Non permettere che lo scoraggiamento o le persone facciano naufragare la tua fede
“[Continua] a combattere l’eccellente guerra; mantenendo fede e buona coscienza, che alcuni han ripudiata, facendo naufragio riguardo alla loro fede”. — 1 Tim. 1:18, 19.
1. In che modo i cristiani sono come navi nel mare?
IN QUESTO ingiusto mondo dell’umanità i cristiani sono come navi in mare aperto. Gli uni e le altre sono in costante pericolo. Le burrasche che fanno infuriare il mare possono spezzare una nave in due. Scogli e iceberg possono produrre grosse falle, facendo rapidamente colare a picco la nave. La scarsa visibilità o la perdita di potenza o di controllo del timone può provocare collisioni con altre navi o far incagliare la nave. In modo simile, i cristiani possono subire il naufragio della loro fede se non sono sempre desti ai pericoli di questo mondo. I milioni di persone di questo mondo che non conoscono Dio sono come un mare agitato, e i cristiani sono come a galla in questo mare dell’umanità. (Isa. 57:20, 21) Gesù riconobbe che i suoi discepoli dovevano rimanere per un po’ in questo mondo, ma non ne dovevano far parte. (Giov. 17:11, 14-16) Come una nave, possono essere in mare, ma quando l’acqua comincia a entrare nella nave, c’è motivo di mettersi immediatamente in allarme.
2. Mentre i cristiani possono quindi essere nel mare dell’umanità, quale pericolo c’è riguardo ai modi di pensare e d’agire di questo mondo?
2 Pertanto i cristiani devono sempre essere vigilanti affinché i modi di pensare e d’agire comuni in questo sistema non si infiltrino nella congregazione cristiana o non causino il naufragio della loro fede. Due comuni modi di pensare e d’agire che rappresentano una minaccia riguardano lo scoraggiamento e il farsi distrarre o distogliere dalle persone, e in questo articolo considereremo tali soggetti.
COME COMBATTERE LO SCORAGGIAMENTO
3, 4. (a) Come si è servito Satana di situazioni scoraggianti per tenere l’umanità nella schiavitù sotto di lui? (b) Quali fattori causano spesso lo scoraggiamento?
3 Gli effetti dello scoraggiamento si vedono nei segni profondi che esso lascia sui visi tristi delle masse dell’umanità. Satana si è servito per secoli di situazioni scoraggianti per rendere le persone schiave sue e del suo sistema, e prova particolare piacere vedendo i cristiani rallentare o desistere per lo scoraggiamento dalla loro risoluzione di servire Geova. Pertanto, i cristiani devono sempre stare all’erta per non farsi sommergere dalle ondate dello scoraggiamento.
4 Vi sono molti fattori che causano lo scoraggiamento. Una comunissima causa riguarda la salute. Quando non ci si sente bene, e specie per un lungo periodo di tempo, c’è la naturale tendenza a rinchiudersi in sé e a commiserarsi. Non c’è la forza né l’incentivo di fare quello che si vorrebbe. Oppure si lotta contro una particolare debolezza o si cerca di vincere un’inquietante imperfezione della carne. La malattia cronica di un familiare o una morte in famiglia causa dolore e pena. Se nella famiglia non sono tutti cristiani, si può diventare oggetto di intensa opposizione da parte del coniuge o anche di scherni da parte dei figli. In gran parte del mondo il tenore di vita è basso, e povertà, delinquenza e paura sono notevoli cause di scoraggiamento.
5. Che cos’è di maggiore importanza per combattere con successo lo scoraggiamento?
5 Per combattere con successo lo scoraggiamento, è del tutto necessario che i cristiani tengano la mente rivolta alla loro relazione con Geova e abbiano l’assoluta fiducia che egli non mancherà di dare conforto e aiuto al suo popolo in ogni tempo di bisogno. Mentre a volte permette che l’integrità dei suoi servitori sia messa severamente alla prova, egli aiuterà quelli che gli sono devoti a sopportare, e al tempo da lui fissato darà sollievo e liberazione. (Giac. 1:5-8) Davide, che si trovò in molte dolorose situazioni, sotto ispirazione scrisse per nostro incoraggiamento: “Siate coraggiosi, e sia forte il vostro cuore, voi tutti che aspettate Geova”. — Sal. 31:24.
