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IncensoAusiliario per capire la Bibbia
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“Sia la mia preghiera preparata come incenso dinanzi a te [Geova]”. (Sal. 141:2) Anche l’altamente simbolico libro di Rivelazione spiega che coloro che sono intorno al celeste trono di Dio hanno “coppe d’oro ch’eran piene d’incenso, e l’incenso significa le preghiere dei santi”. E a un angelo “fu data una grande quantità d’incenso per offrirlo con le preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che era davanti al trono”. (Riv. 5:8; 8:3, 4) Sotto diversi aspetti il bruciare incenso era un appropriato simbolo delle preghiere dei santi ‘offerte’ (Ebr. 5:7) notte e giorno (I Tess. 3:10), e che sono gradite a Geova. — Prov. 15:8.
L’incenso naturalmente non poteva rendere ben accette a Dio le preghiere dei falsi adoratori. (Prov. 28:9; Mar. 12:40) Viceversa le preghiere del giusto sono efficaci. (Giac. 5:16) Perciò anche quando scoppiò una piaga mandata da Dio, Aaronne immediatamente prese “l’incenso e faceva espiazione per il popolo”. — Num. 16:46-48.
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Incenso, altare dell’Ausiliario per capire la Bibbia
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Incenso, altare dell’
Vedi ALTARE.
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IncestoAusiliario per capire la Bibbia
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Incesto
Vedi LEGGE.
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InchiostroAusiliario per capire la Bibbia
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Inchiostro
Il termine ebraico deyòh, che ricorre solo in Geremia 36:18, secondo alcuni deriva da una radice che significa “scorrere lentamente”, secondo altri da una radice che significa “essere nero”. Nelle Scritture Greche Cristiane troviamo tre volte la forma mèlan (II Cor. 3:3; II Giov. 12; III Giov. 13), neutro dell’aggettivo la cui forma maschile è mèlas e che significa “nero”. — Matt. 5:36; Riv. 6:5, 12.
In genere gli inchiostri erano fatti con pigmenti o sostanze coloranti mescolati a un solvente che conteneva resina, colla o lacca, e serviva sia come veicolo o agente portante che come legante per fissare il pigmento alla superficie su cui veniva applicato. Le formule più antiche per fare l’inchiostro, e gli esemplari più antichi che ci sono pervenuti, indicano che il pigmento era un nero carbone sotto forma di nerofumo amorfo ottenuto dalla combustione di olio o legna, oppure un carbone cristallino di origine animale o vegetale. I pigmenti dell’inchiostro rosso erano ossidi di ferro. Gli antichi usavano anche altre soluzioni. Giuseppe Flavio dice che la copia della Legge inviata a Tolomeo Filadelfo era scritta in caratteri d’oro. (Antichità giudaiche, Libro XII, cap. II, 11) Se mai anticamente si usavano tinte o succhi vegetali per fare l’inchiostro sarebbero scomparsi da molto tempo essendo deperibili.
La preparazione degli inchiostri migliori richiedeva molto tempo per macinare e diluire i pigmenti. L’inchiostro in genere era conservato allo stato solido in pani o tavolette, che venivano sufficientemente inumiditi dallo scriba quando applicava l’inchiostro al pennello o alla cannuccia.
Gli inchiostri di china (originari della Cina) hanno sempre avuto fama di essere i più nitidi e resistenti. Documenti scritti con inchiostri del genere possono rimanere immersi nell’acqua per diverse settimane senza venir cancellati. Altri inchiostri invece erano fatti in modo che si potesse cancellare lo scritto con una spugna bagnata o una pezza umida. Questo può spiegare il significato simbolico delle parole dette da Geova: “Chi ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro”. — Eso. 32:33; vedi anche Numeri 5:23; Salmo 109:13, 14.
