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  • Guardatevi dai falsi maestri!
    La Torre di Guardia 1997 | 1° settembre
    • 1. Intorno a che cosa aveva intenzione di scrivere Giuda, ma perché cambiò argomento?

      UNA cosa sconcertante! Nella congregazione cristiana del I secolo c’erano falsi maestri! (Matteo 7:15; Atti 20:29, 30) Giuda, fratellastro di Gesù, ne era consapevole. Disse che, pur avendo intenzione di scrivere ai suoi conservi ‘intorno alla salvezza che avevano in comune, aveva trovato necessario scrivere loro per esortarli a combattere strenuamente per la fede’. Perché Giuda aveva deciso di cambiare argomento? Perché, disse, “[nelle congregazioni] si sono insinuati certi uomini . . . che mutano l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta”. — Giuda 3, 4.

      2. Perché 2 Pietro capitolo 2 e Giuda sono così simili?

      2 A quanto pare Giuda scrisse poco dopo che Pietro aveva scritto la sua seconda lettera. Senza dubbio Giuda era a conoscenza di quella lettera. Di certo nella propria lettera esortativa espresse molti pensieri analoghi. Mentre esaminiamo il capitolo 2 di 2 Pietro, noteremo quindi notevoli somiglianze con la lettera di Giuda.

  • Guardatevi dai falsi maestri!
    La Torre di Guardia 1997 | 1° settembre
    • 8, 9. (a) Da quale ragionamento contorto si lasciavano condizionare alcuni primi cristiani? (b) Secondo Giuda, cosa facevano certuni nella congregazione?

      8 Uno studioso biblico ha osservato che “nella Chiesa c’erano quelli che torcevano la dottrina della grazia”, o “immeritata benignità”. (Efesini 1:5-7) Secondo lui il loro ragionamento era più o meno questo: “Dici che [l’immeritata benignità] di Dio è così grande da coprire ogni peccato? . . . Allora continuiamo a peccare, tanto [l’immeritata benignità] di Dio può cancellare tutti i peccati. Anzi, più pecchiamo, più occasioni avrà [l’immeritata benignità] di Dio per agire”. Avete mai udito un ragionamento più contorto?

      9 L’apostolo Paolo condannò un’opinione errata sulla misericordia di Dio chiedendo: “Rimarremo nel peccato, affinché abbondi l’immeritata benignità?” Domandò pure: “Commetteremo peccato perché non siamo sotto la legge ma sotto l’immeritata benignità?” A ciascuna domanda Paolo rispose con un energico: “Non sia mai!” (Romani 6:1, 2, 15) È evidente, come osserva Giuda, che certuni ‘mutavano l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta’. Tuttavia Pietro indica che per costoro la “distruzione non sonnecchia”. — Giuda 4; 2 Pietro 2:3.

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