6. Perché i cristiani possono affrontare la malattia e la morte senza farsi sopraffare dallo scoraggiamento?
6 La sicura speranza della risurrezione rende meno dolorosa la malattia e meno acuto il timore della morte. Ristorando la mente con le meravigliose promesse di Geova, siamo rinfrancati nello spirito e abbiamo la gioia e il conforto che solo Geova può dare. “Perciò non veniamo meno, ma anche se l’uomo che siamo di fuori deperisce, certamente l’uomo che siamo di dentro si rinnova di giorno in giorno. Poiché sebbene la tribolazione sia momentanea e leggera, opera per noi una gloria che è sempre più di maggior peso ed eterna, mentre rivolgiamo lo sguardo non alle cose viste, ma alle cose non viste. Poiché le cose viste sono temporanee, ma le cose non viste sono eterne”. — 2 Cor. 4:16-18.
7. Che cos’è come un’àncora per provvedere stabilità ora e nei burrascosi tempi avvenire?
7 Considerando le sicure promesse di Dio, Paolo scrisse ai cristiani ebrei: “Questa speranza noi l’abbiamo come un’àncora per l’anima, sicura e ferma, ed essa penetra entro la cortina [cioè nel cielo stesso], dove un precursore è entrato a nostro favore, Gesù”. (Ebr. 6:19, 20) Pertanto, la speranza ben fondata è simile a un’àncora, riposta in Geova e nelle benedizioni assicurate del suo nuovo sistema, dà stabilità e conforto ai cristiani nonostante le loro tribolazioni nella carne e le burrascose condizioni che li circondano in questo mondo. “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto che deve trovarsi prontamente durante le angustie. Perciò non temeremo, benché la terra subisca un cambiamento e benché i monti vacillino nel cuore del vasto mare; benché le sue acque siano tumultuose, schiumino, benché i monti crollino al suo clamore”. — Sal. 46:1-3.
8. Perché chi non può fare quanto vorrebbe nel servizio di Geova a causa della salute malferma non dovrebbe scoraggiarsi?
8 Se malattie o altre condizioni ti impediscono di fare tutto quello che vorresti nel servizio di Geova, puoi sempre rallegrarti di ciò che sei in grado di fare, ricordando le incoraggianti e confortanti parole di Paolo: “Poiché Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l’amore che avete mostrato per il suo nome, in quanto avete servito e continuate a servire i santi”. (Ebr. 6:10) E non dimenticare che un eccellente esempio di integrità e perseveranza incoraggia gli altri, anche se qualche infermità fisica ti ha fatto alquanto rallentare. — Si paragoni II Corinti 12:7-10.
9. Perché la preghiera e l’associazione con i conservi cristiani sono essenziali per combattere lo scoraggiamento?
9 I cristiani sanno che per mantenere forte la fede e combattere qualsiasi sentimento di disperazione e ansietà è importante seguire la condotta tracciata dalla Parola di Dio e controllare di continuo la propria posizione per vedere dove occorrono cambiamenti. Devono tenersi in stretta comunicazione con il Padre celeste. “Non siate ansiosi di alcuna cosa, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie; e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero guardi i vostri cuori e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù”. (Filip. 4:6, 7) Anche l’associazione coi conservi cristiani è essenziale. Paolo scrisse ai cristiani di Roma: “Poiché desidero grandemente di vedervi, per impartirvi qualche dono spirituale affinché siate resi fermi; o, piuttosto, perché vi sia fra voi uno scambio d’incoraggiamento, da parte di ciascuno mediante la fede dell’altro, sia vostra che mia”. — Rom. 1:11, 12.
