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  • Indicazioni per capire la profezia
    La Torre di Guardia 1952 | 1° ottobre
    • (1 Cor. 2:12, 13, NM) Quindi, come i valorosi profeti dell’antico Israele, i testimoni di Geova di oggi sostengono la parte di Dio nella grande contesa, avvertono il popolo del giorno dell’ira di Dio e danno saggi consigli alle persone oneste onde trovino la via di scampo. Nessuna intensa persecuzione distoglierà i moderni profeti di Dio dall’adempiere la loro commissione come un nuvolo di testimoni per la supremazia di Geova Dio.

  • È l’esperienza la migliore maestra?
    La Torre di Guardia 1952 | 1° ottobre
    • È l’esperienza la migliore maestra?

      “L’ESPERIENZA è la migliore maestra,” dichiara un popolare detto del giorno. A causa della loro ripetizione e generale accettazione, i detti come questo sono spesso creduti senza essere sottoposti ad alcun attento scrutinio o esame. Tutti sanno che l’esperienza è una maestra, e la maggioranza delle persone lascia quindi che quella piccola ma importante parola migliore sdruccioli facilmente tra le altre. Comunque, non le dovrebbe esser permesso di passare, perché rende il detto falso.

      Alcuni han cercato di sostenere che l’esperienza è una maestra citando Romani 5:3, 4, (RC): “Ci gloriamo anche nelle tribolazioni: sapendo che la tribolazione opera pazienza; e la pazienza, esperienza; e l’esperienza, speranza”. Una più accurata traduzione moderna toglie la parola esperienza da questo testo, rendendolo: “Esultiamo mentre siamo in tribolazioni, poiché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza”. — NM.

      Né Ebrei 5:8 stabilisce l’esperienza come la migliore maestra quando dice riguardo a Gesù: “Benché fosse figliuolo, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”. Gesù non fu mai disubbidiente; non soffrì per imparare a cambiare dalla disubbidienza all’ubbidienza. Egli cominciò il suo ministero in ubbidienza sotto la prova, e la sua devozione e ubbidienza fu solo rafforzata da susseguenti prove d’integrità. Egli che non fu contaminato non si degradò mai nel peccato per impararne la peccaminosità. — Matt. 4:1-11; Ebr. 7:26.

      Ebrei 2:17, 18 è stato citato per argomentare che Gesù provò debolezze carnali come un uomo affinché le capisse pienamente e fosse misericordioso verso gli uomini peccatori: “Egli dovette divenire come i suoi ‘fratelli’ sotto ogni riguardo, affinché divenisse un misericordioso e fedele sommo sacerdote in cose riguardanti Dio, affin di offrire sacrificio propiziatorio per i peccati del popolo. Poiché in ciò ch’egli stesso ha sofferto quando fu messo alla prova, egli può venire in aiuto di quelli che son messi alla prova”. (NM) Tuttavia, la prova alla quale fu messo Gesù non concerneva debolezze carnali derivanti dal peccato ereditario, poiché egli fu perfetto nella carne e senza peccato. La sua non fu una battaglia contro il peccato ereditario nel suo corpo. La prova che egli sostenne e superò con successo fu la prova d’integrità, la prova di sopportare nella carne gli assalti contro la sua carne portati sopra di lui da Satana e dai suoi rappresentanti allo scopo di farlo allontanare da Dio. Egli apprezza le difficoltà della prova, e può aiutare i suoi seguaci nelle loro consimili prove. Il fatto che egli ebbe successo nella carne è in se stesso un incoraggiante esempio che aiuta i suoi seguaci a superare la prova.

      Ad ogni modo, non si può dire che tale prova debba esser fatta per essere compresa. Se fosse così, Gesù sarebbe più saggio a questo riguardo di Geova Dio, dato che Dio non la fece. Eppure Dio comprende le creature di carne e sangue meglio di quanto esse comprendano se stesse: “Come la compassione di un padre per i suoi figli è la compassione di Yahweh per coloro che lo adorano; poiché egli sa come siamo formati, tiene a mente che siam polvere”. (Sal. 103:13, 14, Ro) Egli comprese questa contesa d’integrità così bene che sin dall’inizio d’essa quando Satana lanciò la sfida Geova poté dire infallibilmente che alcuni uomini sarebbero stati capaci di superare la prova. Non solo Geova Dio, ma anche Cristo comprese la capacità dell’uomo a questo riguardo, poiché non era stato forse egli stesso adoperato per fare l’uomo dalla polvere? (Col. 1:16) Non aveva forse osservato come Giobbe e altri superarono con successo la prova d’integrità? Questa saggia creatura spirituale non ebbe bisogno d’essere ammaestrata dall’esperienza su questo. Ma il suo divenir carne e sopportare egli stesso la prova è il più grande esempio d’integrità verso Dio, ed è un modello per i suoi seguaci.

      DOVE L’ESPERIENZA FALLÌ D’INSEGNARE IL BENE

      Una regola divina è: “Chiunque s’innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato”. (Matt. 23:12) Ma Satana dovette imparare questo per esperienza, cercando di innalzare il suo trono al disopra delle stelle di Dio, solo per finire in una umiliante caduta. (Isa. 14:12-15) Apparentemente, egli non imparò niente dall’esperienza di una caduta dal cielo dopo il 1914, poiché sin da allora continua e persino aumenta la sua guerra contro l’organizzazione teocratica di Geova, a sua finale condanna. — Apoc. 12:9, 13, 17; 20:1-3, 10.

      Dopo la sua ribellione iniziale, Satana con astuto inganno indusse la prima coppia umana a cercar d’innalzarsi come dèi, ma il risultato dell’esperienza che ne ebbero fu la caduta nel peccato e la morte, e con loro nel loro crollo nella delinquenza trascinarono l’intera razza umana. Comunque nessuna delle dure esperienze che sopportarono come risultato della loro disubbidienza, dal tempo della loro espulsione dall’Eden in poi, ha insegnato loro il bisogno di pentirsi e ammettere il loro torto.

      Nella degradazione che seguì, le creature umane non

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