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  • Il miracolo della risurrezione

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  • Il miracolo della risurrezione
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 15/10 pp. 617-622

Il miracolo della risurrezione

“Ma ora Cristo è stato destato dai morti, primizia di quelli che si sono addormentati nella morte. Poiché come per mezzo di un uomo è la morte, per mezzo di un uomo è anche la risurrezione dai morti. Poiché come in Adamo tutti muoiono, così pure nel Cristo tutti saranno resi viventi. Ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza. Poi, la fine compiuta, quando egli rimette il regno al Dio e Padre suo, dopo che ha distrutto ogni governo e autorità e potenza”. — 1 Cor. 15:20-24, NW.

 1. Chi ha Il merito di aver dato la speranza della risurrezione? Quando fu indicata per la prima volta?

SOLO Geova Dio poteva concepire l’idea della risurrezione. Solo la sua potenza poteva compiere tale atto miracoloso. Non fu inventata dagli uomini. La prima profezia, pronunciata da Geova,, diede la speranza di una risurrezione. Parlando al serpente Iddio disse: “Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra la tua progenie e la progenie di lei. Questa progenie ti ferirà la testa e tu le ferirai il calcagno”. (Gen. 3:15, NW) Qui egli fece la meravigliosa promessa, più tardi dimostrata verace, che la “progenie”, dopo essere stata ferita a morte dal Serpente, avrebbe vissuto di nuovo per distruggerlo. Questo avrebbe richiesto la risurrezione della “progenie”.

 2. Come cercano il Diavolo e le sue false religioni di render vana la speranza della risurrezione, e con quale risultato?

2 Il Serpente, il Diavolo, aveva messo nella mente di Eva la falsa speranza dell’immortalità umana. La menzogna del Diavolo è stata usata sin da allora come fondamento per negare del tutto la risurrezione o per renderla vana confondendo la dottrina in modo da privare del conforto e della speranza che offre. Infatti chi riceve vero conforto dalla falsa dichiarazione religiosa di un sacerdote al funerale di una persona cara allorché afferma che il defunto non sia morto veramente, ma sia vivo in qualche mondo misterioso, o nella beatitudine o in un inferno ardente? La nostra più sana ragione ci dice che egli è morto. Ma se crediamo che sia vivo possiamo pensare: “Forse soffre”. Oppure: “Se è in cielo, perché lo tenne Dio prima qui sulla terra? Qual è lo scopo di tutto questo?” Siamo confusi, e l’incertezza e la contradizione provocano afflizione mentale. Nello stesso tempo questa falsa idea ci priva della sicura conoscenza e del grande conforto della vera speranza di risurrezione che viene data dalle Scritture. Se soltanto guardassimo nella Bibbia vedremmo che la nostra persona cara non sta soffrendo, ma attende la risurrezione ad uno stato molto migliore che si avrà nel nuovo mondo. Ringrazieremmo Dio perché il destino dell’uomo non dipende da dove lo ponga un sacerdote, ma dalla misericordia e dal giudizio di Dio.

 3. Dove i progetti degli uomini vengono meno alle promesse di Geova?

3 Non si può avere completa felicità senza la speranza della risurrezione. La vita è molto cara a ciascuno di noi. Come possiamo esser felici se crediamo di avere speranza solo in questa vita? L’apostolo Paolo espresse il sentimento con queste parole: “Se abbiamo sperato in Cristo in questa vita soltanto, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini (1 Cor. 15:19, NW) Questo mondo può offrire ricchezze e piaceri, progresso medico e scientifico, forse allungare di alcuni anni la durata della nostra vita, ma non pretende nemmeno di dare all’uomo la vita eterna, tanto meno offre la speranza della vita a quelli che son morti. Per questo motivo dovremmo riporre la nostra fede nel regno di Dio anziché nel progetto umano delle Nazioni Unite. Che dire se esse potessero portare pace, migliori condizioni sociali e prosperità? Nel migliore dei casi potrebbero portarle a ciascuno di noi per pochi anni soltanto. Il Regno darà ai suoi sudditi la vita per sempre in condizioni che l’uomo non ha mai sognato, con la meravigliosa realtà di far tornare i morti perché godano tali cose in eterno.

