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  • La verità permea il villaggio dalle molte acque

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  • La verità permea il villaggio dalle molte acque
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
  • Sottotitoli
  • Punto d’incontro fra passato e presente
  • Le acque della verità raggiungono Rahbeh
  • Il progresso genera opposizione
  • La verità permea Rahbeh
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
w92 15/10 pp. 24-27

La verità permea il villaggio dalle molte acque

CHE stranezza! Un paese famoso per le sue molte acque è assetato! Una regione ben irrigata è arida e riarsa! È una sete che si può placare solo con le acque della verità della Parola di Dio, la Bibbia. È la storia di Rahbeh, un paesino di 2.200 abitanti, annidato sui monti del Libano settentrionale, a circa 130 chilometri da Beirut.

In arabo il nome Rahbeh significa “luogo spazioso”, e deriva da una radice semitica che significa “esteso”. Il villaggio si estende infatti su due grandi colline, a un’altitudine di 600 metri sul livello del mare. In inverno e in primavera la neve visibile sugli alti monti a est aggiunge un tocco di splendore. Ma Rahbeh è in particolare un villaggio dalle molte acque. Nella zona ci sono 360 sorgenti, più o meno grandi, che provvedono il prezioso liquido ai fertili campi di grano, alle piantagioni di albicocchi, peri e peschi e ai vigneti delle vallate circostanti.

Punto d’incontro fra passato e presente

Sotto molti aspetti a Rahbeh le cose sono rimaste più o meno le stesse dai tempi biblici. Le case del villaggio sono addossate l’una all’altra. Le strade sono strette, tortuose e percorse da asini e vacche. Benché ci siano alcuni veicoli a motore, qui gli animali hanno la precedenza. Molto spesso i loro proprietari li caricano con i prodotti del campo e li mandano a casa da soli. Gli animali seguono le strade strette, si aprono un varco nei punti più congestionati e fanno ritorno a casa. Chissà se Isaia aveva in mente qualcosa di simile quando scrisse: “Il toro conosce bene il suo compratore, e l’asino la mangiatoia del suo proprietario”. — Isaia 1:3.

Rahbeh è anche un luogo di contrasti. Vi si trovano laureati e semplici contadini che non sono mai stati in città. Ci sono ville circondate da giardini e piccole capanne col bestiame intorno. Ci sono elettrodomestici quasi in ogni casa, ma l’elettricità non è sempre disponibile. Per questo molte abitazioni sono dotate di generatori di corrente. Le strade principali del villaggio sono lastricate, ma la maggior parte dei sentieri che portano ai campi sono di terra battuta e accidentati. Così l’unico mezzo per trasportare i prodotti della campagna sono le bestie da soma. Può anche capitare di vedere un asino che trasporta un generatore elettrico fino ai campi per alimentare le macchine agricole, impiegate a fianco degli animali da tiro.

Anche nel villaggio la vita non è cambiata molto. Se passate la notte lì, forse sarete svegliati alle due o alle tre di notte dal canto dei galli. La vita quotidiana inizia presto, per cui non è insolito sentire gente che si chiama a gran voce nel buio mentre prepara le bestie. Allo spuntar del giorno potrete vedere molti abitanti del villaggio, con le bestie cariche, prendere la via dei campi o avviarsi verso i mercati per vendere i loro prodotti.

Mentre il giorno avanza, i bambini escono a giocare per le strade e nei luoghi pubblici. Le loro grida e risa riempiono l’aria, in maniera molto simile a quanto doveva avvenire nell’antica Gerusalemme stando alla descrizione che ne fece il profeta Zaccaria: “Le stesse pubbliche piazze della città si riempiranno di ragazzi e ragazze che giocheranno nelle sue pubbliche piazze”. (Zaccaria 8:5) Troverete pure che gli abitanti del villaggio sono molto amichevoli e curiosi. Ci si aspetta che salutiate tutti quelli che incontrate, i quali vi chiederanno chi siete, da dove venite, perché siete lì e dove siete diretti. La gente impara a conoscersi bene.

