Questo è un tempo di giudizio finale. La vita eterna è in giuoco. Pensate agli interessi di Dio e siate governati da essi. Guadagnate dunque la vita eterna non facendo mai compromessi sui princìpi cristiani.