COME SORSE IL BISOGNO DELLA RISURREZIONE

 4. Come sorse il bisogno della risurrezione?

4 Come si ebbe il bisogno della risurrezione? Nel principio non era necessaria. Non faceva parte dell’originale proposito di Dio rispetto al genere umano, perché l’uomo non era destinato alla morte. La morte non è naturale per gli uomini, fu recata dal peccato, e la risurrezione fu aggiunta per superare questa inidoneità degli uomini giusti. Adamo ed Eva erano perfetti e avrebbero ricevuto la vita eterna se fossero stati ubbidienti. I loro figli avrebbero naturalmente ereditato la loro perfezione, riempiendo la terra di amorevole e ubbidiente umanità, che non avrebbe avuto il timore della morte e non avrebbe conosciuto l’infermità e il dolore. Ma Satana il Diavolo indusse la prima coppia umana ad andare oltre i limiti di sicura libertà stabiliti dal loro Creatore. Adamo ed Eva seguirono la condotta della disubbidienza volontaria e dell’aperta ribellione, persero l’opportunità d’essere genitori di una vivente società di umani e nutrirono invece una razza in cui regna la morte. Vi fu quindi il bisogno della risurrezione per vincere la regina morte a beneficio di coloro che avrebbero desiderato tenere una condotta contraria a quella dei loro ribelli genitori. — Gen. 3:4-6; Rom. 5:12, 14, 19.

 5. Perché è completamente ragionevole accettare come vero il miracolo della risurrezione?

5 Per certo, la risurrezione è un miracolo, un fatto che l’uomo non ha la facoltà di adempiere o di capire. Ma perché dovrebbe questo impedire di accettarlo? La stessa vita è un miracolo, non compreso dagli uomini, ma noi l’accettiamo come una realtà. Vi sono poi il miracolo della nascita, il miracolo della creazione, il miracoloso fatto che la vita esiste qui sulla terra e apparentemente non esiste in alcuno degli altri pianeti. Tutte queste cose miracolose che non abbiamo il potere di controllare o comprendere, noi le accettiamo. Sono tutti provvedimenti di un amorevole Creatore per il nostro bene. La risurrezione è necessaria per completare a nostro beneficio tale buon proposito.

UNA DOTTRINA PROVATA E DEGNA DI FEDE

 6. Dove troviamo la più grande prova della risurrezione di Gesù?

6 Perché possiamo essere così sicuri della risurrezione? La fede dev’essere basata su prove confermate da un’autorità degna di fiducia. Noi abbiamo tali prove rispetto alla risurrezione. La principale di queste è la testimonianza data dagli apostoli e dai discepoli di Gesù Cristo. Paolo, che fu dapprima un violento oppositore di Cristo e non credeva alla sua risurrezione, testimoniò di aver ricevuto un barlume del risuscitato e glorificato Figlio di Dio e disse: “Ora se si predica che Cristo è stato destato dai morti, come mai alcuni fra voi dicono che non vi sia risurrezione dai morti? Infatti, se non vi è risurrezione dei morti, nemmeno Cristo è stato destato. . . . Inoltre, noi siamo pure trovati falsi testimoni di Dio, perché abbiamo recato testimonianza contro Dio che egli ha destato il Cristo, mentre non l’ha destato se i morti non si desteranno. . . . E se Cristo non è stato destato, la vostra fede è inutile, voi siete ancora nei vostri peccati. . . . Ma, ora Cristo è stato destato dai morti”. (1 Cor. 15:12-20, NW) Per il racconto della sua testimonianza relativa al miracoloso avvenimento dell’apparizione che gli fece Gesù dopo la risurrezione, leggete Atti 9:1-9; 22:6-11; 26:12-18.

 7, 8. Citate delle prove mostrando che i testimoni oculari della risurrezione di Gesù non perpetravano una frode né erano vittime di un’allucinazione.

7 La risurrezione di Gesù è accertata dalla bocca di più di due o tre testimoni, di più testimoni di quanti ne abbiano molti altri avvenimenti storici completamente accettati. Per confutare del tutto l’accusa che fosse un’impostura, che il suo corpo fosse rubato, come pretesero i nemici che lo misero a morte, o che fosse un’immaginaria allucinazione, o una frode, abbiamo questi fatti: I testimoni non erano uomini potenti o influenti che potessero sopraffare o corrompere le guardie romane poste presso la tomba di Gesù. Vi era poca probabilità di una frode fra tante persone, specialmente riguardo a qualche cosa che non avrebbe dato loro alcun guadagno. La loro testimonianza a favore della risurrezione non poteva avere alcun motivo egoistico; essa li esponeva alla sofferenza e alla morte. Diedero la loro testimonianza nel luogo dove erano i più acerrimi nemici, dove una frode poteva senz’altro essere scoperta. Ed essi non attesero, ma testimoniarono allora, mentre l’ira dei Giudei era al colmo. Per di più, se fosse stata una semplice visione o immaginazione, sarebbe stata inerente a ciò che attendevano; ma questo fu per loro una grande sorpresa mentre erano in una condizione, disperata e abbattuta, fu inaspettato. In realtà fu proprio ciò che diede loro il coraggio di rendere testimonianza, la quale non poté essere arrestata dalla più violenta persecuzione.