10. Se senti la mancanza delle compagnie cristiane, che cosa potresti fare?
10 Se desideri la compagnia eppure ti senti alquanto escluso, mostrandoti più amichevole sarai aiutato ad avere compagnie più amichevoli e a coltivare con altri una relazione più duratura. Anche se i cristiani hanno l’obbligo d’essere amichevoli verso tutti, e specie di fare del bene “verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”, gli altri sono più incoraggiati ad associarsi a noi se siamo amabili, edificanti e positivi. (Gal. 6:10) Le parole di autocommiserazione susciteranno comprensione ma non sempre vero rispetto.
11. In che modo si hanno vantaggi reciproci quando si cercano le opportunità di assistere altri?
11 Chiediti pure che cosa puoi fare per assistere altri anziché accentrare l’attenzione su di te. In Atti 20:35 Paolo fa notare un principio enunciato da Gesù: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. Siamo molto più felici mentre ci prodighiamo per gli altri. “Quindi, miei diletti fratelli, divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore”. (1 Cor. 15:58) Pietro consiglia: “Soprattutto, abbiate intenso amore gli uni per gli altri, perché l’amore copre una moltitudine di peccati. Siate ospitali gli uni verso gli altri senza brontolii. Nella proporzione in cui ciascuno ha ricevuto un dono, usatelo, servendo gli uni gli altri, quali eccellenti economi dell’immeritata benignità di Dio espressa in vari modi”. (1 Piet. 4:8-10) La nostra felicità aumenta pertanto quando ci valiamo appieno delle opportunità che abbiamo di incoraggiare altri. — Luca 6:38.
12. In che modo le esperienze dei fratelli e delle sorelle possono aiutarci a vincere lo scoraggiamento?
12 La prosperità spirituale dell’organizzazione di Geova dà ai cristiani motivo di sentirsi incoraggiati. Quando leggiamo o udiamo le esperienze dei nostri fratelli di varie parti del mondo, vediamo come Geova benedice il suo popolo mentre lo rafforza perché vinca persecuzione, avversità e scoraggiamento. “Felice è la nazione il cui Dio è Geova, il popolo che egli ha scelto come sua eredità”. (Sal. 33:12) Durante i loro viaggi Paolo e Barnaba narrarono ad altri “nei particolari la conversione di persone delle nazioni”. Il risultato? “Davano a tutti i fratelli grande gioia”. (Atti 15:3) Non mancar di raccontare ad altri le tue esperienze nel servizio di Geova per incoraggiarli, e, a tua volta, chiedi loro di raccontarti le proprie esperienze o cerca le occasioni di leggere quelle di altri. — Sal. 122:1-9.
13. Quali provvedimenti ha preso Geova affinché il suo popolo sia incoraggiato nonostante le condizioni scoraggianti che lo circondano?
13 Quindi, per impedire che lo scoraggiamento faccia naufragare la nostra fede, dobbiamo incoraggiarci ed essere incoraggiati scambievolmente. “Perciò continuate a confortarvi gli uni gli altri e ad edificarvi gli uni gli altri, come infatti state facendo. . . . vi esortiamo, fratelli: Ammonite i disordinati, parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti”. (1 Tess. 5:11, 14) Mentre c’è agitazione tutt’intorno a noi e le condizioni minacciano di far naufragare la nostra fede, possiamo confidare nell’aiuto di Geova per resistere alla burrasca ed evitar d’esser vittime dello scoraggiamento. “E dalle angosce su di loro li fa uscire. Fa calmare il turbine, così che le onde del mare si acquietano. E si rallegrano perché queste si placano, ed egli li conduce al porto del loro diletto. Oh rendano grazie a Geova per la sua amorevole benignità e per le sue meravigliose opere a favore dei figli degli uomini”. — Sal. 107:28-31.