Le acque della verità raggiungono Rahbeh

In una comunità così compatta, le notizie fanno presto a circolare. Questo è ciò che avvenne quando nel 1923 Asaad Younis tornò a Rahbeh dagli Stati Uniti. Ansioso di sapere se in America Asaad era diventato ricco, il suo amico Abdallah Blal andò a trovarlo. Invece di parlare di denaro, Asaad gli diede una copia del libro L’Arpa di Dio e gli disse: “Queste sono vere ricchezze”. Abdallah, che un tempo era protestante, lesse quel libro basato sulla Bibbia e ne fu molto colpito. Sebbene Asaad non facesse granché con quelle informazioni, Abdallah era entusiasta di ciò che aveva appreso e diceva a tutti di aver trovato la verità.

Qualche tempo dopo, Abdallah si trasferì a Tripoli, la principale città del Libano settentrionale. Lì riuscì a mettersi in contatto con diversi Studenti Biblici, nome con cui erano noti a quel tempo i testimoni di Geova, e fece ulteriore progresso nei suoi studi biblici. In seguito si trasferì di nuovo a Rahbeh per dichiarare la buona notizia che aveva appreso. Intavolava con gli altri paesani discussioni su argomenti come la Trinità, l’immortalità dell’anima, l’inferno di fuoco, il sacerdozio, la Messa e l’uso delle immagini, dicendo loro ciò che la Bibbia insegna veramente.

Alcuni abitanti del villaggio mostrarono interesse. Tre o quattro di loro si unirono ad Abdallah nell’opera di predicazione. Poi cominciarono a tenere adunanze domenicali. In quelle adunanze si ascoltava un sermone inciso su disco o si leggeva un brano della Bibbia, cui faceva seguito una discussione su ciò che si era appena udito. In seguito si cominciarono a usare alcuni sussidi per lo studio della Bibbia, fra cui i libri L’Arpa di Dio, Ricchezza e “Sia Dio riconosciuto verace”. I presenti non erano più di dieci, la maggioranza dei quali erano più curiosi che interessati. Sembrava che alcuni vi andassero più che altro per il pranzo che veniva servito alla fine di ogni adunanza.

Negli anni ’40 Abdallah Blal fu incaricato di curare il gruppo di Rahbeh. Egli si rivelò uno zelante e leale servitore di Geova, un vero esempio per gli altri. Uno di questi, il fratello Mattar, ricorda come svolgevano l’opera di predicazione: “Dato che a quei tempi non c’erano le automobili, il fratello Blal e io andavamo a piedi in altri villaggi per dare testimonianza. Io portavo il fonografo e il fratello Blal prendeva l’iniziativa nel parlare. Di solito stavamo fuori due o tre giorni prima di tornare a casa”. Il fratello Blal servì fedelmente Geova finché morì nel 1979 all’età di 98 anni.

Il progresso genera opposizione

Man mano che l’opera progrediva, i fratelli cominciavano a incontrare opposizione. Nel 1950, dietro istigazione del prete del villaggio, fu lanciata una campagna persecutoria contro i fratelli di Rahbeh. Il prete accusò i fratelli di aver profanato la chiesa e commesso un sacrilegio. Alcuni abitanti del villaggio si infuriarono al punto da prendere i fratelli a sassate, e alcuni fratelli furono arrestati e imprigionati. Le indagini rivelarono poi che le accuse erano false. Nondimeno i fratelli rimasero in prigione per diversi giorni.

Un altro oppositore cercò di convincere gli abitanti del villaggio, alcuni dei quali magari non sapevano leggere bene, a firmare un foglio in cui si accusavano i fratelli di varie cose, fra cui quella di disturbare la gente con le loro visite insistenti. Per indurre più persone a firmare il foglio, l’oppositore disse loro che era una petizione per far tornare nel villaggio un certo operaio. Quando si accorsero che in realtà si trattava di accuse contro i Testimoni, cancellarono la propria firma. Incidenti come questo servirono a dare una buona testimonianza a molti funzionari della zona.

