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  • g79 8/2 pp. 5-9
  • La creazione va all’università

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  • La creazione va all’università
  • Svegliatevi! 1979
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Svegliatevi! 1979
g79 8/2 pp. 5-9

La creazione va all’università

Com’è accolta? Sempre cortesemente, a volte con entusiasmo. Ma messa a confronto con l’evoluzione, può superare l’esame?

“SE IL monopolio è sbagliatissimo nell’industria, chiedo in modo esplicito: il monopolio non è sbagliatissimo nell’educazione?” Questa è la domanda posta dal professor John Moore della Michigan State University. Egli aggiunge: “Ritengo che sia ormai tempo di rassicurare i contribuenti che i loro ragazzi sentono una leale esposizione di entrambi i lati della questione”. La questione a cui si riferisce è questa: La vita esiste grazie all’evoluzione o alla creazione? Per anni Moore insegnò l’evoluzione nelle sue lezioni di scienze. Poi un amico lo sfidò a provarla. Non poté farlo. “Mi resi conto che insegnavo solo quello che mi era stato insegnato”, disse. “La ragione per cui tanti credono nell’evoluzione è che a tanti è stata insegnata solo l’evoluzione”. Negli ultimi cinque anni il dottor Moore ha incluso la creazione oltre all’evoluzione nelle sue lezioni di scienze.

Alcuni suoi colleghi dell’università non ne sono contenti e sollevano il problema della separazione tra Chiesa e Stato. Comunque, nel considerare la creazione, il principale riferimento che si deve fare alla Bibbia è il primo capitolo di Genesi. Qui non vi è cenno a credi settari né a forme d’adorazione. Non si fa propaganda per alcuna religione particolare. Inoltre, la Bibbia viene citata nei corsi di letteratura, è menzionata quando si studia la parte importante che certe religioni hanno avuto nella storia, e lezioni di religione comparata prendono in considerazione insegnamenti religiosi e citazioni bibliche. Nessuna di queste cose è considerata un attentato alla separazione tra Chiesa e Stato. Quindi non si dovrebbe considerare tale neanche l’insegnamento della creazione.

Le discussioni su creazione ed evoluzione hanno un orientamento scientifico. Ciò è dimostrato dalla seguente citazione del giornale universitario Students for Origins Research del gennaio-febbraio 1978:

“Il dibattito di solito si svolge intorno a un tema come ‘La teoria della creazione speciale è superiore alla teoria dell’evoluzione quale spiegazione dell’evidenza scientifica relativa alle origini’, con gli scienziati che discutono in posizione affermativa o negativa. Quasi tutti i dibattiti hanno incluso discussioni su termodinamica, probabilità, fossili, metodi di datazione, mutazioni, selezione naturale, generazione di animali e piante, omologia ed embriologia”.

Questo stesso giornale riferì che l’anno scorso 5.000 persone assisterono a un dibattito del genere presso l’University of Minnesota. Circa 2.000 assisterono a dibattiti simili tenuti l’anno scorso alla Colorado State University e anche alla Texas University. Oltre 1.000 furono i presenti ai dibattiti nelle seguenti università: University of Maryland, Ohio State University, San Diego State College, University of California a Los Angeles e Santa Barbara e Chico State College. Dibattiti simili si svolsero in altre università fra cui University of Oregon, University of California a Berkeley, University of Kansas e Georgia State University.

Metodo seguito dai testimoni di Geova

I testimoni di Geova visitano spesso scuole superiori e università per parlare della creazione. Quando lo fanno non seguono il metodo del dibattito. La struttura stessa del dibattito rende difficile ai partecipanti cambiare parere senza perdere la faccia. È una competizione per vedere quale parte vincerà. La tensione cresce, si scambiano parole forti, subentra il dogmatismo, e il ragionamento calmo e logico è sopraffatto. Spesso entrambe le parti se ne vanno come sono venute, ciascuna convinta di avere ragione.

I testimoni di Geova ritengono che un metodo differente sia più utile e più vicino al consiglio biblico: “Lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere, ma ha bisogno d’esser gentile verso tutti, qualificato per insegnare, mantenendosi a freno nel male, istruendo con mitezza quelli che non sono favorevolmente disposti; se mai Dio conceda loro il pentimento che conduce all’accurata conoscenza della verità”. (2 Tim. 2:24, 25) Perciò i testimoni di Geova di solito presentano le loro vedute in un discorso, quindi invitano i presenti alla discussione. Molte volte questa discussione dura più a lungo della conferenza.

“Che la sapienza sia giusta è provato dalle sue opere”, o dai suoi risultati, disse Gesù. (Matt. 11:19) I risultati ottenuti dai testimoni di Geova con questo metodo ne dimostrano la validità. Una conferenza-dibattito fu organizzata da uno studente del Brooklyn College. Col suo professore di geologia, che era anche rettore della facoltà di scienze, aveva considerato alcuni punti sulla creazione che aveva imparati dai Testimoni. Il professore decise che i suoi studenti avrebbero dovuto essere al corrente di questi punti, e invitò a parlare i Testimoni. Vennero in due, uno dei quali insegnante di biologia e autore di un testo di biologia per le scuole superiori. Entrambi presero la parola, quindi risposero alle domande, e i 200 presenti sembrarono d’accordo che l’evoluzione era solo una teoria non provata. La maggior parte delle domande si riferivano alla Bibbia. Lo studente che aveva organizzato l’incontro è ora un ministro a tempo pieno dei testimoni di Geova.

