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  • L’utilità delle contrapposizioni

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  • L’utilità delle contrapposizioni
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2013
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2013
w13 15/9 pp. 3-6

L’utilità delle contrapposizioni

Gesù è stato indubbiamente il più grande Insegnante di tutti i tempi. Forse avete provato a imitare qualche suo metodo d’insegnamento, come l’uso di domande e di esempi. Ma vi siete mai soffermati sul fatto che spesso ricorreva alla contrapposizione di concetti?

Molti di noi parlando mettono concetti in contrasto fra loro, di solito senza neanche il bisogno di pensarci. Forse avete sentito frasi del tipo: “Mi avevano detto che le mele erano mature, ma questa è proprio acerba”. Oppure: “Era piuttosto timida da piccola, ma adesso è decisamente estroversa”.

In casi simili, prima si presenta un fatto o un concetto; poi lo si mette in contrasto con un altro utilizzando congiunzioni ed espressioni come ma, invece, anzi, d’altro canto, e così via. Si tratta di un modo naturale ed efficace di comunicare.

Per quanto le contrapposizioni di concetti non siano comuni in alcune lingue o in certe culture, il fatto che l’ispirata Parola di Dio ne contenga molti esempi dovrebbe farcene apprezzare l’utilità. Anche Gesù le usava spesso. Sicuramente ne ricordiamo alcune: “Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro”. “Non sono venuto a distruggere, ma ad adempiere”. “Avete udito che fu detto: ‘Non devi commettere adulterio’. Ma io vi dico che chiunque continua a guardare una donna in modo da provare passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. “Avete udito che fu detto: ‘Occhio per occhio e dente per dente’. Ma io vi dico: Non resistete a chi è malvagio; ma a chi ti schiaffeggia sulla guancia destra, porgi anche l’altra” (Matt. 5:15, 17, 27, 28, 38, 39).

In altri libri della Bibbia vengono utilizzate contrapposizioni simili, che ci permettono di capire un’idea o mettono in evidenza un modo migliore di fare qualcosa. Se siete genitori, riflettete su queste parole dell’apostolo Paolo: “Voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nella norma mentale di Geova” (Efes. 6:4). Paolo non avrebbe sbagliato se si fosse limitato a scrivere che un padre (o una madre) deve educare i figli secondo i princìpi biblici, ma mettendo in contrasto l’irritare i figli con l’allevarli “nella norma mentale di Geova” rende il concetto molto più chiaro.

Più avanti nello stesso capitolo, Paolo scrive: “Abbiamo un combattimento non contro sangue e carne, ma contro [...] le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti” (Efes. 6:12). Verosimilmente questo contrasto ci aiuta a capire la serietà del combattimento di cui si parla: non è contro semplici esseri umani, ma contro malvage forze spirituali.

IMPARIAMO DALLE CONTRAPPOSIZIONI

Sempre nella lettera agli Efesini possiamo trovare tanti altri versetti in cui Paolo ricorre alle contrapposizioni. Meditare su questi contrasti ci mette in condizione di afferrare i concetti espressi e di capire meglio come dovremmo agire.

Può essere interessante e utile analizzare il prospetto contenuto in questo articolo, che passa in rassegna alcune contrapposizioni enunciate nei capitoli 4 e 5 di Efesini. Mentre le leggiamo, chiediamoci: “In tutta onestà, cosa posso dire di me? Come reagisco nella stessa situazione o in una simile? Gli altri a quale parte della contrapposizione mi assocerebbero?” Se una di queste contrapposizioni mette in evidenza qualcosa su cui abbiamo bisogno di migliorare, facciamolo. È così che dimostreremo di apprezzarne l’utilità.

Perché non usare il prospetto anche nell’adorazione in famiglia? Tutti possono leggerlo per proprio conto, poi uno menzionerà la prima parte di una contrapposizione e gli altri cercheranno di ricordare il concetto espresso nella seconda. Questo offrirà lo spunto per ragionare insieme su come mettere in pratica in misura maggiore la lezione che se ne può trarre. Così sia piccoli che grandi possono coltivare qualità cristiane utili in famiglia e non solo.

Riuscite a ricordare la seconda parte della contrapposizione?

Più apprezzeremo il valore delle contrapposizioni, più impareremo a riconoscerle nella Bibbia. Riscontreremo che sono molto utili anche nel ministero. Per esempio, a un padrone di casa potremmo dire: “Molti sostengono che abbiamo un’anima immortale, ma guardi cosa dice qui la Parola di Dio”. A qualcuno che studia con noi potremmo chiedere: “Molti credono che Dio e Gesù siano la stessa persona; ma cosa dice la Bibbia? Tu cosa ne pensi?”

Sono davvero tante e istruttive le contrapposizioni contenute nelle Scritture. Ci aiutano a camminare nelle vie di Dio, e possiamo usarle per insegnare ad altri le verità bibliche.

Alcune contrapposizioni in Efesini capitoli 4 e 5

Provate a usare questo prospetto nell’adorazione in famiglia!

“Non siamo più [...] portati qua e là [...] per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo dell’astuzia nell’artificio dell’errore” (4:14).

“Ma dicendo la verità, mediante l’amore cresciamo in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo” (4:15).

“[Le nazioni] sono mentalmente nelle tenebre, [...] a causa dell’insensibilità del loro cuore” (4:18, 19).

“Ma voi non avete imparato che il Cristo sia così, se, in realtà, lo udiste e foste mediante lui ammaestrati” (4:20, 21).

“Il ladro non rubi più” (4:28).

“Ma piuttosto fatichi, facendo con le sue mani ciò che è buon lavoro” (4:28).

“Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta” (4:29).

“Ma qualunque parola che sia buona per edificare” (4:29).

“Ogni acrimoniosa amarezza e collera e ira e clamore e parola ingiuriosa sia tolta via da voi con ogni malizia” (4:31).

“Ma divenite benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberalmente gli uni gli altri” (4:32).

“La fornicazione e l’impurità di ogni sorta o l’avidità non siano neppure menzionate fra voi” (5:3).

“Ma piuttosto il rendimento di grazie” (5:4).

“Voi foste una volta tenebre” (5:8).

“Ma ora siete luce riguardo al Signore” (5:8).

“Cessate di partecipare con loro alle infruttuose opere che appartengono alle tenebre” (5:11).

“Ma, piuttosto, riprendetele” (5:11).

“Guardate dunque accortamente che il modo in cui camminate non sia da insensati” (5:15).

“Ma da saggi, riscattando per voi stessi il tempo opportuno” (5:15, 16).

“Cessate di divenire irragionevoli” (5:17).

“Ma comprendete qual è la volontà di Geova” (5:17).

“Non vi ubriacate di vino, in cui è dissolutezza” (5:18).

“Ma continuate ad essere pieni di spirito” (5:18).

“Per presentare la congregazione a sé nel suo splendore, non avendo essa né macchia né grinza né alcunché di simile” (5:27).

“Ma affinché fosse santa e senza biasimo” (5:27).

“Nessun uomo odiò mai la propria carne” (5:29).

“Ma la nutre e ne ha tenera cura, come anche il Cristo fa con la congregazione” (5:29).

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