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Perché temere il futuro?La Torre di Guardia 1955 | 15 agosto
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sua gelosia; giacché egli farà una totale, una subitanea distruzione di tutti gli abitanti del paese”.
Il futuro quindi tiene in serbo una guerra spaventevole per il genere umano: la guerra di Dio! La minaccia e la paura della guerra atomica e all’idrogeno sono grandi e terribili, ma ciò nonostante tale paurosa prospettiva è nulla in confronto a quello che Geova Dio ha riservato al genere umano. Le persone oggi dovrebbero essere preoccupate per la loro vita, perché Harmaghedon non è molto lontano. Dovrebbero cercare di trovare il modo di sopravvivere, non a un’eventuale terza guerra mondiale, ma sopravvivere all’imminente battaglia del gran giorno di Dio Onnipotente. Alcuni sopravvivranno.
In Sofonia 2:1-3 Geova Dio rivela quel che le creature devono fare per sopravvivere ad Harmaghedon ed entrare nel suo nuovo mondo. Ecco che cosa dice: “Raccoglietevi, raccoglietevi, o nazione spudorata, prima che il decreto partorisca, e il giorno passi come la pula, prima che vi piombi addosso l’ardente ira dell’Eterno, prima che vi sorprenda il giorno dell’ira dell’Eterno! Cercate l’Eterno, voi tutti, umili della terra, che avete praticato le sue prescrizioni! Cercate la giustizia, cercate l’umiltà! Forse, sarete messi al coperto nel giorno dell’ira dell’Eterno”.
Tale è la vostra speranza se ascoltate i comandamenti di Geova. Siate dunque previdenti. Indagate il futuro mediante la visione telescopica della Parola di Dio. Posate il vostro sguardo sul nuovo mondo. Esso verrà. È così certo come il sole e la luna. Sapendo che questo è vero, vediamo quanto sia stolto agitarsi a causa dei malfattori, oppure perché sembra che gli empi prosperino. I loro giorni sono veramente pochi! “Ancora un poco e l’empio non sarà più; tu osserverai il suo luogo, ed egli non vi sarà più. Ma i mansueti erederanno la terra e godranno abbondanza di pace”. — Sal. 37:10, 11.
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Parte I: Le prime voci (1870-1878)La Torre di Guardia 1955 | 15 agosto
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Storia moderna dei testimoni di Geova
Parte I: Le prime voci (1870-1878)
“POICHÉ dunque abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince, e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta davanti, mentre guardiamo attentamente il capo e perfezionatore della nostra fede, Gesù”. (Ebr. 12:1, 2, NM) L’autore di questo consiglio non si riferiva a testimoni oculari del suo tempo impegnati nella corsa cristiana, ma a quei testimoni, molti dei quali citati per nome risalendo fino ad Abele, da lui descritti nel precedente capitolo; uomini e donne vissuti prima che Gesù avesse compiuto il suo ministero terreno, i quali, essendo stata “recata loro una testimonianza mediante la loro fede”, erano piaciuti a Geova Dio.
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