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  • Potenza e presenza del nostro Signore Gesù Cristo
    La Torre di Guardia 1953 | 15 gennaio
    • governo e autorità e potenza e signoria e ogni altro nome che si nomina”. — Efes. 1:19-21, NW.

      6 La dipartita di Gesù Cristo significò lasciare questa terra con la morte e poi esser risuscitato dai morti dal Padre suo ed essere esaltato alla gloriosa posizione della maestà celeste. Era stata fatta la promessa: “Tu non abbandonerai l’anima mia in poter dello Schèòl, né permetterai che il tuo santo vegga la fossa. Tu mi mostrerai il sentiero della vita; vi son gioie a sazietà nella tua presenza; vi son diletti alla tua destra in eterno”. (Sal. 16:10, 11, nota in calce) La dipartita nel caso di Gesù Cristo significò quindi molto di più della sua semplice morte.

      7. Quale altro particolare della trasfigurazione servì per confermare la profezia?

      7 C’è dell’altro ancora nella scena della trasfigurazione, poiché per coronare questo gloriosissimo spettacolo viene data ulteriore conferma. Appena si formò la nuvola e cominciò a coprirli protettivamente “essi ebbero paura. E una voce venne dalla nuvola, dicendo: ‘Questo è il mio Figlio, colui che è stato scelto. Ascoltatelo.’” (Luca 9:34, 35, NW) Non c’è da meravigliarsi se Pietro in anni successivi scrive: “Egli ricevette da Dio il Padre onore e gloria quando parole come queste gli furon rivolte”. (2 Piet. 1:17, NW) È quando combiniamo tutti questi separati particolari in un grande insieme che effettivamente cominciamo a capire come accadde che questi tre apostoli videro il Figlio dell’uomo nella sua gloria, nel Regno con la sua potenza e maestà. Geova confermava la parola che aveva pronunziata per mezzo di Mosè e dei profeti. “Ascoltatelo” disse la voce di Geova. “A quello darete ascolto!” era stato dichiarato mediante Mosè. Quindi poco dopo la dipartita di Gesù Pietro esclama: “Dovete ascoltarlo secondo tutte le cose che vi dice. Veramente, ogni anima che non ascolta questo Profeta sarà completamente distrutta di fra il popolo”. (Atti 3:22, 23, NW) Invece di parlare Mosè ora al popolo di Dio l’autorità era trasferita a Cristo Gesù. Il patto della legge aveva fine e cominciava un patto nuovo.

      8, 9. (a) In che modo Paolo mostra la sua conoscenza e il suo intendimento di questa visione? (b) Quale importanza ha la voce di Gesù Cristo a questo riguardo?

      8 Sembrerebbe che le parole dell’apostolo Giovanni nel suo primo capitolo sarebbero state scritte considerando la scena della trasfigurazione. “Così la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e noi abbiamo avuto una visione della sua gloria, una gloria come quella che appartiene a un unigenito figlio da parte di un padre”. (Giov. 1:14, NW) Forse molte delle cose delle quali parla Giovanni furono scritte con la gloriosa visione nella mente. Vi è poi altra conferma che mostra l’importanza della trasfigurazione e della sua rappresentazione del Regno e della maestà del Re. Ascoltate le parole di Paolo: “Iddio, che molto tempo fa parlò in molte occasioni e in molte maniere ai nostri antenati per mezzo dei profeti [Mosè, Elia e altri], ha alla fine di questi giorni parlato a noi per mezzo di un Figlio [‘Ascoltatelo!’], ch’egli ha costituito erede di tutte le cose [‘Questo è il mio Figlio!’], . . . Egli è il riflesso della sua gloria e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere, e sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, e dopo aver fatto una purificazione per i nostri peccati [passò alla morte] si è messo a sedere alla destra della maestà in alti luoghi [completò il suo esodo o “dipartita”].” — Ebr. 1:1-3, NW.

      9 Paolo continua spiegando che, non a chiunque egli ha detto ‘Tu sei il mio Figlio’, ma quando reca il suo primogenito egli lo riconosce e invita tutti gli angeli ad adorarlo; e Paolo aggiunge a queste parole una citazione del Salmo 45 per dimostrare che egli è l’unto e che durerà per sempre. Quindi adopera parole simili a quelle di Pietro: “Ecco perché è necessario che prestiamo attenzione più del solito alle cose da noi udite, affinché non siamo mai portati via. Come scamperemo noi se abbiamo trascurato una salvezza così grande in quanto cominciò a essere annunziata mediante il nostro Signore?” (Ebr. 2:1, 3, NW) Gran parte dello scritto di Paolo agli Ebrei riflette la scena della trasfigurazione. Anche il tenore del pensiero ascende a grande altezza per essa, pone le glorie del nuovo patto in verace espressione, e mostra il tramonto del vecchio patto. Ma come è grandiosa l’alba del nuovo, e le prospettive celesti in tal modo illuminate! La trasfigurazione mostra la gloria di Mosè e di Elia e quindi la sua scomparsa con onore, ma la voce d’autorità viene dal cielo riconoscendo il Figlio e comandando che egli è colui al quale essi devono dare ascolto. Sì, sebbene Geova nei tempi passati parlasse mediante i profeti egli parlerà ora mediante il suo Figlio. La voce di Gesù Cristo è come la voce di Geova Dio per il suo popolo. Benedetti sono i vostri occhi se vedono e i vostri orecchi se odono, poiché queste verità daranno molta gioia e conforto.

      SIGNIFICATO PROFETICO

      10. Prefigura la trasfigurazione qualche cosa più grande, e che cosa conferma essa?,

      10 Sebbene quella splendida apparizione fosse così impressionante e significativa per i tre apostoli e per la chiesa primitiva, e per i fedeli sin da allora, questo non è comunque tutto, perché essa significa molto di più per noi oggi. Perché? La semplice risposta è che noi siamo giunti ora all’effettiva presenza del nostro Signore Gesù Cristo e il suo regno è venuto nella sua potenza. Il Re, Cristo Gesù, non regnava alla sua prima venuta, e ricordiamo che la trasfigurazione non fu altro che una visione, benché rappresentasse con certezza cose più grandi avvenire. Le Scritture e i fatti indicano la seconda apparizione del nostro Signore, nel qual tempo egli viene nella gloria del Padre per regnare sul mondo. Una cosa è certa, e questa è che la visione della trasfigurazione conferma la parola profetica di Geova, dandole vita, e così ci parla eloquentemente. Pietro dice: “Di conseguenza, abbiamo la parola profetica resa più ferma, e voi fate bene prestandole attenzione come ad una lampada risplendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e una stella mattutina sorga, nei vostri cuori”. — 2 Piet. 1:19, NW.

  • La maturità reca felicità
    La Torre di Guardia 1953 | 15 aprile
    • [Prospetto alle pagine 23 e 24]

      RAPPORTO MONDIALE DELL’ANNO DI SERVIZIO 1952 DEI TESTIMONI DI GEOVA

      (Vedi l’edizione stampata)

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