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Geova ci insegna per il nostro beneLe profezie di Isaia: luce per tutta l’umanità II
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3. Cosa non andava nell’adorazione di Giuda?
3 Quanto si è allontanato il popolo di Geova dalla pura adorazione! Le parole iniziali di Isaia fanno riflettere: “Udite questo, o casa di Giacobbe, voi che vi chiamate col nome d’Israele e che siete usciti dalle medesime acque di Giuda, voi che giurate nel nome di Geova e che fate menzione anche dell’Iddio d’Israele, non in verità e non nella giustizia.
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Geova ci insegna per il nostro beneLe profezie di Isaia: luce per tutta l’umanità II
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Che ipocrisia! È chiaro che ‘giurare nel nome di Geova’ non è altro che usare il nome divino in modo superficiale. (Sofonia 1:5) Prima dell’esilio in Babilonia, gli ebrei adoravano Geova nella “città santa”, Gerusalemme. Ma la loro adorazione non era sincera. Il loro cuore era ben lontano da Dio e i loro atti di adorazione si rivelavano “non in verità e non nella giustizia”. Non avevano la fede dei patriarchi. — Malachia 3:7.
4. Che specie di adorazione è gradita a Geova?
4 Le parole di Geova ci ricordano che l’adorazione non deve essere meccanica. Deve essere sentita. Un semplice servizio simbolico, forse svolto solo per accontentare altri o far colpo su di loro, non costituisce “opere di santa devozione”. (2 Pietro 3:11) Definirsi cristiani non rende di per sé la propria adorazione gradita a Dio. (2 Timoteo 3:5) È indispensabile riconoscere che Geova esiste, ma questo è solo l’inizio. Geova desidera un’adorazione con tutta l’anima e motivata da profondo amore e apprezzamento. — Colossesi 3:23.
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