LE PERSONE POSSONO FAR NAUFRAGARE LA FEDE
14. Come possono le persone far naufragare la fede?
14 C’è anche il pericolo che i cristiani si urtino con altri cristiani in modo da causare il naufragio della propria fede o della fede altrui. Inoltre, le Scritture avvertono che nella congregazione cristiana alcuni avrebbero deviato dalla fede e cercato di influenzare altri a seguirli. D’altronde, i cristiani nutrono fiducia e rispetto verso i loro fratelli e le loro sorelle provati e fedeli e apprezzano la direttiva e l’esempio dei loro fedeli pastori, ma non devono permettere che il comportamento di altre creature umane faccia far loro ‘naufragio riguardo alla fede’. Pertanto, è molto necessario che i servitori di Dio, stabilendo la condotta da seguire, evitino di farsi indebitamente influenzare dalle persone. — 1 Tim. 1:18, 19.
15. Come Giuda descrive alcuni che potrebbero essere una minaccia nella congregazione prima d’essere espulsi?
15 Giuda si riferisce ad alcuni che si erano insinuati nella congregazione cristiana e avevano cercato di mutare “l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta”, e li descrive come “scogli nascosti sotto l’acqua nei vostri conviti d’amore”. “Questi uomini sono mormoratori, lamentatori della loro sorte nella vita, che procedono secondo i propri desideri, e le loro bocche dicono cose gonfie, mentre ammirano le personalità a motivo del loro proprio beneficio”. (Giuda 3, 4, 12, 16; si paragoni II Pietro, capitolo 2). Scoperti, essi sono espulsi o disassociati perché non meritevoli di stare nella congregazione. Ma se qualcuno rigetta la verità della Parola di Dio, essendo un lamentatore cronico mentre cerca di nascondere la sua apostasia e di sviare altri ammirando le personalità, dovremmo forse seguirlo fuori della verità e nella distruzione? Come sarebbe stolto! Badate che la vostra fede non subisca il naufragio urtando contro uno di questi “scogli nascosti sotto l’acqua”!
16. (a) Quale spirito dovremmo avere quando un anziano ci aiuta a mettere in pratica la Parola di Dio? (b) Quali sentimenti contrastanti manifestarono alcuni discepoli di Gesù?
16 In contrasto, quando i pastori e insegnanti della congregazione si sforzano di aiutarci a progredire nella verità della Parola di Dio, inciampiamo a causa delle persone? Molti che divennero discepoli di Gesù provavano piacere in alcuni suoi insegnamenti, ed erano felici di ricevere cibo e guarigioni miracolose, ma, quando fu loro detto che dovevano ‘mangiare la carne del Figlio dell’uomo e bere il suo sangue’, questo fu offensivo e di conseguenza “molti dei suoi discepoli se ne tornarono indietro e non camminavano più con lui”. Non restarono abbastanza a lungo da ricevere l’intendimento di questo essenziale insegnamento. — Giov. 6:48-69.
17, 18. (a) Come gli apostoli mostrarono il giusto spirito in relazione a un insegnamento che poteva essere difficile da accettare? (b) Perché l’infedeltà di Giuda Iscariota non fu una ragione per fare vacillare la fede degli altri apostoli? Che cosa possiamo imparare da questo?
17 Quando l’organizzazione dello “schiavo fedele e discreto” di Geova ci dà qualche nuovo intendimento basato sulla Parola di Dio, a volte faremo un po’ fatica a capire a fondo ciò ch’è stato pubblicato. Ma che cosa si deve fare? Dobbiamo avere uno spirito critico e forse concludere che questo è solo il pensiero di alcuni uomini alla sede centrale? Oppure manifesteremo lo stesso sentimento degli apostoli quando furono interrogati da Gesù in quella stessa occasione in cui molti discepoli si allontanarono: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiam conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.
18 Avendo paragonato gli insegnamenti e il modo di vivere di Gesù con le Scritture Ebraiche, gli apostoli erano convinti che era davvero il Messia e non avrebbero smesso di seguirlo perché aveva presentato qualche nuovo insegnamento che sul momento era difficile accettare. Certo, in seguito uno si allontanò, cioè Giuda Iscariota. L’avidità gli fece cambiare la mente e il cuore. Ma l’infedeltà di uno degli apostoli prescelti rovinò forse la fede degli altri undici? No, anche se con l’arresto e la morte di Gesù sul palo di tortura la loro fede vacillò alquanto. Si ripresero spiritualmente, e dalla Pentecoste del 33 E.V. in poi Geova, per mezzo del suo spirito santo, li rafforzò.
