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  • Siete pronti per vivere nel Nuovo Ordine di Dio?
    La Torre di Guardia 1973 | 1° dicembre
    • autorizzati di toccare la sacra arca, dietro pena di morte. La legge era pubblicamente nota, e poiché Uzza era senz’altro un Levita (ma non un sacerdote), doveva conoscere meglio degli altri l’espresso comando di Dio. Egli scelse di violare quel comando, forse supponendo che le circostanze lo giustificassero. Poté pensare che se lui non agiva per rimettere in equilibrio l’arca sarebbe sicuramente caduta. In tal caso, non ebbe fede nel potere di Dio di risolvere la situazione in modo tale che nessuno dei suoi servitori dovesse disubbidire ai suoi espressi comandi. D’altra parte, poté pensare che aveva l’occasione di diventare un ‘eroe’, facendosi una duratura fama come ‘Uzza, l’uomo che impedì alla sacra arca di cadere’. In un modo o nell’altro mostrò mancanza di rispetto.

      26. Quale importante lezione impariamo da ciò che proteggerà i nostri interessi vitali nel Nuovo Ordine?

      26 Azioni e metodi non scritturali, presunzione e usurpazione non sono mai giustificati. Con tante ragioni di allegrezza nel nuovo ordine di Dio, qualsiasi iniziale condizione che allora rispecchi imperfezione umana non dovrebbe farci riscaldare né parlare o agire avventatamente. Dobbiamo essere ‘sobri in ogni cosa’, comprendendo che il principio: “È meglio la fine di poi d’una faccenda che il suo principio”, sarà valido anche nel regno millenario del Figlio di Dio, e “è meglio chi è paziente che chi è di spirito superbo . . . poiché l’offendersi è ciò che riposa nel seno degli stupidi”. — 2 Tim. 4:5; Eccl. 7:8, 9.

      27, 28. Quando sembra che qualche faccenda richieda d’essere corretta o rettificata, qual è la giusta condotta da seguire per assicurarsi il favore e la benedizione di Dio?

      27 Se non siamo autorizzati ad agire in un certo modo, possiamo informare quelli che lo sono. Anziché cercare poi impazientemente di ‘rimettere in equilibrio l’arca’ noi stessi, possiamo quindi confidare che Dio dirigerà la situazione, fiduciosi che col tempo farà avere solo buoni risultati. Come consiglia Salmo 4:4: “Agitatevi, ma non peccate. Abbiate il vostro dire nel vostro cuore sul vostro letto, e tacete”. — Si paragoni Salmo 63:6-8.

      28 Perciò, possiamo prepararci ora per il nuovo ordine di Dio mostrando rispetto per le disposizioni che il suo Figlio mette in vigore nella congregazione cristiana, con la certezza che Geova Dio e Cristo Gesù non sono mai all’oscuro o ignari delle cose da aggiustare o correggere.

  • Soprattutto, abbiate intenso amore gli uni per gli altri
    La Torre di Guardia 1973 | 1° dicembre
    • Soprattutto, abbiate intenso amore gli uni per gli altri

      1, 2. Secondo l’ispirato apostolo, che cosa dobbiamo soprattutto coltivare se vogliamo vivere nel nuovo ordine di Dio?

      IN CONSIDERAZIONE della prossima “fine di ogni cosa”, qual è la cosa più importante che dovrebbe coltivare chi desidera vivere nel Nuovo Ordine? In I Pietro 4:8-10, l’ispirato apostolo scrive:

      2 “Soprattutto, abbiate intenso amore gli uni per gli altri, perché l’amore copre una moltitudine di peccati. Siate ospitali gli uni verso gli altri senza brontolii. Nella proporzione in cui ciascuno ha ricevuto un dono, usatelo, servendo gli uni gli altri, quali eccellenti economi dell’immeritata benignità di Dio espressa in vari modi”.

      3, 4. In considerazione di ciò che sappiamo sarà senz’altro nel nuovo ordine di Dio, di che cosa dovremmo realmente interessarci ora?

      3 Non abbiamo modo di sapere che parte avranno sulla terra, se ne avranno, cose come auto, apparecchi televisivi, stereofonici o cose simili nel nuovo ordine di Dio. Ma c’è qualche cosa che effettivamente sappiamo ci sarà in quel nuovo ordine, qualche cosa di presente con cui abbiamo a che fare ogni giorno. Che cos’è?

