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  • w75 15/11 pp. 686-688
  • Sei disposto a subire difficoltà?

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  • Sei disposto a subire difficoltà?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2016
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
w75 15/11 pp. 686-688

Sei disposto a subire difficoltà?

È DILETTEVOLE pervenire all’apprezzamento della maestà di Dio, del suo amore, della sua misericordia e dell’eccellente modo in cui tratta il suo popolo. È anche incoraggiante e piacevole acquistare conoscenza del popolo di Dio.

Ma in questo mondo il cristianesimo non è facile. Dopo averlo compreso, se hai intrapreso il corso di servire Geova Dio, puoi trovare profittevole esaminarti rivolgendoti certe domande, come: Qual è la mia disposizione quando incontro cose spiacevoli? Persevero quando ci sono difficoltà? Sono risoluto a rimanere leale verso Dio se si scatena la dura persecuzione? Che ne penso in quanto ad affrontare opposizione, difficoltà economiche, malattie, prigione o altre prove?

Dobbiamo esser sinceri con noi stessi: Nessuno vuole subire difficoltà. La sofferenza è per alcuni ‘contraria alla loro inclinazione’. È normale provare qualche timore. E i cristiani non vanno certo in cerca di difficoltà o di persecuzione o di morte.

Ciò nondimeno, le persecuzioni e altre difficoltà verranno. Gesù Cristo lo preannunciò. Ma egli predisse anche che, insieme alle difficoltà, Dio avrebbe dato ai suoi servitori cose buone tanto maggiori che in paragone le angustie sarebbero state leggere. Ai suoi discepoli disse:

“Chiunque avrà lasciato case o fratelli o sorelle o padre o madre o figli o campi per amor del mio nome riceverà molte volte tanto ed erediterà la vita eterna”. — Matt. 19:29.

L’apostolo Paolo, che subì personalmente molte difficoltà, disse che era d’accordo, scrivendo ai conservi cristiani:

“Sebbene la tribolazione sia momentanea e leggera, opera per noi una gloria che è sempre più di maggior peso ed eterna, mentre rivolgiamo lo sguardo non alle cose viste, ma alle cose non viste. Poiché le cose viste sono temporanee, ma le cose non viste sono eterne”. — 2 Cor. 4:17, 18.

Forse possiedi molte cose materiali. Le consideri solo come beni in quanto ti permettono di rendere a Dio un servizio migliore? Saresti disposto a rinunciarvi senza rammarico se sorgesse una contesa d’integrità? Di nuovo, l’apostolo Paolo scrisse:

“A motivo di lui [Gesù Cristo] ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero come tanti rifiuti, affinché guadagni Cristo”. — Filip. 3:8; Luca 14:26.

In Germania durante il regime di Hitler e, in tempi più recenti, nel Malawi, i veri cristiani hanno mostrato questa eccellente disposizione, sacrificando ogni cosa per mantenere la loro lealtà verso Dio.

ACQUISTATA LA QUALITÀ

L’ubbidienza a Dio è la chiave per acquistare perseveranza. Quanto prontamente ubbidisci alle cose che la Parola di Dio comanda? Mentre adempi la volontà di Dio, ci sono ostacoli che superi quasi ogni giorno. Ubbidisci ciò nonostante volontariamente? Questo può esserti di grande aiuto per affrontare situazioni che richiedono più che la solita perseveranza. Giacomo il fratellastro di Gesù consigliò:

“Consideratela tutta gioia, fratelli miei, quando incontrate varie prove, sapendo che questa provata qualità [o prova] della vostra fede produce perseveranza. Ma la perseveranza abbia la sua opera compiuta, affinché voi siate compiuti e sani sotto ogni aspetto, non mancando di nulla”. — Giac. 1:2-4, Traduzione Interlineare del Regno (inglese).