A parte l’opposizione diretta, i fratelli hanno dovuto affrontare un altro ostacolo. In un paesino dove tutti si conoscono, “il tremare davanti agli uomini è ciò che tende un laccio”, come dice Proverbi 29:25. Ci vuole coraggio da parte dei fratelli per predicare a vicini, amici e parenti, che continuamente li criticano e li scherniscono. Acquistano così vero significato le parole di Gesù riportate in Matteo 10:36: “I nemici dell’uomo saranno quelli della sua propria casa”. Eppure, come aggiunge il proverbio, “chi confida in Geova sarà protetto”. La fede e la perseveranza dei fratelli hanno prodotto straordinari risultati.

La verità permea Rahbeh

Col passar degli anni gli abitanti del villaggio hanno imparato ad apprezzare il buon comportamento dei testimoni di Geova e molti hanno accettato la verità. I fratelli provarono immensa gioia quando nel 1969 fu formata a Rahbeh la seconda congregazione. Continuarono a impegnarsi strenuamente. Molti intrapresero il ministero a tempo pieno e alcuni si trasferirono addirittura in altri territori, compresa la città di Beirut. Geova benedisse il loro impegno e nel 1983 fu formata a Rahbeh la terza congregazione. Frattanto altri fratelli emigrarono o andarono a vivere in città. Nonostante ciò la crescita proseguì e nel 1989 fu formata a Rahbeh la quarta congregazione, seguita dalla quinta nel 1990.

Ormai quasi ogni famiglia del villaggio aveva un parente o un amico testimone di Geova. L’ostilità di un tempo era scomparsa. La gente aveva imparato a conoscere meglio i Testimoni, tanto che espressioni come “anziano”, “pioniere”, “sorvegliante di circoscrizione”, “assemblea” e “Armaghedon” sono entrate a far parte del vocabolario degli abitanti del villaggio. In occasioni speciali, come la visita del sorvegliante di circoscrizione o la Commemorazione, le strade sono vuote e le Sale del Regno gremite. Alcune congregazioni mettono addirittura altoparlanti all’esterno per comodità dei vicini.

Oggi a Rahbeh ci sono più di 250 proclamatori del Regno. Ciò significa che nel villaggio c’è 1 Testimone ogni 8 persone circa! Una congregazione di 51 proclamatori ha un territorio di 76 case, e lo percorre ogni settimana. Immaginate cosa avvenne in marzo e aprile dello scorso anno quando 98 dei 250 proclamatori fecero i pionieri ausiliari, in aggiunta ai 13 pionieri regolari di Rahbeh! Il territorio veniva percorso più volte alla settimana. Non era insolito che una famiglia venisse visitata da due o tre coppie di proclamatori nello stesso giorno o anche contemporaneamente. La maggioranza degli abitanti si è ormai abituata alle visite. Ma quando un uomo si lamentò, un proclamatore gli disse: “Se accetta la nostra offerta di uno studio biblico verrà visitato solo una volta alla settimana”. Parlano anche a tutti quelli che incontrano nei campi: gente che ara, semina, irriga o che cavalca un asino.

Non c’è dubbio che la verità biblica ha permeato Rahbeh, il villaggio dalle molte acque. Ma non è tutto. Così come fornisce acqua potabile a molti villaggi circostanti, Rahbeh fornisce loro anche le vivificanti acque della verità biblica. Proclamatori di Rahbeh vanno a piedi a visitare gli abitanti dei villaggi vicini e organizzano gruppi di macchine per andare a predicare nei villaggi più lontani, cosa che occupa l’intera giornata. Alcuni proclamatori si trasferiscono per prestare servizio in altre città. Con la benedizione di Geova, ci sarà ulteriore aumento che recherà altra lode ancora al Padre celeste, Geova Dio.

[Immagine a pagina 26]

Una strada di Rahbeh

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