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IncidereAusiliario per capire la Bibbia
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Incidere
L’arte di incidere o intagliare figure o lettere in materiali come legno (I Re 6:29, 32), metallo (Eso. 39:30) o pietra (Zacc. 3:9) è molto antica. La prima allusione al riguardo che troviamo nelle Scritture può riferirsi all’anello con sigillo di Giuda. (Gen. 38:18) Per incidere si usavano di solito arnesi di ferro ben appuntiti o anche punte di diamante. — Ger. 17:1.
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IncisioniAusiliario per capire la Bibbia
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Incisioni
L’usanza di praticarsi incisioni nella carne o di graffiarsi braccia, mani e viso in segno di lutto era molto comune presso gli antichi. (Ger. 47:5; 48:37) Può darsi che lo si facesse allo scopo di pacificare o di propiziarsi le divinità ritenute signore dei morti. A proposito di quest’usanza praticata dagli sciti alla morte del loro re, lo storico greco Erodoto (Storie, Libro IV, 71) scrive: “Si mozzano le orecchie, si radono all’intorno i capelli, si incidono le braccia, si sfregiano fronte e naso, si conficcano frecce attraverso la mano sinistra”.
Quella di prodursi lacerazioni nella carne non era tuttavia una consuetudine limitata ai riti funebri. Nella speranza che il loro dio rispondesse agli appelli che gli rivolgevano, i profeti di Baal “si facevano incisioni secondo la loro abitudine con daghe e lance” finché erano tutti imbrattati di sangue. (I Re 18:28) Riti simili erano praticati anche da altri popoli dell’antichità. Per esempio, Erodoto (Libro II, 61) menziona che durante la festa di Iside alcuni che abitavano in Egitto, originari della Caria, si tagliavano la fronte con la spada.
La legge di Dio vietava espressamente di farsi incisioni nella carne per i morti. (Lev. 19:28; 21:5; Deut. 14:1) Questo perché Israele era un popolo santo a Geova, una speciale proprietà (Deut. 14:2), e come tale doveva evitare qualsiasi usanza idolatrica. E poi tali eccessive manifestazioni di lutto accompagnate da lacerazioni prodotte sulla propria carne erano completamente fuori luogo per un popolo ben consapevole dell’effettiva condizione dei morti come pure della speranza loro riservata. (Confronta Daniele 12:13; Ebrei 11:19; I Tessalonicesi 4:13). Inoltre la proibizione dell’autolesionismo avrebbe inculcato negli israeliti il giusto rispetto per la creazione di Dio, per il corpo umano.
Ma evidentemente qualche volta gli israeliti trasgredirono alla legge di Dio che vietava di farsi incisioni nella carne. — Ger. 41:5; confronta Michea 5:1.
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IncorruzioneAusiliario per capire la Bibbia
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Incorruzione
Riferimenti diretti all’incorruzione si trovano solo nelle Scritture Greche Cristiane, dove questo termine traduce il greco aphtharsìa, termine formato dal prefisso a (alfa privativo) e da una forma del verbo phthèiro, che è tradotto corrompere (I Cor. 15:33; II Cor. 7:2), rovinare (Riv. 11:18), vale a dire ridurre in una condizione peggiore o inferiore, e anche mettere a morte o distruggere (II Piet. 2:12). Viene usato anche l’aggettivo àphthartos (incorruttibile). A proposito di incorruzione, è utile esaminare prima l’uso dei termini greci per corruzione e corruttibilità, ricordando naturalmente che c’è una differenza fra essere corrotto e essere corruttibile, cioè suscettibile di essere corrotto.
CORRUZIONE E CORRUTTIBILITÀ
Corruzione e corruttibilità si possono riferire sia a cose materiali che a cose non materiali. La corona a cui aspiravano gli atleti greci era corruttibile, soggetta a sciuparsi, deteriorarsi e disintegrarsi (I Cor. 9:25); persino l’oro (intaccato dall’acqua regia) e l’argento sono corruttibili (I Piet. 1:18; confronta Giacomo 5:3); barche possono ‘naufragare’ o letteralmente ‘essere completamente distrutte’ (dalla
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