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Perché essere battezzati?La Torre di Guardia 1962 | 15 novembre
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umanitario, grandi capi in vari campi di conquista, ma essi si dedicano a un lavoro o, con fanatismo patriottico, a un uomo eminente. Com’è diverso il caso del servitore di Geova Dio! Perché? Perché egli si dedica al suo Dio e non semplicemente a un lavoro, benché la sua dedicazione comprenda opere costruttive alla lode di Geova.
21. Quale saggia scelta possiamo fare, e così vivere? Quindi che cosa dovrebbero fare coloro che non si sono ancora dedicati e non hanno simboleggiato tale dedicazione col battesimo in acqua?
21 Perciò la decisione di fronte a cui si trova tutta l’umanità è questa: Chi servirò, Geova o Satana? Il sistema di questo mondo o gli interessi del Regno? Sarà la vostra decisione come quella di Giosuè: “Quanto a me e alla mia famiglia, noi serviremo il Signore [Geova]”? e come quella di Gesù: “Ecco, io vengo, per fare la tua volontà”? In questa decisione è compreso il comando di Cristo di essere battezzati. È un passo essenziale da fare se desideriamo trovarci nella speciale relazione con Geova e con suo Figlio. Non possiamo deliberatamente rifiutare di essere battezzati e nello stesso tempo ottenere la sua approvazione. Studiate con diligenza la Parola di Dio, ed essa approfondirà il vostro intendimento delle responsabilità della dedicazione e vi farà comprendere più a fondo il significato della dedicazione e del battesimo. Poi, senza esitare e ubbidientemente, fate questo passo, se non vi siete ancora battezzati, e vi metterete così in grado di ottenere l’approvazione di Geova e la vita nel suo nuovo mondo. — Gios. 24:15; Ebr. 10:9, Na.
22. A quale opera dobbiamo ubbidientemente prendere parte in questi ultimi giorni, per adempiere le responsabilità derivanti dalla nostra dedicazione?
22 Quanto a quelli che hanno già stipulato un patto con Geova, ricordino di continuo il loro voto e lo mantengano fedelmente. Continuino ad amare Dio profondamente e non dimentichino nemmeno di amare il prossimo. Quando diede il comando di andare a fare discepoli e di battezzarli per simboleggiare la loro dedicazione a Geova, Gesù disse: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”. Non possiamo indugiare, se siamo saggi, a divenire discepoli di Gesù e seguire il comando che egli ha dato dopo aver ricevuto ogni potere, il comando di essere battezzati e prendere parte alla proclamazione della buona notizia. — Matt. 28:18.
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Un libro meravigliosoLa Torre di Guardia 1962 | 15 novembre
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Un libro meraviglioso
La Bibbia è un libro meraviglioso. Questa fu anche l’opinione del famoso critico italiano Francesco De Sanctis, che ricoprì la carica di Ministro della Pubblica Istruzione nel governo di Cavour e che scrisse: “Non avevo letto mai la Bibbia, e i giovani neppure. Con quella indifferenza mescolata di disprezzo, che allora si sentiva per le cose religiose, la Bibbia, come Parola di Dio, muoveva il sarcasmo. Lessi non so dove, maraviglie di quel libro, come documento di alta eloquenza, e tirato dall’argomento delle mie lezioni, gittai l’occhio sopra il libro di Giobbe. Rimasi atterrito. Non trovavo nella mia erudizione classica niente comparabile a quella grandezza. Portai le mie impressioni calde calde nella scuola. Avevo già fatto una lezione sopra l’origine del male e il significato di quel libro, e fu udita con molta attenzione. Ma quando lessi il libro tutto intero, la mia emozione e la mia ammirazione guadagnarono tutti. Preso l’aire, c’immergemmo in quegli studi. Furono molto gustati la Cantica, un Salmo di Davide, dove, dalla contemplazione delle cose create, si argomenta la potenza e la grandezza del Creatore, e qualche Treno (Lamentazione) di Geremia. Era per noi come un viaggio in terre ignote e lontane dai nostri usi. Con esagerazione di neofiti, dimenticammo i nostri classici, fino Omero, e per parecchi mesi non si udì altro che Bibbia. . . . Mi maraviglio come nelle nostre scuole, dove si fanno leggere tante cose frivole, non sia penetrata un’antologia biblica”. — La Bibbia nel giudizio di illustri Italiani, di Augusto Jahier, pagina 34.
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