-
Direte: “Eccomi! Manda me”?La Torre di Guardia 1987 | 15 ottobre
-
-
Per quanto tempo sarebbe andata avanti questa triste situazione? Fu questo, e non quanti anni avrebbe dovuto prestare servizio, che Isaia chiese con le parole: “Fino a quando, o Geova?” Al che Dio rispose: “Finché le città realmente crollino in rovina, per essere senza abitante”. E così avvenne, anche se Isaia morì prima. I babilonesi portarono via gli uomini terreni, lasciando Giuda “rovinato nella desolazione”. — Isaia 6:11, 12; 2 Re 25:1-26.
-
-
Direte: “Eccomi! Manda me”?La Torre di Guardia 1987 | 15 ottobre
-
-
Questo era appropriato, perché la maggioranza dei giudei che seguivano Gesù non erano disposti ad accettarne il messaggio e ad agire di conseguenza, così come non lo erano stati quelli che avevano udito il profeta Isaia. (Giovanni 12:36-43) Inoltre nel 70 E.V. i giudei che si erano resi ‘ciechi e sordi’ al messaggio di Gesù andarono incontro a una distruzione simile a quella del 607 a.E.V. Per Gerusalemme quell’avvenimento del I secolo fu una tribolazione ‘come non era accaduta dal principio del mondo, né sarebbe accaduta più’. (Matteo 24:21) Tuttavia, come profetizzato da Isaia, un rimanente o “santo seme” esercitò fede. Questi furono organizzati in una nazione spirituale, l’unto “Israele di Dio”. — Galati 6:16.
13. Perché c’era da aspettarsi ancora un altro adempimento di Isaia capitolo 6?
13 Questo ci porta a un altro adempimento biblico di Isaia capitolo 6. Per capirlo, esaminiamo le parole che l’apostolo Paolo pronunciò verso l’anno 60 E.V. Egli spiegò perché molti giudei che lo udivano a Roma non avrebbero accettato la sua “testimonianza riguardo al regno di Dio”. La ragione era che Isaia 6:9, 10 si stava di nuovo adempiendo. (Atti 28:17-27) Significa questo che dopo che Gesù ebbe lasciato la scena terrestre i suoi unti discepoli dovevano adempiere un incarico simile a quello di Isaia? Senz’altro!
14. Quale opera simile a quella di Isaia dovevano compiere i discepoli di Gesù?
14 Prima di ascendere al cielo, il più grande Isaia disse che i suoi discepoli avrebbero ricevuto spirito santo e gli sarebbero stati quindi “testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) Proprio come l’altare dei sacrifici fornì il necessario per allontanare l’errore di Isaia, così per i discepoli di Gesù il suo sacrificio fu la base perché il loro ‘peccato stesso fosse espiato’. (Levitico 6:12, 13; Ebrei 10:5-10; 13:10-15) Dio poteva quindi ungerli con spirito santo, che avrebbe dato loro potenza anche per divenire ‘testimoni fino alla più distante parte della terra’. Sia il profeta Isaia che il più grande Isaia erano stati inviati a proclamare il messaggio di Dio. Similmente gli unti seguaci di Gesù sono stati “mandati da Dio . . . in compagnia di Cristo”. — 2 Corinti 2:17.
15. Nei nostri giorni, qual è stata la reazione generale a una predicazione come quella compiuta da Isaia, e quale futuro questo lascia intravedere?
15 Nei tempi moderni, particolarmente dalla fine della prima guerra mondiale, gli unti cristiani hanno compreso la necessità di dichiarare il messaggio di Dio. Questo include il significativo fatto che “il giorno di vendetta da parte del nostro Dio” è vicino. (Isaia 61:2) La sua azione devastatrice sarà un colpo specialmente per la cristianità, che da molto tempo professa di essere il popolo di Dio, come l’antico Israele. Nonostante decenni di leale predicazione da parte degli unti testimoni di Dio, la maggioranza degli aderenti alla cristianità ‘hanno reso ottuso il loro cuore e insensibili i loro orecchi; i loro occhi sono incollati’. La profezia di Isaia indica che questa situazione continuerà “finché le città realmente crollino in rovina, per essere senza abitante, e le case siano senza uomo terreno, e il suolo stesso sia rovinato nella desolazione”. Questo segnerà la fine dell’attuale sistema di cose malvagio. — Isaia 6:10-12.
-