Due ragazze, che frequentavano un’università della Florida, parlarono dell’evoluzione. Una era Testimone e il suo discorso sulla creazione provocò questa risposta da parte dell’altra ragazza: “Quello che dici di un mondo migliore è bello, ma io devo credere alla teoria in cui credono scienziati e professori. Dopo tutto, loro sono addentro in questo campo. Non posso credere che voi ne sappiate di più di loro. Devo seguirli”. Entrambe assisterono quindi a una delle conferenze-dibattito tenute dai Testimoni, e in seguito la scettica esclamò: “Non sapevo che quella degli evoluzionisti è solo una teoria non provata che lascia tante domande senza risposta!”

“Perché non insegnano queste cose in classe?”

Sempre in Florida, assisterono a una di queste riunioni un’insegnante e il marito, anch’egli professore, insieme a un amico studente. In seguito lo studente disse: “È stata una rivelazione! Perché non insegnano queste cose in classe?” Alcuni mesi più tardi lo studente e l’insegnante furono battezzati come Testimoni, e il marito di lei, il professore, studiava regolarmente la Bibbia con i Testimoni.

In un’università cattolica del Maryland, il direttore della facoltà di biologia lesse il libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione?, distribuito dai testimoni di Geova. Ne fu così colpito che volle che un Testimone parlasse della creazione ai suoi studenti. Quaranta studenti furono presenti, oltre a tre professori con le rispettive mogli e a diverse monache. Alla conclusione parecchi studenti chiesero uno studio biblico a domicilio, e lo stesso fecero due delle monache; e il professore che aveva organizzato la riunione volle sapere come poteva procurarsi una scorta del libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione? D’ora in poi, egli disse, il loro corso di biologia avrebbe incluso punti sulla creazione oltre a quelli sull’evoluzione.

Alcuni anni fa The American Biology Teacher, giornale dell’Associazione nazionale degli insegnanti di biologia, pubblicò un articolo di un sostenitore del creazionismo che aveva discusso il soggetto nelle università. In un numero successivo, del gennaio 1971, la rubrica “Lettere al Direttore” pubblicò lettere di protesta da parte di biologi. Una di Ernst Mayr, professore ad Harvard, iniziava col solito tono: “Non conosco una sola persona ben informata che metta in dubbio la realtà dell’evoluzione”. Nel secondo paragrafo asseriva che ogni biologo ben informato condivideva l’opinione che l’evoluzione “è considerata, da tutti coloro che sono in grado di giudicare, un fatto che non ha bisogno di ulteriore prova”. Ma più avanti si contraddiceva, dicendo: “Nella scienza non è mai possibile provare alcuna cosa”. Comunque, molte verità scientifiche sono state provate sia dall’osservazione che dagli esperimenti. Sarebbe stato più appropriato che il professore avesse detto: ‘Nell’evoluzione non è mai possibile provare alcuna cosa’. Le parole conclusive di Mayr a proposito dell’evoluzione ripetevano la sua asserzione iniziale: “. . . è accettata da ogni biologo ben informato”.

Insieme alla lettera di Mayr, fu pubblicata questa nota in calce:

“Gli insegnanti che desiderano essere più informati su argomenti relativi al creazionismo dovrebbero leggere il libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione? pubblicato nel 1967 dalla Watch Tower Bible & Tract Society e reperibile localmente presso i testimoni di Geova. Questo libro di 192 pagine è corredato di un’estesa bibliografia. — Il direttore”.

La creazione supera gli esami

Secondo la creazione la vita ebbe origine da Geova Dio. Egli creò le molte diverse specie, e ciascuna di queste generò una progenie “secondo la sua specie”. La vita viene solo dalla vita. Entro la specie ci sono variazioni, ma i cambiamenti vitali avvengono entro la stessa specie. (Genesi, capitolo primo) L’evoluzione sostiene che la vita venne all’esistenza per caso, quindi per caso si trasformò in nuove specie, dall’ameba fino all’uomo.

Per quel che sappiamo, la vita viene solo dalla vita. Per quel che sappiamo, gli organismi si riproducono secondo la loro specie, e le variazioni non vanno oltre tale specie. Questi sono fatti provati e anche confermati dagli esperimenti. La generazione spontanea della vita non è stata provata; né si è ottenuta mediante esperimenti. Non è stato provato che una specie si sia trasformata in un’altra; né si può farlo accadere in laboratorio. L’evoluzione non può essere dimostrata con metodi scientifici. Neanche con l’intervento dell’intelligenza umana si può creare la vita o trasformarla in una specie diversa.

Sono stati trovati molti fossili appartenenti a date specie, ma nessuno che denoti i milioni di cambiamenti che avrebbero dovuto aver luogo per trasformare una specie in un’altra. La fede soltanto sostiene la credenza dell’evoluzionista nella generazione spontanea della vita. Inoltre ci vuole fede in fossili mai scoperti e fede in mutazioni mai viste.

