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  • g86 22/11 p. 12
  • “L’embrione di me”

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  • “L’embrione di me”
  • Svegliatevi! 1986
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Svegliatevi! 1986
g86 22/11 p. 12

“L’embrione di me”

PIÙ l’uomo impara sul modo in cui si sviluppa il feto, più numerose sono le prove indicanti che, sin dai primissimi momenti, si tratta di una vita che si sviluppa gradualmente con la facoltà di sentire, udire, muoversi e altre funzioni. L’uomo continua a essere sbalordito dalle scoperte comprovanti che non si tratta di un semplice accumulo di cellule e tessuti. In una rivista femminile canadese, Chatelaine, Anne Beirne riferisce quello che ora si sa. Movimenti: Anche se la madre non lo sente, a sole otto settimane il feto comincia a muovere i muscoli, e il cuore batte già! “A 28 settimane un feto che si sviluppa normalmente si muove almeno dieci volte ogni 12 ore”. Tatto: A 16 settimane reagisce al dolore, dando persino calci se punto dall’ago usato nell’amniocentesi. Udito: A 24 settimane è in grado di sentire il battito cardiaco della madre e risponde a suoni, voci e musica ad alto volume. “Può anche muoversi al ritmo della voce materna”. Vista: “A 16 settimane i suoi occhi si sono sviluppati fino al punto che può girarli; a 24 settimane, . . . il feto è in grado di percepire la luce attraverso la parete uterina”.

Anche Geova, sin dal concepimento della nuova vita, vede tutto questo: il meraviglioso, graduale sviluppo dell’individuo. Coloro che veramente rispettano la vita e la sua Fonte non ignoreranno questo fatto, agendo come se un aborto fosse solo la rimozione di un ammasso di cellule e nulla più. Il salmista disse a Geova: “I tuoi occhi videro pure l’embrione di me, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, riguardo ai giorni quando si formarono e non c’era ancora nessuno fra loro”. — Salmo 139:16.

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