FIRMA
Segno di identificazione. Il termine “firma” traduce l’ebraico taw, nome dell’ultima lettera dell’alfabeto ebraico. (Taw è reso anche “segno”; Ez 9:4 [cfr. nt.], 6). Una firma a volte poteva consistere nell’impronta di un anello con sigillo o di un sigillo cilindrico, oppure poteva essere un segno particolare tracciato o scelto dall’interessato per identificarsi.
Nel protestare la sua innocenza di fronte ai tre “compagni” i quali affermavano che i peccati commessi contro Dio erano la causa della sua sofferenza, Giobbe presentò prove e ragioni a sostegno della sua innocenza. Invitò Dio a esaminare il suo caso e a dargli una risposta: “Oh, avessi qualcuno che mi ascoltasse, che l’Onnipotente stesso, secondo la mia firma, mi rispondesse! O che l’individuo in causa con me avesse scritto un documento stesso!” (Gb 31:35) Giobbe si proclamava pronto a presentare la sua causa a Dio, apponendovi la propria firma per attestarne l’autenticità.