19. (a) In quanto alla direttiva nella congregazione cristiana, di quale fatto importante dovremo sempre essere consapevoli? (b) Quali responsabilità hanno gli anziani, e in quanto alle persone che cosa non dobbiamo lasciare che avvenga?
19 Non dimentichiamo mai che noi, come gli apostoli, seguiamo Gesù Cristo e non qualche uomo o gruppo di uomini come capi sulla terra. Sì, vengono impiegati uomini imperfetti per aiutarci, dal corpo direttivo agli anziani delle congregazioni, ma questi hanno la gravosa responsabilità di insegnare scrupolosamente in armonia con la Parola di Dio. Devono imitare l’apostolo Paolo, che agli anziani di Efeso disse: “Non mi sono trattenuto dal dirvi alcuna delle cose che erano profittevoli né dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa”. (Atti 20:20) Egli ordinò solennemente a Timoteo quale anziano di ‘predicare la parola’ di Dio per edificare la fede e preparare la congregazione al periodo in cui alcuni ‘non avrebbero sopportato il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si sarebbero accumulati maestri per farsi solleticare gli orecchi’. (2 Tim. 4:1-4) Che cosa vogliamo? Qualcuno che ci solletichi gli orecchi e ci dica che tutto va bene, quando può non andare tutto bene, o qualcuno che ci parli veracemente, eppure gentilmente, e ci aiuti a camminare in modo da piacere a Dio? (Efes. 4:11-15) Non lasciate che le persone si mettano fra voi e il vostro Padre, Geova, e il Capo della congregazione cristiana, Cristo Gesù.
ANDIAMO D’ACCORDO GLI UNI CON GLI ALTRI NELL’AMORE
20, 21. (a) Quali fattori rendono necessario che esercitiamo pazienza e tolleranza nei rapporti gli uni con gli altri? (b) Quali consigli dà Paolo in Colossesi 3:13, 14, per mantenere la pace e il vincolo dell’amore nella congregazione?
20 Poiché siamo nati tutti nel peccato e nell’imperfezione, quando conosciamo la verità della Parola di Dio abbiamo bisogno di eliminare le caratteristiche della vecchia personalità e di sforzarci con diligenza per rivestire la nuova personalità. (Efes. 4:23, 24) Finché ci sottometteremo a compiere la sua volontà, Geova continuerà a modellarci. Ciò nondimeno, certi indesiderabili tratti della personalità persistono nonostante i nostri sforzi per superarli e forse molti anni dopo avere simboleggiato la nostra dedicazione a fare la volontà di Geova ci sforziamo ancora di eliminare una di queste caratteristiche. Pertanto dobbiamo essere tolleranti gli uni verso gli altri. Inoltre, il fatto che le caratteristiche della personalità differiscono non è per forza un segno di debolezza, ma rispecchia solo la varietà che Geova ha posto nelle creature umane.
21 L’amore e la tolleranza ci aiuteranno a evitar d’essere troppo sensibili. A causa dei problemi incalzanti, qualche volta un fratello può passarci accanto senza parlare o può parlare bruscamente. O forse un’abitudine o una caratteristica di un altro ci infastidisce. Qualunque sia la situazione, la Bibbia consiglia: “Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se alcuno ha causa di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi. Ma, oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. — Col. 3:13, 14.
22. (a) Chi si turba per le imperfezioni di un fratello che cosa potrebbe essere indotto a fare? (b) Affinché i nostri falli siano perdonati da Dio, che cosa è prima necessario?