      4 Le persone; le persone che, come voi, amano ciò ch’è giusto. Quindi anziché accentrare i nostri interessi e la nostra vita sui prodotti e sugli oggetti di questo presente ordine, cose che non hanno nessuna certezza di durare, quanto è meglio e più saggio fare delle persone il nostro reale interesse e imparare a provare vera gioia nel servire gli altri. Nell’imminente nuovo ordine la vita sarà sicuramente colma di tali amorevoli servizi “gli uni per gli altri”. Se ora possiamo provare vero piacere e soddisfazione nel far questo — servire amorevolmente altri, renderci utili, operare per i loro migliori interessi, essere solleciti e ospitali — abbiamo buone probabilità di ottenere successo nella vita nel Nuovo Ordine.

      5. (a) Che cosa compirà l’“intenso amore”, e perché è essenziale? (b) Commentate le scritture che sono in fondo a questo paragrafo.

      5 Per far ciò il nostro amore, come dice l’apostolo, dev’essere “intenso”, o, secondo altre traduzioni, “a piena forza”, “mai insincero”. (New English Bible; Jerusalem Bible) Letteralmente, l’originale parola greca resa “intenso” significa “teso”. Il nostro amore, perciò, non può essere indifferente, limitato solo a fare ciò che sentiamo di dover fare, o a ciò che riteniamo non ci provocherà disagi, o solo a pochi favoriti. Deve sforzarsi di estendersi per includere il maggior numero possibile di persone nonché prodigarsi con intensità. Solo questo genere d’amore ci permetterà di mantenere l’essenziale unità con i nostri fratelli in una grande varietà di circostanze che potrebbero rendere tesi i nostri rapporti e indurci a criticare, o essere inclini a mettere in evidenza le imperfezioni e i difetti dei nostri fratelli e fare questioni su di essi. Ma l’“intenso amore” si ‘tenderà’ per includere tutte queste circostanze. — Si paragonino Proverbi 10:12; Colossesi 3:12-14.

      6, 7. (a) Quali domande potremmo farci per determinare se l’intensità del nostro amore è manchevole? (b) Com’è che tale amore ‘copre una moltitudine di peccati’? Perché questo sarà necessario anche dopo la “grande tribolazione”?

      6 È ora il nostro amore così? Nelle poche ore la settimana che generalmente trascorriamo con i nostri fratelli, il nostro amore copre i difetti altrui? O siamo inclini a turbarci e sentirci provocati per tali difetti? Alcuni fanno fatica ad andare d’accordo con altri, e così lasciano sorgere divergenze, permettono che nasca freddezza. Ma se ora è difficile andare d’accordo con i fratelli per poche ore la settimana, che dire, dunque, se si sopravvive per entrare nel nuovo ordine di Dio e si è circondati dai fratelli da ogni parte, ogni giorno e per tutto il giorno?

      7 L’“intenso amore” non permetterà di rimuginare le offese, di serbarne il ricordo fino al punto di provare amarezza verso altri, rievocando tali sgradevoli pensieri e non lasciandoli svanire. Togliendoli dalla mente e dal cuore o facendo passi positivi per migliorare le relazioni, tale amore ‘copre una moltitudine di peccati’. Ci spinge a offrire il nostro aiuto a quelli che sono inclini a indebolirsi o a cadere nell’errore, non semplicemente a criticarli o pettegolare su di loro. (Giac. 5:20) Giacché i peccati non spariranno dalla terra nel giro di una notte nel futuro nuovo ordine, dobbiamo avere tale intenso amore per esser sicuri di mantenere un’eccellente relazione con Geova Dio, che è “amore”, e con suo Figlio, il cui intenso amore lo spinse a dare la vita stessa a favore dei peccatori. — Rom. 5:6-8.

      8. (a) A quale condotta Pietro esorta ulteriormente come espressione di intenso amore? (b) Come ci aiuterà questo a prepararci per il Nuovo Ordine?