Perciò, se hai intrapreso il corso dell’ubbidienza a Dio vorrai per certo evitar di cedere ora a qualsiasi prova, per quanto sia piccola. Le tentazioni causate dai desideri della carne possono recare sui cristiani grande pressione, sia dentro di loro che da parte della cattiva “atmosfera” e delle compagnie di questo mondo. L’immoralità sessuale, il bere eccessivo e l’uso di droghe, incluso il tabacco, sono fra queste cose. La persecuzione può anche recare forte pressione perché si pecchi facendo compromesso e infrangendo l’integrità. L’apostolo Pietro espresse l’attitudine e la determinazione che il cristiano dovrebbe avere quando scrisse:

“Perciò, siccome Cristo soffrì nella carne, voi pure armatevi della stessa disposizione mentale; perché la persona che ha sofferto nella carne ha desistito dal peccato, al fine di vivere il resto del suo tempo nella carne, non più per i desideri degli uomini, ma per la volontà di Dio”. — 1 Piet. 4:1, 2.

Così, se hai accettato il modo di vivere cristiano, che sai comprende di soffrire per amore della verità, e forse hai già sofferto fino a un certo grado per amore della giustizia, ora non è il tempo di tornare indietro. — Luca 9:62.

METTITI ALLA PROVA

Per metterti alla prova in modo da vedere se hai acquistato perseveranza, guarda ciò che fai nel tempo attuale. Mantieni ora la fedeltà? Studi ora regolarmente la Parola di Dio? Acquisti non semplicemente il “latte” della parola, le dottrine primarie, ma anche “accurata conoscenza e pieno discernimento affinché [ti accerti] delle cose più importanti”? — Filip. 1:9, 10; Efes. 5:16.

Presentemente ‘operi’ per aiutare altri? Oppure esiti a scomodarti? (Gal. 6:10) Chi è disposto a subire qualche difficoltà a favore di altri nell’interesse del vero cristianesimo acquista la qualità della perseveranza. — Giac. 1:27.

Un altro fattore essenziale è messo in risalto da questa domanda: Riconosci che il tuo successo nel sopportare le prove è da attribuire non ad alcuna tua bontà, ma alla forza che Dio provvede? (1 Piet. 4:11) Ti rivolgi fiduciosamente a Dio per avere saggezza e capacità, e riconosci che tutto ciò che hai viene da lui? — Filip. 4:13; Giac. 1:5.

COSE DA EVITARE

Nella nostra ubbidienza a Dio, e nelle cose che abbiamo sopportate, non dovremmo riposarci, pensando di aver raggiunto la mèta. Né dovremmo acquistare uno spirito borioso, pensando che, quando abbiamo sopportato alcune prove, siamo “eroi”, abbiamo diritto a speciale considerazione, o che siamo più avanti verso la mèta di quanto non siano i nostri fratelli. È ‘chi avrà perseverato sino alla fine che sarà salvato’. (Matt. 24:13) Per evitare un’attitudine sbagliata, ricorda che alcuni di quelli che nei campi di concentramento nazisti avevano sopportato anni di sofferenze in seguito caddero preda del materialismo o dell’immoralità. C’è una sola causa di vanto e questa è nella conoscenza di Geova. — Ger. 9:23, 24.

Alcuni si preoccupano di particolari maltrattamenti fisici che possano dover subire. Questo non è saggio. Non sappiamo quali difficoltà incontreremo individualmente. Non tutti andranno incontro alle stesse prove. La cosa essenziale è che confidiamo in Geova. “Dio è fedele, ed egli non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, e con la tentazione farà anche la via d’uscita onde la possiate sopportare”. — 1 Cor. 10:13.

Geova vuole che il suo popolo sia felice. Egli non prova piacere vedendo soffrire il suo popolo. Ma rende in effetti felici anche quelli che subiscono sofferenze perché ora hanno l’opportunità di dare al Sovrano Universale Geova Dio una testimonianza di durata sempiterna. — Matt. 5:11, 12.

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