8 Se si leggono i racconti della risurrezione di Gesù che sono nei quattro vangeli si vede subito l’armonia e la mancanza di frode di questi racconti. Che fu vista da un gran numero di persone e che immediatamente dopo fu accettata da molti altri in quelle vicinanze è attestato dalla Bibbia e riconosciuto da scrittori di storia profana, come Giuseppe Flavio. — Atti 2:41; 4:4.

 9. Quali altre prove abbiamo per mostrare che l’insegnamento della risurrezione è verace?

9 E che diremo delle risurrezioni di Lazzaro, della figlia di Iairo e del figlio della vedova di Nain? (Giov. 11:43, 44; Mar. 5:41, 42; Luca 7:14, 15) Queste furon viste da molti, che diedero testimonianza in questo riguardo della potenza di Geova. Sì, la potenza di Dio era stata mostrata in questo modo nei giorni dei profeti Elia ed Eliseo. (1 Re 17:21, 22; 2 Re 4:32-35) Abrahamo credette nella risurrezione. (Ebr. 11:19) Essa fu ripetutamente promessa dalle Scritture Ebraiche. Noi abbiamo un esercito di testimoni i quali attestano la verità della miracolosa potenza di risurrezione di Geova. — Isa. 25:8; 53:10-12; Giob. 14:13, 14; Dan. 12:13; si paragoni Esodo 3:15 con Luca 20:37, 38.

SCOPO DELLA RISURREZIONE

10, 11. A quali scopi serve la risurrezione?

10 Poiché Geova opera per un motivo, egli ha uno scopo nella risurrezione. Quando Adamo peccò, Geova aveva il potere di generare una nuova razza per popolare la terra. Però, la risurrezione mostra non solo il suo illimitato potere ma anche il suo amore e la sua misericordia e lo rivendica quale Preservatore di quelli che lo servono. Avendo il potere della risurrezione, egli può mostrare che i suoi servitori saranno fedeli verso di lui fino alla morte. Può rispondere a Satana facendolo arrivare all’eccessivo limite di ucciderne alcuni nel vano tentativo di sostenere le sue false accuse. Il fatto che i servitori di Geova son disposti a cedere perfino la vita nel suo servizio dimostra che il loro servizio non viene compiuto per motivi egoistici, ma per amore. Dimostra anche che essi lo riconoscono quale Onnipotente, capace di risuscitarli, Supremo Sovrano e Dio di amore. Dimostra che sono dedicati a Geova a causa delle sue meravigliose qualità. Satana è dunque più che interamente condannato come bugiardo per la sua sfida contro la supremazia di Geova e l’integrità della devozione di creature che lo amano. — Giob. 1:9-11; 2:4, 5.

11 Al tempo del giudizio in Eden, Geova prestabilì una cosa nuova. Per adempierla ci sarebbe voluta la risurrezione. Questa era una nuova creazione, una reale organizzazione teocratica di 144.001 re quale parte capitale della sua organizzazione universale. Essi sarebbero stati scelti di mezzo agli uomini che avrebbero mostrato incrollabile integrità fino alla morte: un governo dai membri del quale l’universo avrebbe potuto sempre dipendere per giustizia, osservanza degli ordini di Geova e princìpi di verità. Con la risurrezione Geova avrebbe potuto anche far mettere alla prova fino all’estremo il suo unigenito Figlio, la persona a lui più vicina nell’universo e il suo principale Agente esecutivo, e avrebbe potuto ridestarlo innalzandolo al cielo, questa volta alla vita immortale perché fosse il Precursore e Capo di tutti i suoi 144.000 reali fratelli. (Rom. 8:29; Col. 1:18; Apoc. 14:1) Infatti, è per mezzo di Questi che è aperta la via della risurrezione per altri. La sua morte e la sua risurrezione sono un fondamento per la speranza di tutti quelli che desiderano la vita. Questo è il punto dell’argomento di Paolo: “Ma, ora Cristo è stato destato dai morti, primizia di quelli che si sono addormentati nella morte. Poiché come per mezzo di un uomo è la morte, per mezzo di un uomo è anche la risurrezione dai morti. Poiché come in Adamo tutti muoiono, così pure nel Cristo tutti saranno resi viventi”. — 1 Cor. 15:20-22, NW.

