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Su questa pietra edificherò la mia chiesaLa Torre di Guardia 1952 | 15 ottobre
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nel suo secondo libro sulla Trinità, dice: ‘La pietra (petra) è la beata ed unica pietra della fede confessata dalla bocca di S. Pietro;’ e nel sesto libro sulla Trinità, egli dice: ‘E su questa pietra della confessione della fede che la chiesa è edificata.’ ‘Dio,’ dice S. Girolamo nel sesto libro su S. Matteo, ‘ha fondato la Sua chiesa su questa pietra, ed è da questa pietra che l’apostolo Pietro è stato chiamato.’ Dopo di lui S. Crisostomo dice nella sua cinquantatreesima omelia su S. Matteo: ‘Su questa pietra io edificherò la mia chiesa, cioè, sulla fede della confessione.’ Ora, quale fu la confessione dell’apostolo? Eccola: ‘Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente.’ Ambrogio, il santo Arcivescovo di Milano (sul secondo capitolo degli Efesini), S. Basilio di Seleucia, e i padri del Concilio di Calcedonia, insegnano esattamente la stessa cosa. Fra tutti i dottori dell’antichità cristiana S. Agostino occupa uno dei primi posti per conoscenza e santità. Ascoltate dunque ciò che egli scrive nel suo secondo trattato sulla prima epistola di S. Giovanni: ‘Che cosa significano le parole: Io edificherò la mia chiesa su questa pietra? Su questa fede, su quello che egli disse: Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente.’ Nel suo trattato su S. Giovanni troviamo questa frase molto significativa: ‘Su questa pietra che tu hai confessata io edificherò la mia chiesa, dato che la pietra era Cristo.’ Il grande vescovo credeva così poco che la chiesa fosse edificata su S. Pietro che egli disse al popolo nel suo tredicesimo sermone: “Tu sei Pietro, e su questa pietra (petra) che tu hai confessata, su questa pietra che tu hai conosciuta, dicendo: Tu sei Cristo il Figlio dell’Iddio vivente, io edificherò la mia chiesa, su Me stesso, che sono il figlio dell’Iddio vivente: Io la edificherò su Me, e non Me su te.’ Quello che S. Agostino pensava su questo rinomato passo era l’opinione di tutta la Cristianità del suo tempo”. (Agostino morì il 430 d.C., ossia circa 400 anni dopo che Gesù disse quelle parole a Pietro.)
NON FU VESCOVO DI ROMA
Né Pietro fu il primo vescovo di Roma, come non fu la “pietra” o il primo papa. Molte scritture indicano che Paolo fu a Roma. Perché doveva Paolo trovar necessario di dare ai Romani cristiani tanti consigli se vi fosse stato Pietro e fosse stato superiore a Paolo? Nella sua lettera ai Romani Paolo menziona 35 Cristiani per nome e manda saluti a 26 di essi, ma nessuna menzione di Pietro, nessun saluto per lui. Se Pietro fosse stato a Roma e vi fosse stato come papa o vescovo, possiamo noi immaginare che Paolo lo ignorasse così completamente? Inoltre, Paolo scrisse un certo numero delle sue lettere da Roma, e in queste fece riferimento ad altri Cristiani di Roma che erano con lui o che pure inviavano saluti, ma non una parola riguardo a Pietro. Perché tale assoluto silenzio se Pietro effettivamente si fosse trovato là in quel tempo? E se Pietro si fosse stabilito come vescovo di Roma poteva egli essere ancora definito l’apostolo della circoncisione? Presumere che il riferimento di Pietro a Babilonia nella sua prima epistola (1 Piet. 5:13) si riferisca a Roma è semplicemente un ammettere quanto sia debole la pretesa che Pietro sia stato a Roma.
Secondo il vescovo Strossmayer, un certo Scaligero (definito dall’Encyclopedia Americana “il fondatore della scienza della cronologia” e quindi un’autorità non trascurabile) non esitò a dire che l’episcopato e la residenza di S. Pietro a Roma dovrebbero essere classificate con le ridicole leggende”.
In tal modo vediamo che sia le Scritture che i fatti storici concordano nell’attestare che la congregazione cristiana è edificata su Cristo Gesù e non sull’apostolo Pietro, che Pietro non fu il primo papa, e che non c’è prova alcuna ch’egli fosse mai a Roma. Veramente, “la verità vi renderà liberi”. — Giov. 8:32, NM.
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‘Devastazione del loro pascolo’La Torre di Guardia 1952 | 15 ottobre
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‘Devastazione del loro pascolo’
Alcune persone di colore di Winnabow, Carolina del Nord, il cui predicatore metodista parla loro soltanto una volta in quattro settimane (avendo tre altre “chiese” a cui badare) chiesero che uno dei testimoni di Geova parlasse nella loro chiesa. Furono prese disposizioni per un mercoledì sera alle 19.30, e 47 vennero ad ascoltare. Data la popolazione sparsa, fu un buon numero. Colui che fece la conferenza comunica:
”Tutti erano attentissimi durante l’intero discorso. Prima di lasciarli andare via alcuni uomini preminenti desiderarono parlare all’uditorio. Essendo essa la loro ‘chiesa’ e io solamente un ospite, accettai. Uno si alzò, si rivolse all’uditorio e disse loro che non aveva mai udito in tutta la sua vita tanto della Bibbia spiegato in un’ora, e che era tutto vero. Egli disse che non poteva capire perché i loro predicatori non avevano detto loro queste cose e perché non ‘spiegavano la Bibbia così che potessimo comprenderla’, come questo discorso aveva fatto per loro.
“Si alzò un altro e disse che durante il discorso egli pensava a tutte le diverse religioni e come nessuna d’esse spiega la Bibbia come i testimoni di Geova e che era giunto alla conclusione che i testimoni di Geova erano i soli che avevano ragione.
“Un altro anziano spiegò ch’egli aveva frequentato la chiesa per molti anni e che questo era ‘il miglior sermone biblico che abbia mai ascoltato, e il primo al quale sono stato che era gratuito’. Aggiunse che aveva imparato di più da questo sermone gratuito’ che da quelli che doveva pagare. Al loro predicatore si doveva garantire una certa somma prima che predicasse. Una signora amichevole esclamò: ‘È vero, Niente denaro, Niente predicatore!’ Tutti gridarono la loro approvazione su ciò che fu detto, espressero il loro apprezzamento, e c’invitarono a tornare per pronunziare alcuni altri discorsi. Non è stato ancora accertato quale fu la reazione del loro ‘salariato predicatore’ in questa attività di ‘devastazione del suo pascolo’”.
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