      8 Possiamo mostrare tale amore anche con la nostra ospitalità. “Siate reciprocamente ospitali”; “accoglietevi reciprocamente nelle vostre case senza brontolii”. (1 Piet. 4:9, New American Bible; Jerusalem Bible) Sì, qualsiasi cosa facciamo in questo senso dovrebbe essere esente da lamentele, poiché Dio ama solo il “donatore allegro”. (2 Cor. 9:7) Nel periodo iniziale, dopo che la “grande tribolazione” sarà passata, è possibile che si debbano condividere in notevole misura le cose materiali. L’inclinazione a essere ingenerosi o avari potrebbe crearci allora gravi difficoltà. Se, d’altra parte, manifestiamo uno spirito simile a quello dei cristiani di Gerusalemme che aprirono le loro case per accogliere e sfamare i loro nuovi fratelli di fra i tremila discepoli appena battezzati, allora ci prepariamo a vivere per il Nuovo Ordine. (Atti 2:46; 4:32-35) Come esorta l’apostolo Paolo: “Condividete con i santi secondo i loro bisogni. Seguite il corso dell’ospitalità”. — Rom. 12:13.

      ECCELLENTI ECONOMI DEI DONI DI DIO

      9. Come nella congregazione cristiana ciascuno ha ricevuto un “dono”, e che cosa dovrebbe farne?

      9 “Nella proporzione in cui ciascuno ha ricevuto un dono usatelo, servendo gli uni gli altri [mettetevi al servizio degli altri, Je]”. In questo modo ci comportiamo quali “eccellenti economi dell’immeritata benignità di Dio espressa in vari modi”. (1 Piet. 4:10) E, in effetti, nessuno di noi è privo di qualche cosa da dare per servire i nostri fratelli. Tutti quelli che entrano nella disposizione teocratica di Dio ricevono un dono. Ciascuno ha cose da fare, incarichi di servizio o responsabilità. Non siamo, per così dire, tutti fatti con un identico stampo, avendo identiche personalità, capacità, doti, energie, conoscenza o beni. Ma qualunque cosa abbiamo, in ultima analisi, la dobbiamo a Dio. (Rom. 12:6-8; 1 Cor. 4:7) Comprendendo questo fatto, non terremo inutilizzato il nostro “dono”, come riposto in uno scrigno. (Matt. 25:14-30) Dobbiamo usarlo, impiegarlo, al servizio d’altri.

      10. Che cosa significa essere “economi dell’immeritata benignità di Dio”?

      10 Il fatto che siamo chiamati “economi dell’immeritata benignità di Dio” mostra che il “dono” è un deposito. Accettando tale dono chi lo riceve assume una responsabilità verso il Donatore, Geova Dio. Nei tempi biblici il proprietario della casa nominava un “economo” o amministratore della casa che doveva occuparsi dei vari componenti della famiglia. Doveva trattarli in modo soccorrevole. Gli altri servitori erano incoraggiati dall’economo ad adempiere fedelmente i loro doveri. Ci ha Dio favoriti dandoci privilegi, opportunità, incarichi o responsabilità? Questa è un’immeritata benignità da parte sua e vogliamo far uso di quell’immeritata benignità per compiere la sua volontà, per adempiere lo scopo per cui ci è stata dimostrata tale benignità o favore. — Si paragoni Luca 12:42-44.

      11. In che senso l’immeritata benignità di Dio, di cui possiamo essere economi, è “espressa in vari modi”, e vale questo anche per gli anziani?

      11 Nella sua sapienza Dio ha provveduto “varietà di ministeri” guidati dallo stesso spirito, e “varietà di operazioni, eppure lo stesso Dio compie tutte le operazioni in ogni persona”. Mediante il suo spirito Dio può aiutare ciascuno di noi a usare o sviluppare ciò che abbiamo, “per uno scopo utile”. (1 Cor. 12:4-7) Benché debbano tutti adempiere le esigenze fondamentali, gli anziani, come ‘economi’ di Dio (Tito 1:7), hanno anche le loro particolari energie e capacità. Alcuni sono molti bravi a insegnare dal podio, mentre altri possono essere più efficaci nell’insegnare in circostanze meno formali, forse aiutando i componenti della congregazione o le famiglie che hanno problemi personali con visite a domicilio o in conversazioni private. — Atti 20:20.

      12. (a) In che modo una simile varietà si vede fra tutti i componenti della congregazione nell’uso dei loro ‘doni’ nel servizio? (b) Commentate Romani 12:6-8.

      12 Similmente, i singoli componenti della congregazione hanno vari doni che possono usare nel servire gli uni gli altri. Tutti

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