L’evoluzione è una filosofia, ma travestita da scienza. Ripone fede nel “caso” come se fosse il creatore dei milioni di progetti significativi e complicati insiti nelle cose viventi. Ciò richiama alla mente certuni che nell’antichità misero da parte Geova e divennero ‘quelli che mettono in ordine una tavola per il dio della Buona Fortuna e quelli che riempiono il vino mischiato per il dio del Destino’. — Isa. 65:11.

C’è una sfacciata incoerenza nel pensiero degli scienziati evoluzionisti. Questo nel campo della progettazione e dell’ordine. Per esempio, è stato proposto di inviare segnali radio ad alcune delle stelle più vicine nella speranza di mettersi in comunicazione con qualche lontana civiltà che si presume abiti un ipotetico pianeta. Se questi segnali seguono uno schema, invece di essere inviati a casaccio, indicherebbero una fonte intelligente. Lasciamo che lo spieghi il dottor Carl Sagan della Cornell University:

“È facile creare un messaggio radio interstellare che può essere riconosciuto inequivocabilmente come proveniente da esseri intelligenti. Un segnale modulato (‘bip’, ‘bip-bip’, . . .) che comprenda i numeri 1, 2, 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31, per esempio, consiste esclusivamente dei primi 12 numeri primi, cioè numeri che si possono dividere solo per 1 o per se stessi. Un segnale di questo genere, basato su un semplice concetto matematico, potrebbe avere solo un’origine biologica. . . . Ma un metodo di gran lunga più promettente è quello di inviare immagini”. — Rivista dello Smithsonian Institution, maggio 1978, pagg. 43, 44.

Fu suggerito di inviare un’immagine in cui compaiano un uomo, una donna e un bambino, il sistema solare e diversi atomi: il tutto mediante una serie di punti e linee, ciascuno dei quali rappresenta una unità d’informazione, e che avrebbe richiesto in tutto 1.271 unità. Un’immagine ancor più complicata è già stata inviata nel 1974 all’ammasso di stelle M13.

Ora il punto è questo: se 1.271 unità d’informazione in una certa sequenza indicavano ordine e progettazione e provavano “inequivocabilmente” l’esistenza di una fonte intelligente, che dire dei circa diecimila milioni di unità d’informazione codificate nei cromosomi di ciascuna cellula vivente?

Il DNA di una cellula umana fecondata non contiene solo un migliaio di informazioni per trasmettere una semplice rozza immagine in bianco e nero, ma miliardi e miliardi di unità d’informazione che determinano la crescita di un essere umano vivente, tridimensionale, a colori, in carne ed ossa! E la cellula uovo non ha bisogno di aspettare che qualche scienziato decifri cosa rappresentano tutti i simboli genetici e organizzi le informazioni per formulare il progetto del bambino. Nessuno studioso di genetica conosce abbastanza per sapere neanche lontanamente da dove cominciare. Eppure la minuscola cellula uovo fa tutto questo lavoro senza alcun intervento esterno!

Ebbene, cosa ne pensano gli scienziati di questo codice genetico che si ripete trilioni di volte in ciascuna delle cellule della creatura umana? Dicono che si è prodotto per caso. Poi dicono che un segnale radio dallo spazio, contenente poche centinaia di informazioni, costituirebbe un avvenimento sensazionale e dimostrerebbe di provenire da una fonte intelligente; dicono che ciò non potrebbe mai accadere per caso! Ma rifiutano di ammettere che il codice genetico dentro di noi dimostra in modo milioni di volte più sicuro che le informazioni hanno avuto un Ideatore sommamente intelligente. E tu che ne pensi? Che le relativamente poche e semplici unità d’informazione di un segnale radio dimostrino una fonte intelligente ma la tremenda complessità della progettazione degli organismi viventi sia dovuta al caso? Com’è stolto pensarlo! — Sal. 14:1.

La creazione è d’accordo con i fatti scientificamente provati. Il primo capitolo di Genesi elenca undici avvenimenti o condizioni dell’opera creativa di Geova. La scienza riconosce in tali avvenimenti gli stadi dello sviluppo della terra e della vita su di essa, e riconosce anche la correttezza dell’ordine in cui sono elencati in Genesi. Quali sono le probabilità che lo scrittore biblico abbia tirato a indovinare? Una su 39.916.800! Non significa questo che l’uomo ha già ricevuto un messaggio dallo spazio? Geova non ha già comunicato con gli uomini ispirandone alcuni a scrivere la Bibbia?

Quando la creazione va all’università, supera tutti gli esami. L’evoluzione passa solo se è simpatica all’insegnante.

[Immagini a pagina 8]

GLI EVOLUZIONISTI DICONO:

Segnali radio con poche centinaia di unità d’informazione che producono questo disegno possono provenire solo da una fonte intelligente

Dicono anche che i miliardi di unità d’informazione contenuti nel DNA che produce un uomo non richiedono intelligenza, ma sono dovuti al caso

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