LA PRIMA RISURREZIONE

12. Quale fu il più grande miracolo di Geova?

12 La Bibbia descrive con chiarezza due specie di risurrezioni: prima di tutto, quella celeste; e poi, quella terrestre. Nel quindicesimo capitolo di 1 Corinzi Paolo considera principalmente la risurrezione celeste, della quale Cristo fu il primo. Quale miracolo, questa risurrezione! Essa è la prima risurrezione, prima per il tempo e prima per l’importanza. (Apoc. 20:6) Geova aveva compiuto molti miracoli creando angeli più potenti dell’uomo. La sua prima creazione, il suo unigenito Figlio, che impiegò successivamente come Aiutante Creatore, fu in quel tempo la sua più grande opera creativa. Ma questa non fu uguale alla sua miracolosa opera di potenza del 16 Nisan 33 d.C., quando risuscitò Gesù Cristo il “primogenito dai morti”, il primo che fu destato dai morti alla vita eterna.

13. Come fu la potenza di Geova splendidamente dimostrata nella risurrezione di Gesù?

13 Immaginate la suprema sapienza e la illimitata potenza di Geova impiegate per destare Gesù all’immortalità, dandogli un organismo divino, facendo di lui l’esatta rappresentazione dell’essere di Geova, superiore a qualsiasi altra creatura, molto al disopra della sua condizione precedente. (Filip. 2:9; Ebr. 1:3) Inoltre, il risuscitato Gesù fu la stessa personalità che era stato prima di morire. La potenza di Geova si comprende più profondamente quando consideriamo il fatto che egli ricostruì qui la seconda delle più grandi personalità dell’universo. Quali meravigliosi frutti dello spirito aveva prodotti il Figlio durante i suoi millenni di servizio che aveva reso a Geova nei cieli prima di divenire uomo! Come li aveva accresciuti col suo servizio terreno sotto la prova di Satana, nella quale imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”! (Ebr. 5:8) Ora non una particella delle sue qualità di provata ed incrollabile integrità era stata perduta da Geova nel risuscitarlo, ricreando la sua personalità. Quale opera meravigliosa!

14. Deve questo sorprendente miracolo esser ripetuto? Spiegate.

14 Ora, questo grande miracolo deve ripetersi 144.000 volte per destare all’immortalità i membri associati col corpo del Cristo. (1 Piet. 1:4; 1 Giov. 3:2) Sì, questi possono dire: “Il Signore Gesù Cristo, il quale riformerà il nostro corpo umiliato onde sia conforme al suo corpo glorioso secondo l’azione del potere che egli ha di assoggettarsi tutte le cose”. — Filip. 3:20, 21, NW.

15. (a) Quando è avvenuta la risurrezione dei membri del corpo di Cristo? (b) Che avviene di quelli che sono ancora sulla terra oggi?

15 Il tempo della loro risurrezione è indicato dalle parole: “Nel Cristo tutti saranno resi viventi. Ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo [Gesù] la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza”. (1 Cor. 15:22, 23, NW) La sua presenza di Re immortale e governante è venuta. Sin dal 1918 egli ha rivolto la sua attenzione a questi membri del corpo, e i morti sono stati da lui risuscitati. Paolo lo predisse con queste parole: “Perché il Signore stesso scenderà dal cielo con un grido di comando, con la voce di un arcangelo e con la tromba di Dio, e quelli che sono morti in unione con Cristo risusciteranno i primi”. Cristo Gesù, che ha anche il titolo di “arcangelo Michele”, dopo aver cacciato Satana e i suoi angeli dal cielo, rivolge la sua attenzione a questi morti e, nel tempo in cui vi risuona il grande annuncio del Regno stabilito, li risuscita. (Giuda 9; Apoc. 12:7, 10) Da tale tempo in poi i membri del rimanente che sono sulla terra, morendo fedeli, non devono aspettare nel sonno della morte, ma sono risuscitati nello stesso momento della morte affinché sì uniscano ai loro coeredi di Cristo nell’immortalità. Paolo spiega questa successione di avvenimenti, dicendo: “Poi noi viventi che sopravviviamo saremo rapiti insieme con loro nelle nuvole per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”. “Ecco! io vi dico un sacro segreto: Non tutti ci addormenteremo nella morte, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio, durante l’ultima tromba. Poiché la tromba sonerà, e i morti saranno ridestati incorruttibili, e noi saremo mutati”. — 1 Tess. 4:16, 17; 1 Cor. 15:51, 52, NW.