22 Non permettere dunque che le differenze di personalità facciano naufragare la tua fede. Regola la tua condotta in modo tale da evitar di urtarti con il tuo fratello. Se il Diavolo riesce a farti sentire così turbato per le imperfezioni del tuo fratello che salti le adunanze o ti trattieni dal predicare la buona notizia del Regno, ne è molto felice. Vuoi far piacere all’Avversario per qualche irritazione o per lo spirito di superbia? La tua relazione con Geova significa così poco che smetteresti di servirlo o rallenteresti perché un fratello ha commesso un errore? Ricorda che se in questo tempo Geova richiedesse la perfezione dal tuo fratello, la richiederebbe anche da te. Se vuoi che Dio perdoni le tue mancanze, devi essere disposto a perdonare quelle del tuo fratello. Gesù affermò che avremmo avuto il perdono dei peccati se fossimo stati disposti a perdonare gli altri. — Matt. 6:12, 14, 15.
NON FAR INCIAMPARE ALTRI
23, 24. (a) In che modo la lingua è appropriatamente paragonata al timone di una nave? (b) Quali consigli dà la Bibbia circa il proferire la verità e ciò che è edificante?
23 La lingua può arrecare molto danno se non è controllata bene. Giacomo lo illustra in questo modo: “Ecco, perfino le barche, benché siano così grosse e siano spinte da fieri venti, son dirette da un piccolissimo timone dove desidera l’inclinazione dell’uomo che lo governa. Così anche la lingua è un piccolo membro eppure si vanta di grandi cose”. Perché dobbiamo perdere il controllo della lingua come un timone diretto male così che ci urtiamo con un altro adoratore di Geova? “Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non conviene, fratelli miei, che queste cose continuino ad avvenire in questo modo. Una fonte non fa sgorgare dalla stessa apertura il dolce e l’amaro, non è vero”? — Giac. 3:4, 5, 10, 11.
24 Quando si è inclini a dire una parola con ira o ad abbandonarsi a nocivi pettegolezzi o calunnie, ricorda che è il capitano della nave a dirigere la rotta della nave col timone. Se nel nostro cuore non pensiamo male dei fratelli, non saremo spinti a dire parole nocive con la lingua. “Ora che avete allontanato la falsità, dite la verità ciascuno al suo prossimo”. “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualsiasi parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, onde impartisca ciò che è favorevole agli uditori”. — Efes. 4:25, 29.
25. Quali consigli sono dati per appianare le divergenze personali?
25 Appianate in fretta le divergenze. Spesso le cose insignificanti si possono dimenticare senza farne una discussione. Se il problema persiste, va dall’offensore e considera la cosa in privato con il fratello, in modo amorevole e gentile. E se un fratello viene da te perché ha qualcosa di cui lamentarsi, padroneggiati e ascolta prima quello che dice affinché tu capisca la situazione e non cercare subito di difenderti o di recriminare. — Efes. 4:26, 32.
26. Come ci assicura la Parola di Dio che possiamo felicemente portare a termine il nostro viaggio nei burrascosi tempi avvenire per entrare nel nuovo sistema di cose di Geova?
26 Sapendo che il suo tempo è breve, di giorno in giorno l’avversario di Dio, Satana il Diavolo, fa infuriare sempre più il mare dell’umanità. (Dan. 7:2, 3; Riv. 13:1) Questo grande oppositore di Dio vorrebbe far naufragare la nostra fede sommergendoci con lo scoraggiamento o facendoci urtare con le persone. Ma mantenendo ferma la nostra fede e badando bene di navigare secondo la sicura Parola di Dio, con l’infallibile aiuto e l’immeritata benignità di Geova, porteremo a termine il nostro viaggio in questi tempi burrascosi, per superare la “grande tribolazione” ed entrare nel nuovo sistema di cose di Geova, dove “il mare non è più”. (Riv. 21:1) A quel tempo come saremo grati a Geova di non avere permesso che le attrazioni o le difficoltà incontrate facessero naufragare la nostra fede e ci privassero delle grandi benedizioni che avranno in eterno quelli che amano Dio con completa devozione! “Ora noi non siamo di quelli che tornano indietro alla distruzione, ma di quelli che hanno fede per conservare in vita l’anima”. — Ebr. 10:39.