LA RISURREZIONE TERRESTRE

16. Per quali altri mostrò Gesù che vi è speranza?

16 Vi sono anche altri ai quali è offerta la speranza della risurrezione, persone che Dio pure ritiene nella sua memoria considerandole meritevoli dei benefici della risurrezione. Gesù mostrò che vi erano altri quando disse: “Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto il bene a una risurrezione di vita, quelli che hanno praticato il male a una risurrezione di giudizio”. — Giov. 5:28, 29, NW.

17. Chi è risuscitato alla vita?

17 Quelli che sono risuscitati all’immortalità nei cieli sono certamente fra i risuscitati alla vita. Ma ci sono molti che nei tempi antichi si mostrarono fedeli e non vollero compromettersi col mondo di Satana, onde fossero risuscitati sotto il Regno. Questa sarebbe migliore delle risurrezioni che ebbero luogo ai loro giorni, prima che fosse pagato il riscatto dal Messia, e prima che cominciasse il suo regno. (Ebr. 11:10, 35) Quindi, sin da quando fu istituito il regno di Cristo, nel 1914 d.C., alcuni mansueti della sua “gran folla” son morti fedeli a lui e così potrebbero ancora morire prima che la guerra di Harmaghedon annienti il sistema di cose di Satana. (Matt. 25:34-40; Apoc. 7:9) Alcuni della “gran folla” servono ora con l’incarico di “principi”, servitori che hanno responsabilità nella società del Nuovo Mondo di Dio. (Isa. 32:1) Similmente, a uomini dell’antichità fu fatta questa promessa. (Sal. 45:16) È logico concludere che i fedeli dell’antichità e le altre pecore di oggi che muoiono saranno subito risuscitati nel nuovo mondo, perché si uniscano ai sopravvissuti di Harmaghedon nel lavoro per fare della terra un paradiso. Anche la loro risurrezione sarebbe alla vita; in quanto farebbero un buon inizio, avendo già conformato la loro vita in gran parte all’ubbidienza verso Dio. La determinazione che prenderanno dopo la risurrezione non sarà dubbiosa, ma essi riprenderanno immediatamente la via dell’ubbidienza seguendo i sentieri del nuovo mondo. Questi pure saranno “giusti”, come menziona Paolo in Atti 24:15.

18. Chi riceve una risurrezione di giudizio?

18 Ma che avverrà degli “ingiusti”, o di “quelli che hanno praticato il male”, quando verranno ad una “risurrezione di giudizio”? Questo farà parte della risurrezione terrestre e comprenderà coloro che non conobbero la via del servizio di Geova, ma che avrebbero potuto desiderare in cuor loro i princìpi della giustizia. Il malfattore a cui parlò Cristo ne è un esempio. (Luca 23:39-43) Essi non praticarono le opere che piacevano a Dio; e menavano alla vita, ma ebbero in cuor loro desideri giusti, un amore per la giustizia che Dio ricorda. Alcuni potrebbero anche aver mostrato buona volontà verso i servitori di Dio nei tempi passati. Queste persone devono venir fuori a giudizio, e il loro destino dipende dalla loro ubbidienza alle regole divine che saranno in vigore nel nuovo mondo di Dio. Questo avverrà dopo che saranno state create condizioni paradisiache, come Cristo promise al malfattore.

“LA FINE COMPIUTA”

19. Come parteciperà la risurrezione alla finale rivendicazione della parola e del nome di Geova?

19 Tuttavia, secondo Apocalisse 20:5, a nessuno sarà garantita sulla terra la vita eterna prima della fine del regno millenario di Cristo. Quando arriva a questo periodo di tempo, avendo portato l’umanità ubbidiente all’effettiva perfezione, l’opera sacerdotale che ha compiuto a loro favore è terminata. La morte causata da Adamo sarà stata allora distrutta rimuovendo ogni imperfezione. La terra sarà riempita e abbellita secondo l’originale proposito di Geova. Cristo si scosterà quindi per lasciarli nella loro perfezione dinanzi a Geova come vi fu Adamo in Eden. Questa è “la fine compiuta, . . . dopo che ha distrutto ogni governo e autorità e potenza”. (1 Cor. 15:24, NW) Poi, quando Satana sarà sciolto per un po’ di tempo si avrà la prova finale e quelli che sosterranno fermamente il governo teocratico di Geova saranno dichiarati giusti, ricevendo la concessione di un luogo permanente in quel mondo senza fine. Allora ‘il resto dei morti tornerà in vita’ nel più largo senso della parola. (Apoc. 20:5) Allora Geova Dio sarà veramente “tutte le cose a ognuno”, perché a lui spetta la completa decisione rispetto alla vita eterna o all’annientamento di ogni abitante della terra. Con la risurrezione saranno rivendicati il nome e i propositi di Geova. Felici quelli che ne riceveranno i benefici!

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